domenica 5 maggio 2024

Intervista a FRANÇOIS MORLUPI, autore della saga de I CINQUE DI MONTEVERDE

 

Immagine di François Morlupi  su gentile concessione dell'autore


DUE CHIACCHIERE CON L'AUTORE


François Morlupi, classe 1983, italo-francese, lavora in ambito informatico in una scuola francese di Roma. 

Prima di questo ha scritto due romanzi, che per mesi sono stati sempre ai primi posti delle classifiche ebook, diventando un caso editoriale.

Dopo aver a lungo dominato la vetta delle classifiche ebook del 2021 con Come delfini tra i pescecani, esce col seguito Nel nero degli abissi (entrambi vincitori del Premio Scerbanenco assegnato dai lettori) e un anno dopo con Formule mortali (in corso di traduzione in Spagna), affermandosi come una delle voci più originali del panorama noir. Il gioco degli opposti, da poco uscito in libreria, è una rieditazione ampliata de "Il colbacco di Sofia", secondo in ordine di lettura.


Intervista a François Morlupi

 

Buona domenica amici della Valigia e ben ritrovati.

È con grandissimo onore e piacere per me presentarvi oggi uno dei miei autori preferiti: François Morlupi, autore della saga del commissariato più improbabile d'Italia, i Cinque di Monteverde.

La sua fama è ormai incontenibile e le presentazioni dei suoi romanzi fanno ovunque "sold out", richiamando i fan da tutta Italia. 

Lunghe code per entrare, librerie che si contendono le sue presentazioni, ma oggi François Morlupi, con la gentilezza e disponibilità che lo contraddistinguono,  ha subito accettato di rispondere esaurientemente a qualche mia domanda che ho il piacere di farvi leggere.

 

INTERVISTA

 

Buongiorno François, benvenuto nel salottino della Valigia del Tempo e grazie per averci concesso un po’ del tuo prezioso tempo. 


A cosa è dovuto l’enorme successo della saga de I Cinque di Monteverde, che ha portato l’Editore alla decisione di  farti aggiornare, con una nuova e potente sferzata, i tuoi primi due romanzi, "Formule mortali" e  "Il gioco degli opposti"?

Penso che il successo della saga sia dovuto al fatto che i Cinque di Monteverde sono degli esseri umani e dopo dei poliziotti. Hanno le loro sfumature, le loro qualità e i loro difetti che permettono ai lettori di immedesimarsi in loro. 

Non c'è un lettore incontrato che non mi abbia detto che soffre d'ansia e che si sente, a volte, come lui. 

Poi probabilmente il fatto di aver una scrittura influenzata da tanti autori francesi mi ha permesso di emergere dalla scrittura tipica italiana.

 

In una società sempre più sotto i riflettori e votata alla perfezione fisica, la scelta di un personaggio “ingombrante” come Ansaldi, avrebbe potuto trovare disapprovazione più da parte di alcuni lettori che da quella delle Forze di Pubblica Sicurezza. 

A cosa pensi sia invece dovuto tutto il clamoroso successo del problematico Biagio Maria?

 

Sì ma invece è stato il contrario. 

Ho incontrato tantissimi poliziotti che erano felici che qualcuno li descrivesse in questa maniera. 

Appunto esseri umani, professionisti del mestiere che però cercano la felicità attraverso la sfera privata e non soltanto con il lavoro. 

Il successo di Ansaldi è il messaggio che veicola, ovvero che tutti noi siamo fragili ma l'importante è rialzarsi dopo ogni caduta. 

Le nostre imperfezioni non sono delle zavorre, ma a volte sono delle caratteristiche che ci rendono unici, più umani e sensibili.

 

Quanto Morlupi c’è nel Cigno dorato (alias Roberto Di Chiara, agente scelto)?

Ho dato a di chiara tutto me stesso, sia nella passione per la Roma, che per la pizza, che soprattutto, per il cinema coreano sottotitolato. 

È un personaggio a me tanto affine che però possiede tante potenzialità ancora inespresse!

 

Avendo letto tutti i tuoi romanzi, ho notato che trapela la conoscenza scrupolosa e precisa dei luoghi di ambientazione. 

Le idee dello scenario nascono quando visiti un luogo o ti rechi sul posto non appena nascono?

 

Le idee mi vengono sempre da fatti di cronaca nera avvenuti realmente. 

Ahimè la realtà molto spesso supera la fantasia. 

Poi visto che decido spesso di ambientare i miei romanzi a Roma, ovviamente adatto la trama ad alcuni posti che desidero far conoscere ai romani e non. 

Per farlo mi reco sul luogo e soprattutto studio attraverso i libri la storia dei quartieri e le loro caratteristiche.

 

Ci sarà un seguito dopo Il gioco degli opposti o Nel nero degli abissi?

Ci sarà Ansaldi cinque che sarà il seguito di nel nero degli abissi. 

 

Piccolo spoiler, concedicelo, la coppia Di Chiara-Alerami (da me ribattezzata "Aleara") avrà un lieto futuro? 

Ritieniti libero di astenerti dal rispondere o di parlare solo in presenza di un avvocato e della Loy.

 

La coppia Di Chiara-Alerami non avrà alcun lieto fine.

Sai quante lettrici e quanti lettori mi chiedono che fine farà Alerami?

Assolutamente no. ;-)

 

E lo dice sorridendo...

Grazie François, a presto e facci sognare ancora. 


Per chi volesse leggere la recensione del suo ultimo romanzo "Il gioco degli opposti", che poi sarebbe il secondo, in ordine di lettura, lascio qui sotto il link



Buona lettura,
 
Tania C.


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