mercoledì 20 maggio 2020

Recensione di CERCANDO VIRGINIA di Elisabetta Bricca - Ed. GARZANTI -




CERCANDO VIRGINIA

Elisabetta Bricca
Ed. Garzanti
Collana Narratori Moderni
Pag. 240
Copertina Cartonato
€ 17,00 formato cartaceo
Ebook disponibile

CONOSCIAMO L'AUTRICE

Elisabetta Bricca - foto dal web -

Elisabetta Bricca è nata e cresciuta nel cuore di Roma. Laureata in Comunicazione, Mass Media e Sociologia, è Copywriter, traduttrice e autrice. 

Vive col marito e le figlie in Umbria, al Rifugio del daino, un antico casolare circondato da boschi e uliveti, dal quale si domina il Lago Trasimeno.

Cucina, arte, vino, natura e scrittura sono le sue passioni più grandi.



TRAMA

Credeva che nulla sarebbe mai cambiato. Poi ha ascoltato la voce della letteratura. E ha scoperto che l’indipendenza è possibile.

«Dedicheremo il tempo che trascorriamo insieme alla lettura di testi scritti da donne. Il primo passo sarà quello verso l’autocoscienza: dobbiamo imparare ad avere fiducia in noi stesse e nelle nostre capacità. Una donna non è un oggetto. È, prima di tutto, una persona e, in quanto tale, ha il diritto di essere ciò che vuole.»


Cortona, 1976. 

Una debole lucina, ad Emma, accoccolata nel fienile, basta per immergersi nelle pagine dei suoi libri, costretta a leggere di nascosto da un padre despota che la vorrebbe impegnata solo nelle faccende domestiche.

Fino ad allora è riuscita a proteggere il suo segreto. Ma presto si rende conto di non poter più continuare a vivere in quel modo e preferisce andarsene e accettando un lavoro come cameriera offertole da una ricca aristocratica di origini inglesi che si fa chiamare “signora Dalloway”.

Per Emma quel lavoro rappresenta l’unica opportunità di conquistare l’indipendenza.

Ciò che invece non si aspetta è di trovare nella signora Dalloway, oltre che una buona amica, anche  un mentore.

Già dai primi giorni al suo servizio, la donna si accorge della curiosità che pervade l’animo di Emma. Nasce quindi la proposta di passare delle ore di lettura condivisa alla scoperta di una delle prime scrittrici femministe della storia: Virginia Woolf. Così, sfogliando Una stanza tutta per sé, Le tre ghinee, Diario di una scrittrice, Emma si nutre avidamente delle parole illuminate di Virginia e comincia a coltivare il sogno di una nuova vita dove è lei a scegliere il proprio destino. Per realizzarlo deve prima combattere contro chi tenta con ogni mezzo di ostacolarla e tenerla lontano dai libri. Solo così potrà davvero trovare la sua personale Virginia e, dare voce a ciò che sente dentro.

Elisabetta Bricca ci regala uno straordinario romanzo di formazione, un inno al potere benefico e rigenerante della letteratura. Oltre che un elogio al coraggio di tutte le donne che sono disposte a sacrificare anche gli affetti e la stabilità di un’esistenza convenzionale per combattere l’ingiustizia e vedere riconosciuti e rispettati i propri diritti.


IMPRESSIONI


Cercando Virgina mi è stato gentilmente offerto in versione ebook da Linda Del Sarto di Garzanti Libri che ringrazio infinitamente per l'opportunità concessami in anteprima dal momento che  esce oggi, 21 maggio 2020, in libreria. 

Non conoscevo Elisabetta Bricca, autrice di molti romanzi di successo tra i quali Il rifugio delle ginestre che ho in lista tra le prossime letture. È stata una piacevole scoperta che mi ha regalato tante nuove magiche emozioni che mi prometto di approfondire la sua conoscenza con altre letture.

Elisabetta Bricca mi ha aperto un mondo fatto non solo di amore, ma di sogni, forza di volontà e coraggio. Mi ha fatto viaggiare attraverso le dolci colline toscane e tra le verdi brughiere inglesi profumate di pioggia durante un'epoca che ha segnato l'emancipazione femminile.

Un romanzo delicato e forte, come il carattere di Emma, la protagonista.  Giovane donna toscana, di Cortona, costretta a vivere in una famiglia patriarcale che non la ama come dovrebbe essere amata e protetta ogni figlia. 

<<Un uomo deve lavorare per portare a casa i soldi e mantenere la famiglia, non perdere tempo dietro a queste cose inutili.>>

Il padre è un despota, alle soglie della misoginia, ancorato all'arcaica credenza che la donna è solo una schiava, un oggetto da usare come macchina per sfornare figli, soprattutto maschi e per svolgere i pesanti lavori di casa e nei campi.

La madre è una donna debole, che non riesce a contrastare la violenza verbale e fisica del marito. Succube delle sue angherie, riversa l'astio sulla giovane figlia che vorrebbe solo studiare per avere un futuro migliore.

Settimio, il fratello, è l'idolo di Emma. Lui, essendo uomo, ce l'ha fatta. Ha studiato, è diventato ragioniere e passa tutto il suo tempo libero a leggere soporiferi autori russi. Pur senza l'approvazione del padre che etichetta le letture come cose inutili, Settimio sarà la salvezza di Emma. 

Bella, giovane e con un forte amore per i libri che le presta di nascosto il fratello, Emma cerca di ritagliarsi un po' di tempo per sognare ancora. Privata dal padre del diritto all'istruzione, si rifugia spesso nella stalla per leggere e sognare un futuro di indipendenza e libertà. 

<<Una donna senza un uomo è una donna senza cognome: a metà>>

La vita però cerca di metterci lo zampino. 

Un giorno Emma viene violentata, non solo fisicamente, ma soprattutto nell'anima, da Franco. Un uomo, un contadino piccolo e misero, che tenta di tarparle le ali col matrimonio riparatore sotto il benestare di un padre che avrebbe dovuto amarla e proteggerla. 

<<Sono felice anche solo di pensare di essere io a darti questa occasione per rimediare all'errore di non averti portata via prima.>>

Sarà Settimio a liberare Emma dalle angherie del padre e di Franco e a gettare le basi per un futuro migliore. Il fratello, desideroso di poter dare ad Emma la vita che desidera, la conduce a Cortona, alle dipendenze di una giovane signora inglese che si fa chiamare "Miss Dalloway". Clarissa Dalloway, proprio come il romanzo di Virginia Woolf.

La delicatezza con la quale la Bricca descrive la straziante violenza di Emma è disarmante. Parole lievi e dure, che come una goccia di pioggia marzolina sono capaci di scalfire l'animo più granitico sciogliendolo in emozioni liberatorie di speranza. Ho amato il personaggio di Emma, così vero e determinato, plasmato dalla sensibilità di una donna che conosce profondamente l'anima femminile, ma soprattutto ho amato Settimio. Un ragazzo che la vita ha costretto a diventare  uomo troppo in fretta, con un destino di piccolo proprietario terriero ma colto, amante degli scrittori russi e della giustizia, sfortunato in amore. Ma Settimio è anche un'anima fragile, incapace di mettere definitivamente fine alle angherie del padre, sacrificando se stesso per amore  di Emma, per garantirle quella libertà che lui non avrà mai.

Il romanzo è ambientato nel 1976, un anno in cui alle donne già erano stati riconosciuti molti diritti e l'emancipazione stava sbocciando rapidamente, ma lo spregio e la denigrazione da parte dell'uomo era ancora una corazza troppo dura e pesante da vestire e da togliere. Soprattutto se la donna apparteneva ad un basso ceto sociale, era considerata una nullità senza diritti e solo doveri verso l'uomo, padre despota prima e marito padrone dopo. Se poi, disgraziatamente la vita di una qualsiasi donna si fosse macchiata del peccato originale, l'etichetta di donna di malaffare sarebbe stata impossibile da debellare, anche se il ceto sociale fosse stato più elevato.

Emma, di origini modeste, suo malgrado fregiata del marchio di "sgualdrina" a causa di una brutale violenza subita da parte di Franco,  grazie all'aiuto del fratello si ritrova  nelle condizioni di poter riscattare la sua tanto sognata vita da donna libera in un mondo dove i diritti e i doveri sono uguali tra uomo e donna.

<<Non sarai mai libera, finché non avrai giustizia.>>

Con timore, dettato dal terribile ricordo della violenza subita, Emma si affida alla Signora Dalloway, dai bellissimi occhi azzurri velati di tristezza, che l'accoglie sotto la sua ala benevola di donna che dalla vita ha subito troppo per curarsi degli stereotipi dettati dalla società e dai commenti malevoli che le aleggiano intorno, usciti soprattutto dalla bocca di altre donne, le prime nemiche delle donne. 

Clarissa rivede in Emma la ragazza che era stata un tempo: bella, coraggiosa, ribelle e curiosa di scoprire il mondo non solo attraverso i viaggi, ma anche grazie alla cultura.

Ed è grazie all'aiuto di Clarissa che Emma inizia a conoscere la donna più famosa considerata una delle più grandi scrittrici del XX secolo e impegnata nella lotta per ottenere la parità dei diritti tra i sessi: Virginia Woolf. Attraverso i suoi libri, letti e riletti come fossero un Vangelo, Emma scopre che oltre la paura e la remissione c'è la libertà, un mondo nel quale per una donna nulla è impossibile se crede e trova il coraggio per raggiungere i suoi sogni.

A Cortona, nel palazzo di Miss Dalloway, Emma si sente protetta e in grado di osare. Può leggere tutti i libri che desidera senza che nessuno le punti il dito contro. Insieme a Clarissa fonda il Circolo del giovedì di Virginia: un ''club'' di letture di Virginia Woolf, aperto a tutte quelle donne che desiderano istruirsi e sentirsi vive. Un appuntamento fisso che per Emma significa libertà e salvezza, che le permette di aiutare tante altre donne come lei, soggiogate dalla tirannia dell'uomo. 

Grazie alle letture della Woolf, Clarissa sprona Emma a fare pace col passato, affrontandolo e chiedendo giustizia per il male subito. All'inizio impaurita e reticente, grazie all'affetto di Clarissa, dell'amica Matilde, di Settimio, di Lorenzo e di tutti i nuovi amici di Palazzo Dalloway, Emma trova il coraggio di affrontare il suo aguzzino e denunciarlo, vincendo la causa.

La gioia di Clarissa è immensa, quasi un riscatto della sua stessa anima. Ora che Emma può finalmente inseguire i suoi sogni,  sotto la protezione di Virginia, non le manca nulla per spiccare il volo, per farsi una vita da donna libera.

Tanto Clarissa la sprona ad accettare la proposta di matrimonio di Lorenzo, quanto Emma ha paura che Lorenzo possa rivelarsi diverso da ciò che vuol far sembrare: un ragazzo dolce, premuroso e a favore della parità dei diritti. La paura della violenza subita, anche ora che giustizia è stata fatta, torna prepotentemente a turbare i pensieri di Emma. Nonostante Franco, il suo aguzzino, sia in prigione, Emma continua a venire additata come una donna di facili costumi, provocatrice e scostumata. Una sorta di marchio nero, indelebile, a ricordarle il passato soffocandola.

<<Non voglio essere una moglie perfetta, non ho mai cercato di esserlo, voglio essere una persona libera.>>

Per amore verso Clarissa che l'ha salvata da un destino di prigionia, Emma sposa Lorenzo nonostante i suoi dubbi. 

Non può fare un torto a colei che la ama come una figlia. A quella giovane donna dall'aria triste e sfiorita dietro alla facciata di una bellezza incontenibile. 

Clarissa, che in realtà si chiama Elizabeth, nasconde uno straziante segreto legato al suo passato e a Virginia Woolf.

La facciata di signorina di buona società non regge più dietro a quegli occhi azzurri un tempo vividi e irrefrenabili, adesso velati di tristezza. La sua vita all'apparenza perfetta di benestante signorina, non è poi così diversa da quella di Emma.

Quale mistero  nasconde Elizabeth? Perché tiene così tanto a farle conoscere Virginia Woolf, in particolar modo la prima edizione di ''Mrs. Dalloway'' che proprio Clarissa/Elizabeth le aveva regalato?

<<Nessuna difficoltà, nessuna violenza, nessun dolore erano riusciti a piegarla e metterla in ginocchio. Finalmente si era trovata, finalmente era una donna libera.>>

Se Emma desidera veramente diventare forte e indipendente, è tempo di lasciare quel matrimonio che la rende infelice e le va così stretto e cercare di  scoprire il segreto di Elizabeth. 

Solo quando avrà liberato Elizabeth dal tormento dei fantasmi del passato  potrà, finalmente, liberare anche se stessa e intraprendere la strada verso i propri sogni fatti di libri, studio e carriera.

Sulle tracce di Virginia Woolf, guidata da un'insolita compagna di viaggio che le vede sbarcare nel Regno Unito, Emma scava a fondo nella vita passata di Elizabeth e per riflesso nella sua stessa vita. 

I pezzi del puzzle, ritrovati percorrendo la campagna inglese, cominciano a combaciare lasciando trasparire la fotografia di una nuova vita chiamata "libertà"...

Elisabetta Bricca ha saputo, con semplicità e trasparenza tenermi incollata sino ai ringraziamenti finali. Nessun colpo di scena eclatante, tutto accade in maniera scivolata, come una piuma che dopo aver roteato in aria, trova la sua dimora su un morbido cuscino, come fosse sempre stata li. 

Un romanzo gentile, dal sapore retrò, uno stile che mi ricorda molto lo shabby country, che accompagna piacevolmente lo scorrere del tempo proiettando il lettore nei meravigliosi vicoli di Cortona e di Arezzo, tra i profumi dei fiori negli splendidi giardini delle signorili Ville Fiorentine e delle torte appena sfornate di Emma e Matilde. 

Personalmente ho letto questo romanzo  in qualche ora di una notte piovosa sul finire di questa interminabile quarantena. Virginia, Emma ed Elizabeth mi hanno tenuto compagnia coi loro racconti di libertà, quella che tutti noi in questo periodo abbiamo bramato e finalmente sembra essere arrivata.

Un romanzo alla portata di tutti, che consiglio soprattutto a chi ama i classici ma non vuole rinunciare ad una scrittura moderna e avvolgente. 

Buona lettura,


Tania C.








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