A MANO DISARMATA
Federica Angeli
Ed. Baldini+Castoldi
Pag. 366
Copertina flessibile con sovra copertina
Collana I saggi
€ 17,00
Ebook disponibile
CONOSCIAMO L'AUTRICE
Federica Angeli - foto dal web-
Federica Angeli, classe 1975, romana, è una giornalista di cronaca giudiziaria e nera. Dal 1998 scrive per <<La Repubblica>> e nel 2005 ne diventa redattrice. Dal 2013 vive sotto scorta: mentre stava svolgendo un'inchiesta sulla criminalità organizzata di Ostia cominciarono ad arrivarle minacce dalla mafia. Molti i premi vinti nel 2012 e 2013 il Premio Passetti- Cronista dell'anno, nel 2015 il Premio Donna dell'Anno, il Premio Francese e il Premio Articolo 21, assegnatole dal sindaco di Roma, nel 2016 il Premio Piersanti Mattarella e il Premio Falcone e Borsellino, nel 2017 il Premio Arrigo Benedetti e il Premio Nazionale Borsellino.
Grazie al suo impegno nella lotta alle mafie, nel 2016, il presidente Mattarella la nomina Ufficiale della Repubblica Italiana al Merito.
Insieme ad Emilio Radice pubblica Cocaparty nel 2008 e Rose al veleno, stalking nel 2009. Nel 2015 firma come coautrice Io non taccio e nel 2016 Il mondo di sotto. Cronache della Roma criminale, come autrice.
TRAMA
Ostia, 2013. Due colpi di arma da fuoco esplodono nel silenzio della notte. Le finestre si aprono e un grido lacera l'aria : <<Tutti dentro, lo spettacolo è finito!>>
Tra gli abitanti di quei palazzi c'è Federica Angeli, cronista di nera per la cronaca Romana di <<La Repubblica>>, nata e cresciuta proprio in quella periferia. Federica si occupa da tempo dei clan locali, e da tempo riceve minacce gravi. Ha visto in faccia la paura, ma dalla sua ha l'altra faccia della paura: il coraggio. Se i nel quartiere tutti si piegano obbedienti al comando del boss, lei denuncia tutto ciò che ha visto.
Il giorno dopo la denuncia la sua vita subisce uno stravolgimento drastico: a tutela della sua incolumità le viene assegnata una scorta. Le intimidazioni non la fanno vacillare, grazie alla sua fede del "noi insieme contro l'illegalità". La vicenda giudiziaria di cui è protagonista sino alle attuali sentenze, fa ben sperare in una faticosa ma possibile vittoria, a conferma del suo credo che tutti insieme, a testa alta, possiamo cambiare in meglio.
L'unica arma che ha permesso a Federica di vincere questa guerra è la penna, con la quale racconta in queste pagine, la lotta alla malavita in un ambito di giornalismo etico, severo e nobile, atto a compiacere nient'altro che la verità. Tra continui colpi di scena Federica mette in luce le sue paure e la solitudine che sembrava schiacciarla nei momenti più duri. La testimonianza riportata in queste pagine è la rappresentazione del suo essere donna, madre, moglie, conteso alla serenità famigliare. Quella serenità che si ispira alla Vita è bella di Benigni, coinvolgendo i figli di Federica al gioco della guerra.
Tutti i diritti di questo libro sono stati acquistati dal regista Claudio Bonivento che porterà sugli schermi questa incredibile storia.
Il giorno dopo la denuncia la sua vita subisce uno stravolgimento drastico: a tutela della sua incolumità le viene assegnata una scorta. Le intimidazioni non la fanno vacillare, grazie alla sua fede del "noi insieme contro l'illegalità". La vicenda giudiziaria di cui è protagonista sino alle attuali sentenze, fa ben sperare in una faticosa ma possibile vittoria, a conferma del suo credo che tutti insieme, a testa alta, possiamo cambiare in meglio.
L'unica arma che ha permesso a Federica di vincere questa guerra è la penna, con la quale racconta in queste pagine, la lotta alla malavita in un ambito di giornalismo etico, severo e nobile, atto a compiacere nient'altro che la verità. Tra continui colpi di scena Federica mette in luce le sue paure e la solitudine che sembrava schiacciarla nei momenti più duri. La testimonianza riportata in queste pagine è la rappresentazione del suo essere donna, madre, moglie, conteso alla serenità famigliare. Quella serenità che si ispira alla Vita è bella di Benigni, coinvolgendo i figli di Federica al gioco della guerra.
Tutti i diritti di questo libro sono stati acquistati dal regista Claudio Bonivento che porterà sugli schermi questa incredibile storia.
IMPRESSIONI
Questa cronaca biografica, in copia cartacea, mi arrivò a sorpresa tempo indietro grazie al gentile omaggio di Baldini+Castoldi che ringrazio di cuore per la fiducia riposta in me. L'emozione che si prova, ogni volta, a spacchettare il plico inaspettato portato dal corriere è sempre indescrivibile e mai uguale. Se poi si tratta anche di un testo che tratta una storia di cronaca attuale, forte e delicata allo stesso tempo è ancora maggiore l'emozione e il piacere di leggere.
Un bel libro corposo, con la copertina flessibile ed una meravigliosa sovracopertina simil-pergamena nelle tonalità perlacee del grigio, ad impreziosire ancora di più il volume.
Leggerlo è stato piacevole, anche se ogni parola è ricca di spunti di riflessione, sia sul piano sociale che personale.
"Ti rendi conto che quello, lo Spada, mentre mi teneva chiusa in una stanza, mi ha detto che comandano loro e che avrebbe fatto del male a me e ai bambini se avessi scritto dei loro affari? Io non so più cosa pensare. Non è che lavoro per un giornalino di paese, sono una cronista di "Repubblica", il primo quotidiano nazionale. E quello non ha avuto paura di minacciarmi. Capisci? Fin dove arrivano davvero le coperture di questi personaggi? E poi, assurdo nell'assurdo, tre ore dopo la mia denuncia ai Carabinieri - i Carabinieri, cazzo!, cioè quelli che ci proteggono - un pregiudicato che ogni tanto mi passa informazioni sapeva già tutto, tutto, chi e cosa avevo denunciato, ogni parola! Non è possibile. Mi sembra un film dell'orrore."
2013, Ostia. Federica Angeli e Carlo Bonini, cronisti di Repubblica per la cronaca della Capitale, iniziano una delicata indagine sul legame tra la mafia Ostiense e la pubblica amministrazione. Tutto ha inizio il giorno in cui Federica insieme a dei colleghi, decidono di documentare un'indagine in uno dei più rinomati stabilimenti della costa ostiense. Accurate indagini durate mesi conducono ad un nome, quello del boss Armando Spada, il quale, forte dell'aiuto di altre famiglie di spicco della mala locale, i Triassi e i Fasciani, seminano il terrore a Ostia. Per Federica, aver aperto il "Vaso di Pandora", si scatena l'inferno sfociando in un sequestro dove le verrà intimato di lasciar perdere l'indagine e spostare le sue inchieste altrove dal momento che il loro dominio soggioga sia i cittadini che le forze dell'ordine, come una sorta di favore per la loro incolumità. Federica non ci sta, non è disposta a piegarsi, a perdere tutto il lavoro fatto in quei mesi e quello che le spetta in futuro. C'è troppa carne al fuoco e Federica vuole denunciare i soprusi che tengono in ostaggio da quasi mezzo secolo Ostia e il litorale romano. Non si ferma davanti a nulla e le sue indagini daranno una grossa mano nell'operazione Nuova Alba, portata a buon fine dalla Polizia con l'arresto di una cinquantina di appartenenti ai vari clan Spada, Triassi, Fasciani e Cuntrera. Il 17 luglio 2013, subito dopo il sequestro e le minacce a lei e alla famiglia, a Federica verrà assegnata una scorta permanente solo perché ha osato portare alla luce denunciando quella che è sempre stata la realtà locale, sfidando l'omertà che regnava consenziente da anni.
Un nuovo giorno appena iniziato mi presentava una nuova grana: la baby-sitter mi aveva mollato. La paura della situazione in cui vivevo e gli episodi intimidatori che continuavano a ripetersi le avevano messo addosso una tale pressione da farle sentire troppo la responsabilità. Era giovane e non potevo biasimarla. Ovunque si voltasse accompagnando i miei figli alle attività sportive, si ritrovava un losco figuro attorno. E malgrado una gazzella o una volante la raggiungessero poco dopo avermi avvertito, non riusciva più a reggere quella tensione."
Un nuovo giorno appena iniziato mi presentava una nuova grana: la baby-sitter mi aveva mollato. La paura della situazione in cui vivevo e gli episodi intimidatori che continuavano a ripetersi le avevano messo addosso una tale pressione da farle sentire troppo la responsabilità. Era giovane e non potevo biasimarla. Ovunque si voltasse accompagnando i miei figli alle attività sportive, si ritrovava un losco figuro attorno. E malgrado una gazzella o una volante la raggiungessero poco dopo avermi avvertito, non riusciva più a reggere quella tensione."
Quel 17 luglio sarà il giorno del cambiamento per lei e per chi le sta intorno non solo ad aiutarla a sconfiggere la nube nera della mafia locale. 1700 giorni di scorta ventiquattr'ore su ventiquattro la metteranno a confronto con la paura, quella di perdere i propri cari a causa del suo coraggio. Giorno dopo giorno, lasciandosi anche prendere dalla voglia di mollare di mollare tutto, Federica continua a tenere la testa alta e la paura sempre sotto tiro con l'unica potente arma che ha a disposizione. Un'arma capace di fare più danni della bomba atomica: la sua penna.
Un ultimo sforzo, Fede, raccogli le forze e resisti. Manca poco, manca poco ...
La voglia di giustizia e di riportare la dignità nel suo paese spingono Federica a vacillare senza mai cadere, trovando ogni giorno sempre di più, la forza per andare avanti tra sensi di colpa, paura e solitudine che la attanagliavano durante il suo percorso. Ma il 9 novembre segnerà il giorno della svolta, quello che vedrà tutti i suoi sforzi andare a buon fine: Roberto Spada verrà arrestato per violenza privata, aggravata dal metodo mafioso. L'arresto del boss segnerà il k.o. a livello cosmico per il clan degli Spada.
Era calato un silenzio irreale su Ostia, un silenzio premonitore. Per me, che so ascoltare le note di quel quartiere, nell'aria c'era qualcosa di veramente grosso."
Tutto il resto è storia nota, tutta la violenza di Spada, riversata su un giornalista, risvegliò i cittadini dal torpore dell'omertà che li attanagliava da anni e diede inizio al tracollo del clan in un susseguirsi di colpi di scena e arresti clamorosi.
Il 19 febbraio 2018, dopo 1677 giorni vissuti sotto scorta e sotto l'assedio della paura di perdere i propri cari, Federica si mette a nudo pubblicando su vari social una commovente lettera ai figli raccontando che è finalmente arrivato il giorno della verità e della giustizia, quello del confronto in aula contro Armando Spada, cugino dei boss Roberto e Romoletto Spada. Federica scoprirà di non essere sola, ricevendo milioni di visualizzazioni e apprezzamenti da parte degli italiani che in tutti quegli anni hanno seguito le sue vicende.
Affronterete tante paure e difficoltà nella vita. Le supereremo tutte, come solo noi, tutti insieme, sappiamo fare. Perché la vita è una sfida irrinunciabile. E noi siamo pronti a giocarcela fino alla fine.
Leggere questo libro è un dovere e un diritto di ogni cittadino. Serve per capire che piegarsi all'omertà e alla paura significa solo alimentare il fuoco del potere della malavita organizzata. Ma se al fuoco si toglie ossigeno si spegne. E non servono armi o violenza, basta una semplice penna e il coraggio di un popolo che decide di dire basta.
Non è facile ed è molto pericoloso, ma unendo le forze e credendo in ciò per cui si lotta si possono creare molte crepe in un sistema inespugnabile. Ed è proprio dalle crepe che entra la luce!
Consiglio questa lettura ai giovani, alle scuole superiori. Un importante pezzo di storia moderna riguardante una guerra intestina è stato dettato dal coraggio e scritto dalla penna di una donna che da sempre crede nella verità e nella giustizia. Non lasciatevi scoraggiare dalle 366 pagine, il libro scorre veloce come fosse un romanzo che mixa elegantemente azione, thriller e amore. Lo stile di Federica Angeli, incalzante e coinvolgente, mai stancante nemmeno nella descrizione degli atti cattura il pubblico, dal lettore più esigente che troverà dovizia e cura dei particolari, sino al lettore che cerca un momento di relax senza rinunciare alla realtà del quotidiano.
Buon lettura, Tania C.