venerdì 26 aprile 2019

Recensione di TRUMP SKY ALPHA





TRUMP SKY ALPHA

Mark Doten
Edizione Chiarelettere 2019
Traduzione Teresa Ciuffoletti
Collana Narrazioni
Genere Distopico Narrativa straniera
Pag.315
Copertina flessibile
€ 19,00
Ebook disponibile

CONOSCIAMO L'AUTORE


Mark Doten - foto dal web -


Mark Doten, Minnesota classe 1978. Il suo primo romanzo The Infernal, è stato pubblicato nel 2015. Nel 2017 è stato inserito, come uno dei migliori scrittori americani della sua generazione, nella lista Best of Young American Novelists dalla rivista letteraria "Granta" .
Attualmente editor presso la Casa Editrice Soho Press di New York, insegna scrittura creativa alla Columbia University. 
Vive nel New Jersey, a Princeton.


TRAMA

Tra Washington e New York, sorvolando la Casa Bianca e la Trump Tower, due volte la settimana, Donald Trump, pilota il suo lussuoso dirigibile Trump Sky Alpha. Durante questi viaggi il Presidente americano, in mondovisione, tiene discorsi autocelebrativi e bellicosi sino a che, un giorno, le sue parole oramai incontrollate, provocheranno una guerra nucleare.
Un anno dopo il conflitto, il direttore di una testata giornalistica,  intento a far ripartire il giornalismo nell'America post apocalisse, chiama a rapporto Rachel, giovane giornalista sopravvissuta alla catastrofe, proponendole di scrivere un reportage sugli ultimi giorni di Internet.
La donna, segnata dalla perdita della moglie e della figlia, accetta l'incarico con la speranza di scoprire dove sono stati sepolti i loro resti. Inizia così un'indagine sull'umorismo del web, grazie ad un archivio che custodisce ciò che è rimasto della rete. Quello che trova, scavando tra meme indisponenti e Twit battibeccanti, è la traccia di un oscuro gruppo di hacker che ha manipolato il pianeta spingendolo verso il conflitto.
In un mondo devastato e strettamente sorvegliato da una sorta di ''Grande Fratello'', a scapito della sua incolumità, Rachel porterà alla luce verità che dovevano rimanere nascoste.
Romanzo visionario ed esplosivo in cui Doten ricostruisce il caos surreale della politica attuale, scatenato dal vortice dilagante dei social e dall'invasione di Internet.


IMPRESSIONI


 Foto personale


Trump Sky Alpha mi è arrivato qualche tempo fa in un pacco sorpresa gentilmente offerto da Chiarelettere. 
Avevo letto dello scalpore che aveva avuto durante l'uscita in contemporanea con l'America ma non avevo ancora approfondito l'argomento. Fu quindi una piacevole sorpresa scartare il pacco e trovarlo tra le mie mani, con la sua copertina delicata al tatto, ironica e surreale e profumata di carta appena stampata. Il paradiso per un lettore.
Il genere distopico mi è sempre stato un po' ostile, per cui mi sono data del tempo, sapendo che il momento giusto sarebbe arrivato. Ed arrivò dopo un week end a Roma. Erano anni che non tornavo nella Capitale e, per quanto catturi sempre lo sguardo e avvolga col suo fascino, l'ho trovata diversa. Trascurata, tappezzata di esercito e altre Forze dell'ordine, telecamere ovunque. Quasi come essere in un'enorme teatro a cielo aperto dove un burattinaio maldestro lascia un finto libero arbitrio ai suoi burattini. Era arrivato il momento giusto, al ritorno avrei letto il romanzo di Doten. 
Non è stata una passeggiata, pur nella sua trasparenza, questo romanzo non è facile e, per quanto lo stile sia scorrevole e moderno, descrittivo ed intervallato da piacevoli "Twit", arrivare ai ringraziamenti è stata una sfida.


"Signor Presidente, possiamo portarla in un bunker equipaggiato con tutte le attrezzature di comunicazione, potrà tenere il suo discorso da li, ma proprio non se ne parla di farla salire su un cazzo di dirigibile di plastica mentre scoppia la Terza guerra mondiale."



Foto personale


Il romanzo inizia dalla fine, presentando l'apocalittico scenario di un mondo distrutto dalla folle mania di onnipotenza di Donald Trump. Tra cene a base di astici omg obesi, marchiati a fuoco con Trump sulle chele , il Presidente americano intrappolato nelle spire di un folle gioco si onnipotenza, a bordo del suo prestigioso dirigibile, ha deciso di mettere fine Internet e  di distruggere il 90% dell'umanità scatenando la Terza guerra Mondiale.  E' il 28 gennaio di un imprecisato anno x. Sei miliardi di persone hanno perso la vita e i pochi sopravvissuti si ritrovano a fuggire per trovare una sistemazione migliore di quella che può essere garantita dalla prigionia in zone di "concentramento", ma nessuno sa cosa sia realmente successo, essendo troppo intenti a non farsi scappare il primo "Twit" sul caos che sta dilagando.


"Te lo dico solo perché credo che ne verrà fuori un bel pezzo.Secondo me è perfetto per te: la storia del lutto con la L maiuscola, di come si affronta collettivamente una perdita di queste proporzioni e l'incertezza che a livello individuale accompagna la ricerca, semplice solo in teoria, di un corpo. Si, si, potrebbe essere davvero buono."


Ad un anno dalla follia catastrofica causata per un capriccio di Trump, il Capo redattore di una importante testata giornalistica newyorkese, ingaggerà la reporter Rachel, sopravvissuta alla Guerra e alla perdita della moglie e della figlia. Il capo redattore Galloway vuole rilanciare la stampa americana e le chiede di scrivere un reportage ben documentato su quello che il mondo ha postato sui social poco prima che internet venisse messo a tacere per sempre. Un articolo che rasenta il macabro. 
La donna si trova ad accettare la proposta con la speranza che le sia d'aiuto per poter trovare il luogo di sepoltura della moglie e figlia. L'articolo deve evidenziare l'umorismo pubblicato su internet, da facebook a twitter, durante la fine dell'umanità. Le viene quindi permesso di poter visitare la "tomba" delle sue amate ragazze. 
Prende così il via l'indagine di Rachel. Rischiando la vita tra una pallottola e radiazioni mortali, cercando di scampare alla prigionia inflitta ai giornalisti che stanno indagando per scoprire la verità, l'esilarante articolo, si arricchisce di irriverenti memes, twit improbabili, pubblicazioni di foto di animali e cartoni animati apocalittici.

"Hai presente Jurassic Park. La ragazzina che riesce ad hackerare un sistema mai esistito, un'interfaccia tridimensionale creata apposta perché il film possa  faticosamente andare avanti."

Tutti i meme, i post e i twit che Rachel riesce a scovare rappresentano un materiale scottante, un qualcosa che doveva rimanere segreto. Tutto verrà in luce durante l'intervista  al romanziere Sebastian de Rosales riguardo ad un suo testo quasi completamente dimenticato: Il Sovversivo. 
Il testo, diventato una specie di vademecum, (rifacendosi in realtà ad un discorso di Jobs) racconta di un gruppo di hacker, denominati La Voliera, con l'intento di mettere fine ad internet e di far capire al mondo intero che l'uso della rete non è così innocuo come vogliono far credere, avendo trasformato miliardi di persone in zombie manipolati da un progetto più grande e forte della stessa umanità...

Come ho gia scritto all'inizio Trump Sky Alpha è un romanzo distopico, ma si potrebbe tranquillamente definire un non-romanzo o un saggio informantico-fantascientifico. 
Facile arrivare al capitolo finale, si lascia leggere sino all'ultimo senza troppa fatica, in leggerezza,  ma difficile, almeno per me, da assimilare nel contenuto. 
Non sono mai andata d'accordo con i distopici, nonostante sia "figlia" di 1984, ho sempre dovuto lottare per coglierne il significato, precursore dei tempi. 
Quello che mi è rimasto di  Trump Sky Alpha, è il ritratto che Mark Doten fa della società corrotta dall'uso smodato della rete: il mondo è in guerra, sta per finire, c'è un black out nella rete, ma la gara e la voglia di primeggiare a chi pubblica per primo lo "scoop"  del momento non finirà mai. 
L'uso dei social e di internet ha  ridotto noi umani ad automi, ombre di noi stessi, incapaci di compiere anche le azioni più basilari se non abbiamo la wi-fi, possibilmente free.


Foto personale

Consiglio questo romanzo soprattutto a chi ama la distopia e a chi desidera scoprire chi siamo stati e cosa siamo diventati con l'avvento della Rete. Un romanzo da leggere in assoluto relax, ricreando un'atmosfera vagamente retrò 70/80 e con due dita di vodka on the rock alla pesca...

Buona lettura,
Tania C.






giovedì 18 aprile 2019

Recensione di SEMPLICEMENTE PERFETTO di Jostein Gaarder






SEMPLICEMENTE PERFETTO

Jostein Gaarder
Ed. Longanesi 2019
Pag. 134
Traduzione I. Basso
Collana La gaia scienza
Copertina rigida 
€ 14,90
Ebook disponibile


CONOSCIAMO L'AUTORE


Foto dal web - Autore  Picasa -


Jostein Gaarder è nato nel 1952 a Oslo. Conseguiti gli studi in filosofia, teologia e letteratura, per dieci anni, ha insegnato filosfia. 
Il 1986 lo vede esordire come scrittore, diventando presto uno degli autori di maggior fama del suo paese. 
Il mondo di Sofia, sempre edito da Longanesi nella collana la Gaia Scienza, ha raggiunto in poco tempo il successo internazionale. Pubblicato prima in Norvegia nel 1991, è stato tradotto in 41 lingue rimanendo ai primi posti della classifica dei best seller in Europa, negli Stati Uniti e in Italia, dove ha vinto il prestigioso Premio Bancarella nel 1995. 

TRAMA

Al suo primo giorno di Università ad Oslo, il diciannovenne Albert viene attratto da bella una ragazza: il suo nome è Eirin. 
Non si conoscono e non si sono mai visti prima, ma da quel momento in poi nono si lasceranno più. 
Dopo trentasette anni vissuti insieme, Eirin si trova in Australi ad un congresso di biologia marina mentre Albert riceve dal suo medico una notizia sconvolgente. Come si può continuare a guardare al futuro dopo aver saputo? Per avere una risposta, Albert si rifugia nella Casa delle fiabe, un cottage incastonato in un bosco di larici in riva al lago, dove solitamente si ritira con la famiglia per passare qualche giorno di relax. Nella pace e tranquillità di quel posto isolato, ha ventiquattro ore a disposizione per scrivere una lettera d'addio al mondo e alle persone che ama. Vuole raccontare tutto, anche i segreti custoditi gelosamente per anni, ma vuole anche interrogarsi su quale sia il senso ultimo dell'esistenza umana. Solo quando è sicuro di aver perso anche la più piccola speranza,  quando scopre di avere davanti solo il buio fitto delle notti passate remando sino al centro del lago per scrutarne l'abisso, Albert capisce che una risposta c'è, uno spiraglio che sta facendo luce su quelle tenebre...

IMPRESSIONI

Ho iniziato ad amare Jostein Gaarder dal 1995, quando vinse il Premio Bancarella con Il Mondo di Sofia. Rimasta affascinata da questo autore, mi si è aperto un nuovo mondo, quello degli autori nordici, che sapientemente plasmano la leggenda nella realtà, la mitologia nella quotidianità, coinvolgendomi a seguire Gaarder nelle prossime pubblicazioni. Posso dire che, ad oggi, è uno dei miei autori preferiti, grazie al suo stile delicato e soave, che rende ogni romanzo una fiaba fantastica.
Contattai la Longanesi, che ringrazio infinitamente, in vista dell'uscita di Semplicemente Perfetto e, esaudendo la mia richiesta, Benedetta mi inviò gentilmente una copia omaggio  dell'ebook in modo da poterlo  leggere e recensire.
In poco più di un'ora ho divorato l'ultima perla di Gaarder. Poche pagine, a prima vista una lunga lettera d'addio che si rivelerà un inno alla vita, quella che l'autore ci regala, narrandola come una leggenda capace di rapire anche i più giovani.

"Il motivo per cui in tutti questi anni vi abbiamo tenuto nascosto come sia cominciata la nostra storia è pressoché incomprensibile, ma in quasi tutte le famiglie ci sono dei segreti mai svelati."

Albert ed Eirin sono due studenti universitari di appena diciannove anni. Non si conoscono ne si sono mai incrociati nella vita sino a quel momento. E da quel momento decisero di non lasciarsi mai più. 
Nasce così una lunga storia d'amore tra due giovani studenti, lei bella e intelligente da diventare biologa e ricevere un prestigioso riconoscimento per la scoperta di un importante batterio al quale darà il suo nome. Lui uno studente mite e tranquillo che si innamora a prima vista di Eirin, decidendo di chiudere la storia con l'attuale fidanzata Marianne. Ma la chiusura della storia non precluderà l'amicizia, tanto che Marianne diventerà medico curante della famiglia di Albert.
Durante un week end romantico Eirin ed Albert scoprono, in mezzo ad un parco di larici e betulle un meraviglioso lago e, a pochi metri dalla riva, un grazioso chalet chiamato Casa dei cristalli ma che ribattezzano come Casa delle fiabe. Sopraggiunse la sera e i due ragazzi decisero di forzare la serratura per cercare un riparo per la notte.  La serratura cedette alla lieve pressione del piede di porco e lo chalet si rivelò nel suo splendore, ricordando loro  la fiaba di "riccioli d'oro" coi suoi tre lettini che, come la riccioli d'oro della fiaba, Eirin provò sino a trovare quello semplicemente perfetto per dormire: ne troppo duro, ne troppo morbido. 
Nello chalet consumano una frugale cena a base di riso, latte in polvere, cioccolato e succo di mirtilli, coronano il loro amore e si addormentano sul letto semplicemente perfetto. Al mattino però scappano furtivamente con la paura di essere scoperti.

"Gli anni possono essere lunghissimi mentre li si vive e si cerca in qualche modo di farsi strada a tentoni verso un futuro ignoto, ma quando ci si ripensa, tempo dopo, sembrano volati."


Passano dieci anni durante i quali il loro amore si rafforza con la nascita di un figlio. Ma arrivano anche i primi problemi, la coppia entra in crisi, Albert, all'insaputa di Eirin, il marito riallaccia una breve relazione con Marianne, che troncherà dopo poco per amore della famiglia. Eirin scopre che lo Chalet dove è iniziato il loro amore è in vendita e decide di acquistarlo come rifugio dalla routine quotidiana. E tra alti e bassi, la famiglia comincia a passare tutto il tempo libero nella Casa delle fiabe, sulle rive del lago azzurro, affidando i propri pensieri, le paure e i desideri ad un quadernone, il libro della Casa delle fiabe. 

"La vita di un uomo si riassume semplicemente così: C'era una volta ... E venne una notte. Adesso è arrivata la notte."

Di anni, dal giorno dell'acquisto della Casa delle fiabe, ne passano altri ventisette. La famiglia si allarga con l'arrivo della nuora e di una nipotina: Sarah. La Casa delle fiabe e il libro continueranno ad essere i testimoni della vita felice della famiglia. Ma qualcosa va storto. Una nube nera e minacciosa avvolge Albert, proprio ora che Eirin è partita per l'Australia per un importante convegno dove esporrà la relazione sulla scoperta di un batterio al quale ha dato il suo nome.
Dopo alcune visite specialistiche, Albert riceve da Marianne, suo medico, una notizia che sconvolgerà la sua vita per sempre. Il futuro di una vecchiaia in tranquillità con l'amata Eirin, il figlio e la nipotina sembra essere compromesso per sempre. Non c'è via di scampo, le tenebre stanno scendendo sulla sua vita. La sofferenza sta per travolgere lui stesso e la sua famiglia.

"Prima di tutto devo scrivere. A me stesso. Per trovare la risposta alla domanda <<chi sono?>> devo scandagliare l'universo. Ho urgenza di avere una risposta sul mio stato ontologico. Prima di prendere qualsiasi decisione, devo fare una stima, un calcolo. Perchè non sono ancora completamente spalle al muro, ho ancora delle alternative."

Albert decide così di ritirarsi per tutto il tempo che gli serve a capire il senso della vita, nella Casa delle fiabe, tenendo all'oscuro la famiglia e rompendo i ponti con Marianne.
Immerso nel lento scandire del tempo in riva al lago, Albert comincia a scrivere sul libro della Casa delle fiabe, una lunga lettera d'addio, forse più a se stesso, raccontando e raccontandosi, mettendo a nudo segreti che sino ad allora erano rimasti chiusi a chiave nel profondo dei suoi ricordi. 

"L'idea di non avere più la capacità di prendere in mano il mio destino mi pare un vero incubo. E' insopportabile, ed è gia troppo tardi. Questo è il terrore. Questo è ciò che temo dell'impotenza."

Ripercorrendo la sua vita attraverso le confidenze sul quaderno, Albert si interroga sul senso dell'esistenza, su cosa veramente significhi essere un uomo e sull'esistenza della felicità. Si domanda spesso quanto sia giusto tenere all'oscuro la famiglia sul suo stato di salute, facendoli, un domani, sprofondare in uno stato di tristezza e vuoto invece di cercare insieme un modo per continuare ad essere felici.

"Il fatto è che in realtà non siamo mai: c'è soltanto il divenire, perché non c'è nulla al mondo che duri."

Grazie ai suoi studi filosofici, ma soprattutto all'amore a 360 gradi, Albert, riuscirà ad uscire dal tunnel del vuoto cosmico nel quale la presa di coscienza della sua malattia lo aveva risucchiato. Il futuro ora non lo spaventa più, una piccola luce lo sta riportando alla realtà, tra le braccia di Eirin, pronta ad aiutarlo ad essere ancora un uomo felice a dispetto del tempo tiranno.

"Penso al tempo che mi resta, ne troppo lungo ne troppo corto: il tempo perfetto per un addio."

Questo piccolo gioiello di Gaarder l'ho letteralmente divorato, vuoi perché l'autore è capace di tradurre in poesia anche la scissione dell'atomo, vuoi perché comunque la trama scorre semplice e lieve da non rendersi conto che le pagine sono volate via sino al punto finale.
Metabolizzare il messaggio è stato, invece, più difficile. Come Albert, ho iniziato a pormi anch'io domande esistenziali e, immedesimandomi nel personaggio, mi sono spessa chiesta: "cosa farei io se domani mi dicessero che mi restano solo pochi anni di vita?". 
Il bello della gioventù è la spensieratezza, il progettare il futuro senza però pensare al domani. Con gli anni il concetto di vita si modifica, assume un significato meno etereo e più consistente, quasi una presa di coscienza della vita stessa e le domande arrivano da sole. Più difficile è trovare delle risposte. Può aiutarci la fede, se crediamo, la scienza, se non professiamo un credo, ma tutte le risposte sono racchiuse in noi. Dobbiamo solo accettare chi siamo stati, chi siamo e cosa diventeremo. Solo allora saremo veramente liberi di vivere appieno e felicemente ogni giorno della nostra vita.
Una lettera aperta, questa di Jostein Gaarder, a chi sta attraversando un momento di difficoltà, che consiglio a tutte le persone che spesso, nel percorso degli anni si perdono e non sanno come ritrovarsi. 
Accettarci per quello che siamo, coi nostri limiti e paure, afferrando la mano di chi, per amore, la tende verso di noi: l'amore può ...


Buona lettura, Tania C.



  

mercoledì 17 aprile 2019

Recensione di BROTHER di David Chariandy


BROTHER

David Chariandy
Ed. Chiarelettere
Aprile 2019
Pag. 164
Copertina flessibile
Traduzione di Federica Aceto
€ 16,00
Ebook disponibile


CONOSCIAMO L'AUTORE

foto dal web

David John Chariandy è nato in Canada a Scarborough ON nel 1969. E' un professore universitario di letteratura inglese ed uno scrittore molto creativo. Nuova promessa tra gli scrittori emergenti, nel 2007, il suo primo romanzo Soucouyant, riceve l'attenzione di prestigiosi premi e critiche letterarie. Ad oggi è una delle voci più importanti nelle conferenze sulla letteratura nera contemporanea canadese. Essendo studioso di letteratura nera e nero canadese, ha contribuito in maniera determinante la crescente, sebbene ancora trascurato, campo dei Black Studi in Canada. (Fonte The Canadian Encyclopedia)



TRAMA

Per Michael e Francis, due fratelli di colore che vivono nella periferia di Toronto, quella che stanno vivendo, è un'estate rovente. La musica hip pop coi suoi ritmi sinuosi, si mescola agli echi rimbombanti delle pallottole e delle sirene della polizia. 
La madre, di origini caraibiche, cerca di sbarcare il lunario dividendosi tra diversi duri lavori, anche per poter dare ai ragazzi un futuro migliore, che sia lontano dai pregiudizi e violenza che stanno dilagando in Canada e nel mondo.
A vegliare sul piccolo Michael c'è il fratello maggiore Francis, che gli insegna presto come trovare il proprio posto nel mondo per riuscire a sopravvivere e farsi valere verso chi disprezza le persone come loro.
Michael imparerà lezioni di vita nella valle del Rouge, polmone verde che attraversa il loro quartiere e quartier generale di un gruppo di ragazzi legati dalla passione della musica e che si ritroveranno dal barbiere Desirea's.
Tutti i sogni e speranze di Francis, sono destinati a sgretolarsi come un castello di sabbia alla prima onda, in una notte, quando un colpo di pistola lo atterra per sempre. Un duro colpo, insensato, da accettare e dal quale ne Michael ne la madre riescono a riprendersi.
Passano gli anni, dieci, e sarà solo il ritorno di una ragazza del quartiere che li scuoterà dal torpore aiutando madre e figlio ad affrontare e superare il passato.

IMPRESSIONI

A sorpresa, la cara Giulia  di Chiarelettere, qualche giorno fa, mi inviò gentilmente una copia di Brother, prossimo all'uscita. Un libricino basso, poche pagine ed una interessante grafica colorata della copertina. Un autore a me sconosciuto, ma una trama coinvolgente, attuale, ma dal sapore vintage. Ho iniziato a leggere spinta dalla curiosità di saperne di più su un mondo per me quasi sconosciuto. Ho letto poco e niente di autori sud americani o comunque che trattassero l'argomento razzismo in America, sono sempre stata più attirata dall'Africa. La curiosità era tanta, ma siccome Chiarelettere è per me sinonimo di garanzia, sapevo che sarei rimasta soddisfatta e soprattutto avrei avuto l'onore di leggerlo in anteprima!

Brother è la storia di due fratelli canadesi, di origine indo-caraibiche (esiste il termine? Potrei scrivere all'Accademia della Crusca e coniarlo), Francis il maggiore e Michael, fratello minore e voce narrante della storia.

"Il mondo intorno a noi si chiamava Scarborough. Un tempo quel quartiere era detto <<Scarberia>>, una landa desolata alla periferia di una città caotica in espansione."

I due fratellini sono stati abbandonati dal padre, un indiano, che poco dopo la loro nascita decise di andarsene per seguire i suoi sogni. Vivono con la madre a Scarborough, in Canada, nel quartiere della valle del Rouge, un'arteria verde che attraversa la loro città. La madre è costretta a destreggiarsi tra più lavori per cercare di dare un futuro ai suoi ragazzi, ed è costretta a lasciarli spesso e per lungo tempo soli, con tutte le raccomandazioni del caso: non aprire la porta agli sconosciuti, non uscire fuori e a letto dopo Hazzard ...
A fare in modo che tutto fili liscio, il figlio maggiore Francis, il quale si prenderà cura anche di educare il fratellino a quella che è la vita di quartiere per gente come loro, i negri.

"Francis, crescendo, cominciò a mostrarsi sempre più insoddisfatto del mondo e del posto che gli sarebbe toccato da adulto"

Il tempo passa, a diciotto anni Francis, sempre più insoddisfatto dell'odio razziale che sta dilagando in città, e sempre più smanioso di trovare il suo posto in prima fila nel mondo, lascerà la scuola, unendosi ad una compagnia di ragazzi più grandi che provenivano non solo dal Park, ma da tutti i quartieri periferici della città. 
Sono ragazzi come lui,  accomunati non solo dal colore della pelle ma anche  dalla passione per la musica. Portano i capelli rasati  ed usano uno slang che possono capire solo loro. 
Francis cercherà pure un riavvicinamento col padre, soprattutto per Michael, ma questi li caccerà senza nemmeno aprir loro la porta. 
Per quanto potrà, Francis, continuerà anche a prendersi cura della  madre e del fratello, ma la sua insofferenza sarà tale da spingerlo a dare sfogo a numerosi episodi di violenza, non solo verbale, soprattutto verso la madre, la quale sente che il figlio sta per prendere la strada sbagliata.

"Ci fu una breve colluttazione, con mamma che cercava di strappargli la felpa di mano, e quando Francis si servì di tutta la sua forza e il suo peso per riprendersela, lei perse l'equilibrio e cadde in avanti sbattendo violentemente la testa contro il letto a castello. Ci fu un attimo di calma e di silenzio assoluti: mamma fissava il figlio maggiore con una mano sulla fronte, sbattendo le palpebre con gli occhi sgranati."

Francis, accettando la sua vera natura,  si unirà a Jelly, capo di una piccola gang di quartiere, con la residenza nei fondi di una ambigua barberia, Desire's.
Michael, dal canto suo, cercherà di riportare il fratello maggiore sulla retta via, convinto che facendo leva sull'amore della loro madre , sarebbe riuscito nel suo intento. 
Ma Michael è un adolescente, alle prese con la scoperta della propria fisicità e dell'amore, oltre alla curiosità di sperimentare il fascino del proibito, del mondo adulto.
A lottare a fianco al ragazzo c'è Aisha, una ragazza vicina di casa, che diventerà anche il suo primo amore.
Insieme ad Aisha, Michael scoprirà il nuovo mondo del fratello, un mondo fatto di giornate che si trascinano tra espedienti per mettere insieme il pranzo con la cena, al ritmo della loro musica preferita che spazia tra blues, hip pop e sound moderni. Scoprirà l'amore e scoprirà la violenza. Quella fisica e verbale che i "bianchi" vomitano addosso a quelli come loro, come lui e il fratello e la madre: sporchi negri.

"Me ne accorgevo solo in quel momento? Eravamo dei perdenti, dei traffichini di quartiere. Eravamo i figli della servitù, non avevamo un futuro."

Michael scoprirà anche il dolore della perdita. Una notte, dopo un'audizione musicale di Francis e compagni, nel locale scoppia un diverbio non troppo ortodosso tra Francis e i gestori. Qualcuno chiama la polizia e, all'uscita del locale, mentre Francis opporrà resistenza ai poliziotti che cercano di capire la dinamica dell'accaduto, una pallottola partita dalla pistola di un poliziotto, lo metterà al tappeto per sempre. Il dolore per la perdita di un fratello e in particolar modo il dolore di una madre che sopravvive ad un figlio è difficile, quasi impossibile da elaborare. Sarà forte il dolore quando, il giorno del funerale, vedrà il padre, in disparte, camuffato tra i partecipanti, che non degnerà ne lui ne la madre di una parola di conforto.
Dopo la morte di Francis Aicha scompare, Francis si ritrova solo a rimboccarsi le maniche per sopravvivere. La madre cade in depressione, quasi sull'orlo della follia, passerà i suoi giorni con l'ossessione del figlio morto, finendo nel tunnel dell'alcol che dissolve la sofferenza nel torpore.


"Sono tanti i modi in cui si può fuggire. Aisha era scappata per andare all'università. E gli amici di mio fratello, tutti, erano fuggiti, ognuno a modo suo. Ma naturalmente non si fugge mai davvero. Corri sempre il rischio che qualcuno ti trovi, anche solo per un attimo."

Dopo dieci anni di vita al limite della sofferenza e della sopravvivenza, Michael sembra aver trovato un equilibrio con un nuovo lavoro che difende coi denti, e gli permette di mantenere lui e la madre, in preda ai fumi dell'alcol e delle allucinazioni. 
Nelle loro vite rientrerà improvvisamente Aisha, insieme al ragazzo che Francis amava, Jelly.  
Dopo il primo scompiglio che i due ragazzi portano nella quotidianità di Michael, arrivano anche i chiarimenti e , grazie all'amore di Aisha e all'aiuto di Jelly, il futuro per Michael e la madre sembra più luminoso: il passato è finalmente alle spalle e una luce di speranza è stata accesa...

Come ho detto prima, ho avuto il piacere e l'onore di leggere questo piccolo ma immenso libro prima dell'uscita in libreria. 
In poche pagine, che Chariandy ha terminato con non poca fatica e in parecchio tempo, è racchiuso un concentrato di un legame d' amore puro, quello della famiglia. 
L'amore di una famiglia, nel tempo allargata, che nonostante gli scherzi crudeli della vita riesce a trovare un motivo per andare avanti e superare il tormento del passato che ha cercato di schiacciarla per anni.
Un racconto di circa venti anni di storia, narrato in maniera semplice, a volte cruda ma mai volgare, quasi poetica che lascia spazio all'immedesimazione nei personaggi e nei luoghi dal sapore retrò.
Consiglio a tutti questo romanzo, che si legge in poche ore, ma in particolar modo, a chi ha voglia di conoscere uno spaccato di vita tra gli anni settanta e novanta di uno dei più evoluti ed anticonformisti Paesi del Nord America : il Canada.

Buona lettura, Tania C. 








martedì 16 aprile 2019

Recensione di UN'OMBRA NELL'ACQUA di Catherine Steadman






UN'OMBRA NELL'ACQUA

Catherine Steadman
Ed. Longanesi marzo 2019
Collana La Gaia Scienza
Genere Thriller - narrativa straniera
Traduzione L. Bernardi
Pag. 416
Copertina rigida con sovra copertina
€ 18,60
Ebook disponibile

CONOSCIAMO L'AUTRICE



Foto dal web

Catherine Steadman, inglese, classe 1987, con "Un'ombra nell'acqua", debutta come scrittrice. Al suo primo romanzo ha saputo conquistare i favori del pubblico di tutto il mondo. 
Gia nota nel mondo dello spettacolo come attrice di numerosi film e fiction e per aver preso parte a famose serie tv come "Downtoun Abbey", dove presta il volto a  Mabel o I Tudors dove interpreta Joan Bulmer.


TRAMA

Norfolk, secondo decennio del 2000. Mentre Erin sta scavando da tre quarti d'ora, le vengono a mancare le forze a casua della terra che sembra non aver mai fine talmente è pesante e compatta. Anche la determinazione la sta lentamente lasciando, ma non c'è altra scelta, deve continuare a scavare nonostante il dolore, l'incredulità e la paura che la pervadono. Sarebbe utile avere una persona fidata e amata al suo fianco che l'aiutasse a scavare, ma non è possibile in quanto la persona di cui è innamorata è la destinataria della fossa che sta scavando. Sono passate poche settimane da quando Erin e Mark rappresentavano la coppia perfetta sotto ogni aspetto. Erin, giovane documentarista in carriera, alle soglie di una svolta professionale; Mark, affascinante trader londinese, con un brillante futuro all'orizzonte. La data del matrimonio è imminente e la coppia sembra avere il mondo in mano. Ma l'idillio sta per frantumarsi: Mark perde il lavoro con notevoli ripercussioni sulla loro vita di coppia apparentemente perfetta. Nonostante le difficoltà, il loro amore li spinge a far funzionare il rapporto coronandolo con un bel matrimonio ed una prestigiosa luna di miele a Bora Bora, convinti che tutto si aggiusterà. Finalmente sull'isola, i neo sposi, decidono di passare una giornata immergendosi nelle acque cristalline dell'atollo. Erin è terrorizzata, ma grazie all'aiuto di Mark decide di seguirlo. La giornata scorre meravigliosamente, fino a quando non trovano qualcosa nell'acqua. Un qualcosa che sconvolgerà per sempre le loro vite, avvolgendoli in un'ombra cupa. Erin e Mark vogliono tenere segreta la loro scoperta: nessuno oltre loro sa o ha visto nulla, non dovrebbero avere nulla di che preoccuparsi. Ma una sconvolgente reazione a catena sta per travolgerli, mettendo in pericolo tutto ciò a cui tengono, anche la fiducia che hanno sempre avuto l'uno dell'altra...

IMPRESSIONI

Innanzitutto ringrazio la Casa Editrice Longanesi e Benedetta per avermi gentilmente inviato l'Ebook di Un'ombra nell'acqua; avendo letto la trama ne sono rimasta talmente affascinata da richiederne una copia per poterla recensire. Non conoscevo l'autrice/attrice e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa, sto iniziando ad apprezzare il thriller e la freschezza dello stile narrativo, la trama avvincente, ricca di dettagli (anche tecnici) molto accurati, mi hanno spinto a leggere il romanzo tutto d'un fiato nonostante le 418 pagine.

"Novanta centimetri è la profondità minima raccomandata dall' IRIC (Istituto per la Regolamentazione dell'Interramento e della Cremazione). Lo so perchè l'ho cercato su Google. Subito prima di cominciare a scavare. Che non si dica, quindi, che mi manca l'iniziativa. O l'impegno. Con le suole che scivolano sulle foglie fradice e sul fango appiccicoso come malta, mi sono accovacciata accanto al cadavere e ho cercato su Google come seppellirlo."

La storia di Erin e Mark comincia dalla fine, narrata in prima persona dalla voce di Erin. 
Mark è morto ed Erin sta scavando, ad olio di gomito, una buca ben profonda e che non dia nell'occhio, in un boschetto del Norfolk. 
Erin e Mark sono giovani, affascinanti e con una promettente carriera alle spalle. Documentarista lei, prossima a sfondare con  documentari scoop sul rilascio di tre carcerati, un presunto killer della malavita locale, una donna condannata per eutanasia verso la madre terminale di cancro, la quale aveva fatto testamento biologico (non in vigore nel Regno Unito) e una giovane teppistella londinese, dalla quale "bisogna aspettarsi grandi cose". Tutti prossimi al rilascio e tutti pronti a ricominciare una nuova vita , raccontandola alle telecamere di Erin.
Ragazza dolce e quasi remissiva, per amore di Mark all'inizio,  si vedrà poi  trasformata in una intraprendente, avventurosa e determinata donna capace di affrontare il pericolo a sangue freddo. 
Mark è un operatore finanziario che sta sfondando appunto nella finanza londinese. E' un uomo calcolatore,  pianificatore, forse più debole rispetto ad Erin.
Sono prossimi alle nozze, hanno una bella casa, pagata accendendo un mutuo, un viaggio di nozze di un mese a Bora Bora ad attenderli e un figlio in progetto.

"Smettila di rimuginare, Erin, basta. Pensa a divertirti. Non c'è niente di male nel godersi un po' la vita."

Ma il destino sembra accanirsi contro Mark. A pochi giorni dal matrimonio si troverà senza lavoro e con delle spese da affrontare. L'amore e l'ottimismo di Erin però lo aiuteranno a non mollare, a guardare al futuro ed a cercare un nuovo lavoro. Ce la possono fare. 
Mark decide di ridurre il mese di luna di miele a tre settimane e la coppia di neo sposi parte alla volta di una vacanza da sogno dopo un viaggio di ventiquattro ore.
L'atollo, con le sue acque cristalline e le candide distese di sabbie coralline a coronamento del loro amore. Erin si lascia coinvolgere fiduciosa, guidata dall'uomo che ama, in una emozionante giornata di immersioni al largo del loro resort.
La giornata si prospetta limpida e calda dopo la striscia di un tifone del giorno prima. La donna è pronta a vincere le sue paure riguardo alle immersioni, ha voglia di vedere i magnifici fondali della barriera corallina e di incontrare le tartarughe. A bordo di una barca, pilotata da Mark, si stanno dirigendo verso una delle zone migliori per le immersioni per esplorare un relitto a nord-ovest dell'atollo. 
L'immersione si rivela interessante e ricca di avvistamenti di squali e altra fauna esotica. Pranzano su un'isolotto poco distante addormentandosi al sole senza accorgersi del passare del tempo. 

"All'orizzonte non c'è nulla, solo miglia e miglia di oceano aperto. Poi noto anch'io quello che sta guardando lui. Tutto attorno a noi, sull'acqua. Carta. Fogli di carta bianca. "

Al risveglio, vista l'ora ormai prossima al tramonto, decidono di ripartire alla volta del resort quando, senza quasi rendersene conto, si trovano circondati da fogli che galleggiano sull'acqua, carta bianca nel bel mezzo di un'infinità blu.

"E' una sacca da viaggio nera lunga circa un metro. Troppo grande per essere una borsa da palestra e troppo piccola per essere considerata una valigia vera e propria."

Raccolto uno dei tanti fogli, l'inchiostro inizia a colare senza rendere leggibile il foglio e, ritmicamente, le onde stanno facendo sbattere qualcosa contro lo scafo della barca. Si tratta di una grossa sacca da viaggio nera. 

"Però ha un lucchetto, Erin. E fluttuava nel bel mezzo del Pacifico meridionale. Circondata da dieci metri quadrati di fogli illeggibili."

Erin e Mark, dopo aver constatato che la sacca è ben chiusa, a tenuta stagna, da un lucchetto , e dopo aver fatto mille congetture sul contenuto, decidono di portarla al resort consegnandola alla reception, in caso qualcuno l'avesse persa, magari durante la tempesta del giorno prima.
Consegnata la sacca, la coppia continua pigramente la luna di miele, tornando a fare immersioni con un'istruttore ed una giovane coppia appena arrivata al resort. 
Al rientro, entrati nel loro bungalow, come per magia ritrovano la sacca: il receptionist non ha capito che doveva conservarla e, pensando fosse loro, gliela aveva fatta recapitare in camera. 
La curiosità è grande, in fondo la sacca è stata tanto tempo in acqua, perchè non provare ad aprirla per vederne il contenuto ed eventualmente ributtarla nell'Oceano nel punto esatto dove l'hanno raccolta?
Convinta dalla propria curiosità, Erin, comincia a scassinare il bordo della sacca sino a riuscire a far entrare la mano ed estrarne il contenuto. 

"Ho la sensazione di essermi avvicinata troppo a qualcosa da cui invece dovrei rimanere il più possibile alla larga. Avverto un senso di pericolo, ancora indefinibile  eppure sempre più difficile da ignorare, sempre più presente."

Il contenuto della sacca "scotta" e parecchio, l'unica cosa da fare è tornare nel punto dove l'hanno raccolta, immergersi, cercare il relitto di un'imbarcazione e rimettere la sacca al suo posto. Dopo varie e vane ricerche su eventuali notizie di imbarcazioni scomparse, la coppia è pronta a riportare sacca e contenuto in mezzo al Pacifico. Seguendo le coordinate che Erin aveva annotato e imparato a memoria, si immergono. 
C'è qualcosa nella profondità di quelle acque, ma non è un'imbarcazione, bensì il relitto di un piccolo jet privato da viaggio. Dopo lo shock iniziale, Erin torna in superficie mentre Mark, addentrandosi nella carlinga, troverà i corpi di alcune persone, tre uomini e una donna, probabilmente russi, sicuramente non delle brave persone.
Risalito in superficie anche Mark, preso atto della sconvolgente scoperta, tornano al resort per scoprire se si è mossa qualche ricerca del piccolo jet.
Nulla, il jet stava volando all'insaputa delle autorità aeree e nessuno sembrava ancora essersi accorto della tragedia.
Dopo aver discusso per ore sui pro e contro, la coppia decide di tenere il contenuto della sacca, sbarazzandosi solo della sacca stessa e di un oggetto troppo compromettente da far passare al check in dell'aeroporto. 
La sacca finisce così tra i rifiuti triturati del resort e l'oggetto compromettente sul fondale del Pacifico insieme al relitto del jet.
In fondo non c'è nulla di male a tenersi ciò che hanno trovato, potrebbero risolvere la maggior parte dei loro problemi e ricominciare una nuova vita, un nuovo lavoro per Mark, un figlio e un cane ... 
O finire in un mare di guai?
Mille domande si affacciano nella mente di Erin, la quale, per amore di Mark accetta di ripartire per Londra prima del previsto, dopo aver cancellato scrupolosamente ogni possibile traccia del loro soggiorno a Bora Bora.
Tornati a Londra, inizia per Erin un periodo fatto di ansia, dubbi e paure. 
Mark sostiene che devono disfarsi di tutto ciò che hanno trovato nella sacca. La loro vita, ma soprattutto quella di Erin è in pericolo.
In particolar modo adesso che la donna ha deciso di chiedere aiuto al killer della malavita che sta intervistando per il suo documentario. Ma l'uomo sembra volerla aiutare veramente, mentre Mark...

"Ma cos'avrei potuto fare? Che cosa si può mai fare? Non si possono salvare sempre tutti, no? A volte è gia abbastanza difficile salvare se stessi."

Chi è in realtà Mark, cosa sta cercando di fare a sua insaputa? 
Vuole solo proteggerla da quello che si è rivelato un gioco pericoloso, coi russi non si scherza, o sta tramando alle sue spalle per poi eliminarla e sparire in un paradiso fiscale?...

Con un mix infallibile di suspence, sprazzi di "comicità" provenienti dal carattere di Erin e una cura scrupolosa dei dettagli, l'autrice ha saputo intessere una trama avvincente e mai noiosa. 
418 pagine che scorrono veloci e lisce, facendo divertire il lettore e confondendo le acque sino al finale inaspettato. 
Un finale che potrei quasi ritenere aperto, chissà che tra qualche tempo Erin non sia di nuovo coinvolta in rocambolesche avventure, grazie al suo carattere irruento e smanioso di verità.

Un thriller nuovo ed originale, che consiglio a chi ha voglia di immergersi tra le fresche acque coralline di paesaggi esotici tra colpi di scena emozionanti e tramonti da sogno. Catherine Steadman è sicuramente un'autrice da tenere d'occhio perché ci regalerà tante nuove emozioni.

Buona lettura.
Tania C.






mercoledì 10 aprile 2019

Recensione de LA LETTERA DI GERTRUD di Bjorn Larsson





LA LETTERA DI GERTRUD


Bjorn Larsson
Ed. IPERBOREA 
Febbraio 2019
Traduzione a cura di K. De Marco
Pag. 465 Brossura
€ 19,50


CONOSCIAMO L'AUTORE

Bjorn Larsson -foto dal web -

Bjorn Larsson è un autore svedese, nato nel 1953 a Jonkoping. Insegna letteratura francese all'Università di Lund oltre ad essere uno degli autori svedesi più apprezzati in Italia, è anche un filologo, uno scrittore e un appassionato di vela.
Tra i numerosi premi conferiti, il Premio Grinzane Biamonti, Premio Elsa Morante, Premio internazionale cultura del mare, Premio Boccaccio Europa e il prestigioso Prix Médicis in Francia. 
I suoi titoli di maggior successo, tutti pubblicati da Iperborea, annoverano La vera storia del pirata  Long John Silver, Il Cerchio Celtico, Il porto dei sogni incrociati, La saggezza del mare e I poeti morti non scrivono gialli.


TRAMA
(OPINIONE DELL'EDITORE)

Martin Brenner, genetista di successo nel pieno di una brillante carriera, marito e padre felice, sta spargendo al vento le ceneri della madre, interrogandosi sul perché del difficile rapporto avuto con lei. Perché non riesce a provare il vero dolore per la sua morte, perché ha sempre sentito che qualcosa si frapponeva tra loro? Il motivo lo scoprirà in una toccante lettera che la madre gli ha lasciato: ciò che li divideva era un segreto. La donna non si chiamava Maria, ma Gertrud, ed era un'ebrea, riuscita a sopravvivere ai campi di concentramento. 
La verità era stata tenuta segreta oltre che per proteggerlo, anche per dargli modo di essere libero di scegliere, una volta divenuto adulto e consapevole, la propria identità e la propria vita.
Davanti ad una rivelazione devastante e di tale spessore , qual è la scelta giusta? Cosa significa essere ebreo? Inizia per Martin un turbine di domande alle quali cerca di dare una risposta dettata dal razionalismo dello scienziato che impersona. Comincia a documentarsi, gettandosi a capofitto in letture, ricerche e discussioni a tema, confrontandosi con l'amico Simon e il Rabbino Golder per cercare di decidere se tenere per se il suo segreto o accettare e dichiarare la sua ebraicità, con tutte le conseguenze che ne comporterebbe. Se scegliesse di rendere partecipi del suo essere ebreo colleghi e famiglia, sconvolgerebbe non solo la sua esistenza, ma anche quella dei suoi cari e, soprattutto il quieto rapporto di indifferenza che ha da sempre  con Dio .
E' quindi davvero libero di scegliere o, in realtà, si ritrova costretto ad accettare uno ''status'' che per un genetista ateo non ha nessun significato?
Grazie alla capacità di saper cogliere al momento giusto i temi più importanti del presente e di trasformarli in storie da leggere d'un fiato, Larsson, affronta uno dei più grandi equivoci dei tempi moderni - l'identità e l'apparenza  come spaccatura - per rivendicare il diritto di ogni Uomo  di essere guardato e giudicato per l'unica vera identità che possiede: quella di singole persone.


IMPRESSIONI

Ho contattato la Casa Editrice Iperborea affascinata dalle loro pubblicazioni. Non solo pubblicano autori interessanti e moderni, ma possono vantare delle pubblicazioni di nicchia. Gentilmente, Maddalena dell'Ufficio Stampa, mi lasciò libera di scegliere un titolo da recensire e, attratta dalla storia e dalla meravigliosa copertina, scelsi LA LETTERA DI GERTRUD
Me ne inviò una copia omaggio, bellissima e seducente e per questo la ringrazio tantissimo.  Il profumo della carta  che si è sprigionato aprendo il piego libri mi ha inebriato. Il formato curioso, maneggevole e rettangolare, rende il romanzo accattivante e facile da portare con se in borsa o in tasca della giacca. La copertina sembra una tela dipinta ad olio, colori brillanti, goffrata, quasi setosa. 
Insomma, è stato amore a prima vista, complice la storia che tratta un argomento a me molto caro, l'ebraismo.
Ho scelto di iniziare questa lettura in treno, viaggiando da La Spezia verso Roma. Una scelta non a caso, ho sempre avuto paura dei treni e, anche se stavo viaggiando per raggiungere il mio fidanzato, una sorta di ansia mi ha tenuto compagnia sino a che non sono scesa a Roma Ostiense, approdando tra le braccia sicure di Gabri... Figuriamoci cosa avranno provato ai tempi dei rastrellamenti, tutti gli ebrei, costretti con la forza a salire su quei vagoni, stipati come sardine, che li avrebbero condotti a morte certa, salvo alcuni più fortunati. Io in fondo stavo viaggiando per libera scelta e verso la felicità, ma la "paura" dei mostri di metallo ancora non mi è passata.  Non arrivavo nemmeno lontanamente a pensare ciò che provarono gli ebrei e, tra le pagine del romanzo ho chiarito alcuni dubbi e perché.

Il romanzo è diviso in tre parti, la prima , quella che racconta la vita passata e presente di Martin, direttore di un laboratorio di genetica, dove si compiono studi ed esami sul DNA, venuto a conoscenza di un importante segreto che rivoluzionerà la sua vita.

In un luogo, volutamente imprecisato, una famiglia composta da un padre cinquantenne, una madre ed una figlia adolescente, sta partecipando alle esequie della nonna.

"Proprio nel momento in cui stava rovesciando l'urna, un refolo di vento sollevò le ceneri in alto sopra le loro teste e le portò verso il mare, a poca distanza."

Mentre Martin Brenner, un genetista di fama, sta eseguendo le ultime volontà della madre Maria, appena deceduta, spargendo le sue ceneri al vento, mille dubbi attraversano la sua mente. 
Tra i tanti, quello riguardante il difficile rapporto avuto con lei, come se una sorta di velo invisibile avesse sempre cercato di separarli, di nascondergli qualcosa. Ma cosa?
Accettare la morte di un genitore è devastante. Perché, allora, lui non riusciva a provare quel dolore straziante che attanaglia sino alla disperazione? Perché continua a sentire che c'è qualcosa che gli impedisce di comprendere appieno certi comportamenti della madre?

"Tu che hai iniziato a studiare filosofia per capire l'origine del male, devi comunque averlo gia letto nei libri di Primo Levi, Hannah Arendt e altri scrittori. Dovrebbe bastarti per farti capire perché ho agito come ho agito. O almeno per perdonarmi. Quella di mettere al mondo un figlio dopo essere sopravvissuta ai due campi di sterminio è stata la decisione più coraggiosa che abbia mai preso."

Parte di quei  dubbi diventeranno ancora più radicati in Martin quando decide di vendere la casa della madre. 
Tra gli oggetti personali di Maria, il figlio, trova un versamento a favore alla Memoria dell'Olocausto e una valigia con le ruote, contenente biancheria, qualche vestito e un passaporto: pronta alla partenza. 
Perché? 
Dopo il primo sbigottimento, il pensiero passa in secondo piano. 
La famiglia, soprattutto la figlia Sara, ha bisogno di lui e deve compiere il suo dovere di marito e padre.
Qualche tempo dopo però, torna alla ribalta il pensiero della madre e di quel rapporto difficile, mai compreso sino in fondo. 
Il chiarimento avverrà grazie ad una lettera di Maria, lasciata all'avvocato Levin, amico fidato,  che contatterà Martin per far finalmente luce sul mistero della donna.
Mentre l'avvocato legge la lettera, Martin apprenderà, con non poco stupore, che la madre in realtà, si chiamava Gertrud ed era di origine ebrea. 
Deportata in due campi di sterminio riuscì ad uscirne, cercando di proteggersi da quel passato di morte e dolore. Iniziò una relazione con un uomo, anch'esso ebreo, restando incinta di Martin ma, accortasi della gravidanza, per paura di un nuovo Olocausto, i due innamorati decisero di lasciarsi e ricominciare una nuova vita,  soprattutto per Gertrud e il nascituro. 
Fu così che la donna iniziò la sua nuova vita,  chiudendo per sempre col passato e diventando Maria. 
Sposatasi con un uomo che sembrava amarla e amare il suo bambino, verrà a scoprire più avanti che l'uomo è un nazista. 
Non avendo mai rivelato la sua vera identità di ebrea, Maria, impaurita, chiede aiuto al suocero, a sua volta ignaro del "credo" intrapreso dal figlio, che l'aiuterà ad andarsene nuovamente, dandole un buon aiuto economico. 
Di nuovo, a causa delle sue origini ebraiche, Gertrud/Maria, si vede costretta alla fuga ed a ricominciare da capo. 
Nel frattempo, dopo la nascita di Martin, decide di tenerlo all'oscuro delle proprie origini,  iniziando dal nome sino ad evitargli la circoncisione ed un qualsiasi tipo di indottrinamento religioso. Ci avrebbe pensato lui stesso una volta adulto, con consapevolezza, dopo la scomparsa di Gertrud. 
Le uniche persone ad essere informate della vera identità della donna saranno l'avvocato Levin ed il Rabbino Golder, il quale cercherà più volte un contatto con Martin per fargli comprendere il gesto d'amore smisurato di una madre impaurita.
Per Martin, sotto shock per quanto appreso dalla lettera della madre, iniziano a chiarirsi molti dei dubbi insorti durante la vita e al riguardo del rapporto con la madre e, in particolar modo, comprende il perché della ricevuta della donazione e della valigia pronta: la madre aveva paura di rivivere un nuovo Olocausto e voleva essere preparata a ricominciare in un'altra terra nel caso di nuove persecuzioni. 

"Sei quindi libero di scegliere chi e cosa essere. Il prezzo che ho dovuto pagare per questo è stato altissimo: non siamo mai stati davvero vicini. Ma ho anche guadagnato qualcosa, la certezza che tu fossi libero."

Se da una parte molti dubbi sul comportamento freddo della madre si sono chiariti, dall'altra ne sorgono altri, ancora più profondi e devastanti. 
Chi è veramente Martin, ora che ha scoperto di avere discendenze ebraiche? 
E' pronto a rivelare alla sua famiglia questo segreto così pesante? E' pronto a scegliere tra essere ateo o professare un credo?
Il peso delle sue origini incombe come una spada di Damocle sulla sua testa. 
Inizia un'accurata ricerca su quel mondo a lui sconosciuto ma che lo tocca da vicino, mettendolo spesso di fronte ad un bivio: è giusto mettere al corrente la famiglia ed eventualmente gli amici, con la possibilità di essere influenzato nelle scelte future,  che è ebreo o, da genetista ateo, è meglio scegliere da solo chi vuole essere seguendo la scia di ciò che è sempre stato e in cui ha sempre creduto?

"<<Molti ebrei sosterrebbero che lei è ebreo, visto che lo era sua madre.>>  <<Lo so. Ma sono affari loro. Io rivendico il mio diritto di decidere da me chi voglio essere.>>"

Grazie anche al suo lavoro ed agli studi condotti sulla libertà di decidere chi si vuole essere seguendo la propria genetica, Martin, riuscirà a non farsi influenzare, nemmeno durante i profondi colloqui religiosi col Rabbino Golder.

"<<Non sto dicendo che si può paragonare la scelta di essere ebreo e non esserlo a quella di tifare per una squadra piuttosto che per un'altra. Però sostengo che tutti, perfino tu, devono scegliere di appartenere a qualche gruppo , anche se solo la tua famiglia, la tua compagna o i tuoi amici.>> 
<<Allora devo essere l'eccezione che conferma la regola. Non voglio appartenere a nessuno e non voglio che nessuno mi appartenga.>>"

Più o meno con queste parole si chiude la seconda parte del romanzo, quella di informazione e di ricerca delle proprie origini ebraiche. 
Martin non farà mai ricerche sul suo passato biologico, ma si documenterà su cosa ha significato e cosa significa essere ebreo per discendenza,  ovvero figlio di madre ebrea, quasi come imposizione ed, altresì, essere ebreo per libera scelta.  
Le sue ricerche lo spingeranno a perorare la causa degli ebrei e dell'antisemitismo che sta di nuovo dilagando  nel mondo. 
Pur tenendo sempre nascosta la verità  sulle sue vere origini alla moglie Cristina e alla figlia Sara, si impegnerà in prima linea manifestando a favore degli ebrei, finendo pure in prima pagina su un'importante testata, suscitando lo stupore dei colleghi. 
Lui, ateo, ebreo per discendenza, che non si sente e non vuol essere ebreo, perché comporterebbe un prezzo troppo alto da pagare, in modo particolare per la sua moglie e Sara, che è ancora così piccola e sta cominciando ora a capire l'orrore dell'Olocausto.
Ma chi sono veramente gli ebrei, c'è un qualche fil rouge che lega l'ereditarietà all'ambiente? 
Come si può classificare una popolazione dal momento che la genetica stessa non evidenza caratteri che possano appunto distinguerlo geneticamente o religiosamente? 
I dubbi troveranno chiarezza nella terza parte, dove con sapiente maestria nel mescolare le carte, Larsson stesso, da appassionato velista, diventerà narratore di un manoscritto autobiografico sulle confidenze della vita Martin, durante un tragitto in barca a vela. 

"Nessuna Legge, ne ebraica ne altra, doveva essere al di sopra dell'amore. Qualsiasi idea di purezza della razza doveva sparire. Una persona doveva poter essere prima di tutto un essere umano."

Nonostante le continue ricerche, il suo impegno di solidarietà verso il popolo ebreo e nonostante il dolore dell'inganno provato durante la scoperta della vera identità della madre, nonostante le ferite psicologiche continuassero a bruciargli addosso, Martin continua a mettersi in gioco lasciando accesa una piccola luce di speranza per un domani migliore.

Dopo quattrocentosessantacinque pagine, il compito più importante lo lascio a voi lettori, quello di metabolizzare il messaggio che ha voluto lasciare Larsson, quello sulla libertà di essere un uomo pensante e capace di fare delle scelte, a prescindere dalla razza, dal credo politico e religioso.
Un tema ancora oggi molto scottante quello  della persecuzione degli ebrei e dell'antisemitismo, affrontato ne La lettera di Gertrud. 
Un avviso a  chi avrà voglia di leggere questo romanzo, mai come oggi, attuale e vero, non aspettatevi un racconto in stile Anna Frank o Ho quindici anni e non voglio morire o il toccante Chindler's list. 
La lettera di Gertrud è molto di più e quanto di più diverso possiate aspettarvi. 
Una storia atavica che si rinnova sino ai nostri tempi, ai tempi dell'I Phone e di internet.
Una storia per non dimenticare. 
Per non dimenticare che il sangue, sotto l'aspetto genetico, non è poi così diverso dall'acqua e, definire gli esseri umani in base alla genetica e alla discendenza, è comunque una forma di razzismo.
Uno spunto dal quale partire per capire cosa sta succedendo nel mondo, in qualsiasi parte ci troviamo.
Un romanzo che dovrebbe essere letto anche nelle scuole, a completamento del periodo storico del nazismo.
Consiglio la lettura soprattutto a chi, come me, sta vivendo una profonda crisi di fede. 

Buona lettura, Tania C.









Molti ebrei sosterrebbero che lei è ebreo, visto che lo era sua madre”.
“Lo so. Ma sono affari loro. Io rivendico il mio diritto di decidere da me chi voglio essere”.



Recensione UN ANIMALE SELVAGGIO di Joel Dicker - Ed La Nave di Teseo -

  UN ANIMALE SELVAGGIO Autore: Joel Dicker Editore: La Nave di Teseo Traduzione: Milena Zemira Ciccimarra Pubblicazione: 25 marzo 2024 Forma...