mercoledì 3 aprile 2019

Recensione di AMEN di Antonio Ferrari







AMEN

Antonio Ferrari
Ed. Chiarelettere 
Pubblicazione Marzo 2019
Pag. 186
Collana Narrazioni
Copertina semirigida
€ 16,90



CONOSCIAMO L'AUTORE

Antonio Ferrari - foto dal web -



Antonio Ferrari, dai natali modenesi, è al Corriere della Sera dal 1973. All'inizio come inviato speciale, ad oggi in qualità di commentatore ed editorialista.
Testimone diretto degli anni di piombo, strettamente legato all'amico Walter Tobagi, ucciso nel 1980, anche Ferrari venne,  più volte minacciato dai terroristi. 
Le minacce lo costrinsero a vivere per oltre due anni sotto scorta per poi diventare corrispondente dall'estero, soggiornando soprattutto in Medio Oriente, Nord Africa e nei Balcani. 
Presta il volto a tutte le corrispondenze da più fronti di guerra, intervistando quasi tutti i leader dell'area. 
E' autore di diversi testi: Morte di un generale (tra gli altri autori che hanno collaborato Giorgio Bocca, Camilla Caderna, Corrado Stajano, Marcello Sorgi) pubblicato per Mondadori nel 1982; Sami, una storia libanese per Liberal libri 2001; Islam si, Islam no. Le colpe dei musulmani e le nostre, per Le Lettere 2006; 7 aprile per Cleup 2009; Sgretolamento. Voci senza filtro per Jaca Book 20013; sempre per Jaca Book, nel 2014 pubblica Altalena. Nel 2017, con Chiarelettere, pubblica il romanzo Il segreto.


TRAMA

Aria di novità progressista a scuotere  il Vaticano. Un gruppo di religiosi sta operando in sordina per rinnovare la Chiesa, per spazzare via lo strato di polvere conservatorista ereditaria che da anni la paralizza, allontanandola sempre di più da quelli che sono i bisogni  della gente e di conseguenza limitando l'operato atto a gestire tali bisogni. Il gruppetto è formato da due giovani preti e una sorella laica che, in nome della "Chiesa rinata", agevolano l'elezione di Papa Roncalli remando contro tutti e, soprattutto, contro la spinta riformatrice del Concilio Vaticano II.
Nonostante il loro operato sia attivo da anni, di pari passo è ostacolato da oscure forze in seno alla Chiesa. Passano decenni e Marco, Michel, Catherine e, negli anni a venire, anche Patrick, un sacerdote americano vittima di orribili abusi pedofili, vedranno la finanza deviata, la massoneria, la malavita organizzata e la corruzione politica, avvolgere sempre di più il Vaticano nelle loro spire violente e criminali. Assisteranno, tra i tanti crimini delittuosi,  al tentato omicidio di Papa Wojtyla. 
Ad indagare sui malaffari vaticani c'è un giornalista, il quale incrocerà la strada del gruppo tra Roma, Istanbul e Sofia, mettendosi alla mercè di ricatti, depistaggi, spie e cospirazioni internazionali. Un'avventura rocambolesca per scoprire che, alla fine dell'inchiesta, la verità, come accade spesso, quando è vicina, rischia di sfuggire.


IMPRESSIONI

Poco tempo fa, la cara Giulia Civiletti di Chiarelettere mi inviò la scheda di Amen. La scorsa estate, dopo aver assistito alla presentazione, avevo letto, sempre di Chiarelettere, Peccato Originale a firma di Gianluigi Nuzzi ed ero rimasta incuriosita e inorridita dagli sconvolgenti fatti poco puliti di cui si era macchiato nel tempo il Vaticano, tra i tanti, la famosa sala da bagno di Bertone e il giro di trans per le gioie di alcuni porporati... Inutile dire che desideravo leggere anche il romanzo, sapendo che sarebbe stato un arricchimento dell'inchiesta letta. Chiesi  a Giulia di poterlo recensire e, prontamente, me ne inviò una copia omaggio. Sempre disponibile ad accogliere le mie richieste, non finirò mai di ringraziarla.
Arrivato il testo, dopo l'annusatina di rito (chi ama il cartaceo può capire la sensazione quasi spirituale che da annusare la carta), iniziai la lettura, consapevole che si, stavo leggendo un romanzo, ma un romanzo verità, storia in versione romanzata.  

Nei primi anni Ottanta, subito dopo gli sconvolgenti fatti degli anni di piombo e una tumultuosa contestazione giovanile atta a mettere in crisi regole millenarie e dogmi della Chiesa, la gente ha bisogno di certezze, di innovazione e, una ventata di aria fresca, sembra arrivare dall'elezione di un nuovo Papa. Un giovane Vescovo polacco dal nome impronunciabile: Wojtyla. Un uomo forte, energico e sportivo, capace di far breccia anche nel cuore dei più  duro degli scettici con quel suo:

"Se sbaglio mi corrigerete"

pronunciato dal balcone di Piazza San Pietro, durante la presentazione ai fedeli, subito dopo la fumata bianca. 
Questo nuovo Papa  conosce bene la vita avendola vissuta appieno prima della vocazione, non ha paura, ama i bambini ed è fiero della sua fede salda. E' un uomo  talmente  aperto e innovatore  che decide di concedersi qualche giorno di vacanza sulle Alpi innevate, divertendosi a percorrerne le piste da sci in compagnia di una delle figure più laiche di tutti i tempi nelle vesti di spettatore delle sue performance sportive: il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. 
Ma si sa, per chi cospira alla chiusura, alla manipolazione e soggiogazione in nome del potere e del denaro facile, l'innovazione da fastidio.
Wojtyla è scomodo e deve sparire. 
La malavita che sta cospirando contro il Papa inizia ad assoldare i killer di tutto il mondo, mandando Wojtyla in missione per tutta l'Europa in modo da depistare le tracce sull'omicidio, una volta iniziate le indagini al riguardo. Tra i possibili killer assoldati, spicca un cecchino preciso e affidabile, tiratore scelto proprio per la sua audacia e infallibilità, il ventitreenne turco, estremista dell'organizzazione neonazista dei Lupi Grigi Mehmet Ali Ağca.
E' il 13 maggio 1981, mercoledì, anniversario dell'apparizione della Madonna ai pastorelli di Fatima. Piazza San Pietro è gremita di fedeli venuti in udienza dal Santo Padre e ad assistere al suo bagno di folla. Sono le 17:17, la jeep con a bordo Wojtyla sta compiendo il primo giro nella piazza. Mescolato tra i fedeli, con la sua parabellum Browing HP 9mm, battente numero seriale belga, si trova, pronto ad uccidere il Pontefice, Ağca. A controllare  che tutto si svolga secondo i piani e che l'omicidio vada a buon fine, sono presenti anche altri sicari al soldo dei nemici del Papa, profondamente radicati alle viscere più interne del Vaticano. Una volta portata a termine la missione, queste persone saranno pronte a cancellare ogni più piccola traccia compromettente e ad eliminare il sicario.
E' tutto calcolato nei minimi dettagli. Ma come tutte le operazioni scrupolose e dettagliate, c'è sempre una falla imprevedibile. 
Non hanno tenuto conto del fatto che, alle spalle di Ağca , il quale appena messi a bersaglio i colpi e gettata a terra l'arma tenta la fuga, si trovi l'energetica giovane Suor Letizia che, senza mezze misure, si lancia sul turco atterrandolo, immobilizzandolo e consegnandolo alla Polizia.
Alla sera, mentre la folla ancora presente in Piazza San Pietro si stringe in una commossa preghiera affinchè il Santo Padre superi la gravità della prognosi poco rosea, il gruppo di cospiratori sta lasciando il Vaticano per ritrovarsi in una casa romana a discutere del fallimento dell'operazione.

"Siamo un branco di coglioni! Ora cerchiamo di scongiurare il peggio. Dovevamo dare una lezione mortale a questa Chiesa stramaledetta e al suo presuntuoso e onnipotente condottiero. Abbiamo fallito."

Intanto a Milano, in Via Solferino nella sede del "Corriere della Sera", tra tutti i giornalisti riunitisi per discutere il caso e azzardare ipotesi, spicca il celebre scrittore drammaturgo Giovanni Testori che dichiarerà, ignaro di quanto poi sia andato vicino alla realtà:

"Che cosa pensate? A me vien da pensare a un'operazione congiunta della massoneria e della criminalità".

Per arrivare a questo, però, l'autore ci riporta, con un salto temporale, a venticinque anni prima, invitandoci a seguire la pista battuta dal gruppetto che sta cercando di portare una ventata di aria nuova in Vaticano.
E' l'epoca di Roncalli, fortemente sostenuto tra i possibili papabili, proprio dal gruppetto di quattro  giovani, tre sacerdoti e una sorella laica, che faranno il possibile affinché a capo della Chiesa subentri un Pontefice innovatore.
Nel 1958, subito dopo la scomparsa del Papa Pio IX, in lista per l'elezione al pontificato ci sono il Cardinale di Genova, Giuseppe Siri, a rappresentanza di una Chiesa conservatrice e Angelo Roncalli, Patriarca di Venezia dopo un periodo come Nunzio a Parigi, in rappresentanza di una Chiesa innovativa e avanguardista. 

"Il fumo è bianco... non c'è alcun dubbio. Un Papa è stato eletto".

Roncalli non ce la fa. Siri, conservatore tradizionalista,  ottiene i voti dei porporati riunitisi nella Cappella Sistina e, dopo il terzo ballottaggio, alle 18:00 la fumata è bianca,  chiara e lampante anche col bianco e nero trasmesso in tv. L'annuncio tanto atteso "Habemus Papam"  rimbalza da Radio Vaticana ai media di tutto il mondo. 
Piazza San Pietro è gremita in attesa che il nuovo Pontefice Siri, che prenderà il nome di Gregorio VII si presenti al balcone, ma la finestra rimane ermeticamente chiusa.
Sulla Piazza, col passare del tempo cala una sorta di gelo mista a paura che non si dissolverà nemmeno con la comunicazione incerta di Radio Vaticana su un errore di interpretazione del segnale di fumo...  Il giorno la testata texana "The Houston Post" riporterà un articolo in cui è riportato il fallimento dell'elezione del Papa:

"La confusione dei segnali di fumo ha causato il responso sbagliato".

Rispettando i segreti vaticani, come fecero altri Cardinali, lo stesso Siri non darà mai conferma ne smentita su quanto accaduto durante lo spoglio. 
Solo a nuovo Conclave chiuso e finalmente eletto Papa Roncalli col nome di Papa Giovanni XXIII, i servizi segreti Usa, riporteranno, dopo aver consultato parte dei Porporati disponibili, che Siri aveva ottenuto i voti necessari per l'elezione, aveva accettato l'incarico e scelto il nome ma, su insistenza di alcuni Cardinali, avrebbe dovuto rinunciare all'incarico in quanto la sua elezione avrebbe causato tensione e disordini nel Comunismo dell'Est Europa, mettendo in grave pericolo la vita dei Vescovi cattolici.
Mentre iniziavano le indagini e lo sconcerto dei Servizi Segreti USA, la sera di quel 28 maggio 1958, il gruppetto formato da due giovani sacerdoti, il francese Michel e l'italiano Marco e da Sorella laica francese Catherine, brinderà all'elezione di chi hanno fortemente sostenuto e voluto:

"La Chiesa rinata aveva vinto la sua prima vera battaglia."

Durante l'operato di rinnovamento della Chiesa da parte del gruppetto, sta nascendo, prendendo sempre più forza, un'intensa storia d'amore, tanto spirituale quanto carnale tra il Sacerdote Michel e Sorella laica Catherine, che servirà a rafforzare la loro fede e ad incentivare la loro opera.
Intanto, a  poco meno di cinque anni dall'elezione, Papa Roncalli se ne andò, lasciando l'eredità di una Chiesa e un mondo rivoluzionati. 
In quasi cinque anni di pontificato aveva avviato il Concilio Vaticano II, risolto la scottante crisi dei missili a Cuba e soprattutto riuscì a sventare una possibile guerra nucleare riportando la pace tra il Presidente USA J.F. Kennedy e il leader sovietico Nikita Chruščëv. 
Non da meno, riuscì a mantenere un buon rapporto col leader cubano Fidel Castro.
Nonostante le cospirazioni atte a mantenere una Chiesa conservatrice eassertiva, a Roncalli successe Papa Montini, col nome di Paolo VI. 
Il nuovo Papa, profondo studioso dell'operato di Giovanni XXIII, pur seguendone la scia, non riuscirà però  a portare in piena luce tutte le porcherie che  stavano accadendo tra le mura vaticane. Si era comunque creata una sorta di saldatura o di partito tra il Vaticano e la Dc progressista, ben vista dagli USA.
Ma la Dc aveva tutta la convenienza a tenere ancora nascoste le performance e i gusti sessuali, molto poco spirituali, di alcuni Vescovi e Sacerdoti pedofili.
Dopo nuove battaglie si unirà al trio un nuovo sacerdote:  il giovane americano Patrick Dale, segnalato al gruppetto da Monsignor Capovilla. 
Patrick, che condivide valori e ideali del gruppo si inserirà presto tra loro, aprendo liberamente il cuore e raccontando senza censure il suo passato come vittima di un Direttore Vescovo pedofilo, durante il suo noviziato. 
Il suo ruolo, nel gruppo fu da subito chiaro, comincerà, insieme ai compagni, le indagini per scoprire e denunciare tutti gli abomini dei traffici sessuali che continuano ad avvenire tra le dorate mura Vaticane e altresì le violenze sessuali alle quali è stato costretto da ragazzo. 
Mentre la missione "investigativa" dei quattro sta prendendo forma,  la notizia dell'omicidio di Aldo Moro sconvolge l'Italia e la Chiesa, ma è anche tempo di eleggere il successore di Papa Montini. 
Il Conclave vedrà in lizza di nuovo , ma con poche speranze, il Cardinal Siri. 
A prevalere nettamente sul genovere Siri sarà il Papa del sorriso, il Cardinale Albino Luciani , patriarca di Venezia, che prenderà il nome di Giovanni Paolo I. 
Nessuno, in quel 26 agosto 1978, avrebbe mai potuto immaginare che il nuovo pontificato sarebbe durato solo trentatrè giorni. Il papato più breve ma intenso della storia, in quanto accadde di tutto.
Papa Luciani, ancora sconvolto dall'omicidio Moro, decide di limitare le visite e le uscite all'essenziale, operandosi però per dare una bella ripulita in tutti gli anfratti più scabrosi della Chiesa. 
A disturbare il suo sonno, la Massoneria con la Loggia criminale P2, che aveva ormai affondato le radici in Vaticano. Non di meno, a causargli incubi, anche le indagini sulla pedofilia e il comportamento spudoratamente libertino di alcuni prelati, soprattutto in USA e America del Sud, arrivatogli alle orecchie da documenti delle indagini del gruppo di Chiesa Rinata.

"Dobbiamo cambiare, e cambiare subito".

Queste  parole di Papa Luciani avvelenarono gli animi dei cospiratori.
Il Papa era pronto a ricevere in visita il gruppetto di Chiesa Rinata, proprio per far luce sugli scabrosi avvenimenti sui quali i giovani preti stavano indagando. 
Dell'udienza imminente arrivò voce anche a Cardinal Siri, il quale, da conservatore, voleva saperne di più e chiamò Marco per chiedere di poterli incontrare, in quanto stava dalla loro parte. 
Nonostante la diffidenza di Michael e Catherine, Patrick era più possibilista:

"E' un fottuto conservatore, ma è duramente schierato contro la Massoneria. A volte anche gli avversari possono trasformarsi in alleati".

L'incontro con Papa Luciani fu esaustivo, i ragazzi, senza censure, misero al corrente il povero Pontefice su tutta la corruzione e depravazione avente nome e cognome,  che aveva preso campo in Vaticano. Il Papa, sconvolto, li congedò.
Consumata una frugale cena e bevuta acqua minerale in purezza, il Papa in preda ad un colorito cadaverico, si ritirò per la notte, ma non vide mai la luce del sole del giorno seguente. 
I suoi nemici, cospiratori del malaffare, erano riusciti a piegarlo.
E il popolo rimase nel dubbio di una morte innaturale, dubbio alimentato anche dal categorico rifiuto del Vaticano all'esecuzione di un'autopsia. 
Si arrivò così all'elezione di un giovane Vescovo polacco, un ragazzone sportivo, saldo nel corpo e nella mente, che veniva dalla Guerra, in prima linea. Un uomo innovatore, capace di sciogliere i cuori più duri, un Papa in grado di farsi amare da tutti. 
I ragazzi di Chiesa Rinata erano in fervore, finalmente un Papa che avrebbe potuto ripulire la Chiesa dal marcio nel quale stava affondando.
Papa Wojtyla, venne a conoscenza dell'assassinio di Giorgio Ambrosoli, liquidatore della Banca Privata italiana e, in contemporanea, dei loschi affari del banchiere siciliano Michele Sindona, due nomi legati ai Vertici della Chiesa, sia in America che a Roma. 
Nonostante in quel periodo Wojtyla fosse più propenso a portare avanti la causa contro il Capitalismo sovietico, iniziò ad interessarsi anche al ruolo del capo della P2, Licio Gelli, di Umberto Ortolani e del banchiere Roberto Calvi.

"La commistione con il denaro e le operazioni dello Ior lo inquietavano non poco".

Il messaggio arrivò forte e chiaro: Wojtyla non sarebbe stato un docile condottiero.
Per questo motivo andava eliminato. E i cospiratori cominciarono a preparare il piano nei minimi particolari. Dai viaggi depistaggio del Pontefice, all'assoldamento del killer, un turco, tiratore scelto tanto bravo e preciso quanto ignorante, sino a chi avrebbe dovuto far sparire tutte le tracce e Amen, che  la benedizione scenda dall'alto... 
Da li ad arrivare al 13 maggio 1981 e al tentato omicidio del Sommo Pontefice, è un attimo.
Ad aiutare nelle indagini i ragazzi di Chiesa Rinata arriverà un giornalista, Ferrer, che cercherà di far luce sull'attentato al Papa e la pista bulgara che, sembrerebbe essere l'ipotesi più probabile, anche se sarà smentita dallo stesso Wojtyla 21 anni dopo, al ritorno da un viaggio a Sofia...
Il tempo passa, le indagini, tra clamorosi colpi di scena e nuovi scottanti casi di malaffare proseguono. 
Il gruppo di Chiesa rinata continua la propria missione di pulizia della Chiesa, seguendo piste diverse, sempre grazie all'aiuto del laico convito Ferrer... o Ferrari ... ? 
(Lo scoprirete solo leggendo) 
Purtroppo solo Patrick non riuscirà a completare la battaglia che sta combattendo. Il mondo non è ancora pronto per le sue raccapriccianti rivelazioni e mettere tutto a tacere è l'unica soluzione. 

"Non c'è stato niente da fare. Intossicazione o avvelenamento rapido in dose mortale. Sarà necessaria l'autopsia".

Durante un'udienza Papale, in mezzo alla folla di Piazza San Pietro e circondato dai colleghi, sentirà una fitta, come una puntura di un fastidioso insetto, che lo metterà a tacere per sempre. 
Lo shock fu devastante e la notizia cominciò a rimbalzare in tutta la Santa Sede.  Quando i colleghi rientrarono in Santa Marta, dove erano alloggiati, trovarono una lettera indirizzata a "Father Patrick Dale":

"Quattro lettere, ritagliate da un titolo di giornale. Una A maiuscola, una m una e  ed una n minuscole. Insieme componevano una parola che suonava quasi minacciosa, anzi decisamente sinistra: <<Amen>>".

Il romanzo, ovviamente, continua, ricco di dettagli e documentazione veramente scabrosa sugli intrighi Vaticani, ma non si può e non si deve rivelare tutto.
Leggere Amen è l'unica via per arrivare a fare il punto della situazione.
L'autore ne ha fatto un romanzo, ribadendo che non è verità assoluta, ma alla luce degli ultimi scandali riguardanti i porporati, posso dire con certezza che questo è si un romanzo verità, ma anche un romanzo storico. Perchè Ferrari ha sapientemente raccontato uno spaccato "pesante" dell'Italia dal dopoguerra ad oggi. Lo ha fatto con dovizia di particolari e uno stile fine, accurato e sensibile, soprattutto nel raccontare le scene più "sporche" sugli abusi subiti da parte di un alto Prelato dal giovane novizio Patrick. 
E' un romanzo che, a mio parere dovrebbe essere letto a scuola, non tanto durante l'ora di religione, ma proprio durante l'ora di storia. 

Buona lettura Tania C.

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