martedì 16 aprile 2019

Recensione di UN'OMBRA NELL'ACQUA di Catherine Steadman






UN'OMBRA NELL'ACQUA

Catherine Steadman
Ed. Longanesi marzo 2019
Collana La Gaia Scienza
Genere Thriller - narrativa straniera
Traduzione L. Bernardi
Pag. 416
Copertina rigida con sovra copertina
€ 18,60
Ebook disponibile

CONOSCIAMO L'AUTRICE



Foto dal web

Catherine Steadman, inglese, classe 1987, con "Un'ombra nell'acqua", debutta come scrittrice. Al suo primo romanzo ha saputo conquistare i favori del pubblico di tutto il mondo. 
Gia nota nel mondo dello spettacolo come attrice di numerosi film e fiction e per aver preso parte a famose serie tv come "Downtoun Abbey", dove presta il volto a  Mabel o I Tudors dove interpreta Joan Bulmer.


TRAMA

Norfolk, secondo decennio del 2000. Mentre Erin sta scavando da tre quarti d'ora, le vengono a mancare le forze a casua della terra che sembra non aver mai fine talmente è pesante e compatta. Anche la determinazione la sta lentamente lasciando, ma non c'è altra scelta, deve continuare a scavare nonostante il dolore, l'incredulità e la paura che la pervadono. Sarebbe utile avere una persona fidata e amata al suo fianco che l'aiutasse a scavare, ma non è possibile in quanto la persona di cui è innamorata è la destinataria della fossa che sta scavando. Sono passate poche settimane da quando Erin e Mark rappresentavano la coppia perfetta sotto ogni aspetto. Erin, giovane documentarista in carriera, alle soglie di una svolta professionale; Mark, affascinante trader londinese, con un brillante futuro all'orizzonte. La data del matrimonio è imminente e la coppia sembra avere il mondo in mano. Ma l'idillio sta per frantumarsi: Mark perde il lavoro con notevoli ripercussioni sulla loro vita di coppia apparentemente perfetta. Nonostante le difficoltà, il loro amore li spinge a far funzionare il rapporto coronandolo con un bel matrimonio ed una prestigiosa luna di miele a Bora Bora, convinti che tutto si aggiusterà. Finalmente sull'isola, i neo sposi, decidono di passare una giornata immergendosi nelle acque cristalline dell'atollo. Erin è terrorizzata, ma grazie all'aiuto di Mark decide di seguirlo. La giornata scorre meravigliosamente, fino a quando non trovano qualcosa nell'acqua. Un qualcosa che sconvolgerà per sempre le loro vite, avvolgendoli in un'ombra cupa. Erin e Mark vogliono tenere segreta la loro scoperta: nessuno oltre loro sa o ha visto nulla, non dovrebbero avere nulla di che preoccuparsi. Ma una sconvolgente reazione a catena sta per travolgerli, mettendo in pericolo tutto ciò a cui tengono, anche la fiducia che hanno sempre avuto l'uno dell'altra...

IMPRESSIONI

Innanzitutto ringrazio la Casa Editrice Longanesi e Benedetta per avermi gentilmente inviato l'Ebook di Un'ombra nell'acqua; avendo letto la trama ne sono rimasta talmente affascinata da richiederne una copia per poterla recensire. Non conoscevo l'autrice/attrice e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa, sto iniziando ad apprezzare il thriller e la freschezza dello stile narrativo, la trama avvincente, ricca di dettagli (anche tecnici) molto accurati, mi hanno spinto a leggere il romanzo tutto d'un fiato nonostante le 418 pagine.

"Novanta centimetri è la profondità minima raccomandata dall' IRIC (Istituto per la Regolamentazione dell'Interramento e della Cremazione). Lo so perchè l'ho cercato su Google. Subito prima di cominciare a scavare. Che non si dica, quindi, che mi manca l'iniziativa. O l'impegno. Con le suole che scivolano sulle foglie fradice e sul fango appiccicoso come malta, mi sono accovacciata accanto al cadavere e ho cercato su Google come seppellirlo."

La storia di Erin e Mark comincia dalla fine, narrata in prima persona dalla voce di Erin. 
Mark è morto ed Erin sta scavando, ad olio di gomito, una buca ben profonda e che non dia nell'occhio, in un boschetto del Norfolk. 
Erin e Mark sono giovani, affascinanti e con una promettente carriera alle spalle. Documentarista lei, prossima a sfondare con  documentari scoop sul rilascio di tre carcerati, un presunto killer della malavita locale, una donna condannata per eutanasia verso la madre terminale di cancro, la quale aveva fatto testamento biologico (non in vigore nel Regno Unito) e una giovane teppistella londinese, dalla quale "bisogna aspettarsi grandi cose". Tutti prossimi al rilascio e tutti pronti a ricominciare una nuova vita , raccontandola alle telecamere di Erin.
Ragazza dolce e quasi remissiva, per amore di Mark all'inizio,  si vedrà poi  trasformata in una intraprendente, avventurosa e determinata donna capace di affrontare il pericolo a sangue freddo. 
Mark è un operatore finanziario che sta sfondando appunto nella finanza londinese. E' un uomo calcolatore,  pianificatore, forse più debole rispetto ad Erin.
Sono prossimi alle nozze, hanno una bella casa, pagata accendendo un mutuo, un viaggio di nozze di un mese a Bora Bora ad attenderli e un figlio in progetto.

"Smettila di rimuginare, Erin, basta. Pensa a divertirti. Non c'è niente di male nel godersi un po' la vita."

Ma il destino sembra accanirsi contro Mark. A pochi giorni dal matrimonio si troverà senza lavoro e con delle spese da affrontare. L'amore e l'ottimismo di Erin però lo aiuteranno a non mollare, a guardare al futuro ed a cercare un nuovo lavoro. Ce la possono fare. 
Mark decide di ridurre il mese di luna di miele a tre settimane e la coppia di neo sposi parte alla volta di una vacanza da sogno dopo un viaggio di ventiquattro ore.
L'atollo, con le sue acque cristalline e le candide distese di sabbie coralline a coronamento del loro amore. Erin si lascia coinvolgere fiduciosa, guidata dall'uomo che ama, in una emozionante giornata di immersioni al largo del loro resort.
La giornata si prospetta limpida e calda dopo la striscia di un tifone del giorno prima. La donna è pronta a vincere le sue paure riguardo alle immersioni, ha voglia di vedere i magnifici fondali della barriera corallina e di incontrare le tartarughe. A bordo di una barca, pilotata da Mark, si stanno dirigendo verso una delle zone migliori per le immersioni per esplorare un relitto a nord-ovest dell'atollo. 
L'immersione si rivela interessante e ricca di avvistamenti di squali e altra fauna esotica. Pranzano su un'isolotto poco distante addormentandosi al sole senza accorgersi del passare del tempo. 

"All'orizzonte non c'è nulla, solo miglia e miglia di oceano aperto. Poi noto anch'io quello che sta guardando lui. Tutto attorno a noi, sull'acqua. Carta. Fogli di carta bianca. "

Al risveglio, vista l'ora ormai prossima al tramonto, decidono di ripartire alla volta del resort quando, senza quasi rendersene conto, si trovano circondati da fogli che galleggiano sull'acqua, carta bianca nel bel mezzo di un'infinità blu.

"E' una sacca da viaggio nera lunga circa un metro. Troppo grande per essere una borsa da palestra e troppo piccola per essere considerata una valigia vera e propria."

Raccolto uno dei tanti fogli, l'inchiostro inizia a colare senza rendere leggibile il foglio e, ritmicamente, le onde stanno facendo sbattere qualcosa contro lo scafo della barca. Si tratta di una grossa sacca da viaggio nera. 

"Però ha un lucchetto, Erin. E fluttuava nel bel mezzo del Pacifico meridionale. Circondata da dieci metri quadrati di fogli illeggibili."

Erin e Mark, dopo aver constatato che la sacca è ben chiusa, a tenuta stagna, da un lucchetto , e dopo aver fatto mille congetture sul contenuto, decidono di portarla al resort consegnandola alla reception, in caso qualcuno l'avesse persa, magari durante la tempesta del giorno prima.
Consegnata la sacca, la coppia continua pigramente la luna di miele, tornando a fare immersioni con un'istruttore ed una giovane coppia appena arrivata al resort. 
Al rientro, entrati nel loro bungalow, come per magia ritrovano la sacca: il receptionist non ha capito che doveva conservarla e, pensando fosse loro, gliela aveva fatta recapitare in camera. 
La curiosità è grande, in fondo la sacca è stata tanto tempo in acqua, perchè non provare ad aprirla per vederne il contenuto ed eventualmente ributtarla nell'Oceano nel punto esatto dove l'hanno raccolta?
Convinta dalla propria curiosità, Erin, comincia a scassinare il bordo della sacca sino a riuscire a far entrare la mano ed estrarne il contenuto. 

"Ho la sensazione di essermi avvicinata troppo a qualcosa da cui invece dovrei rimanere il più possibile alla larga. Avverto un senso di pericolo, ancora indefinibile  eppure sempre più difficile da ignorare, sempre più presente."

Il contenuto della sacca "scotta" e parecchio, l'unica cosa da fare è tornare nel punto dove l'hanno raccolta, immergersi, cercare il relitto di un'imbarcazione e rimettere la sacca al suo posto. Dopo varie e vane ricerche su eventuali notizie di imbarcazioni scomparse, la coppia è pronta a riportare sacca e contenuto in mezzo al Pacifico. Seguendo le coordinate che Erin aveva annotato e imparato a memoria, si immergono. 
C'è qualcosa nella profondità di quelle acque, ma non è un'imbarcazione, bensì il relitto di un piccolo jet privato da viaggio. Dopo lo shock iniziale, Erin torna in superficie mentre Mark, addentrandosi nella carlinga, troverà i corpi di alcune persone, tre uomini e una donna, probabilmente russi, sicuramente non delle brave persone.
Risalito in superficie anche Mark, preso atto della sconvolgente scoperta, tornano al resort per scoprire se si è mossa qualche ricerca del piccolo jet.
Nulla, il jet stava volando all'insaputa delle autorità aeree e nessuno sembrava ancora essersi accorto della tragedia.
Dopo aver discusso per ore sui pro e contro, la coppia decide di tenere il contenuto della sacca, sbarazzandosi solo della sacca stessa e di un oggetto troppo compromettente da far passare al check in dell'aeroporto. 
La sacca finisce così tra i rifiuti triturati del resort e l'oggetto compromettente sul fondale del Pacifico insieme al relitto del jet.
In fondo non c'è nulla di male a tenersi ciò che hanno trovato, potrebbero risolvere la maggior parte dei loro problemi e ricominciare una nuova vita, un nuovo lavoro per Mark, un figlio e un cane ... 
O finire in un mare di guai?
Mille domande si affacciano nella mente di Erin, la quale, per amore di Mark accetta di ripartire per Londra prima del previsto, dopo aver cancellato scrupolosamente ogni possibile traccia del loro soggiorno a Bora Bora.
Tornati a Londra, inizia per Erin un periodo fatto di ansia, dubbi e paure. 
Mark sostiene che devono disfarsi di tutto ciò che hanno trovato nella sacca. La loro vita, ma soprattutto quella di Erin è in pericolo.
In particolar modo adesso che la donna ha deciso di chiedere aiuto al killer della malavita che sta intervistando per il suo documentario. Ma l'uomo sembra volerla aiutare veramente, mentre Mark...

"Ma cos'avrei potuto fare? Che cosa si può mai fare? Non si possono salvare sempre tutti, no? A volte è gia abbastanza difficile salvare se stessi."

Chi è in realtà Mark, cosa sta cercando di fare a sua insaputa? 
Vuole solo proteggerla da quello che si è rivelato un gioco pericoloso, coi russi non si scherza, o sta tramando alle sue spalle per poi eliminarla e sparire in un paradiso fiscale?...

Con un mix infallibile di suspence, sprazzi di "comicità" provenienti dal carattere di Erin e una cura scrupolosa dei dettagli, l'autrice ha saputo intessere una trama avvincente e mai noiosa. 
418 pagine che scorrono veloci e lisce, facendo divertire il lettore e confondendo le acque sino al finale inaspettato. 
Un finale che potrei quasi ritenere aperto, chissà che tra qualche tempo Erin non sia di nuovo coinvolta in rocambolesche avventure, grazie al suo carattere irruento e smanioso di verità.

Un thriller nuovo ed originale, che consiglio a chi ha voglia di immergersi tra le fresche acque coralline di paesaggi esotici tra colpi di scena emozionanti e tramonti da sogno. Catherine Steadman è sicuramente un'autrice da tenere d'occhio perché ci regalerà tante nuove emozioni.

Buona lettura.
Tania C.






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