domenica 4 agosto 2019

Recensione di APRI GLI OCCHI E PORTA LE MANI ALLA FRONTE di COSTA SERGIO - Edizioni Altromondo



APRI GLI OCCHI E PORTA LE MANI ALLA FRONTE
Sergio Costa
Ed. Altromondo 15 aprile 2019
Pag. 154
Brossura
Collana Mondo di oggi
€ 14,00


CONOSCIAMO L'AUTORE

Sergio costa, classe 1968, è nato a Milano da madre milanese e padre palermitano. Vive a Trezzano sul naviglio con la moglie e la figlia. Ancora minorenne interrompe i suoi studi per aiutare, nell'arco di quattordici anni, a gestire l'attività commerciale del padre. A trent'anni decide di lasciare il lavoro per diventare operaio turnista di una multinazionale. Sergio è un uomo attivo, alla perenne ricerca dell'adrenalina che lo va sentire vivo. Vive come un'avventura senza limiti la sua gioventù e le sue giornate senza pensare troppo al futuro.

TRAMA

Può capitare, intorno ai cinquant'anni anche di ammalarsi di depressione. L'importante è prendere coscienza di cosa sta accadendo e chiedere aiuto, senza vergogna o paura. La malattia fa sprofondare nella solitudine, spingendoci a ricordare il passato, soprattutto se ricco di avventure ed episodi divertenti. Grazie all'aiuto di una brava psicologa e dell'ipnosi, con tanta pazienza e coraggio, da questa malattia si può guarire perché la vita va presa come una grande e irripetibile avventura.

IMPRESSIONI

La Casa Editrice Altromondo, che ringrazio per la copia omaggio di questa biografia, mi inviò il pdf a sorpresa. Una biografia particolare, questa di Sergio Costa, che non solo è riuscito a risalire dal buco nero nel quale era stato risucchiato, ma anche a trovare le parole giuste per raccontare e raccontarsi, dall'infanzia ad oggi senza rendere i suoi racconti dei momenti bui mai drammatici o tristi. La lettura è stata facile, un po' meno assimilare il vissuto che  emerge attraverso gli aneddoti della vita di Costa.

"Mi guardo riflesso nello specchio del bagno, ho una faccia magra, tirata, anche se porto i capelli molto corti, rasati sui lati e un poco più lunghi sopra, il grigio ormai predomina sul castano: sto invecchiando velocemente."

Sergio Costa è un padre di famiglia, una figlia ormai adolescente, senza che se ne fosse reso conto, così come arrivare quasi a cinquant'anni da un giorno all'altro. Poi un giorno  si svegli e il malessere che lo accompagna da un po' di tempo sembra essere più intenso e rivelatore: il tempo passa, sta invecchiando e cominciando a  fare i conti con le proprie paure, i propri limiti. Per trovare un momento di relax la routine quotidiana sembra il solito caffè e le trenta MS, seducenti bionde che da qualche tempo non fanno più il loro dovere. Tutto diventa buio e cupo, a partire da "dentro", sale dallo stomaco sino al cervello. Forse potrebbe essere un buon aiuto la musica che lo ha sempre accompagnato, ma anche quella non batte più il tempo giusto, stonando e stridendo contro la realtà. Un libro! Certo, è quello che ci vuole. Ma le parole si accavallano intrecciandosi in un turbinio di discorsi senza un senso logico. Potrebbe, invece, aiutarlo una bella passeggiata al parco e magari un altro caffè, per schiarirsi le idee e tuffarsi nei ricordi di una gioventù apparentemente senza troppi pensieri e scavezzacollo. L'infanzia di Sergio non è stata molto felice. Era ancora bambino quando il padre se ne andò di casa per vivere con un'altra donna e crearsi una nuova famiglia. Ma ciò non gli ha impedito, una volta deciso di mollare la scuola, scelta per lui dai genitori, di andare a lavorare nell'attività del padre, riuscendo a vivere mille avventure scavezzacollo. 

"Mi incanto a fissarlo, ho la mente offuscata, ferma, guardo il semaforo ma non lo vedo,sento che non sto battendo neppure le palpebre. Scatta il verde: distolgo gli occhi dal semaforo ma il mio sguardo rimane fisso nel vuoto, continuo a guardare senza vedere niente."

Una sera, mentre Sergio si sta avviando verso il lavoro per il turno di notte, la mente annebbiata da una nebbia fitta e cupa, sventa per miracolo un incidente disastroso, rendendosi conto di avere bisogno di aiuto. In quel momento gli è andata bene, la lucidità è tornata al momento giusto, ma domani? 
Diventa difficile continuare mantenere la concentrazione, sopratutto al lavoro e l'unica soluzione diventa ammettere di avere bisogno di aiuto e riprendere i contatti con la psicoterapeuta. 

"Caspita, oltre che psicoterapeuta deve essere anche sensitiva."

E l'aiuto arriva per Sergio. Dopo aver sospeso le sedute di psicoterapia da qualche mese, come per telepatia, la dottoressa contatta Sergio poco tempo dopo il black out che ha messo a rischio la sua vita. L'input che stava cercando è arrivato, così come stava per arrivare la sua rinascita. 
Le sedute riprendono con la diagnosi di una sindrome  ansioso depressiva maggiore che sta compromettendo la quotidianità di Sergio e di chi gli sta vicino. La sentenza è forte: un mese di riposo di dal lavoro, la somministrazione di ansiolitici e relax assoluto in mezzo alla natura, soprattutto in mezzo al verde. 

"Ho trascorso gran parte della mia vita alla continua ricerca di botte di adrenalina che mi facessero sentire vivo, alcune le ho cercate mentre altre mi sono capitate senza che io le volessi, sono comunque davvero tante le avventure passate."

Grazie agli incontri bi-settimanali e alle lunghe passeggiate nel parco, incomincia per Sergio, un periodo di elaborazione della sua vita passata. I ricordi tornano a galla non solo per essere rivissuti ma anche per essere elaborati ed esorcizzati. 
Per prendere nuova coscienza di se. 
Le settimane passano, la strada da percorrere è lunga e in salita, ma Sergio ha promesso alla sua Dottoressa di "Voler guarire" e guarirà! 
Alternando momenti di "angoscia pura" a momenti di tranquillità emotiva, le passeggiate persistono, piacevolmente avvolto nei ricordi  e con un piccolo traguardo raggiunto: la riduzione drastica del fumo: da 30 a 8 sigarette al giorno. 
Nonostante i piccoli e progressivi miglioramenti c'è ancora qualche momento di buio ad incupire la nuova vita di Sergio. La sera, subito dopo il calar del sole, il buio fisico sembra trasportare l'uomo in uno stato di eccitazione iperattiva, quasi come la "sindrome del tramonto" per chi soffre di Halzeimer, il corpo, all'imbrunire, diventa irrequieto. Le gambe non hanno pace e iniziano a vagare a vuoto in giro per casa. Di uscire non se ne parla, camminare senza luce lo blocca. 

"Non è che non mi fidi della dottoressa, anzi mi ci sono aggrappato con tutto me stesso, è l'unica persona che sento vicina in questo momento, il fatto è che non mi fido di me."

Per arrivare alla guarigione, la dottoressa propone a Sergio delle sedute di ipnosi, volte a tirar fuori le paure più nascoste e radicate. La paura di Sergio è quella di essere vulnerabile, di lasciarsi andare troppo e farsi male. Ma le sedute cominciano a portare i loro frutti, dopo dieci mesi Sergio ha sempre qualche difficoltà a dormire, ma adesso riesce a gestire la rabbia, affrontando in modo adeguato anche le situazioni più brutte. È cambiato il modo di pensare e vedere le cose, sta acquisendo una nuova elasticità mentale, tornando ad essere la persona vera di un tempo. Le emozioni sono quelle più difficile da gestire, lo lasciano sempre impreparato, ma piano piano riuscirà anche in quello.
In oltre un anno di psicoterapia e ipnosi, lo scoglio più duro da oltrepassare è quello del lavoro. La situazione è pesante, Sergio viene trattato quasi come un incapace. Per ogni nuovo lavoro che gli viene assegnato, non gli viene permesso di portarlo a termine se non accompagnato da un "tutore" che lo farà al suo posto. La frustrazione è palese, aumentata anche da certi "riguardi" presi dall'azienda, quelli di emarginarlo dalla convivialità e socializzazione per aiutarlo a guarire. Ma non è facendo emarginando una persona che vuole uscire dalla depressione che la si aiuta. Anzi l'azienda lo sta pian piano emarginando per poi licenziarlo. Ma Sergio è forte e pronto, dopo la salita, a vivere in discesa. La dottoressa lo ha trovato bene, pronto per la nuova vita in piena luce. Sergio è pronto anche a rimettersi in gioco nel mondo del mondo del lavoro. Sa che durante la sua vita continueranno ad esserci giornate cupe e tristi, sa anche che non dipenderanno più dalla depressione, ma semplicemente dagli alti e bassi che la vita pone ad ognuno di noi.
Il buio è finito, e mai più tornerà.  

Con la delicatezza di un poeta Sergio Costa si mette di nuovo a nudo con la speranza di poter aiutare chi sta vivendo un momento di difficoltà. Il suo messaggio, anche se non urlato, è forte e chiaro: dalla depressione si può guarire, ma solo se lo si vuole veramente e se si accetta il fatto che per uscirne serve aiuto. Non solo da parte di chi ci ama, ma anche di un professionista preparato e con una forte umanità.
Grazie Sergio per averci raccontato il tuo delicato percorso e per averci reso partecipi anche delle tue esilaranti avventure giovanili.
Consiglio questo libro a chi ha voglia di sapere cosa significa vivere nel limbo oscuro della depressione e a chi sta vivendo un momento di disagio. Le parole semplici ed efficaci dell'autore vi saranno d'aiuto.
Buona lettura,
Tania C.

1 commento:

  1. Non è stato facile mettersi completamente a nudo in queste pagine, come non è stato facile vincere la guerra contro il male dell'anima: la depressione. Una strada faticosa, dura e tutta in salita, ma una volta arrivato alla vetta, il panorama che mi si è presentato, è stato da togliere il fiato.
    Sergio

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