domenica 28 luglio 2019

Recensione di LA CAMPANA D'ISLANDA di Halldòr Laxness - Ed. IPERBOREA







LA CAMPANA D'ISLANDA

Halldòr Laxness
Ed. IPERBOREA 2019
Pag. 608
Categoria Narrativa Straniera
€ 19,50


CONOSCIAMO L'AUTORE

Halldor Laxness - foto dal web -



Insignito nel 1995 del Premio Nobel <<per la sua opera epica che ha rinnovato l'arte e  la letteratura islandese>>, autore culto di scrittori del calibro di Jonathan Franzen, Susan Sontag e Alice Munro, Laxeness è considerato il grande maestro delle lettere islandesi. Amante dei viaggi, trapiantatosi per molti anni negli Stati Uniti, è venuto a contato con le principali correnti culturali del nostro tempo. Tra le sue opere Iperborea :
Gente indipendente, il romanzo più famoso insieme a La campana d'Islanda;
Il concerto dei pesci;
La base atomica;
Sotto il ghiacciaio;
L'onore della casa;
Sette maghi, raccolta di racconti.





TRAMA
Il dominio soggiogante del regno danese, complice di brutali carestie, ha fatto sprofondare l'Islanda in un periodo buio. Un giorno di fine seicento, in piena estate, il boia de re, eseguendo ordini da Copenaghen, porta via la campana di Pingvellir, che da sempre veglia sulle assemblee dell'Alpingi e sulla vita della nazione, per poi essere trovato ormai cadavere. Ha così inizio la rocambolesca avventura del contadino Jon Hreggviosson, un povero diavolo, canaglia recidiva, zotico e poeta ma sempre pronto ad affrontare mille avversità declamando forbite citazioni e rievocando eroiche gesta dei suoi avi vichinghi, finendo per essere accusato di omicidio. Col ruolo di pedina di una torbida partita di intrighi politici e ideali più grandi lui, intreccia il suo destino con quello dell'amore impossibile per l'incantevole Snaefriour <<Sole d'Islanda>> e l'erudito Arnas Anaeus. Figlia di un potente lei, ribelle  e indomabile, dall'indole femminista  ma pronta a cadere in disgrazia pur di seguire i suoi ideali. Lui votato alla missione di raccogliere tutti i manoscritti dell'età antica, proteggendo la poesia con la quale il suo popolo riscatterà l'onor perduto.
Dal genio narrativo di Laxness, il racconto dell'anima di un Paese e della sua lunga lotta per l'indipendenza, animato dalle gesta di tre coraggiosi personaggi ostinati, al contempo epici e grotteschi sino a rasentare un eroismo tragicomico. La combinazione vincente di humor e romanticismo unita ad un'accurata ricostruzione storica, a tratti popolata da leggendarie orchesse e rune magiche, La campana d'Islanda è il romanzo-monumento di una nazione, considerato tra i capolavori della letteratura nordica del novecento.

IMPRESSIONI

Grazie ad Iperborea, che ringrazio per la copia omaggio, ho potuto conoscere ed avvicinarmi alla letteratura nordica, scoprendo un caleidoscopio di emozioni che mai avrei pensato di trovare in un genere letterario che non è solo draghi, foreste incantate e folletti. E' un piacere tenere tra le mani un volume Iperborea, un piccolo gioiello dal formato discreto, vellutato. Le copertine, quasi tele ad acquerello, il profumo della carta e la rilegatura rendono accattivante la lettura invogliando il lettore ad arricchire la propria biblioteca di questi preziosi volumi.
Ancora più piacevole è stato entrare in una nuova avventura dal sapore epico come il Don Chichotte, romantica come Cyrano de Bergerac e travagliata come I Promessi Sposi. Giallo, rosa, politica e avventura, tutto racchiuso in 591 pagine, che scorrono lente ma senza mai stancare,  accompagnando il lettore attraverso indomite avventure e splendidi paesaggi sino al punto che segna la fine della storia. Dispiace quasi, quel punto finale...

A onor del vero, contro Jon Hreggviosson non c'era uno traccio di prova, e nondimeno era stato incriminato, naturalmente. Per inciso, chiunque ne aveva l'opportunità rubava dai capanni dei pescatori  dello Skagi nel corso delle dure primavere: alcuni pesce, altri filo da pesca. 

Jon Hreggviosson è un contadino con l'anima di una romantica canaglia che si arrabatta come può cercando di restare a galla in un paese che attanagliato da carestie e dalla sottomissione danese.  
La Storica Campana di Pingvellir, per ordine di Copenaghen, viene rubata dal boia del re. Ma il boia viene assassinato e la colpa dell'omicidio, per un equivoco viene imputata a Jon Hreggviosson. Una "innocente e divertente" barzelletta sul Re di Danimarca aprirà la lunga strada verso la libertà per Jon. 
Cos'altro può fare il giovane, che tanto santo in verità non lo è, per dimostrare la sua innocenza? La soluzione giusta lui ce l'ha: la fuga!

<<Sei venuto a portarmi sotto la scure, demonio?>> disse. <<Cosa vuole questa femmina?>>
<<Ssst>>, fece la fanciulla, premendosi un dito sulla bocca, e pregò il guardiano di liberare il bifolco.

Il magistrato che accuserà il povero contadino ha una figlia: Snaefriour , "Sole d'Islanda", la quale incrocerà la sua strada con quella di Jon, aiutandolo a provare la sua innocenza. La sua indole di donna tanto bella quanto ribelle, spingerà la ragazza ad architettare la fuga del bifolco, indirizzandolo a chiedere aiuto ad un uomo, un collezionista di antichi testi: Arnas Anaeus, del quale è perdutamente innamorata .
La donna spinge Jon a partire per Copenaghen, alla ricerca di Arnas, pregandolo di ''perorare la tua causa'' su sua esplicita richiesta. Non si sarebbe tirato certo indietro alla richiesta della "bionda donzella dal corpo d'elfo".
E così, ricco della ricchezza che un tallero d'argento può donare, Jon si imbarca su una nave Olandese diretta a Copenaghen...
Con alle calcagna la sentenza di morte emessa dal padre di Snaefriour, Jon arriva in Olanda per poi fuggire in Germania, sempre grazie all'aiuto della donna in preda alle angosce di un amore non ricambiato.

<<Sei ubriaco?>>
<<No>>, rispose il gentiluomo.
<<Per caso cerchi me?>> 
<<No>>
<<Chi allora?>>
<<Mia moglie>>

Nonostante l'amore di Snaefriour per Arnaus, questo matrimonio ''non s'ha da fare'' . Arnaus scopre di essere innamorato solo dei suoi libri e l'unica ambizione alla quale aspira è quella di collezionare tutta la storia letteraria d'Islanda, rifiutando il matrimonio con la bella Snaefriour e concentrandosi solo sulla smaniosa ricerca di antichi e rari volumi. Dal canto sua la povera ragazza, con l'orgoglio e il cuore feriti, deciderà di convolare a nozze con un uomo ricco ma alcolista convinto: Magnus. Un uomo senza arte ne valori, capace di giocarsi tutto quello che possiede, Snaefriour compresa, per un po' di alcol, la quale continuerà, attraverso un lungo peregrinare, la sua missione di compassionevole moglie cercando di tenere in piedi ciò che resta del suo mondo ormai sgretolato...

Vittima di una burocrazia giudiziaria lenta e disinteressata, riuscirà Jon a scagionarsi dalle accuse di omicidio e far salva la testa?
Riuscirà Arnaud a soddisfare la sua ambiziosa ricerca di possedere la più grande Biblioteca della storia d'Islanda?
L'amore del Sole d'Islanda sarà finalmente ricambiato? 

Per saperlo non vi resta che acquistare il libro e catapultarvi nelle epiche avventure di questi improbabili personaggi, spesso eterei e grotteschi, ma capaci di strappare anche dei sorrisi.

La campana d'Islanda non sarà forse il romanzo più facile e breve che avrete letto, io ci ho messo un po' lo confesso, ma sicuramente soddisferà la sete di conoscenza dei lettori più esigenti, approfondendo la storia, troppo poco conosciuta, di un Paese che si è lasciato piegare da un gigante cattivo, aiutato  soprattutto dall'indifferenza sociale dell'epoca, scrupolosamente raccontata dalla penna di Laxness.
Buona lettura,
Tania C.



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