CENTOMILA POLTRONE
La vera storia di Egidio Garbelli, pioniere del lavoro sostenibile per tutti
Romano Montanari
Ed. AltroMondo
Collana: Impresa d'impresa
Genere: Narrativa d'impresa
Formato: Brossura
Pag. 200
€ 16
link per l'acquisto https://www.cinquantuno.it/shop/altromondo-editore/centomila-poltrone/
CONOSCIAMO L'AUTORE
Nato a Lugo di Romagna nel 1933, Romano Montanari consegue la Laurea in Scienze statistiche e Attuariali. Sposato, tre figli e quattro nipoti. Ha lavorato come ricercatore di marketing nel centro studi di una multinazionale statunitense; come consulente di organizzazione commerciale e marketing presso uno studio professionale; autonomamente si è occupato di business development sui mercati esteri. Nel 1994 ha fondato una società per la produzione di dispositivi medici seguendo le tecniche e metodiche dell'automazione totale.
TRAMA
Egidio Garbelli, durante una conversazione-intervista, ripercorre la storia della sua vita dall'infanzia passata in una casa rurale dividendosi tra giochi e lavoretti domestici , fino alla scalata al successo che lo vede diventare uno dei più esperti e grandi sostenitori del lavoro per tutti.
Sostenendo le idee orami consolidate di Paesi esteri economicamente più all'avanguardia, combatte battaglie su vari fronti politici, sindacali e sociali pur di sostenere e mettere in pratica la bontà delle sue idee.
IMPRESSIONI
Per questa copia cartacea di Centomila poltrone ringrazio la cara Alice di AltroMondo Editore che arricchisce le mie letture dell'interessante collana dei pionieri.
Per chi mi segue da un po', sa che questa collana raccoglie le esperienze imprenditoriali di persone reali, che raccontano la loro scalata al successo partendo dalla spesso umile infanzia, sino a ricoprire incarichi manageriali di grandi imprese o a crearle dal nulla.
Anche per Egidio Garbelli il format è simile. L'uomo, conosciuto durante un evento privato di un amico in comune, si racconta a Montanari senza risparmiarsi, senza elemosinare aneddoti ed esperienze della propria vita e Montanari riporta su carta la storia come fosse un romanzo, col suo stile scorrevole e accattivante, capace di incollare il lettore alle pagine anche solo descrivendo la procedura per filettatura di un dado per bulloni.
<< Come diceva mio nonno: " Quando il mangiare è assicurato..." >>
Egidio nasce nella campagna brianzola poco prima della Seconda Guerra Mondiale. La famiglia ha origini umili; coltivatori diretti da generazioni, fortunatamente non gli è mai mancato il cibo, autoprodotto contando solo sul lavoro delle proprie mani.
Durante la Guerra era ancora molto piccolo, ma ben ricorda i partigiani nascosti nella sua cascina per organizzarsi. Vista la posizione isolata in mezzo alla campagna, quella cascina era un ottimo nascondiglio: nessuno avrebbe visto e sentito nulla e, grazie al cielo, la zona non era di interesse per eventuali bombardamenti aerei.
<< Per quel ragazzo era meglio tentare un percorso più professionale per cercare di intraprendere un'attività come quella del padre; sarebbe potuto diventare un buon operaio meccanico specializzato. >>
Passato indenne il periodo bellico, Egidio finì il percorso delle scuole elementari. Nato mancino, i metodi poco ortodossi della maestra riuscirono a deviare la sua natura ma, proprio secondo la maestra, il ragazzo avrebbe pure dovuto smettere di studiare e imparare un mestiere perché, sempre secondo lei, non sarebbe stato in grado di proseguire gli studi, nonostante la richiesta della madre di farlo preparare da un insegnante privato per l'esame di ammissione alla scuola media. La maestra però fu irremovibile: l'unica aspirazione alla quale ambire era quella di diventare operaio, ma senza aspettarsi di più
A questo punto mi è salito un nervoso tale da dover stoppare la lettura per un po'.
Ma quanto sono grette e ottuse certe mentalità?
Con quale diritto la maestra elementare, che da sempre ricopre il ruolo di educatrice, si era permessa, prima, di correggere la natura fisiologica di un bambino poi di denigrare il suo potenziale senza dargli una possibilità, invece di sostenerlo e spronarlo a cercare il giusto percorso per le sue capacità!
Credo che questo sia un ottimo spunto di riflessione, comparato alla trama del racconto.
Ognuno di noi è più o meno capace in qualcosa, ma non per questo un insegnante deve permettersi di stroncarci la carriera scolastica, soprattutto se la voglia di imparare c'è.
Se i numeri ci sono ostili ma in letteratura andiamo alla grande, perché non provare a diventare scrittore?
Non capiamo nulla di poesie ma le lingue non hanno segreti? Il mondo è immenso e offre tante possibilità a chi è poliglotta.
Le lingue ci creano una Babilonia in testa ma con matita e pennelli riusciamo a catturare l'anima del creato? Il mondo ha tanto bisogno di artisti!
Mai fermarsi, mai distruggere i sogni di un bambino, perché, come ci svela Egidio, nel percorso formativo, è concesso anche il fallimento, senza vergona ma come punto dal quale ripartire per capire cosa vogliamo veramente!
Per fortuna non tutti i genitori danno ascolto ad un solo pulpito e non tutti i ragazzi sono arrendevoli.
La voglia di imparare di Egidio era più forte e motivata di tutti i pronostici contrari e i suoi genitori erano propensi a dargli una buona formazione scolastica.
Da autodidatta e con la sola supervisione della madre, Egidio riuscì invece a prepararsi e a superare con successo l'esame di ammissione alle Medie.
Che soddisfazione, avrei tanto voluto vedere la faccia di quella maestra!
<<Conseguire quel diploma mi fece percepire la sensazione di aver raggiunto un traguardo determinante per entrare in un nuovo modello di vita che sentivo, nel mio intimo, molto responsabilizzante.>>
Superato egregiamente l'esame della terza Media, arrivò il diploma di Perito Industriale all'Istituto Feltrinelli, oggi fiorente Casa Editrice e dopo il diploma, sarebbe arrivata nel tempo la Laurea in Economia e Commercio alla Cattolica.
Il percorso non fu facile, ma per un ragazzo come Egidio era una grande soddisfazione essere riuscito a diplomarsi. Ora lo attendeva il mondo del lavoro e avrebbe dovuto iniziare a guardarsi intorno per capire come mettere a frutto i suoi studi e sostenersi gli studi universitari.
Dopo l'inserimento al lavoro, e qualche lavoretto monotono per sbarcare il lunario, decise che poteva ambire a qualcosa di più stimolante e cominciò ad integrare gli studi universitari con un lavoro all'Alfa Romeo.
Arrivò però il periodo di pit-stop Naja: diciotto mesi passati in Toscana.
Il servizio di leva gli diede modo di proseguire i suoi studi, grazie ai compagni di corso dell'Università che gli inviavano appunti e fascicoli delle lezioni.
Il Generale dei Lupi di Toscana, venuto a conoscenza della sua abilità matematica, lo volle come insegnante privato per la figlia. Quel lavoretto extra fu una manna dal cielo perché gli avrebbe permesso di continuare gli studi in tranquillità riuscendo a superare la sezione di esami annuali, di guadagnare qualcosa e di istruire la ragazzina senza sforzo e senza toglierle il piacere di momenti di svago con le amiche.
Ripreso il lavoro all'Alfa Romeo, la sua intraprendenza lo vide spiccare nel reparto del mondo delle corse e nel controllo della gestione tecnologica della Gilera , la casa di produttrice di motociclette, ma a causa della mala gestione americana, rinunciò all'incarico cominciando a cercare qualcosa di meglio.
Leggendo esce fuori il carattere curioso e intraprendente di Egidio, la sua caparbietà, la risolutezza e, qualità forse più importante, l'umiltà di un ragazzo che si era formato da solo, che lo ha continuamente spronato a mettersi in gioco, a scapito di chi voleva vederlo piegato alla catena di montaggio.
<< Le diversità migliorano al vita anche nelle banalità... >>
Nel 1965 conobbe Mariagrazia, la futura moglie, presenza importante e di crescita per Egidio anche se con un carattere molto più risoluto e accomodante del suo.
Donna caparbia e con le idee chiare, lo aiutò a migliorare. a crescere, ad essere più empatico e meno selettivo, a prendere in esame anche pareri discordanti dal proprio, perché tutto insegna.
Con Mariagrazia vicino migliorò anche la vita quotidiana.
Diventato consulente organizzativo aziendale, le giornate lavorative erano spesso estenuanti, lo vedevano lontano da casa anche per parecchi giorni e lo rendevano partecipe anche di qualche piccolo incidente di percorso, ma Egidio non ha mai mollato la presa, restando sempre sulla cresta dell'onda, motivato a seguire il successo, soprattutto dopo qualche flop.
Nonostante le difficoltà, la voglia di migliorarsi non venne mai meno anzi, imparò ad ascoltare e trovare un punto d'incontro con chiunque incrociasse il suo percorso privato e lavorativo.
Adesso si che era sulla strada giusta per arrivare al successo in ogni ambito...
Ovviamente il racconto continua con le esperienze di Egidio ma se ve lo racconto tutto poi vi tolgo il piacere della lettura, quindi non vi resta che accomodarvi nel vostro angoletto letterario e cominciare questa nuova avventura imprenditoriale.
Una curiosità di questa storia è l'interessante glossario alla fine del testo, curato dall'autore in modo da aiutare il lettore a comprendere al meglio termini tecnici e aziendali.
Non spaventatevi, la lettura scorre via leggera, grazie anche ai capitoli brevi, ben descritti ed esaustivi.
Tra un aneddoto divertente e un problema da risolvere, sono arrivata alla fine arricchita da una forte morale, o meglio due.
La prima morale che ho tratto da questa storia è che non tutti hanno avuto la fortuna di trovare una maestra elementare fantastica come la mia che, anche se non sono mai andata d'accordo coi numeri, non mi ha mi ha mai denigrato, anzi ha da sempre sostenuto la mia passione per la lettura, facendomi amare i libri tanto da farla diventare un "lavoro vero e proprio": grazie maestra Marta!
La seconda morale, collegata all'importanza di un buon insegnante ed una famiglia che ci sostiene, è che non bisogna mai abbattersi se non si riesce in qualcosa.
La forza di volontà e l'aiuto di chi ci sta vicino, ci farà sempre trovare la strada giusta per migliorarci e proseguire il nostro cammino.
Non vi dico di più ma vi invito all'acquisto del testo augurandovi buona lettura.
Vi aspetto alla prossima impresa pionieristica, perché i pionieri non finiscono mica qui...
Buona lettura,
Tania C.