TI PORTO A CASA
Maurizio Portoghese
Ed. CTL (Livorno) Libeccio Edizioni
Formato Brossura
Pag. 298
Anno di uscita 2021
€ 15,00
CONOSCIAMO L'AUTORE
Maurizio Portoghese nasce il 9 giugno 1966 a La Spezia. Lavora al Museo Tecnico Navale della sua città.
Questo è il suo primo libro.
TRAMA
Portovenere, paesino della Liguria e Barcellona, metropoli spagnola: cosa li accomuna?
Un gattino e un ciondolo d'argento formato dalla metà di una tartaruga: cosa hanno in comune?
Da queste domande, durante una libecciata che aizzò il mare contro quel paesino della costa ligure dove una ragazzina è seduta su uno scoglio in attesa dell'onda giusta da seguire, comincia la storia di Andrea Castelli.
Andrea, il protagonista, è un giovane e promettente pittore, nato a Milano e trasferitosi a quattro anni insieme alla tata Maria in Liguria, per curare un'asma persistente dalla quale è affetto.
In quel paesino farà amicizia con gli amici di una vita, Paolo e Franco, frequenterà il liceo artistico dove conoscerà Sara, il primo amore.
Ben presto le sue qualità di pittore cominciarono a fiorire, ma proprio nel culmine dell'imminente notorietà, un brutto incidente stradale che gli causerà uno stato di coma per diversi mesi e la perdita completa della memoria.
Le difficoltose conseguenze, una volta uscito dal coma, lo porteranno ad attraversare un periodo di depressione, affogata nell'abuso di alcol. Andrea lascerà il lavoro, a vivere di notte, ritrovandosi spesso a pensare al suicidio, stanco di quella vita vorticosa che non sapeva più come gestire.
Una serie di eventi lo condurrà sulle tracce di sé stesso, ritrovando forti legami e quel passato che è sempre stato presente.
IMPRESSIONI
Maurizio Portoghese!
A differenza di un ruminante Don Abbondio, sapevo benissimo chi era costui.
Un nome presente in casa fin dalla mia infanzia, un conterraneo ma soprattutto un collega di mia madre.
Un ragazzo che mai avrei pensato potesse diventare scrittore; è stata una piacevole sorpresa ritrovare il suo nome nella locandina pubblicitaria di presentazione di un romanzo ambientato nella mia terra!
A parte Shelley e Byron o il Montale con le loro poesie, ben poco ( o quasi nulla ) è stato dedicato alla mia città e a Portovenere, il meraviglioso villaggio di pescatori e sognatori arroccato sull'aspro tratto di rocca che da La Spezia si snoda, via mare, verso le Cinque Terre.
Incuriosita, dopo un periodo di pausa da letture programmate per il blog, ho finalmente letto la mia bella copia cartacea di Ti porto a casa.
La copertina non lascia dubbi sull'ambientazione, raffigurando un acquerello della famosa Chiesa di San Pietro, ancorata allo sperone roccioso nella punta più estrema del paese, dando l'idea di essere sospesa sul mare.
Sempre in copertina, un piccolo gattino nero sull'angolo della spiaggetta, sembra voler vegliare sul paese, quasi proteggere la maestosità del paesaggio e, tra le pagine, si scopre il perché.
<< L'Isola Palmaria sembrava un mostro marino, gli aveva dato quell'impressione fin da piccolo, quando nelle notti più buie non riusciva a prendere sonno. >>
Portovenere, 1996.
Andrea Castelli, dai natali milanesi ma ligure di adozione, è un pittore dall'anima in tempesta, perso nei fumi dell'alcol. Affamato di bisogno d'amore ne è sempre alla ricerca, cambiando donna quasi ogni notte, senza sapere chi ha dormito nel suo letto o usato il suo spazzolino.
Durante una notte di furioso libeccio notò, sulla scogliera sotto casa, una ragazzina troppo esposta ai pericolosi artigli delle onde agitate dal vento.
Scendendo di corsa la scalinata che porta alla scogliera, con la speranza che nel frattempo la ragazzina non fosse stata travolta dalla mareggiata, Andrea trovò un gattino bianco e nero che stava rotolando giù per gli scalini.
Il gattino portava al collo un ciondolo molto particolare che di sicuro, nel suo passato nebuloso aveva già visto , ma la nebbia nel suo cervello gli impediva di ricordare dove e quando.
Messo in salvo l'animaletto, percorse tutta la scalinata, la scogliera e ogni caruggio di Portovenere cercando disperatamente la piccola che sembrava essere svanita nel nulla, dopo averla incrociata per una frazione di secondo per poi vederla sparire di nuovo, inghiottita dal paese.
Il pensiero di quella creatura col gatto diventò sempre di più un chiodo fisso, quasi un presagio di pesanti accadimenti atti a sconvolgere la sua già fin troppo tormentata routine quotidiana quando, improvvisamente, ecco di nuovo la ragazzina seduta sulla scogliera.
Senza lasciarsi prendere dalla pietà verso una quasi adolescente pronta ad un gesto estremo, Andrea affrontò la ragazzina, scoprendo in lei un forte accento spagnolo.
Quella bambina aveva veramente deciso di lanciarsi dalla scogliera?
Ormai aveva poca importanza, doveva portarla in casa e metterla al sicuro e poi avvisare i Carabinieri che l'avrebbero messa in contatto con la famiglia.
Luna, questo era suo nome, aveva trovato la gattina due sere prima quando, in preda allo sconforto, aveva deciso di spiccare il salto verso quel mare smeraldino incattivito dal libeccio. Fu proprio l'arrivo della gattina che le fece cambiare idea, salvandola dal baratro nefasto dei propri pensieri.
Con un viaggio a ritroso nel tempo di circa vent'anni, l'autore ci porta a Milano dove Andrea, ancora piccolo subisce i rimproveri di una madre poco propensa alle dimostrazioni affettive, a causa del suo gattone, colpevole di acutizzare l'asma di cui il bambino soffriva da tempo.
L'asma sembrava resistere anche alle cure, tanto che il medico consigliò ai genitori di portarlo in un luogo più salubre, magari sul mare, così che potesse respirare aria pulita e curativa.
Per Andrea si stava aprendo la possibilità di una vita più sana in una delle più suggestive località liguri della provincia di La Spezia: Portovenere.
Così il bambino partì con la famiglia verso quel piccolo paradiso con la sua maestosa Chiesa arroccata a strapiombo sul mare color smeraldo, i garruli pescherecci colorati che solcavano le acque a notte fonda per rientrare con un gustoso bottino, le deliziose spiaggette incastonate nelle insenature del paese, l'Isola Palmaria che sembrava di poterla toccare con un dito quando il canale di passaggio non era tormentato dalle correnti del golfo.
L'unica nota stonata fu l'assenza, pesante, di tata Maria, su fermo volere della madre.
Il personaggio di Andrea è forgiato su un'anima intrisa di sensibilità e bisogno d'amore, quello che la madre inglese Beth, a differenza del padre e di tata Maria, non ha mai saputo esprimergli, legandolo profondamente alla tata.
La sensibilità di Andrea ben presto sfociò nell'amore per la pittura che gli fece intraprendere gli studi al liceo artistico di Carrara.
La vita cominciò sorridergli, oltre ai negozianti del paese e ai pescatori che lo amavano, aveva trovato due grandi amici: Paolo e Franco, sempre pronti a tuffarsi in nuove avventure e adesso, aveva finalmente trovato anche l'amore.
Sara, una compagna di scuola conosciuta sul treno, diventò presenza inseparabile nella vita di Andrea e degli amici. Sveglia, esuberante, sempre pronta a sostenerlo, fu il suo primo grande amore, la prima presa di coscienza di sé e del proprio corpo, la prima, dopo Maria, ad avergli dimostrato un amore puro e incondizionato, senza freni e paure.
Grazie all'aiuto di Sara diventò uomo, ma soprattutto cominciò a pensare seriamente alla carriera artistica.
Nel tragitto Sara si perse, a causa di un brutto giro di compagnie intrapreso a scuola. Era cambiata, apatica, emaciata e scontrosa, spenta.
Andrea fece di tutto, rischiando la vita, per riportarla a fiorire di nuovo e, insieme ai genitori della ragazza, ci riuscì. Sara era finalmente libera e solare come una volta.
<< Qualche volta la fortuna è dietro l'angolo e noi passiamo senza vederla. Io, ci sono picchiato letteralmente contro. >>
L'ultimo anno di liceo grazie alla sua pittura innovativa, se pur ancora acerba, fece colpo su degli imprenditori americani, tanto che, grazie al sostegno di Sara, del Preside e del nuovo compagno della madre, riuscì a vendere alcune sue opere ottenendo un buon contratto.
Mentre la carriera artistica andava a gonfie vele, l'amore verso Sara sembrava retrocedere naturalmente.
Ormai cresciuti, i due adolescenti, si resero conto che l'amore che provavano era cresciuto con loro trasformandosi in amore fraterno.
Se pur dispiaciuti, senza drammi né rancori, i ragazzi si lasciarono mantenendo però un forte legame di amicizia. Ci sarebbero sempre stati l'uno per l'altra.
<< Al fischio finale dell'arbitro, il Santiago Bernabeu scoppiò in un urlo all'unisono ''Campioni del mondo''. >>
Sara si riscoprì innamorata dell'amico Franco, lo chef mentre Andrea, senza nessun rancore verso la nuova coppia, partecipò attivamente al progetto di una vacanza di gruppo in Spagna in occasione dei Mondiali del 1982.
1982, l'anno in cui un esultante Zoff alzò la coppa del mondo, l'anno del 3-1 sigillato da Tardelli, l'anno dell'eleganza innata di Scirea, di Pablito, l'anno di un baffuto Bergomi, l'anno in cui l'Italia batté la Germania Ovest...
1982, l'anno in cui la memoria di Andrea si fermò...
Briosamente, tra presente e passato, tra La Spezia e Carrara, tra Portovenere e Barcellona, la vita di Andrea seguirà il sottile fil rouge che la piccola Luna ha dipanato nel suo presente, conscio che quando avrà finalmente scoperto chi è quella bambina e da dove proviene il ciondolo del suo gatto, avrà finalmente ritrovato se stesso e riempito i buchi di quella memoria così labile e sibillina.
Accompagnando ogni suo passo, gli amici di sempre faranno il possibile per aiutarlo a salvare la sua anima tormentata.
Ti porto a casa è una bella storia d'amore, di amicizia, di vita vissuta. Una storia viva e genuina.
La scrittura di Portoghese è semplice, ancora in erba ma così generosa che rispecchiando la sua terra, sa essere forte come nelle notti di tempesta sulla scogliera, regalando grandi emozioni a chi lascia vagare lo sguardo verso l'infinito del mare, oltre San Pietro.
Il romanzo è suddiviso in capitoli che descrivono, con salti temporali a volte, forse un po' repentini, la vita di Andrea, dall'infanzia al presente, tanto da collocarlo tra i romanzi evolutivi visto il percorso di crescita dei personaggi.
Gli spunti di riflessione non mancano, partendo dal divorzio vissuto da un bambino ancora piccolo al ricominciare da capo in un'altra terra, dal dilagare della droga tra gli anni '70 e '80 alla vita vissuta on the road come hippie, arrivando al grande valore dell'amicizia vera, disinteressata e al perdono.
Un libro che consiglio a chi ha voglia non solo di viaggiare scoprendo le bellezze del Golfo dei Poeti e della Spagna, ma anche a chi vuole perdersi in una storia dolce e diversa dalle classiche storie ''melodrammatiche''.
So che Portoghese ha in cantiere nuove idee, speriamo ci regali presto nuove emozioni, noi saremo qui ad attenderlo, esultando come la notte dell' '82!
Buona lettura,
Tania C.