mercoledì 24 febbraio 2021

Recensione STRANGER di Keren David - Ed. GIUNTI -

 



STRANGER

Keren David

Ed. Giunti

Anno di pubblicazione 2021

Formato Brossura

Traduzione Valentina Zaffagnini

Pag. 302

€ 14

Ebook disponibile nei maggiori store digitali


CONOSCIAMO L'AUTRICE

Keren David, prima di esordire come scrittrice col suo primo romanzo When I Was Joe, è stata giornalista e sceneggiatrice.

Oggi vive a Londra ed è caporedattore del The Jewish Chronicle e insegna alla City University .

Tra i prestigiosi premi vinti dai suoi romanzi ricordiamo la Carneige Medal e il premio Brandford Boase.


TRAMA

 ''Totalmente coinvolgente. Non riuscivo a smettere di leggerlo.'' 

Cat Clarke, autore di Girlhood

Due ragazze, due epoche, una sola sconvolgente verità.

ASTOR, ONTARIO, 1904.

La sedicenne Emmy  appena fuori della foresta quando si trova davanti un barcollante ragazzo nudo, sporco e coperto di sangue.

Il ragazzo è un selvaggio, in stato confusionale e non ricorda nulla del suo passato.

Nonostante i compaesani guardino con disprezzo il ragazzo, Emmy, che ne è fortemente attratta, lo ribattezza Tom, prendendosi cura di lui.

Fino al giorno in cui, in un cottage isolato della foresta viene ritrovato il cadavere di un uomo.

Chi è Tom? È veramente il mostro dipinto dalla gente?


ASTOR, ONTARIO, 1994.

È il 105° compleanno della bisnonna Emmy e Megan arriva ad Astor da Londra per festeggiarla.

Col cuore spezzato ed un inconfessabile segreto che la sta logorando, la prospettiva di una felice riunione di famiglia sembra lontana per Megan.

Il giorno in cui un cadavere mummificato viene alla luce ai piedi del bosco, la ragazza decide di aiutare un vecchio amico a far luce sull'identità del corpo, scoprendo la traccia di un ragazzo selvaggio, arrivato improvvisamente in città all'inizio del secolo e in qualche modo legato alla bisnonna.


IMPRESSIONI

Stranger di Keren David, mi è stato offerto in  edizione cartacea da Marilou di Giunti Editore. La ringrazio di cuore per questo bel romanzo e per aver accettato la mia richiesta di collaborazione.

Ne lessi la trama curiosando tra le novità del 2021 rimanendo colpita dalla storia curiosa e tragica e mi incantò anche la curiosa copertina che, scoprii leggendo, richiama il cuore della storia.

All'arrivo, ne incominciai subito la lettura, venendo rapita dalla narrazione, quasi come un incantesimo mi avesse trascinata nella foresta canadese senza darmi la possibilità di uscirne, se non arrivando alla fine.

Narrato  in prima persona dalle voci di Emmy e Megan, precisamente bisnonna e pronipote, il romanzo si snoda lungo un arco di tempo che va dal 1904 al 1994, raccontando le vicissitudini tragiche dell'adolescente Emmy e della diciannovenne Megan.

<< Pensavo fosse meglio nasconderti la verità, ma ora ne dubito. Stavo soltanto cercando di proteggerti. Cercavo di fare del mio meglio. Perdonami tesoro mio. Perdonami. >>

Ambientato nell'Ontario, nella fittizia città coloniale di Astor, sorta poco distante da Toronto, al limitare di una lussureggiante foresta di  querce, il romanzo si apre con Emmy, una intraprendente sedicenne che, insieme all'amica del cuore Sadie sta passeggiando lungo una foresta.

Sadie, tra gli alberi scorge un'ombra indistinta e cupa che si sta dirigendo verso di loro. Scambiato, sul principio, per un animale, le due amiche scoprono ben presto che si tratta di un ragazzo completamente nudo e ricoperto di sangue secco e con una ferita che invece continua a sanguinare copiosamente.

Emmy rimane subito affascinata da quel ''selvaggio'' fragile, alto, con gli occhi chiari e visibilmente impaurito. Ma il ragazzo, ha una pistola in mano e, prima di avvicinarlo, Emmy manda l'amica a chiedere aiuto con la speranza che non si sia accorta dell'arma.

Con dolcezza Emmy si avvicina al ragazzo tremante, convincendolo a gettare l'arma e provando a farlo parlare. 

Il selvaggio sembra muto. Capisce le sue parole, ma non parla.

Poco dopo arrivano in soccorso il padre e il fratello di Sadie, Adam, da sempre innamorato di Emmy che, gentilmente, rifiuta il corteggiamento.

Emmy è una ragazza libera e indipendente. 

Orfana di padre, vive con la madre e una domestica che per lei è come una nonna. 

La madre è medico, ancora malvista dalla maggior parte della popolazione in quanto donna sola e istruita ed emancipata oltre che con una figlia senza un padre.

Il selvaggio viene trasferito nell'ambulatorio della madre di Emmy, dove avrebbe potuto ricevere tutte le cure di cui aveva bisogno e dove avrebbero potuto capire qualcosa in più della sua provenienza.

Viene sedato e legato per calmarlo, visto lo stato di agitazione febbricitante in cui si trova, ma continua a non parlare. L'unica persona della quale sembra fidarsi è proprio Emmy, che lo ribattezza Tom e, con tanta pazienza e amore, cerca di riportarlo alla civiltà.

Su decisione della signora Harkness, la dottoressa madre di Emmy, Tom viene portato a casa loro per ricevere le cure necessarie a riabilitarlo e reinserirlo in società.

Il popolo, ovviamente impaurito dal misterioso ''sconosciuto'' si dichiara subito contrario alla decisione della donna: il ragazzo avrebbe rappresentato un pericolo per la comunità e per Emmy, troppo libera per essere un'adolescente.

Le cure e la pazienza della famiglia Harkness e del direttore dell'Astor Press, il signor Mitchell, fanno si che Tom impari presto a leggere, scrivere e far di conto. Il ragazzo è sveglio e intelligente, anche se qualcosa lo turba ancora, si rende utile nei lavori di casa ed è molto legato ad Emmy.

Il signor Mitchell decide di portare i due ragazzi a Toronto e quando scoppia un devastante incendio in città, Emmy e Tom si adoperano celermente per aiutare le operazioni di spegnimento, dimostrando la loquacità e lo spirito altruista di Tom. 

Ma un segreto terribile si nasconde dietro agli occhi chiari di Tom e Emmy è decisa a scoprirlo a qualunque costo.

Soprattutto ora che quella lettera ricevuta dal signor Mitchell sembra essere del padre di Tom.

Il ragazzo, che è stato assunto insieme ad Emmy all'Astor Press, si è ben adattato alla sua nuova vita al giornale: ha un lavoro, una famiglia e una ''sorella'' che lo ama e crede in lui. Ma non riesce a dimenticare quel passato che lo ha fatto soffrire così tanto da farlo diventare un selvaggio. Per contro la comunità è ancora diffidente verso di lui, nonostante la sua buona volontà  a nulla servono la protezione del signor Mitchell e della famiglia Harkness. Lui era e rimarrà sempre il pericoloso selvaggio sanguinario.

Emmy non ci sta, ama quel ragazzo e non le importa se nasconde un terribile segreto, lei sa che è buono e volenteroso e sicuramente, fuggendo insieme, potranno costruirsi una nuova vita.

Ma il cadavere di un uomo viene ritrovato in una casa nella foresta dal signor Mitchell ed Emmy. L'uomo è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco e tutti gli indizi sembrano  condurre a Tom...

Con un balzo temporale di novanta anni,  ci troviamo nel 1994. 

La voce della giovane Megan ci racconta il suo arrivo ad Astor per festeggiare il 105° compleanno della bisnonna paterna Emmy, sopravvissuta al figlio più caro, il primogenito Jesse, col quale parla come fosse ancora vivo.

Megan arriva ad Astor da Londra, insieme al padre che oltre a festeggiare la nonna, deve finire i lavori di ristrutturazione alla casa dove si trasferirà per sempre.

Per Emmy l'ultimo anno del liceo è stato pesante, ha bisogno di svagarsi, di elaborare le difficoltà che l'hanno piegata e, tornare nella terra di origine del padre, dove ancora vivono  la bisnonna, i cugini, la prozia e la nonna, sembra una buona soluzione. 

Avrà modo di svagarsi, accettare la sua situazione e decidere del suo futuro universitario messo così in dubbio dagli ultimi eventi.

I suoi genitori hanno appena divorziato, lei ha scelto di rimanere col padre perché la madre, spirito libero e dedita alla carriera,   non è mai stata presente nella sua vita come lei avrebbe voluto, soprattutto ora che si è riaccompagnata con un musicista molto più giovane di lei.

Megan ama i suoi genitori, ma la madre non è mai riuscita a darle l'affetto e il sostegno del quale ha sempre avuto bisogno, soprattutto quando Ryo, il fidanzato giapponese, l'ha lasciata in balia dei tormenti e dei sensi di colpa dopo aver saputo quello che le  stava succedendo. 

<< Era così orgogliosa della sua pronipote, un futuro medico così determinato, sensibile, intelligente. 

L'ho delusa.

Non potrò mai dirle la verità. >>

Un segreto del quale solo Ryo e i genitori sono al corrente e che non può ancora confessare a nessuno. Avrebbe deluso troppe persone che credono in lei, l'intraprendente ragazza che sogna di diventare medico legale.

Così, dopo giornate apatiche e sofferenti, eccola percorrere insieme al padre, la strada che porta a casa di nonna Vera dove tutti li aspettano per la  festa della bisnonna.

Tutti i membri della grande famiglia Harkness sono giunti da tutto il mondo per l'evento. 

La bisnonna, se pur ancora autosufficiente, nell'ultimo anno sembra essere peggiorata. Sempre più spesso scambia Megan per Sadie, come se vivesse ancora nel passato.

Nessuno sembra dare troppo peso alla cosa, in fondo 105 anni sono una bella età e i vuoti di memoria sono naturali. 

L'occasione del compleanno fa ritrovare a Megan la cugina Bee, da sempre considerata come una sorella, sempre presente e pronta ad aiutarla. Ma nemmeno a lei può confessare le sue pene.

Insieme a Bee ritrova anche Ed, giovane giornalista e figlio del direttore del giornale locale, una volta di proprietà della bisnonna Emmy.

L'appariscente e brillante Ed è il personaggio chiave che porterà a Megan sulle tracce delle proprie origini, aiutata dal fotografo Sam, un ragazzo buono e sensibile che sembra soffrire e nascondere un segreto, proprio come lei. 

Nel frattempo Ed, insieme a Sam e Megan,  che può sperimentare sul campo le scienze forensi,  partecipa al misterioso rinvenimento di una misteriosa mummia di donna, risalente all'inizio del secolo, brutalmente uccisa.

La donna, probabilmente una straniera, avvolta in abiti di seta e pelliccia è riemersa durante degli scavi edilizi in un cottage nella foresta.

<< Hanno trovato un cadavere? >>

<< Di una donna >> le dico.

Lei scuote la testa. << Non volevo. >>

Mi chino su di lei. << Cosa, nonna? >>

<< Non volevo... non è stata colpa mia. >>

<< Certo che no >> le dico, cercando di rassicurarla, anche se non capisco cosa intenda.

Megan, rimane molto colpita da quella storia e crede che la bisnonna Emmy possa far luce sulla donna misteriosa, così accompagnata da Ed, va alla casa di riposo a farle visita.

La chiacchierata con la bisnonna dura poco, è molto stanca ed ha bisogno di riposare, ma ricorda bene il cottage dove è stato rinvenuto il cadavere della donna elegante e sa che non è stata colpa sua. 

Ma cosa vuole dire in realtà nonna Emmy con quelle parole tendenziose?

I ragazzi lasciano riposare la bisnonna e tornano a casa discutendo su quanto possa effettivamente ricordare  di quel cottage e, perché no, anche della straniera elegante. 

Un'amara sorpresa attende Megan, la bisnonna ha appena avuto un ictus ed è stata ricoverata, lasciandola nello sconforto totale, in più  ci è messa anche sua madre con le sue chiamate, giusto per far sapere che  si ricorda della figlia, nei rari tempi morti tra il lavoro e il nuovo compagno.

Dopo aver chiuso con Ryo, la madre le è stata vicina giusto il momento di calmare le acque, lasciandola proprio quando più aveva bisogno di conforto. Quel viaggio ad Astor sarebbe dovuto essere l'occasione  per accettare il passato e andare avanti, senza quella madre presente per ''dovere'' e non per amore. Invece la sua ''presenza'' la stava risucchiando sempre di più nel vortice dei ricordi dolorosi e nella solitudine.

I fatti di Astor, fortunatamente riescono a distrarla. Megan vuole sapere di più sulla mummia, l'istinto le dice che la bisnonna è coinvolta in quella storia, perciò decide di andare all'archivio dell'Astor Press per cercare di scoprire qualcosa, magari proprio dagli articoli della bisnonna ai tempi in cui ci lavorava.

All'archivio fa un'importante scoperta che la mette sulle stracce di uno strano giovane selvaggio vissuto ai tempi in cui la bisnonna era adolescente. 

Quel ragazzo  sembra somigliarle tantissimo, sente che in qualche modo  è legato alla sua famiglia e poi c'è una lettera, quasi integra, che riporta la firma di Elijah Brown, un uomo dell'epoca brutalmente assassinato, che sembra essere legato al selvaggio.

Di sicuro la bisnonna conosce quel ragazzo ma il destino beffardo ci mette lo zampino...

Con l'aiuto e la dolcezza del fotografo Sam, il quale coi suoi modi pacati inizia a farsi strada in punta di piedi nel suo cuore, Megan continua le sue indagini personali, cacciandosi in guaio che li porterà finalmente alla verità, dissolvendo tutti i segreti. 

Il mio racconto finisce qui, ma se leggerete il libro sono sicura che ritroverete lo stesso magico coinvolgimento che ho provato io viaggiando nel tempo a bordo della fantasia insieme ad Emmy e Megan.

Di questo romanzo mi sono piaciuti i temi che affronta, dalla ''paura'' del diverso, alle difficoltà di integrazione che da sempre hanno gli stranieri in terre a loro sconosciute. Argomenti trattati con toni pacati, ma talmente forti da bucare le pagine, come la discriminazione i pregiudizi atavici verso donne sole ed emancipate, libere di vivere la loro vita realizzata senza l'aiuto di un uomo. Questo argomento ha da sempre dettato scalpore, resistendo nel tempo ancora oggi, dove, in certi contesti,  donne sole e realizzate, continuano a venire additate come modelli anafettivi e venali.

L'autrice argomenta molto bene anche  il risvolto psicologico di un rapporto difficile tra madre e figlia. 

La madre in carriera, appena divorziata, che pensa solo alla propria libertà. 

La figlia in balìa degli eventi, considerata solo nei ritagli di tempo che, oltre allo shock del divorzio dei genitori, sta passando un periodo buio dopo essere stata lasciata dal fidanzato, sentendosi ancora più sola e piena di dubbi.

La lettura scorre tranquilla, facendo assaporare ogni pagina fino alla fine, appagante e autoconclusiva.

Si sente molto il tocco personale dell'autrice, che ha saputo scolpire Emmy e Megan in base alle proprie esperienze di vita.

Molto curata la ricostruzione storica, se pur ambientato in una città fittizia in periferia di Toronto.

Sicuramente un'autrice che terrò d'occhio e un romanzo che consiglio a tutti proprio per il suo potere di coinvolgere il lettore nelle vicende dei protagonisti.

Buona lettura,

Tania C.


















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