martedì 23 luglio 2019

INTERVISTA A CLAUDIA RIVA - Presentazione biografia MASSIMO RIVA VIVE Ed. Baldini+Castoldi -


Claudia Riva e Massimo Poggini insieme allo staff della serata -foto personale
Sarzana, 18 luglio 2019 Massimo Riva Vive






Giovedì 18 luglio, si è tenuta a Sarzana, in Piazza De André, la presentazione della biografia Massimo Riva Vive, fortemente voluta e scritta dalla sorella Claudia Riva e dal giornalista musicale Massimo Poggini. 
Claudia con la sua dolcezza e simpatia, ha animato la serata raccontando divertenti aneddoti dell'infanzia a Zocca, cittadina tra i boschi dell'Appennino Modenese che ha dato i natali a Massimo e a Vasco Rossi.
Ho avuto il piacere di partecipare alla presentazione e, grazie alla Casa Editrice Baldini+Castoldi, anche l'onore di conoscere Claudia e Massimo Poggini e di poterli intervistare.
Claudia si è resa subito disponibile, felice di poter raccontare qualcosa in più riguardo al suo amato fratello Massimino che rivive nella profonda dolcezza dei suoi occhi e del suo sorriso contagioso.
Vi lascio questa piccola intervista, fatta dopo la presentazione, accompagnata dalla musica e voce di Massimo, spero vi piaccia e che possa essere di stimolo alla lettura della biografia: la storia di una leggenda del rock italiano che merita di essere conosciuta da tutti.


Con Massimo Poggini, Claudia Riva e la Star della serata: Gina
foto personale



Claudia Riva


Claudia Riva - foto personale -




Buonasera Claudia, grazie per avermi dedicato un po' del tuo tempo e benvenuta su La Valigia del tempo.

D.Scrivere una biografia non è semplice. Scriverla per il proprio fratello scomparso lo è ancor meno. Cosa ha significato, per te e la tua famiglia, mettere a nudo le proprie emozioni oltre che la vita stessa?

R: E' come se fosse stato un viaggio che da un lato parte un po' come se io fossi andata in analisi. Quello che volevo fare veramente era rendere omaggio a Massimo. 
Non ho mai accettato la morte di mio fratello, l'ho trovato io a venticinque anni e mi sono ritrovata in una situazione che era più grande di me. Non  non riuscivo ad accettarla perché ero troppo piccola e troppo innamorata di Massimo per provare e capire un dolore così grande. 
Ci ho messo vent'anni, non due mesi, ad elaborare ed accettarlo, era più forte di me, sapevo che volevo fare qualcosa che potesse tra virgolette "liberarmi". 
A volte pensi di fare le cose per gli altri, ma le fai soprattutto per te stessa. Grazie all'aiuto di chi mi ha aiutata in questi anni con le testimonianze e i ricordi, mi sono  e ci siamo ripresi, da sola non ce l'avrei mai fatta. Sapevo che facendo qualcosa per rendere omaggio a mio fratello sarebbe stato un aiuto anche per me e la mia famiglia.

D. Una tua frase mi ha particolarmente colpita. Vostra madre scopre che Massimo fa uso di eroina e ti chiama chiedendoti di andare subito a casa. Arrivata in casa di Massimo quasi lo aggredisci: 
"Vuoi morire? Perché se vuoi morire io lo rispetto. Ma se vuoi vivere smettila subito".
Si può, per amore del proprio sangue , rispettare ed accettare la scelta di lasciarsi morire?

R. Totalmente, non nella maturità dei miei venticinque anni, almeno io a venticinque anni non ero così matura, non so se lo eri tu però... assolutamente si, gli ho fatto quella domanda perché quando ami veramente una persona vuoi che quella persona faccia quello che vuole, quindi gli ho chiesto quello perché io ero e sono ... (la voce e lo sguardo di Claudia sono  rotti dalla commozione) io sono totalmente amante di mio fratello nel senso proprio mentale. Lo farei anche per un uomo: se ha deciso di fare una determinata scelta, io lo accompagno. 
E' un po' pesante da accettare, lo so ...

D. Zocca, piccola cittadina tra i calanchi modenesi, croce e delizia della combriccola del Blasco, oggi meta di pellegrinaggio di innumerevoli fans, come vive il quotidiano senza Massimo, l'uomo Massimo?

R. Zocca lo ricorda. E' un paese ostile, come ho detto io, in salita e con le rughe in faccia però è un paese schietto dove i cittadini amano  i propri boschi, amano e le proprie castagne, le proprie strade e i propri borghi ed amano i propri cittadini. Amano quindi Vasco da Morire e Massimo da morire. 
Da ragazzina io non mi sentivo amata, mi stava stretta Zocca, mi giudicavano in ogni cosa che facevo o facevamo con Massimo. Oggi, invece, mi sento amata. Prima no.

D. Ultima domanda, per sdrammatizzare un po'... Il Sacerdote che vi ha definito "Demonio", è poi diventato Esorcista oppure si è unito all'onda dei migliaia di fans che hanno seguito e continuano a seguire le vostre vicende?

R. - Claudia sorride- Io penso che fosse limitato dai suoi stessi limiti. Poi alla fine ci voleva bene, sai com'è alla fine era una di quelle persone che non riusciva a vedere più in la dei propri limiti. Ci ha fatto veramente uno scherzo brutto perché comunque  ha fatto una cosa un po' pesante per una bambina. Non è piacevole, infatti mia madre, l'ho detto stasera e lo dico sempre, mia madre che è una cattolica osservante, gli ha fatto un @@@ così. Gli ha detto :" Non t'azzardare mai più a dire una roba del genere a dei ragazzini, dovresti vergognarti!" 
Forse era preoccupato per me, vogliamo trovare un lato positivo? Ecco, voleva proteggermi. Il lato vero è che aveva dei limiti, di una pesantezza inaudita. Andai proprio in crisi, pensavo di essere sbagliata io... 
(Per chi se lo stesse chiedendo, il Sacerdote non è più in vita)

Massimo Poggini


Massimo Poggini - foto personale -


Buonasera Massimo, grazie per aver accettato questa veloce intervista e benvenuto su La Valigia del tempo.


D. In ambito musicale quanto pensi abbia pesato, nella vita di Massimo, essere per tutti non solo una stella che brillava di luce propria, ma anche una persona che viveva nel cono di luce proiettata dalla Star Vasco?

R. Sicuramente ha contato molto, anche se a mio avviso non è stato solo e semplicemente quello. Massimo era un grande musicista, ma la cosa pazzesca è che lui all'inizio,  in realtà quando ha fatto i primi concerti non sapeva suonare. Lui salta sul palco da una parte all'altra facendo delle grandi scene. C'era un piccolo particolare: non aveva la chitarra attaccata agli amplificatori, quindi poteva fare quello che voleva. Dopo un po' di tempo, hanno cominciato ad attaccargli la chitarra agli amplificatori, ma col volume molto basso consentendogli comunque libertà di azione. Con gli anni, a detta non mia ma dei molti musicisti che ho incontrato e intervistato, Massimo è diventato uno dei migliori chitarristi ritmici italiani, e sottolineo ritmico, tanto è vero che ancora oggi, nei concerti che fa Vasco, vengono usati per la chitarra ritmica, gli arrangiamenti di Massimo 20, 25 anni fa. Il che vuol dire che all'epoca era già molto ma molto avanti. Quindi Vasco ha contato tantissimo per lui, ma Massimo ha contato tanto per Vasco.

D. Massimo e Vasco. Dopo aver tentato la traversata in solitaria, Massimo, tornato a suonare con Vasco, trova la chiave vincente con Vivere, Stupendo, Vivere una favola. Cosa aveva Vasco che mancava a Massimo per continuare da solo? Sarebbe riuscito lo stesso, il Blasco, a diventare ciò che è oggi senza Massimo?

R. Si, Vasco sarebbe diventato Vasco comunque. - risponde sorridendo - 
Forse sarebbe diventato un Vasco leggermente diverso, forse un pochettino meno rock. 
Ecco quello che ha portato Massimo a Vasco è stata l'anima rock. 
Massimo era un musicista assolutamente rock fin da subito, da quando ha cominciato a 16 anni. Lui già aveva una concezione della musica rock che Vasco non aveva. 
Quello che aveva Vasco era "cantautorialità", se pensiamo alle sue prime canzoni: Jenny, Silvia, molto belle ed apprezzate ancora oggi a quarant'anni di distanza. Però canzoni da cantautore. Mentre l'anima rock, col tempo,  gliel'hanno data Massimo riva e i ragazzi della Steve Rogers Band.

Ringrazio Claudia e Massimo che mi hanno concesso un po' del loro tempo prezioso e fatto conoscere uno spaccato privato ed intimo di due leggende della musica italiana. Claudia e Massimo hanno in mente di comporre un'altra biografia su Massimo, per lo più fotografica. Spero portino a termine questa nuova idea, sicuramente apprezzata e imperdibile per noi fans.
Vi aspettiamo presto, magari nuovamente su La Valigia del Tempo ...
Se per caso ve la foste persa, vi lascio il link della mia recensione di Massimo Riva Vive

https://valigiadeltempo.blogspot.com/2019/07/recensione-di-massimo-riva-vive-di.html

Buona lettura, 
Tania C.

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