PROFUMI E AROMI
di GINO MARCHITELLI
Secondo classificato al Premio Letterario "Un libro per l'estate"
CONOSCIAMO L'AUTORE
Gino Marchitelli ha passato molti dei suoi anni lavorando come tecnico elettronico sulle piattaforme petrolifere.
Attivista della CGIL e Democrazia Proletaria, è membro del direttivo A.N.P.I. di San Giuliano Milanese e presidente dell'associazione culturale '' Il Picchio ''.
Autore di romanzi noir e progetti sociali molto apprezzati, nel 2020 ha pubblicato Panico a Milano, la terza indagine del professor Palermo.
Con Jaca Book ha pubblicato:
Campi fascisti;
Una vergogna italiana, saggio vincitore del Premio Mario Luzi.
IMPRESSIONI
Amici della Valigia buon pomeriggio.
Se questa morsa afosa che ci attanaglia vi sta togliendo anche le ultime energie da dedicare alla lettura, ho la soluzione che fa per voi.
Come saprete il 25 luglio scorso ho avuto la possibilità di partecipare alla premiazione del Concorso Letterario "UN LIBRO PER L'ESTATE", nella magica cornice del Circolo Sottufficiali di La Spezia e accuratamente organizzato dalle ragazze dell'Associazione spezzina "UN MONDO A PARTE", che si occupa di teatro e cultura.
Gino Marchitelli, autore finalista e classificatosi al secondo posto nella categoria "racconti inediti", col racconto "PROFUMI E AROMI", visti i numerosi impegni di presentazione dei suoi coinvolgenti romanzi, ha delegato la nostra amica Nelly di ritirare il premio e La Valigia di immortalare il momento della consegna e recensire il racconto.
È stato un grande onore, per me, lettrice per passione e blogger non professionista, partecipare a questo evento.
Grazie a Gino, ho avuto la possibilità di leggere il suo racconto, di conoscere anche molti interessanti autori e passare una piacevolissima serata sotto le stelle, accompagnata dal frinire delle cicale.
Come vi ho già accennato, il racconto di Gino si è classificato al secondo posto come miglior racconto inedito, quindi, dal momento che ancora non potete leggerlo, vi racconterò cosa si cela dietro a PROFUMI E AROMI.
<< A Milano non c’era tempo per soffermarsi a gustare le piccole cose della vita quotidiana, qui sì. È un altro mondo, e anche il caffè vuole il suo tempo.»
Il racconto parla di un viaggio in Sicilia, quasi una vacanza, che Marta si appresta a fare per riabbracciare il padre, da tempo trasferitosi sull'isola per allontanarsi dalla frenesia e dalla pesante cappa grigia di Milano.
È anche l'occasione giusta per recuperare il loro rapporto, raffreddatosi lentamente col passare del tempo.
Per Marta, 29 anni, lavoratrice precaria, è la prima volta sull'isola e si prepara all'atterraggio con gli occhi lucidi di meraviglie: l'azzurro commovente del mare, il bianco accecante della scia lasciata dalle barche, i puntini luccicanti delle case che, come piccoli presepi trapuntano la costa brulla, lo Stretto di Messina con l'imponente faro che accoglie ogni imbarcazione nel suo abbraccio rassicurante.
Tutto è nuovo ai suoi occhi e tutto la trasporta in un mondo pieno di colori, suoni e profumi da scoprire.
Una nuova terra.
La terra che suo padre ha scelto per ritirarsi e riposarsi da una vita di lavoro su al nord, tra smog, cieli grigi e pesanti che, a lungo andare, mettono di malumore.
Quello che Marta non sa è che Pietro nasconde un segreto, troppo pesante da sopportare sulle spalle piegate dalla vita. È per quello che, di punto in bianco, decide di mollare tutto e trasferirsi nel sole ardente della Trinacria.
Nonostante la reticenza e gli scontri telefonici, sempre più sporadici, la ragazza finisce per accettare la scelta di quel padre che la ama infinitamente; adesso è li per lui, per passare insieme una splendida vacanza alla scoperta di quella terra aspra ma ricca di vita, folklore e ospitalità.
Tutto ciò che vedono gli occhi di Marta e Pietro viene descritto con un amore radicato e intenso per il sud, quasi come fosse poesia.
Una dichiarazione d'amore infinito per quelle terre bruciate dal sole e dalla vita dura ma che sanno dare forza e accoglienza a chiunque percorra le loro strade.
Marta, ancor prima di sbarcare in aeroporto, sente sottopelle quell'amore, quel richiamo ipnotico che, probabilmente ha sentito anche Pietro nel momento in cui decise di partire.
In aeroporto, la ragazza, trova un autista inviato dal padre ad accoglierla.
L'uomo le farà da "traghettatore" verso la villa dove vive Pietro, facendole assaggiare i primi paesaggi, gli aromi di caffè e il vero sapore dei cannoli che risvegliano in lei nuove sensazioni.
L'incontro tra Pietro e Marta è tenero, carico di emozione. Una spugna soffice capace di cancellare in un attimo silenzi, incomprensioni e vecchi, inutili rancori.
Un padre, ancora giovane, che porta sul viso invecchiato troppo presto, tutto il peso di una ragnatela di segreti che non può confessare.
Non adesso che è tornata da lui.
Nonostante la gioia di aver ritrovato il padre, commosso e felice di questo ricongiungimento, la giovane nota un alone cupo che appesantisce quella figura grintosa e combattiva che era sempre stato Pietro.
Con le rassicurazioni che sembrano placare quel senso di disagio, padre e figlia, partono insieme per un viaggio lungo le città più belle della Sicilia, attraversando paesaggi sempre diversi e assaporando ogni gusto e profumo che incontrano lungo il percorso.
Tazze di caffè dagli aromi intensi, granite dolci e succose, dolcetti a base di ricotta, miele, mandorle...
Tutto il gusto e l'essenza della Sicilia racchiuso in quel viaggio lungo le strade dell'anima.
«E che ci vuoi fare? Le cose cambiano. Non siamo mai del tutto padroni del nostro destino e con il passato non riesci a conviverci se non lo metabolizzi. E io di rimpianti non ne voglio avere. >>
Marta ritrova sé stessa, riuscendo ad accettare definitivamente la scelta del padre, Pietro ritrova la figlia e la pace di un un'anima in lotta già da troppo tempo.
Non è ancora pronto a confessare, ma sa che Marta, quando sarà il momento, capirà e gli perdonerà di averla voluta vivere ogni minuto, durante la loro vacanza...
Non vi svelo il segreto di Pietro, lo lascio ancora lì, custodito tra le pagine del racconto, nell'attesa che venga pubblicato in qualche raccolta o, perché no, in un romanzo.
Le potenzialità le ha tutte!
Vi posso assicurare che è una storia che vi strapperà qualche lacrima ma che vi farà viaggiare in luoghi meravigliosi, tra aromi intensi di caffè che racchiudono il calore del sole, in splendide terrazze barocche vista mare, accarezzati dalla brezza marina che profuma di sale e zagare.
Penso che solo chi ha vissuto e ama il sud, col suo mare azzurro, il cielo terso e l'allegria dei suoi abitanti, sia in grado di descrivere con la purezza degli occhi del cuore paesaggi che sono stati d'animo.
Se l'intento di Marchitelli era quello, non solo di commuovere, ma di far viaggiare con la mente il lettore, è perfettamente andato a buon fine.
Questo racconto è un viaggio che il lettore può intraprendere con la propria interpretazione, con le emozioni che suscita man mano che la lettura scorre placida.
Ho letto alcuni gialli di Marchitelli e, abituata all'irriverenza di In viaggio con il morto da Milano alla Puglia, all' efferatezza di Morte nel trullo, mai mi sarei aspettata tanta intensità e dolcezza trovata in Sapori e aromi.
La lettura, essendo un racconto sono poche pagine, è sciolta e veloce, il linguaggio semplice ma d'effetto, qualità che incollano il lettore alle pagine, curioso di saperne sempre di più, di conoscere nuovi luoghi e di vivere nuove emozioni.
Insomma, un secondo posto più che meritato.
Per chi non conoscesse Marchitelli, lo invito a seguirlo, oltre che sui social, soprattutto coi suoi romanzi intriganti e sanguigni.
Vi lascio qui sotto anche il link della mia ultima recensione del suo suo romanzo IN VIAGGIO CON IL MORTO da Milano alla Puglia perfetto per questa lunga e calda estate
https://valigiadeltempo.blogspot.com/2024/06/recensione-in-viaggio-con-il-morto-da.html
Ringrazio ancora Gino per avermi dato l'opportunità di partecipare alla sua premiazione e vi auguro buone letture, soprattutto quelle dei suoi romanzi.
Tenetelo d'occhio, perché è un vulcano di idee!
Tania C.