sabato 28 settembre 2024

Recensione: BASTA UN PEZZO DI MARE di LUDOVICA DELLA BOSCA - Ed. CORBACCIO -

 



AUTORE Ludovica Della Bosca
Ed. Corbaccio
GENERE Romanzo
COLLANA Narratori Corbaccio
FORMATO Brossura con alette
PAG. 256
€ 16,90
Ebook presente in tutti gli store digitali


CONOSCIAMO L'AUTRICE

Ludovica Della Bosca nasce a Monza nel gennaio del 1992. 

In seconda elementare scrive il suo primo romanzo su un foglio protocollo e alla fine della terza media decide di intraprendere un percorso di studi classici. 

Nel 2011 si diploma presso il liceo ginnasio Bartolomeo Zucchi di Monza e inizia a studiare Lettere Moderne all’Università degli Studi di Milano, mentre collabora con il Giornale di Monza. 

A novembre del 2017 frequenta un corso annuale presso la scuola di scrittura Belleville, dove capisce finalmente che quello di diventare scrittrice è il suo sogno più grande. 

Basta un pezzo di mare, segnalato dalla giuria del Premio Calvino 2022, è il suo primo vero romanzo.

(Fonte: Corbaccio)


TRAMA

Una voce italiana pronta a conquistare le nuove generazioni


Agata e Sara sono due giovani donne, dalla personalità irrisolta. Agata ha perso la madre da pochi anni; anche se apparentemente crede di aver superato il trauma,  all’università, lei, bravissima a scuola, si è bloccata e finendo a lavorare come commessa. 

Sara, sua amica inseparabile, dopo aver rivelato alla famiglia la propria omosessualità, non è stata accettata, decide di tagliare i ponti con tutti e di vivere viaggiando all’estero. 

Dopo anni, per caso, si incontrano durante il rientro di Sara a Monza, dove entrambe abitano.

Il fortuito incontro avviene proprio quando Agata ha appena deciso di liberare in mare un astice ancora vivo acquistato al supermercato. 

Che il suo progetto è alquanto bislacco, Agata è la prima a esserne consapevole.  

Per quanto sia una situazione paradossale,  rappresenta per entrambe la possibilità di dare una svolta alla loro vita e riprendere un’amicizia mai finita né dimenticata, anche se da tempo bruscamente interrotta.
Basta un pezzo di mare è un romanzo d’esordio intimo e commovente, che affronta con toni pacati e una spolverata di umorismo, la difficoltà di diventare adulti e di trovare il proprio posto nel mondo, il rapporto viscerale tra madri e figlie, il distacco, l’accoglienza, l’amore incondizionato. 

È la storia di un’amicizia sincera, profonda, capace di ricucire le fratture e abbattere le distanze. 

È il racconto di un viaggio reale e metaforico di scoperta e accettazione della propria identità.

( Fonte: Corbaccio, dalla quarta di copertina )


IMPRESSIONI


Buona fine settimana cari lettori della Valigia, ben ritrovati.

Per la copia cartacea di BASTA UN PEZZO DI MARE, di Ludovica della Bosca, ringrazio di cuore Valentina di Corbaccio Editore che me l'ha gentilmente offerta.

L'ho letto già da tantissimo  di tempo ma  alcuni  problemi di salute  mi hanno rallentato parecchio le letture e la scrittura. Spero di essermeli lasciati alle spalle.


<< E adesso non aspetterò domani

per avere nostalgia

Signora libertà, signorina fantasia

così preziosa come il vino

così gratis come la tristezza

con la tua nuvola di dubbi e di bellezza >>


La storia di Sara e Agata è molto più comune di quanto si possa pensare. 

Due ragazze alla ricerca della propria luce interiore, di quella fiamma che permette di illuminare ogni loro passo verso la realizzazione e la felicità, da troppo tempo soffocata dalle pieghe della vita.

Agata, sin da bambina, ha sempre vissuto cercando di compiacere i genitori, crescendo coi sensi di colpa verso la madre gravemente malata, ma sempre presente nella vita della figlia. 

Il rapporto coi genitori non è mai stato idilliaco, loro troppo pressanti e imponenti, Agata chiusa in sé stessa, da sempre fin troppo remissiva, si ritrova bloccata dalla paura che le impedisce di uscire dal guscio e inseguire i suoi sogni. 

A volte la remissività, protratta negli anni, soffoca l'anima e porta a mentire, a non far valere i propri ideali e progetti, trasformando le persone in servitori manipolati e insoddisfatti, piegati a ricatti morali e ideali falliti che certe famiglie fanno ricadere sui figli, quasi come fossero loro i responsabili. 

Già dai primi malesseri della madre, Agata sente che la vita le va sempre più stretta, i panni che ha indossato fino a quel momento non sono mai stati i suoi e, dopo la morte di Adele, la paura di "dimenticare" è troppo difficile da gestire. 

Abbandonarsi all'assuefazione del conforto "della memoria" sembra la strada più facile, come un giaciglio caldo e sicuro che l'avrebbe protetta dalla realtà.

Gli studi vanno bene, ma non rappresentano ciò che vorrebbe diventare. 

L'Università non è mai stata fino in fondo una sua libera scelta. In realtà non ha ancora ben chiaro nemmeno lei cosa vuole, ma sa benissimo che quella non è la sua strada. 

Lei ha bisogno di essere libera, di trovare un punto di incontro col passato e i ricordi che la tormentano!

La morte della madre le da quindi la spinta per "decollare", per resettare la sua vita e ricominciare da dove aveva interrotto, quando ancora credeva nei suoi sogni.


<< Ricordo che in un ristorante, una volta, mi hanno portato dei crostacei su un vassoio di ghiaccio: dovevo scegliere io quale sacrificare, quale fare fuori. >>


Chiave di svolta è un'astice, in bella mostra nell'acquario del reparto pescheria di un supermercato. 

Agata, di fronte a quell'acquario si sveglia dal torpore che la sta divorando, scrollandosi di dosso anni votati a soffocare ogni sua emozione e desiderio solo per non dare un dispiacere ai genitori, alla madre morente in particolare.

Alla ragazza viene naturale paragonare la sua vita a quella del crostaceo: nascere libera, cominciare a vivere felice nell'Oceano, circondata da milioni di creature libere di nuotare e lasciarsi trasportare dalla corrente. 

Poi, un giorno, per il povero astice, tutto diventa buio: un manto cupo che limita spostamenti e libertà, lo avvolge stringendogli  le chele nella morsa molesta di un elastico; la paura negli occhi che, velocemente, si propaga in tutto il corpo. 

Proprio come per Agata, con la stessa sensazione di finire in una grossa pentola angusta e bollente, divorato dalla vita.

Forse una speranza c'è ancora, forse non tutto è perduto!


<< Quanto grande può essere un vuoto? >>


Mesi di psicoterapia contro la sua volontà, seduta su un divano a piangere, rassegnata nelle sue elucubrazioni limitanti e, come per magia, ecco la svolta che aspettava da anni!

Basta un attimo, un guizzo fulmineo nella mente della ragazza e quella bestiolina, ancora viva e  perplessa, che la fissa con gli occhietti cosi neri e rotondi, si trova tra le sue mani. 

Il primo passo verso la libertà, anche se la strada è ancora lunga e in salita, adesso basta pensare a un luogo sicuro dove liberarla.

Presa dai pensieri di libertà, appena fuori dal supermercato, Agata incontra Sara, l'amica più cara della sua adolescenza, anche lei risucchiata nel buco nero delle spire avverse del tempo passato.

Per le ragazze, dopo l'imbarazzo iniziale, gli anni sembrano non essere mai passati. Nonostante i volti segnati dalla vita, i loro occhi sono ancora vividi e guizzanti, in memoria di quell'amicizia così profonda e sincera che è sempre andata "oltre" alle apparenze, riuscendo a non farsi scalfire dall'impietoso avanzare del tempo. I dissapori e i contrasti che avevano diviso le loro strade sembrano dissolversi nella profondità dei loro occhi.

Sara, amica di Agata sin dai tempi della loro adolescenza, è sempre stata un punto fermo nella sua vita, un rifugio sicuro quando le rispettive famiglie cominciavano a essere troppo soffocanti.

Sara è sempre stata un'anima libera e ribelle, tanto da scontrarsi bruscamente con gli stereotipi di madre intollerante e andarsene di casa, lasciando Agata in balia di dubbi e timori che nessuno, a parte lei, avrebbe potuto dissolvere.


<< Sapeva che le persone viaggiano per piacere, perché si divertono e hanno bisogno di spezzare la quotidianità, ma questo no, non era per lei; lei non si stava divertendo, non solo, lei si stava plasmando trovando nella forma dinamica del viaggio una stabilità che finalmente riuscisse a definirla. >>


Con lo zaino pieno di sogni, solitudine e lacrime amare, inizia una nuova vita in giro per il mondo, dura, aspra, spesso avversa, ma capace di rinnovarla nell'anima e nello spirito senza farle  dimenticare mai il suo passato, i suoi ideali e Agata. 

Messa a confronto con la propria interiorità e i solchi che il tempo lascia sulla pelle, sa che per chiudere il cerchio deve fare pace col passato e tornare a Monza. 

L'incontro casuale con Agata fa riemergere tutti i sentimenti repressi ma mai dimenticati.

All'improvviso torna anche la complicità, la voglia di viversi senza paure, di riconoscersi e conoscersi di nuovo.

Fattori determinanti anche per l'incolumità del crostaceo di Agata, che sguazza perplesso in un'improbabile soluzione di acqua e sale, dentro una bacinella blu. 

Come il mare, come la libertà.

Sara decide di aiutare l'amica nell'impresa di liberare in mare l'astice, dubbioso sulla propria sopravvivenza e sulle intenzioni di quelle due umane così strampalate.

Cominciano a progettare il viaggio verso il mare e, non a caso, scelgono la Liguria come meta sicura per il crostaceo, nel frattempo rinominato "Fabrizio".


<< Se c'è un posto in cui mi sento a casa, quello è il faro di Punta Vagno. >>


Il faro di Punta Vagno, luogo del cuore delle loro vacanze adolescenziali, della libertà e delle prese di coscienza, ma anche dei primi scontri con la realtà di una società bigotta e chiusa che segnerà drasticamente il loro destino.

Tra un morso di fügassa, un bagno fuori stagione e tante risate, è arrivato il tempo di liberare l'astice, di dargli una nuova possibilità nelle acque profonde della vita.

Tutto ha il suo tempo, anche per Fabrizio; prima bisogna liberare e lasciare andare il passato, recidere le catene che da troppo tempo stanno limitando le loro vite. 

Per essere libere di vivere la propria identità, le ragazze devono piegare la testa un'ultima volta, dissolvere tutti i dubbi e paure e poi  tuffarsi finalmente nelle cristalline acque liguri e lasciarsi trasportare dalla corrente della felicità, dentro alle rispettive anime per trovare il loro posto nel mondo. 

Adesso è tempo di crescere, di diventare adulte consapevoli del proprio essere, del proprio valore e dei propri sentimenti.

Questa storia cosi dolce e profonda è un viaggio evolutivo di due anime inquiete, separate dalle avversità della vita, messe di fronte a dure prove da un destino troppo esigente ma, una volta superati tutti gli esami, i loro cuori sapranno riconoscere la strada per la felicità.

Il romanzo viene raccontato in prima persona dalle voci di Agata e Sara che, seguendo il sottile "fil rouge" di diverse linee temporali, ci condurranno nel profondo delle loro anime, ripercorrendo la forza di sentimenti forti e contrastanti.

Si amano, si vivono, litigano, si allontanano scegliendo di non sentirsi più per sopire dolori così forti da elaborare, ma nonostante tutto si ritrovano. 

Cambiate, ma ancora unite dal legame indissolubile di quell'amore puro che è sempre stata la loro amicizia. 

E ricominciano a vivere, a viversi, seguendo la forza trainante dei sogni.

Ludovica Della Bosca, ha saputo entrare in punta di piedi nella delicata sfera dell'accettazione con semplicità, ma con una forza tale da falciare pregiudizi e luoghi comuni, per lasciar posto alla libertà di essere sé stessi.

Di questo romanzo ho amato ogni singola sfumatura dei sentimenti descritti, ho sorriso di fronte alle frizzanti elucubrazioni di Fabrizio, mi sono emozionata e rinfrescata nelle acque trasparenti che lambiscono il promontorio del faro di Punta di Vagno, ho allargato i miei orizzonti e dissolto molti dubbi, per capire che la libertà consiste soprattutto nell'accettarci per come siamo. 

Punto fermo dal quale partire per crescere ed evolverci.

Consiglio questa lettura a chi ha paura, a chi si sente insicuro e non trova il coraggio per uscire dal guscio e inseguire le proprie aspirazioni.

Fuori dal mantello dell'invisibilità della paura c'è un mondo di colori, profumi e sapori da vivere, da assaporare, basta seguire l'onda e lasciarsi trasportare dalla corrente, come Fabrizio.

Ringrazio ancora Corbaccio per questa possibilità e vi invito a passare dalla libreria più vicina per immergervi in questa emozionante avventura, sicura che vi aprirà nuovi orizzonti.

Buona lettura,

Tania C.






 



martedì 30 luglio 2024

Recensione del racconto PROFUMI E AROMI di GINO MARCHITELLI

 




PROFUMI E AROMI

di GINO MARCHITELLI

Secondo classificato al Premio Letterario "Un libro per l'estate"




CONOSCIAMO L'AUTORE

Gino Marchitelli - Foto personale dell'autore -



Gino  Marchitelli ha passato molti dei suoi anni lavorando come tecnico elettronico sulle piattaforme petrolifere.  

Attivista della CGIL e Democrazia Proletaria, è membro del direttivo A.N.P.I. di San Giuliano Milanese e presidente dell'associazione culturale '' Il Picchio ''.

Autore di romanzi noir e progetti sociali molto apprezzati, nel 2020 ha pubblicato Panico a Milano, la terza indagine del professor Palermo.

Con Jaca Book ha pubblicato:

Campi fascisti;

Una vergogna italiana,  saggio vincitore del Premio Mario Luzi.



IMPRESSIONI





Amici della Valigia buon pomeriggio.

Se questa morsa afosa che ci attanaglia vi sta togliendo anche le ultime energie da dedicare alla lettura, ho la soluzione che fa per voi.

Come saprete il 25 luglio scorso ho avuto la possibilità di partecipare alla premiazione del Concorso Letterario "UN LIBRO PER L'ESTATE", nella magica cornice del Circolo Sottufficiali di La Spezia e accuratamente organizzato dalle ragazze dell'Associazione spezzina "UN MONDO A PARTE", che si occupa di teatro e cultura.

Gino Marchitelli, autore finalista e classificatosi al secondo posto nella categoria "racconti inediti", col racconto "PROFUMI E AROMI", visti i numerosi impegni di presentazione dei suoi coinvolgenti romanzi, ha delegato la nostra amica Nelly di ritirare il premio e La Valigia di immortalare il momento della consegna e recensire il racconto. 

È stato un grande onore, per me, lettrice per passione e blogger non professionista, partecipare a questo evento. 

Grazie a Gino, ho avuto la possibilità di leggere il suo racconto, di  conoscere anche  molti interessanti autori e passare una piacevolissima serata sotto le stelle, accompagnata dal frinire delle cicale. 

Come vi ho già accennato, il racconto di Gino si è classificato al secondo posto come miglior racconto inedito, quindi, dal momento che ancora non potete leggerlo, vi racconterò cosa si cela dietro a PROFUMI E AROMI.


 << A Milano non c’era tempo per soffermarsi a gustare le piccole cose della vita quotidiana, qui sì. È un altro mondo, e anche il caffè vuole il suo tempo.» 


Il racconto parla di un viaggio in Sicilia, quasi una vacanza, che Marta si appresta a fare per riabbracciare il padre, da tempo trasferitosi sull'isola per allontanarsi dalla frenesia e dalla pesante cappa grigia di Milano.

È anche l'occasione giusta per recuperare il loro rapporto, raffreddatosi lentamente col passare del tempo.

Per Marta, 29 anni, lavoratrice precaria, è la prima volta sull'isola e si prepara all'atterraggio con gli occhi lucidi di meraviglie: l'azzurro commovente del mare, il bianco accecante della scia lasciata dalle barche, i puntini luccicanti delle case che, come piccoli presepi trapuntano la costa brulla, lo Stretto di Messina con l'imponente faro che accoglie ogni imbarcazione nel suo abbraccio rassicurante.

Tutto è nuovo ai suoi occhi e tutto la trasporta in un mondo pieno di colori, suoni e profumi da scoprire. 

Una nuova terra.

La terra che suo padre ha scelto per ritirarsi e riposarsi da una vita di lavoro su al nord, tra smog, cieli grigi e pesanti che, a lungo andare, mettono di malumore.

Quello che Marta non sa è che Pietro  nasconde un segreto, troppo pesante da sopportare sulle spalle piegate dalla vita. È per quello che, di punto in bianco, decide di mollare tutto e trasferirsi nel sole ardente della Trinacria.

Nonostante la reticenza e gli scontri telefonici, sempre più sporadici, la ragazza finisce per accettare la scelta di quel padre che la ama infinitamente; adesso è li per lui, per passare insieme una splendida vacanza alla scoperta di quella terra aspra ma ricca di vita, folklore e ospitalità.

Tutto ciò che vedono gli occhi di Marta e Pietro viene descritto con un amore radicato e intenso per il sud, quasi come fosse poesia. 

Una dichiarazione d'amore infinito per quelle terre bruciate dal sole e dalla vita dura ma che sanno dare forza e accoglienza a chiunque percorra le loro strade.

Marta, ancor prima di sbarcare in aeroporto, sente sottopelle quell'amore, quel richiamo ipnotico che, probabilmente ha sentito anche Pietro nel momento in cui decise di partire.

In aeroporto, la ragazza, trova un autista inviato dal padre ad accoglierla. 

L'uomo le farà da "traghettatore" verso la villa dove vive Pietro, facendole assaggiare i primi paesaggi, gli aromi di caffè e il vero sapore dei cannoli che risvegliano in lei nuove sensazioni.

L'incontro tra Pietro e Marta è tenero, carico di emozione. Una spugna soffice capace di cancellare in un attimo silenzi, incomprensioni e vecchi, inutili rancori.

Un padre, ancora giovane, che porta sul viso invecchiato troppo presto, tutto il peso di una ragnatela di segreti che non può confessare. 

Non adesso che è tornata da lui.

Nonostante la gioia di aver ritrovato il padre, commosso e felice di questo ricongiungimento, la giovane nota un alone cupo che appesantisce quella figura grintosa e combattiva che era sempre stato Pietro.

Con le rassicurazioni che sembrano placare quel senso di disagio, padre e figlia, partono insieme per un viaggio lungo le città più belle della Sicilia, attraversando paesaggi sempre diversi e assaporando ogni gusto e profumo che incontrano lungo il percorso.

Tazze di caffè dagli aromi intensi, granite dolci e succose, dolcetti a base di ricotta, miele, mandorle...

Tutto il gusto e l'essenza della Sicilia racchiuso in quel viaggio lungo le strade dell'anima.


«E che ci vuoi fare? Le cose cambiano. Non siamo mai del tutto padroni del nostro destino e con il passato non riesci a conviverci se non lo metabolizzi. E io di rimpianti non ne voglio avere. >>


Marta ritrova sé stessa, riuscendo ad accettare definitivamente la scelta del padre, Pietro ritrova la figlia e la pace di un un'anima in lotta già da troppo tempo. 

Non è ancora pronto a confessare, ma sa che Marta, quando sarà il momento, capirà e gli perdonerà di averla voluta vivere ogni minuto, durante la loro vacanza...

Non vi svelo il segreto di Pietro, lo lascio ancora lì, custodito tra le pagine del racconto, nell'attesa che venga pubblicato in qualche raccolta o, perché no, in un romanzo. 

Le potenzialità le ha tutte!

Vi posso assicurare che è una storia che vi strapperà qualche lacrima ma che vi farà viaggiare in luoghi meravigliosi, tra aromi intensi di caffè che racchiudono il calore del sole, in splendide terrazze barocche vista mare, accarezzati dalla brezza marina che profuma di sale e zagare.

Penso che solo chi ha vissuto e ama il sud, col suo mare azzurro, il cielo terso e l'allegria dei suoi abitanti, sia in grado di descrivere con la purezza degli occhi del cuore paesaggi che sono stati d'animo.

Se l'intento di Marchitelli era quello, non solo di commuovere, ma di far viaggiare con la mente il lettore, è perfettamente andato a buon fine.

Questo racconto è un viaggio che il lettore può intraprendere con la propria interpretazione, con le emozioni che suscita man mano che la lettura scorre placida.

Ho letto alcuni gialli di Marchitelli e, abituata all'irriverenza di In viaggio con il morto da Milano alla Puglia, all' efferatezza di Morte nel trullo, mai mi sarei aspettata tanta intensità e dolcezza trovata in Sapori e aromi.

La lettura, essendo un racconto sono poche pagine, è sciolta e veloce, il linguaggio semplice ma d'effetto, qualità che incollano il lettore alle pagine, curioso di saperne sempre di più, di conoscere nuovi luoghi e di vivere nuove emozioni.

Insomma, un secondo posto più che meritato.

Per chi non conoscesse Marchitelli, lo invito a seguirlo, oltre che sui social, soprattutto coi suoi romanzi intriganti e sanguigni.

Vi lascio qui sotto anche il link della mia ultima recensione del suo suo romanzo IN VIAGGIO CON IL MORTO da Milano alla Puglia perfetto per questa lunga e calda estate

https://valigiadeltempo.blogspot.com/2024/06/recensione-in-viaggio-con-il-morto-da.html

Ringrazio ancora Gino per avermi dato l'opportunità di partecipare alla sua premiazione e vi auguro buone letture, soprattutto quelle dei suoi romanzi. 

Tenetelo d'occhio, perché è un vulcano di idee!

Tania C.


Nelly Lorenzini ritira il Premio Letterario "Un libro per l'estate" per il racconto inedito di Gino Marchitelli, classificatosi al secondo posto. - Foto personale -



sabato 27 luglio 2024

Recensione: GENOVA 2224 di MASSIMO ANSALDO

 


GENOVA 2224

Racconto di Massimo Ansaldo

Primo classificato come miglior racconto inedito al Concorso Letterario "Un libro per l'estate"




 
Massimo Ansaldo - foto personale -

CONOSCIAMO L'AUTORE


Massimo Ansaldo nato a Varazze ( Sv ) il 21 marzo 1959 è residente a La Spezia. Esercita la professione di avvocato libero professionista.

Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Genova, è abilitato al patrocinio presso le Magistrature Superiori. Lavora negli studi di Genova e La Spezia

Attività letteraria:

Nel 2014 ha pubblicato il noir Macerie edito dalla Casa Editrice

Leucotea di Sanremo https://m.facebook.com/macerienoir/

Nel 2016 ha pubblicato il noir Il segno del Sale edito dalla Casa

Editrice Leucotea di Sanremo https://www.facebook.com/AnsaldoMassimo/

Nel 2019 il racconto Il coltello del cuoco è pubblicato

nella raccolta Tutti i sapori del noir, Frilli Editore Macerie :

INCONTRI DI PRESENTAZIONE,

PARTECIPAZIONI A RASSEGNE LETTERARIE E

PREMI CONSEGUITI

Bordighera 4 settembre 2014 Bordighera Book Festival;

Pisa 8 novembre 2014 Pisa Book Festival;

Genova 5 dicembre 2014 Ordine degli Avvocati Genova, seminario di Formazione Professionale;

Massa 9 gennaio 2015 Teatro Guglielmi, rassegna letteraria;

Il Caffè Letterario, La Spezia, Lunigiana dantesca 7 febbraio 2015, rassegna 50 Sfumature di Giallo;

Chiavari, 5 giugno 2015 ore 21 libreria Zafra;

Levanto, 16 maggio 2015 Biblioteca comunale ore 17,30, rassegna letteraria;

Genova villa Bombrini sabato 30 maggio 2015 ore 10;

Manifestazione Genova calibro 9, rassegna letteraria e

cinematografica;

La Spezia, Festa della Marineria 30 agosto 2015 ore 10,30 Nave

Scirocco, manifestazione culturale Ferrera;

Erbognone, Lomellina in Giallo, 3 ottobre 2015, rassegna letteraria Savona;

Libreria Feltrinelli, 27 novembre 2015, ore 18,30;

Loano, Libreria Mondadori, 28 novembre 2015, ore 18,30;

Serra Riccò, Biblioteca comunale, 14 maggio 2015 ore 17,30;

Le Grazie, Portovenere, Premio Internazionale Poesia e Narrativa;

4^ Edizione 2/10/2016 Premio Speciale Romanzo Giallo;

Premio Internazionale di Poesia e Narrativa - Percorsi

Letterari "Dal Golfo dei Poeti Shelley e Byron, alla Val di Vara"

3^ edizione 2015-2016, terzo classificato categoria romanzo;

XXIII Festival del Libro di Budapest 21-24 aprile 2016;

Il segno del sale : INCONTRI DI PRESENTAZIONE;

PARTECIPAZIONI A RASSEGNE LETTERARIE E PREMI CONSEGUITI

Pisa, 22 luglio 2016, Libreria Pellegrini ore 18,30;

Manarola, 25 AGOSTO 2016, rassegna letteraria;

Castè, Riccò del Golfo (La Spezia) 26 Agosto 2016 ore 21,30;

3 settembre 2016, BORDIGHERA BOOK FESTIVAL, ore 16,30

9 ottobre 2016 LOMELLINA BOOK FESTIVAL, Lomello, Oratorio

18,30, finalista del Premio letterario;

15 ottobre 2016 LA SPEZIA, Libreria Liberitutti, ore 18,30;

19 novembre2016 LOANO, libreria Mondadori ore 17,30;

25 novembre 2016 SAVONA Libreria Feltrinelli, ore 18;

2 dicembre 2016 LEVANTO Biblioteca comunale ore 17,30 rassegna letteraria Reading Winter;

7 dicembre 2016 LA SPEZIA Istituto Fossati ore 11,40, seminario di formazione;

16 dicembre 2016 GENOVA Ordine degli Avvocati ore 16,30 Seminario di Formazione Professionale;

18 febbraio 2017 SERRA RICCÒ Biblioteca comunale ore 17,30;

8 aprile 2017, ASTI Casa degli amici, 17,30, rassegna letteraria;

17 Maggio 2017, GENOVA Premio Poesia e Narrativa Ordine

Avvocati di Genova, Primo classificato ex aequo;

18/22 maggio 2017 Salone Internazionale del Libro di TORINO;

27/29 giugno 2017 Pratolungo di Gavi (Al), Centro La Locomotiva;

Genova, Seminario di Formazione;

8 luglio 2017 Andora, Festival AG Noir, rassegna letteraria;

15/16 Luglio 2017, Sarzana: Premio Letterario Città di Sarzana, Primo classificato categoria Gialli;

Premio Letterario internazionale Santa Margherita Ligure Franco

Delpino, 41esima Edizione 2018: Primo classificato, categoria Gialli;

3/11/2017 La Spezia, Officine Superbi, Booklet La Spezia,

ore 21, rassegna letteraria Libri nel Golfo 2018;

26/5/2018 Chiavari, Società Economica, ore 17, Chiavari

in Giallo, rassegna letteraria;

29/6/2018, Palazzo del Comune di Savona, Ordine degli Avvocati

di Savova, Associazione Donne Giuriste, seminario di Letteratura e Diritto, corso di Formazione Professionale;

13/6/2019 Concorso Letterario di Poesia e Narrativa ‘Gianni Di

Benedetto e Piero Franzosa" Primo classificato, sezione Racconti con La salvezza viene dalle acciughe;

19/7/2019 La Spezia, Biblioteca Civica di Pitelli e Proloco di Pitelli, presentazione de Il segno del sale;

15/9/2019 Portovenere, Le Grazie, Valedettaro Fest, presentazione de Il segno del sale;

Genova, 31 ottobre 2019, Libreria Feltrinelli via Ceccardi,

Presentazione del volume di racconti Tutti i sapori del noir

( all’interno il racconto Il coltello del cuoco di Massimo Ansaldo)

Partecipazione alla raccolta I luoghi del noir, 2020 Fratelli Frilli Editore, con il racconto I cattivi sono buoni;

2020, pubblica per la Fratelli Frilli Editore QUALCOSA DA TACERE, romanzo noir ambientato a Genova;

2022 pubblica per la Fratelli Frilli Editore I DELITTI DI GENOVA.


( Fonte Amazon Libri )

 


IMPRESSIONI


Buon pomeriggio amici della Valigia, ben ritrovati.

Per questo rovente fine settimana voglio parlarvi del racconto inedito di un un autore, Massimo Ansaldo, che già avevo conosciuto a giugno alla presentazione della raccolta di racconti "Giallo come il golfo" e ritrovato, con mio gran piacere, vincitore del Primo Premio, categoria racconti inediti, al Premio Letterario "Un libro per l'estate", tenutosi il 25 luglio al Circolo Sottufficiali di La Spezia.

GENOVA 2224 è un racconto che tratta il tema scottante dell'eutanasia, ma non solo.

In poche pagine, la cui lettura scorre piacevolmente, l'autore ha aperto un "vaso di Pandora" di argomenti importanti e sempre attuali, sui quali riflettere.

La paura, l'amore, il coraggio, la rassegnazione, la manipolazione, la speranza.

Tutti quei sentimenti e stati d'animo che caratterizzano l'essere umano e lo rendono "umano e vivo".


“I legami più stretti sono quelli creati dalla sofferenza, la comunione più profonda è quella basata sul dolore”

Cormac McCarthy


Ci troviamo a Genova, anno 2224.

Ambientazione distopica, soffocante e cupa, bagnata da una pioggia cupa e infetta che, invece di "lavare via", imprigiona la vita in una bolla ermetica di tossicità.

Già da cinquant'anni la popolazione occidentale, in particolare quella europea, sta subendo un'importante decimazione a causa della partica diffusa di una "morte dolce", spesso senza un reale bisogno, praticata liberamente in qualsiasi fascia d'età.

Il Governo Europeo, non riuscendo ad arginare queste morti indotte, incontrollabili e sempre più in crescita, decide di proibire l'eutanasia, con la promessa di liberare il popolo da qualsiasi forma di dolore.

Che male c'è, vi chiederete?

La chiave di lettura del racconto sta proprio in questa domanda: "Che male c'è a desiderare un mondo privo di ogni forma di dolore?".

Se dovessi rispondere, a bruciapelo e senza soffermarmi troppo a pensare, direi sicuramente che non c'è nessun male, anzi!

Ma il piacere della lettura è proprio il poter prendersi tutto il tempo per riflettere e ragionare, per cercare una risposta senza giri di parole o scomode verità celate dietro a un velo di false promesse.

False, come quelle del Governo Europeo che, per arginare l'emorragia incontrollata di esseri umani, promette al popolo la libertà da ogni tipo di sofferenza, privandolo di ogni tribolazione.

L'intento è quello di convincere i cittadini a farsi impiantare volontariamente, sottopelle, un chip capace di inibire ogni forma di emozione, sensazioni e sentimenti, così da poter vivere in uno stato di "felicità inebetita" e più manipolabile.

Il prezzo da pagare è alto: dopo l'impianto del chip la popolazione sarà più sottomessa e facile da controllare.

Per i ribelli all'impianto, è prevista una pena atrocemente invalidante: tutto in nome della "vita libera da ogni sofferenza".

Quello che il Governo Europeo non sa è che, se in molti, attirati dalla promessa di una vita "indolore", si erano lasciati convincere all'impianto, a Genova c'è una piccola scintilla che aveva appena ravvivato un antico fuoco ancora dormiente sotto la cenere, pronto a esplodere in rogo purificatore...

Genova, diventata Zona Portuale Protetta, è perennemente avvolta da una bolla grigia di acidità e incertezza, non vive più da anni l'alternarsi delle stagioni, il piacere di camminare sotto un cielo azzurro, la sensazione fresca di poter respirare aria pulita.

La popolazione "chippata", per libera volontà, sta pagando fisicamente e moralmente le conseguenze delle proprie scelte, venendo così a conoscenza del dolore, nella sua forma più atavica e pura, il dolore provato dall'anima.

Chi ha deciso di non conformarsi alla massa ed essere libero di poter vivere le proprie emozioni, si ritrova, invece, a fare in conti con i carcerieri, lo schieramento armato del Governo che impone, dietro al falso nome della libera scelta, il volere invalidante dei potenti.


"… finché ci sarà un uomo capace di soffrire ci sarà un uomo capace di amare…"


Trovarsi faccia a faccia con la paura di perdere tutto, anche il dolore stesso, è la miccia che ravviva quel fuoco dormiente da troppo tempo, risvegliando le coscienze sopite e manipolate. Provare di nuovo quelle sensazioni inibite dal chip, è l'arma più potente al mondo per sconfiggere l'oppressione, l'intorpidimento al quale il popolo era stato sottoposto, potenti compresi.

Quindi, tornando alla domanda "Che male c'è a voler vivere in un mondo senza dolore?", posso rispondere con certezza che il male c'è, ed è quello che ci precluderebbe la libertà di amare e di essere noi stessi, oltre alla vita stessa.

L'essere umano è fatto di emozioni, positive e negative, e ha bisogno di poterle vivere, elaborarle e liberarle per poter  crescere, per evolversi e sentirvi vivo.

Un uomo privato di ogni tipo di emozione, dolore compreso, non sarà mai in grado di amare e poter vivere libero dalla sofferenza, imploderebbe in sé stesso, risucchiato nella sterilità di un vuoto infinito.

Amore e libertà sono due stati d'animo che mi hanno accompagnato durante la lettura del racconto di Massimo Ansaldo.

Si sono scontrati spesso con la paura di finire nella folle morsa manipolatoria un mondo che sta uscendo dai binari della propria autonomia, ma la speranza li ha fatti prevalere, in nome di un respiro finalmente fresco e pulito, sotto a un cielo terso.

Ho riflettuto tanto su quanto sia importante poter decidere il proprio destino, il modo in cui porre fine alle proprie sofferenze e a quelle di chi ci sta intorno, logorandosi giorno dopo giorno insieme a noi.

La risposta che mi sono data e nella quale credo fermamente la terrò per me, ma ci tengo a puntualizzare che questo racconto non ha fatto altro che rafforzare il valore di ciò in cui credo: l'amore puro che rende liberi.

La lettura, nonostante i temi delicati trattati, scorre limpida, regalando al lettore attimi piacevoli grazie all'accuratezza del linguaggio e alla descrizione dei dettagli che lo rendono profondo e semplice al contempo, pur essendo un racconto breve, ma con tutte le carte in regola per diventare un romanzo distopico interessante.


Il racconto al momento non è ancora stato pubblicato, ma spero possa avvenire presto, magari in una bella raccolta firmata proprio da Ansaldo. Il mio invito è quello di seguire l'autore e cominciare a leggere anche i suoi romanzi e racconti editi.

Sono sicura che non ve ne pentirete.


Buon fine settimana e buone letture,

Tania C.







 

Recensione: BASTA UN PEZZO DI MARE di LUDOVICA DELLA BOSCA - Ed. CORBACCIO -

  AUTORE Ludovica Della Bosca Ed. Corbaccio GENERE Romanzo COLLANA Narratori Corbaccio FORMATO Brossura con alette PAG. 256 € 16,90 Ebook pr...