venerdì 14 febbraio 2025

Conferenza: RICOMINCIAMO A PARLARE DI DROGHE VECCHIE E NUOVE a cura di ROBERTO SBRANA E DEL COMUNE CITTÀ DI LUNI

 




Cari lettori della Valigia buongiorno e ben ritrovati.

Oggi non ci sarà la solita recensione, anche se alla fine, vi lascerò qualche consiglio sulle letture a tema di questo articolo.


Dottor Roberto Sbrana e Dottoressa De Masi Patrizia 


Ieri pomeriggio, nella sala Consiliare del mio Comune, Città di Luni (La Spezia), ho avuto il piacere di presenziare a un'interessante conferenza dal titolo RICOMINCIAMO A PARLARE DI DROGHE VECCHIE E NUOVE. 

Relatore Roberto Sbrana, psicologo, psicoterapeuta già Docente Università di Genova. 

Il curriculum del Dottor Sbrana è lungo e vario e, per chi è della zona e lo conosce, sa quanti ragazzi caduti nelle dipendenze da droga abbia aiutato in oltre 30 anni di carriera, proprio al S.E.R.T.


Maggiore Luca Panfilo e Maresciallo Giorgio Romanelli


La conferenza è stata moderata dal Sindaco Alessandro Silvestri insieme all'ideatrice della conferenza, l'assessora alle Politiche Sociali – Cultura - Pubblica istruzione e coadiuvata dal prezioso contributo dell'Arma dei Carabinieri, grazie alla disponibilità del Maggiore della Compagnia di Sarzana, Luca Panfilo e del Maresciallo della Caserma di Luni, Giorgio Romanelli che hanno magistralmente descritto la realtà quotidiana della loro  lotta alla droga nella nostra comunità, raccontando fatti di cronaca strazianti.


Il Sindaco Dott. Alessandro Silvestri

Ha aperto la conferenza il Sindaco Silvestri, rendendoci partecipi di quanto sia grave, oggigiorno, la situazione in ambito minorile. 

Come avvocato si trova sempre più coinvolto in casi dilaganti di tossicodipendenza e di tutti i guai che ne conseguono. Tra i tanti, oltre la detenzione di sostanze stupefacenti e furti, anche la violenza.

Alla base, sempre  più spesso, le famiglie all'oscuro della situazione ma che si ritrovano a chiedergli aiuto per i loro figli,  minori o poco più che adolescenti. 

Alessandro ha anche ricordato che un aiuto lo si può dare, ma bisogna che i ragazzi lo vogliano realmente e che ci sia una collaborazione a 360° tra i ragazzi, le Comunità che li accolgono, la famiglia e lo Stato che dovrebbe sostenere il tutto. Ha sottolineato anche che uscire completamente dalla dipendenza non è facile e non ci si riesce mai del tutto, la percentuale di chi riesce è, purtroppo, ancora molto bassa. 

La parola è passata subito al Dottor Sbrana, che ha descritto un quadro della situazione molto preciso, informando il pubblico in sala che, ad oggi, la droga che emette più vittime, è legale, venduta e consumata liberamente.

Questa droga ha un nome, si chiama alcol e ogni anno miete circa 18.000 mila morti contro gli 860 circa di overdose.

Quando si parla di droga e tossicodipendenza, viene facile pensare agli anni '70, alla siringa di eroina, ancora infilata nel braccio di un qualche ragazzo buttato in un angolo o al parco . Da quel periodo il corso degli eventi ha avuto una svolta esorbitante, è cambiata la società, la tecnologia si è evoluta e sono arrivate anche le nuove droghe, tra le quali, molto in voga negli ultimi anni, la ketamina, una sostanza sintetica utilizzata anche in veterinaria come tranquillante per i cavalli. 

Non entro in merito perché non è mia competenza, non essendo un medico, ma trovo perverso che i ragazzi debbano ricorrere all'uso di sostanze tossiche per "trovare un posto nel mondo".

L'età minima di ragazzi che fanno uso di sostanze, dall'alcol alle cosiddette "droghe pesanti", negli ultimissimi anni è scesa vertiginosamente alla soglia preoccupante dei 12 anni.

Il Dottor. Sbrana ricorda di aver chiesto a uno di questi ragazzi ragazzi come passa il propri0 tempo libero e la risposta è stata una pugnalata: "Non ne ho idea, non so cosa fare!"

Possibile che un ragazzino, soprattutto ai nostri giorni, non abbia idea di come passare il tempo libero, senza dover ricorrere a sostanze stupefacenti per avere un attimo di ebbrezza? 

Come si è arrivati a ciò?

Questa è stata la domanda fulcro della conferenza.

Senza demonizzare e incolpare nessuno, il Dottor Sbrana ha spiegato quanto sia importante, oggi, prendersi la responsabilità di ri-cominciare a parlare delle droghe e degli effetti devastanti che ne provoca l'assunzione: effetti sociali, economici, ma soprattutto fisici, portando spesso la vittima alla morte.

Una responsabilità che deve partire dalla famiglia, allargarsi alla scuola e alla comunità. 

Una rete fitta e collaborativa, che riesca a coinvolgere tutta la comunità, Forze dell'Ordine comprese, senza timore, ma con lo scopo di divulgare e educare non solo i ragazzi ma anche le famiglie.

Alla base di tutto, un collante potentissimo: il dialogo, che molto spesso viene meno per mancanza di tempo, per tabù o per scarsa documentazione sull'argomento.

È proprio il dialogo mancante a far sentire a disagio i ragazzi. La frenesia odierna ci spinge sempre di più alla solitudine, all'asocialità, a una socialità digitale o, peggio ancora artificiale.

L'uso smodato della tecnologia e dei media, delle compagnie frequentate, se non cautelati da una formazione di base e dalla sorveglianza della famiglia, per un ragazzino può diventare un veicolo trainante verso i pericoli delle dipendenze. 

Prendersi il tempo necessario per annoverare i valori, la fiducia nelle Forze dell'Ordine, negli insegnanti e nei genitori stessi, deve essere all'ordine del giorno in un contesto familiare e sociale sano. Certi tabù, sorpassati da tempo, devono sgretolarsi e lasciare spazio alla conoscenza.

C'è bisogno di cooperare insieme, di fare dei passi indietro, disconnettersi per qualche pomeriggio o giornata dalla realtà virtuale e vivere la propria vita, tornando a giocare a pallone nel campetto col compagno di banco, a corteggiare le ragazzine che ridono felici con le amiche, sedute sulla panchina della piazzetta, sfogliando un libro o osservando, nascoste dietro una rivista, il ragazzo che fa sognare tutta la scuola.

C'è bisogno di calore umano e di quella semplicità che la famiglia tornare a donare ai propri figli.

Ovvio che non è tutto così facile. 

Ogni persona, ogni ragazzo, è un caso a sé, con la propria personalità e capacità di reagire alle difficoltà, ma se si tornasse a parlare tutti insieme, pubblicamente, del campo che sta riprendendo la droga, si rimarrebbe sorpresi dallo scoprire quanto i ragazzini siano realmente interessati, ricettivi all'argomento e propositivi verso una soluzione.

Questo è ciò che è stato riscontrato dopo questa conferenza, tenuta sempre dal Dottor Sbrana, alla Scuola Media di Luni qualche giorno fa. 

Una sola goccia in mezzo a un oceano ha già creato una piccola onda nel Comune di Città di Luni e la speranza è che la divulgazione e nuove conferenze, attività di sensibilizzazione, possano far crescere questa ondina fino a farla diventare lo "tsunami" che spazza via tabù, paure e disinformazione. 

Il Dottor Sbrana, nel 2019, ha scritto un libro dall'omonimo titolo della conferenza, Ricominciamo a parlare di droghe, vi lascio qui sotto il link se desiderate acquistarlo o leggerne un estratto, scritto in maniera veramente semplice ed empatica, tipica dell'umanità dell'autore.

Cliccando sul link potrete trovare anche altre sue interessanti pubblicazioni.


https://www.google.com/search?sa=X&sca_esv=16afa8dc77c0fa71&rlz=1C1CHBD_itIT902IT905&sxsrf=AHTn8zpBDQPlQbw0J_Hqjl4fEZTI948L3w:1739483196015&q=Ricominciamo+a+parlare+di+droghe+Roberto+SBRANA&stick=H4sIAAAAAAAAAONgFuLVT9c3NEzPTsrKM7RMVoJwM0yL8owK0ou0pLKTrfST8vOz9RNLSzLyi6xA7GKF_LycykWs-kGZyfm5mXnJmYm5-QqJCgWJRTmJRakKKZkKKUX56RmpCkH5SalFJfkKwU5Bjn6OE9gYAUwNlipxAAAA&ved=2ahUKEwji4vbvz8GLAxXtxwIHHSHIHtMQ-BZ6BAgoECc&tbs=kac:1,kac_so:1&biw=1366&bih=607&dpr=1


Per chi invece volesse cimentarsi in letture a tema ma più crude, posso menzionare un "diario" controverso che lessi alle medie, a 12 anni: Alice i giorni della droga

Autore sconosciuto, il diario è una raccolta di esperienze di un'adolescente dal nome presumibilmente fittizio, Alice, che annota le sue giornate a base di droga e sballi da LSD su foglietti rimediati in giro.

Non si sa se Alice sia realmente esistita o sia opera di fantasia di un autore pure lui dipendente o, se la ragazzina abbia avuto un altro nome, opportunamente cambiato.

Il diario, edito da Feltrinelli, lo potrete trovare anche in rete, vi lascio sotto il link. È crudo, spiazzante, non lascia nulla all'immaginario, nemmeno sul macabro post effetto di alcune "dosi", ma è un documento prezioso che può aiutare a capire il mondo della tossicodipendenza.


https://www.feltrinellieditore.it/opera/alice-i-giorni-della-droga-1-2/


Altro titolo che mi viene in mente, un cult degli anni '80, Noi i ragazzi dello Zoo di Berlino, dal quale è stato tratto l'omonimo film e, molti anni dopo, il libro sequel La mia seconda vita, dove Christiane F. racconta della sua ricaduta nel tunnel, evidenziando quanto sia realmente difficile uscire dalla dipendenza. Entrambi li potete trovare su Amazon e sugli store digitali online.

Ultimo titolo, di più recente pubblicazione, è un romanzo thriller con qualche cameo paranormale, Teddy di Jason Rekulak, dove la tossicodipendenza e la lotta per uscirne della protagonista è uno dei fili conduttori del romanzo, che potrete trovare in tutte le librerie o store digitali.

Chiudendo questo articolo, ci tengo a ricordarvi che in ogni titolo che vi ho segnalato, il dialogo sincero e aperto con la famiglia, il medico, lo psicologo o l'educatore, è alla base per capire e superare le difficoltà in cui si incappa. 

Sempre.

Sperando di avervi sensibilizzato alla causa, vi invito a leggere anche altre pubblicazioni del Dottor Sbrana e a partecipare numerosi alle prossime conferenze organizzate dal Comune Città di Luni.

A presto e buone letture,
Tania C.




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