IL LIBRO A FUMETTI DELLA STORIA DI LUNI
La città romana di Luna dalle origini alla decadenza
Autori: Palandrani
Illustrazioni: Guerra
Ed. CIRCOLO LEONARDO EDITORE
Anno di pubblicazione: Massa 2002
Genere: Storico
CONOSCIAMO GLI AUTORI
CLAUDIO PALANDRANI
Palandrani nasce a Pontremoli (MS) il 30 settembre 1954.
Dopo il percorso di studi superiori all'Istituto Statale d'Arte "Felice Palma", si diploma nel 1973.
Segue una laurea in Architettura presso l'Università degli Studi di Firenze.
Opera per anni in ambito di marketing creativo e design industriale, alle dipendenze di un'azienda di Parma.
Attualmente impegnato nella libera professione di architetto, è anche titolare della cattedra di Progettazione e Geometria Descrittiva presso l'Istituto Statale d'Arte di Massa, dove vive e lavora.
NICOLA GUERRA
Nato a Massa il 25 novembre 1969, frequenta l'Istituto Statale d'Arte "Felice Palma" di Massa. Dopo aver conseguito il diploma di maturità artistica, presso il Liceo Artistico di Carrara, frequenta, sempre a Carrara, il corso di Pittura presso l'Accademia di Belle Arti.
Vive e lavora a Massa svolgendo l'attività di illustratore pubblicitario e disegnatore di fumetti.
UN PO' DI STORIA E IMPRESSIONI
Anfiteatro romano Città di Luni, foto personale
Cari lettori della Valigia buon pomeriggio.
Oggi vi lascio una recensione un po' insolita.
Il genere storico non è il mio cavallo di battaglia, anzi, non mi vergogno a confessarvi che spesso e volentieri, evito come la peste romanzi, saggi, e testi puramente storici, a meno che non sia interessata a un periodo storico in particolare o ad accadimenti specifici.
L'eccezione che conferma la regola è il testo a fumetti che vi presento oggi, intitolato: IL LIBRO A FUMETTI DELLA STORIA DI LUNI. La città romana di Luna dalle origini alla decadenza.
Questo testo illustrato magistralmente, racconta la storia, la gloria e la caduta del mio paese, Luni, il primo comune ligure per chi proviene da Roma, insignito del titolo di Città di Luni da Sergio Mattarella, proprio per il valore e prestigio storico della cittadina romana di Luna.
Io sono di La Spezia, ma vivo a Luni da sempre e ho sempre ritenuto importante conoscere le proprie origini e quelle del luogo in cui si vive, perciò, quando ho notato questo testo nella biblioteca comunale, non ho potuto fare a meno dal noleggiarlo.
A grandi linee la storia la conoscevo già, grazie alla mia maestra delle elementari che ci portava spesso al sito archeologico e ci raccontava le gesta dell'antica e grandiosa Luni, splendida Civitas.
La città di Luni nacque in una landa pianeggiante chiamata piana del Magra, il fiume che ne bagna le sponde, nella riviera di Levante, ai piedi delle Alpi Apuane della vicina Toscana.
Le antiche tribù vivevano lungo il territorio che va dal mare e si inerpica sulle aspre montagne dell'entroterra.
Leggenda narra che nel '700 a.C. gli Etruschi fossero abitudinari a spingere le loro incursioni tra Arno e valle del Magra, scontrandosi con la popolazione indigena. Ma di poca rilevanza e riscontro è la documentazione archeologica.
Per i romani, invece, dal 280 al 177 a.C. fu impresa non facile resistere ai Liguri-Apuani che cercarono di difendere il loro territorio dal dominio degli "invasori".
A causa di ferine azioni da parte dei romani, i Liguri - Apuani si videro sconfitti e la popolazione ribelle costretta alla deportazione di massa nel Sannio.
Nel 177 a.C., il vuoto demografico venutosi a creare, fu colmato pochi anni dopo con l'invio di 2000 coloni romani per ripopolare quelle terre. Era l'anno 177 a.C. anno della fondazione di Portus Lunae, ma alcuni gruppi di Liguri-Apuani, sfuggiti alla deportazione, continuarono a contrastare i romani, cercando di difendere la propria terra.
Proprio in quell'anno venne fondato Portus Lunae.
Nel 155 a.C. il Console Claudio Marcello , riuscì a sconfiggere definitivamente i ribelli resistenti sulle alture di Monte Marcello, un colle a picco sulla rocciosa costa marina, vicino alla cittadina.
Dopo aver preso dominio di tutto il territorio, i Romani proseguirono le loro opere di colonizzazione, bonificando tutto il territorio paludoso e collinare circostante, ripristinandolo a terreno agricolo.
Portus Lunae si stava avviando verso lo sfavillio opulento dell'età imperiale, sostenuta dalla produttiva esportazione del pregiato marmo di Carrara che, dopo essere stato sapientemente e ingegnosamente portato a valle con tecniche di ingegneria umana, veniva imbarcato alla volta di Roma.
I preziosi rinvenimenti del sito archeologico di Luni hanno messo in luce la bellezza e lo splendore di Portos Lunae, tanto da pensare che venisse essere messa in competizione con la bellezza immensa di Roma.
Mentre l'Impero romano iniziava il suo declino, nel '410 d.C. i Goti, comandati da Alarico, invasero Roma devastandola ma Luni, grazie alla sua posizione geografica strategica, riuscì a resistere ancora per qualche tempo alle invasioni, finché i Goti non ci misero le grinfie sopra in tutto il territorio circostante.
Dal 489 al 553, il dominio gotico allargò la sua estensione anche nella piana di Luni e, nel 553, i Bizantini di Narsete, sconfissero i Goti occupando la cittadina, ben conscio dell'importanza economica e strategica del territorio.
I Bizantini, per difendersi dall'avanzata Longobarda, realizzarono una cospicua rete di castelli e fortini che si estesero fino a Ravenna.
Nel 643 d.C. i Longobardi ebbero la meglio e governarono circa 130 anni sulla Lunigiana e Luni fino a Garfagnana e Lucchesia.
Gli anni a seguire furono duri per tutta l'Italia e anche per Luni, furono anni di dominio barbaro.
Con la vittoria di Carlo Magno sui Longobardi, il dominio Franco portò a un regime feudale che sconvolse profondamente Luni
Il VII e l’VIII secolo furono anni di imbarbarimento per la Lunigiana e per l'Italia intera. Dopo la vittoria di Carlo Magno sul re longobardo Desiderio a Pavia (774 d.C.), la dominazione
Franca introdusse ovunque il regime feudale. In quegli anni Luni subì un vero sconvolgimento.
Leggenda narra che Luni subì invasioni e distruzioni per ben otto volte.
La prima, in data 856 d.C., avvenne per mano dei normanni, i quali, credendo di essere giunti a Roma, vennero ''ingannati'' dallo splendore del porto e della bianca città di marmo che decisero di depredarla delle sue opere d'arte e ricchezze per poi distruggerla, uccidendo il Vescovo e tantissimi cittadini.
A causa delle continue incursioni degli invasori, la popolazione rimasta fu vittima di pestilenze e venne costretta ad abbandonare il lavoro agricolo, retrocedendo alla più facile pastorizia, a nuova avanzata delle paludi e al diffondersi della malaria.
La retrocessione portò Luni all'indebolimento e vulnerabilità, diventando facile preda dei pirati Saraceni e di Mughaid che invasero la città profanandola e islamizzandola, trasformando in Moschee le Chiese del territorio.
La disfatta di Luni è incerta, a causa della mancanza di documentazioni storiche.
Sarà a partire dal X secolo che grazie al Codice Pelavicino, il "LIBERIRIUM" della Curia Lunense, che si potranno avere documenti, atti vescovili e notizie certe sulla storia di Luni e Lunigiana Medioevale.
A grandi linee questa è la storia gloriosa di Luni, splendida Civitas.
Ho raccolto e riportato queste notizie dalle pubblicazioni del professor Elio Gentili, custode storico di Città di Luni.
Ovviamente nel racconto a fumetti è tutto molto più articolato e impreziosito di dialoghi e aneddoti, oltre che ad accenni storici approfonditi.
Lo stile dell'autore è molto semplice, rendendo la lettura adatta sia a bambini che adulti, anche ai più ostici e diffidenti verso le letture storiche.
I fumetti sono sapientemente illustrati, le figure caratterizzano appieno emozioni, sentimenti, fisicità delle persone dell'epoca e la ricostruzione storica è fedele a ciò che si può ammirare nel sito archeologico.
Questo prezioso testo storico è un gioiellino da non lasciarsi scappare se siete amanti del genere.
Come vi ho accennato, in questo periodo ho avuto il piacere di riscoprire l'importanza delle biblioteche. Non solo il risparmio economico, etico e ecologico a livello globale è inestimabile, ma ancora più preziosa è la memoria storica che custodiscono, insieme a qualche rarità come questo testo.
Ho fatto ricerca in rete ma non ho trovato siti dove poter acquistare il cartaceo, a parte qualche venditore privato, ma con prezzi esorbitanti per un usato.
Il mio consiglio, per chi fosse interessato, è di farne ricerca in biblioteca.
Mi scuso con gli storici per eventuali errori e "castronerie" scritte, non sono storica e sicuramente mi sono sfuggite molti aneddoti e fatti.
Sperando di avervi incuriosito, vi auguro buona lettura, lasciandovi alcune immagini scattate personalmente, nel sito archeologico di Città di Luni.
Tania C.
LUNI SPLENDIDA CIVITAS
SITO ARCHEOLOGICO
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