sabato 11 marzo 2023

Recensione DELITTO IN PIATTAFORMA di Gino Marchitelli - Edizioni Jaca Book Contastorie -

 



DELITTO IN PIATTAFORMA

Autore Gino Marchitelli

Ed. Jaca Book Contastorie

Pag. 240

Formato Brossura

Genere Noir, giallo italiano, azione

Illustrazione di copertina Giulio Peranzoni

€ 18

Formato ebook presente in tutti i maggiori store digitali.


CONOSCIAMO L'AUTORE

Gino Marchitelli ha passato molti dei suoi anni lavorando come tecnico elettronico sulle piattaforme petrolifere.  

Attivista della CGIL e Democrazia Proletaria, è membro del direttivo A.N.P.I. di San Giuliano Milanese e presidente dell'associazione culturale '' Il Picchio ''.

Autore di romanzi noir e progetti sociali molto apprezzati, nel 2020 ha pubblicato Panico a Milano, la terza indagine del professor Palermo.

Con Jaca Book ha pubblicato:

Campi fascisti;

Una vergogna italiana,  saggio vincitore del Premio Mario Luzi.


TRAMA


Anni '80.

Un giovane tecnico milanese viene assunto da una società petrolifera e inviato a lavorare in una piattaforma off-shore nelle acque internazionali del Mediterraneo.

Il suo lavoro lo porta a scoprire la dura realtà di turni massacranti, pericolosi e in spazi estremamente ridotti, oltre a condizioni di convivenza difficili.

Uomini che si ritrovano ad essere isolati da tutto, in mezzo ad una enorme distesa d'acqua facendo uno dei lavori più pericolosi al mondo, sul fil di lama di enormi interessi economici.

Un luogo che può portare a creare profondi legami di amicizia o pericolose rivalità, causate dall'invidia.

Gli basta poco a scoprire la squallida precarietà dei contratti di lavoro coi quali sono assunti molti dei giovani lavoratori, spesso ricattati dai signori del petrolio.

Tutto questo porta Marco Radelli a intraprendere un percorso personale che lo vede in prima linea come sindacalista.

Ben presto viene eletto delegato della piattaforma Camaleonte II, appoggiato da un'organizzazione della sinistra extraparlamentare, portando alla luce l'illegittimità dei contratti di lavoro sottoscritti dalle stesse organizzazioni sindacali...

Le sue indagini attiviste mettono in crisi fin da subito la gestione del potere e del controllo sociale da parte della multinazionale sulle proprie maestranze.

Durante una notte tempestosa un tecnico della piattaforma scompare misteriosamente...


IMPRESSIONI

Prima di leggere Delitto in piattaforma ero all'oscuro del mondo delle piattaforme petrolifere. Tutta la mia conoscenza al riguardo si rifaceva a DeepWater - Inferno sull'Oceano -, un film drammatico tratto da un fatto di cronaca realmente accaduto in cui vengono ricostruiti gli attimi prima dell'esplosione della piattaforma Deepwater nel Golfo del Messico.

Mondo affascinante ed estremamente pericoloso, la curiosità mi ha spinta a leggere il noir di Marchitelli, avuto in prestito dal mio amico Mauro, che sulle piattaforme ci ha passato la maggior parte dei suoi anni di lavoro.

Un po' titubante ne ho cominciato la lettura, con la paura di non riuscire a comprendere, non tanto la trama della storia, quanto la parte più tecnica.

Leggere è stata invece una piacevole sorpresa. La storia viene narrata con un linguaggio accurato ma semplice che anche chi è completamente a digiuno del microcosmo delle piattaforme possa capire,  incuriosirsi e restare incollato  alle pagine fino alla fine. 

I personaggi sono ben strutturati, tanto che tra le pagine ho ritrovato un personaggio che si rifà molto a Mauro.

<< Aveva accettato volentieri il nuovo incarico in territorio italiano, arrivato dopo il Golfo del Messico e due missioni in Asia. Bel clima, belle donne, splendide città d'arte, l'ideale per un viaggiatore del suo calibro. >>

Lo stile pacato e semplice ma incalzante di Marchitelli da vita a Marco Radelli ( suo alter ego ), il protagonista che prende per mano il lettore portandolo indietro nel tempo, nella realtà degli anni '80. 

Anni in cui la politica ancora non si era venduta ai lustrini del circo mediatico, anni in cui si credeva nel valore del lavoro sodo e nelle soddisfazioni che avrebbe portato, anni in cui il lavoro non mancava, ma soprattutto non mancavano la voglia e la determinazione di lavorare. 

Come tutte le medaglie, però, anche quel periodo mostrava l'altro  lato, quello più ''negativo''. 

Marco Radelli, un giovane tecnico elettronico milanese dall'aria vintage e un po' hippie, è stato assunto dalla compagnia Energy Oil ed inviato su una  piattaforma petrolifera piazzata nell'Adriatico, la Camaleonte II.

È un giovane accorto, smaliziato e diretto, uno che non le manda a dire e che sa farsi valere, andando dritto al sodo, a costo di sollevare un vespaio. 

Una notte, mentre imperversa una furiosa bufera, una persona misteriosa si imbarca sulla piattaforma, tenendo volutamente nascosta la propria identità e, in quel momento, accade un episodio alquanto ambiguo: un perito della compagnia scivola in mare in circostanze poco chiare. 

Le forze di pubblica sicurezza presenti a bordo, accorse appena saputo della tragedia, non riescono a svolgere le indagini a causa della violenza della tempesta.

Nel clima di nervosismo e scompiglio generale venutosi a creare a bordo, Radelli, decidendo di dar voce ai propri dubbi, e sfidando le intemperie, aiutato da altri operai, comincia ad indagare per portare a galla la verità su quella strana morte e rendere giustizia del perito. 

Forte dei suoi anni di militanza nel sindacato, durante le scrupolose indagini, mette in luce la disonestà di alcuni imprenditori propensi ad usare politiche di lavoro poco pulite ma soprattutto rischiose per l'incolumità dei dipendenti e la precarietà dei loto contratti di lavoro poco limpidi, se non illegali. 

<< Per il giovane milanese quest'ultima parte, oltre alle lunghe digressioni e ai racconti su alcuni personaggi, risultava del tutto indigesta. Non comprendeva per quale motivo bisognasse trasformare il lavoro in un'epopea, al pari dei cercatori d'oro da Steinbeck nei suoi formidabili romanzi. >>

Grazie al suo spiccato senso di giustizia,  sprona gli operai a lottare per i loro diritti, a non aver paura di denunciare il marcio delle condizioni lavorative, riuscendo anche a trovare l'appoggio di presidenti col senso dell'onestà.

La ''resistenza'' lo fa però finire nell'occhio del ciclone, impersonato dal ''direttore megagalattico'' (un richiamo all'amarezza fantozziana dell'epoca ci sta) che lo vorrebbe fuori dai giochi, senza esclusione di mezzi e colpi. 

<< Nella migliore delle ipotesi significava avere un futuro a singhiozzo, complicato dalla vendetta del sistema che si manifestava in mille modi, dai più subdoli a quelli più evidenti. >>

Quello che il direttore non sa è che  Radelli non si lascia mettere i piedi in testa tanto facilmente da chi vorrebbe insabbiare gli intrallazzi di quella situazione poco pulita. 

<< Un paio di mesi dopo il consiglio dei delegati della piattaforma Camaleonte II iniziò a dar vita al coordinamento nazionale dei lavoratori delle piattaforme e delle posa-tubi. I vertici del sindacato, sempre piuttosto tiepidi nel creare vertenza verso la multinazionale, presero sottogamba la situazione. >>

Marco crede fermamente nei suoi principi e nei diritti dei lavoratori ed è pronto a mettere in gioco sé stesso e gli operai per risanare quel sistema ''colluso'' e degenerativo che, all'epoca, per liberarsi della presenza di persone indesiderate, laddove non avrebbe avuto alcun potere il vil denaro, affidarsi ''all'asfalto'' sarebbe stata la soluzione più comoda e definitiva.

Marco Radelli è un personaggio di fantasia, ma al contempo la versione romanzata di Marchitelli che ha saputo creare questo noir grazie alle esperienze vissute in prima persona durante gli anni di lavoro in mezzo al mare. Un romanzo quasi autobiografico, di denuncia, tramite il quale il messaggio di lotta per il diritto ad un lavoro sicuro e onesto giunge anche alle orecchie dei ''sordi''.

Mi sento in dovere di spendere due parole per la copertina accattivante, dalla grafica, a parer mio, perfettamente inserita nel contesto. Un mare rosso sangue, quello versato da molti uomini costretti a lavorare in condizioni disumane, il giallo del sole, ma anche degli animi infervorati dalla situazione pesante e pericola venutasi a creare, un cielo arancio che rimanda alla forza e alla tenacia del protagonista. Insomma una grafita riuscitissima.

A voi lettori non mi resta che dirvi di lasciarvi coinvolgere dall'atmosfera misteriosa delle piattaforme e farvi prendere per mano da Radelli. Sarà un'esperienza unica e affascinante che ci porterà indietro negli anni, nelle atmosfere vintage dei mitici anni '80. Non lasciatevi intimorire dal tema trattato, certo, per chi non ha vissuto quel periodo potrebbe essere un po' duro alla masticazione, ma lo stile semplice fa filare tutto liscio fino alla fine, incuriosendo al punto di cercare approfondimenti al riguardo.

Ringrazio Mauro e Nelly per avermi dato la possibilità di leggere questo spaccato di vita del quale ero all'oscuro pur avendo vissuto il periodo ''storico-politico''.

Buona lettura,

Tania C.














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