HANNO FERMATO CAPITANO ULTIMO
Autore Pino Corrias
Ed. Chiarelettere
Collana Reverse
Genere Grandi inchieste; misteri italiani e internazionali
Formato Brossura fresata con alette
Pag. 272
€ 18
Ebook presente in tutti gli store digitali
CONOSCIAMO L'AUTORE
Il racconto
dell'uomo che ha arrestato Totò Riina e ha fatto tremare i palazzi del potere
fino a quando il potere si è vendicato
“Mi chiamo Ultimo perché sono cresciuto in un mondo dove tutti volevano essere primi."
Ho un solo talento: organizzare la lotta e scegliere gli uomini.
I miei sono stati il miglior gruppo investigativo.”
LA VERA STORIA DELL’UOMO CHE HA CATTURATO TOTÒ RIINA, COMBATTUTO LA ’NDRANGHETA, LA CAMORRA E LA CORRUZIONE PER RITROVARSI ALLA FINE MESSO ALL’ANGOLO, ISOLATO E ATTACCATO DALLE ALTE GERARCHIE E DALLA POLITICA. MA LUI NON HA MAI MOLLATO.
Sergio De Caprio arricchisce di nuovi aneddoti il racconto in prima persona della sua vita da Capitano Ultimo. Dopo delle recenti sentenze sui principali casi di cui si è occupato, rilegge le vicende umane e giudiziarie che hanno rivoluzionato la sua vita da quando, il 15 gennaio 1993, catturò Totò Riina, segnando la sua condannato a morte da parte di Provenzano e Bagarella, divenendo bersagliato di mille sospetti confluiti nel processo Trattativa Stato-mafia.
Trent’anni dopo, ci fa rivivere il cuore delle operazioni che lo hanno visto protagonista, sotto copertura, insieme ai suoi uomini. Vichingo, Arciere, Omar, Petalo, Pirata, Alchimista, i suoi cento investigatori invisibili che lo hanno sempre al suo fianco durante le lunghe giornate di appostamenti, intercettazioni fiume, durante le notti insonni a indagare instancabilmente su mafia, ’ndrangheta, camorra, la corruzione a Milano, a Palermo, a Napoli, ma anche nei palazzi del potere, da Finmeccanica allo Ior, la banca vaticana, passando per la Lega.
Fino a quando non ha varcato la "linea di confine" ed è stato fermato. Denunciato per insubordinazione e diffamazione. con l'accusa di
essere un cane sciolto, accerchiato, demansionato, poi isolato e per due volte
ripagato con la revoca della scorta.
Ultimo è talmente bravo e veloce che risulta impossibile controllarlo. È un soldato
idealista che non guarda in faccia il potere. Una uomo illegittimo, scomodo, che per le gerarchie
militari e della politica va domato. L’eroe senza nome che va piegato e ricondotto
all’obbedienza.
IMPRESSIONI
Amici della Valigia buon sabato.
Oggi vi lascio in compagnia della mia amata Arma dei Carabinieri e degli uomini valorosi che ne hanno segnato la sua storia.
Sicuramente, per chi segue le vicende di cronaca nera, mafia e del Capitano, questo suo racconto biografico e questa recensione potranno sembrare noti. Il testo, infatti si riallaccia al precedente "Fermate il Capitano Ultimo".
Dal 3 settembre 2018 - per dispetto, ritorsione o non-curanza - gli hanno tolto la scorta. Lui ha risposto: <<Sono un soldato, obbedisco.>>
Si può dire che "Hanno fermato il Capitano Ultimo" è un arricchimento, una versione rivisitata e arricchita con nuovi e importanti dettagli, ma soprattutto di smentite e chiarimenti che hanno segnato il travagliato percorso dell'Uomo che si è sempre battuto per la giustizia, a costo della propria libertà.
<<Il colonnello lo trova là in fondo.>> Mi dice il giovane piantone, alla fine delle scale...
... <<In fondo dove?>>
<<Dopo l'ultima porta dell'ultimo ufficio.>> ...
... Allora lo dico io: <<Ultimo nell'ultima stanza. E dove se no?>>.
Ultimo ufficio, quello in fondo al corridoio, è quello che gli spetta dopo aver combattuto una vita per aver seguito e servito il suo spiccato il valore di giustizia, contro la mafia e il potere corrotto che hanno segnato la storia italiana negli ultimi anni.
Come ringraziamento un piccolo e anonimo ufficio, il più isolato tra le stanze del corpo dei Carabinieri Forestali, quasi una sorta di "prigione" volta a bloccare sue possibili iniziative, potenzialmente scomode e pericolose secondo le logiche dei vertici del potere.
Ultimo ha sempre creduto fermamente in tutto ciò che faceva per combattere la criminalità, e lo ha sempre fatto mettendosi in gioco in prima linea, con i suoi fedeli ''ultimi'', la squadra di rinnegati. Si sa, però, che la giustizia è una cosa buona e, come tutte le cose buone, va fermata.
Ultimo e i suoi "renegade" andavano fermati perché quel gioco era diventato più grande di loro, avendo stuzzicato e rotto parti dell'immensa e sottile ragnatela mafiosa che stava avvolgendo molte città italiane.
Il Capitano, nonostante tutto, è sempre riuscito a portare a termine con successo le sue operazioni, divenendo così oggetto di pesanti accuse, spesso infondate, sull'operato svolto negli anni, dall'arresto poco limpido di Totò Riina, allo scandalo della famiglia Renzi, passando da Berlusconi e Lega dei 49 milioni misteriosamente spariti sotto la guida di Bossi e Belsito.
Nonostante tutto il veleno sputatogli addosso da Renzi, forte del fatto di aver finalmente trovato un capro espiatorio sul quale far ricadere la propria frustrazione sostenendo di essere vittima del complotto Consip, secondo lui, strumentalizzato da Ultimo.
Come un mantra, Renzi, continuò a ripetere ai giornalisti, alla Leopolda e in un suo libro, che molte prove contro di lui fossero state manipolate da Capitano Ultimo e da altri membri appartenenti all'Arma dei Carabinieri, ma la risposta di Ultimo arrivò precisa, tramite una secca dichiarazione scritta, seguita da una causa civile :
<< "Di Renzi non me ne sono occupato prima, non me ne occupo ora. Non ho mai dato ad altri le colpe dei miei fallimenti personali e professionali. Mi attribuisce cose che non ho mai detto e azioni che non ho mai compiuto." >>
Questa è solo una delle vicende che lo hanno coinvolto, leggendo potrete conoscere e rispolverarne altre, ancora più insidiose e "rognose" e sempre molto attuali.
Di sicuro non sta a me o all'autore giudicare la bontà dell'operato operato o la veridicità di certe accuse, l'unica cosa certa è che tra le pagine di questo racconto, un po' di chiarezza è stata fatta.
Chiarezza, non giustizia, perché la scomodità non è mai giusta e dal marcio di certi sistemi è difficile pulirsi, anche dopo il regolare processo che ha dichiarato la sua innocenza.
Hanno fermato il Capitano Ultimo è un viaggio narrato dalla voce di Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo, che ripercorre la storia dell'Italia della corruzione, della mafia di Riina, di Falcone e delle lobby. L'Italia pronta a vendersi la madre per una notte di gloria.
L'Italia che mostra la parte più oscura e subdola, l'Italia che Ultimo ha cercato di ripulire, pagando a caro prezzo ogni suo respiro.
Ma il Colonnello non si ferma, ad oggi è diventato Presidente del primo sindacato interno all'Arma dei Carabinieri e, sicuramente, sentiremo ancora parlare di lui...
Per questa copia di "Hanno fermato il Capitano Ultimo" ringrazio Tommaso e Alice di Chiarelettere, sempre pronti ad esaudire ogni mia richiesta.
A voi lettori non mi resta che consigliare questa interessante lettura per fare un po' di luce sul fango gettato addosso ad uno degli uomini più controversi dei nostri anni, ma che non ha mai smesso di lottare per liberare il popolo dalle ingiustizie.
Lo stile Corrias è semplice e chiaro, mai pesante, adatto ad ogni lettore che non faticherà ad arrivare in fondo alla storia e a farsi una propria idea su quanto accaduto, non vi resta quindi che iniziare questo viaggio avventuroso e ricco di tante novità.
Per chi volesse saperne di più, prima della lettura del testo, lascio il link della mia precedente recensione a "Fermate il Capitano Ultimo"
https://valigiadeltempo.blogspot.com/2019/09/recensione-di-fermate-il-capitano.html
Vi auguro buona lettura e vi aspetto alla prossima recensione.
Tania C.
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