mercoledì 26 febbraio 2025

IL LIBRO A FUMETTI DELLA STORIA DI LUNI La città romana di Luna dalle origini alla decadenza Palandrani - Guerra - ED. CIRCOLO LEONARDO EDITORE

 



IL LIBRO A FUMETTI DELLA STORIA DI LUNI

La città romana di Luna dalle origini alla decadenza


Autori: Palandrani 

Illustrazioni: Guerra

Ed. CIRCOLO LEONARDO EDITORE

Anno di pubblicazione: Massa 2002

Genere: Storico


CONOSCIAMO GLI AUTORI

CLAUDIO PALANDRANI

Palandrani nasce a Pontremoli (MS) il 30 settembre 1954. 

Dopo il percorso di studi superiori all'Istituto Statale d'Arte "Felice Palma", si diploma nel 1973.

Segue una laurea in Architettura presso l'Università degli Studi di Firenze.

Opera per anni in ambito di marketing creativo e design industriale, alle dipendenze di un'azienda di Parma.

Attualmente impegnato nella libera professione di architetto, è anche titolare della cattedra di Progettazione e Geometria Descrittiva presso l'Istituto Statale d'Arte di Massa, dove vive e lavora.


NICOLA GUERRA

Nato a Massa il 25 novembre 1969, frequenta l'Istituto Statale d'Arte "Felice Palma" di Massa. Dopo aver conseguito il diploma di maturità artistica, presso il Liceo Artistico di Carrara, frequenta, sempre a Carrara, il corso di Pittura presso l'Accademia di Belle Arti.

Vive e lavora a Massa svolgendo l'attività di illustratore pubblicitario e disegnatore  di fumetti.


UN PO' DI STORIA E IMPRESSIONI



Anfiteatro romano Città di Luni, foto personale


Cari lettori della Valigia buon pomeriggio. 

Oggi vi lascio una recensione un po' insolita. 

Il genere storico non è il mio cavallo di battaglia, anzi, non mi vergogno a confessarvi che spesso e volentieri, evito come la peste romanzi, saggi, e testi puramente storici, a meno che non sia interessata a un periodo storico in particolare o ad accadimenti specifici.

L'eccezione che conferma la regola è il testo a fumetti che vi presento oggi, intitolato: IL LIBRO A FUMETTI DELLA STORIA DI LUNI. La città romana di Luna dalle origini alla decadenza.

Questo testo illustrato magistralmente, racconta la storia, la gloria e la caduta del mio paese, Luni, il primo comune ligure per chi proviene da Roma, insignito del titolo di Città di Luni da Sergio Mattarella, proprio per il valore e prestigio storico della cittadina romana di Luna.

Io sono di La Spezia, ma vivo a Luni da sempre e ho sempre ritenuto importante conoscere le proprie origini e quelle del luogo in cui si vive, perciò, quando ho notato questo testo nella biblioteca comunale, non ho potuto fare a meno dal noleggiarlo.

A grandi linee la storia la conoscevo già, grazie alla mia maestra delle elementari che ci portava spesso al sito archeologico e ci raccontava le gesta dell'antica e grandiosa Luni, splendida Civitas.

La città di Luni nacque in una landa pianeggiante chiamata piana del Magra, il fiume che ne bagna le sponde, nella riviera di Levante, ai piedi delle Alpi Apuane della vicina Toscana.

Le antiche tribù  vivevano lungo il territorio che va dal mare e si inerpica sulle aspre montagne dell'entroterra.

Leggenda narra che nel '700 a.C. gli Etruschi fossero abitudinari a spingere le loro incursioni tra Arno e valle del Magra, scontrandosi con la popolazione indigena. Ma di poca rilevanza e riscontro è la documentazione archeologica.

Per i romani, invece, dal 280 al 177 a.C. fu impresa non facile resistere ai Liguri-Apuani che cercarono di difendere il loro territorio dal dominio degli "invasori".

A causa di ferine azioni da parte dei romani, i Liguri - Apuani si videro sconfitti e la popolazione ribelle costretta alla deportazione di massa nel Sannio.

Nel 177 a.C., il vuoto demografico venutosi a creare, fu colmato pochi anni dopo con l'invio di 2000 coloni romani per ripopolare quelle terre. Era l'anno 177 a.C. anno della fondazione di Portus Lunae, ma alcuni gruppi di Liguri-Apuani, sfuggiti alla deportazione, continuarono a contrastare i romani, cercando di difendere la propria terra.

Proprio in quell'anno venne fondato Portus Lunae.

Nel 155 a.C. il Console Claudio Marcello , riuscì a sconfiggere definitivamente i ribelli resistenti sulle alture di Monte Marcello, un colle a picco sulla rocciosa costa marina, vicino alla cittadina.

Dopo aver preso dominio di tutto il territorio, i Romani proseguirono le loro opere di colonizzazione, bonificando tutto il territorio paludoso e collinare circostante, ripristinandolo a terreno agricolo.

Portus Lunae si stava avviando verso lo sfavillio opulento dell'età imperiale, sostenuta dalla produttiva esportazione del pregiato marmo di Carrara che, dopo essere stato sapientemente e ingegnosamente portato a valle con tecniche di ingegneria umana, veniva imbarcato alla volta di Roma.

I preziosi rinvenimenti del sito archeologico di Luni hanno messo in luce la bellezza e lo splendore di Portos Lunae, tanto da pensare che venisse essere messa in competizione con la bellezza immensa di Roma.

Mentre l'Impero romano iniziava il suo declino, nel '410 d.C. i Goti, comandati da Alarico, invasero Roma devastandola ma Luni, grazie alla sua posizione geografica strategica, riuscì a resistere ancora per qualche tempo alle invasioni, finché i Goti non ci misero le grinfie sopra in tutto il territorio circostante.

Dal 489 al 553, il dominio gotico allargò la sua estensione anche nella piana di Luni e, nel 553, i Bizantini di Narsete, sconfissero i Goti occupando la cittadina, ben conscio dell'importanza economica e strategica del territorio. 

I Bizantini, per difendersi dall'avanzata Longobarda, realizzarono una cospicua rete di castelli e fortini che si estesero fino a Ravenna.

Nel 643 d.C. i Longobardi ebbero la meglio e governarono circa 130 anni sulla Lunigiana e Luni fino a Garfagnana e Lucchesia.

Gli anni a seguire furono duri per tutta l'Italia e anche per Luni, furono anni di dominio barbaro.

Con la vittoria di Carlo Magno sui Longobardi, il dominio Franco portò a un regime feudale che sconvolse profondamente Luni

Il VII e l’VIII secolo furono anni di imbarbarimento per la Lunigiana e per l'Italia intera. Dopo la vittoria di Carlo Magno sul re longobardo Desiderio a Pavia (774 d.C.), la dominazione
Franca introdusse ovunque il regime feudale. In quegli anni Luni subì un vero sconvolgimento.

Leggenda narra che Luni subì invasioni e distruzioni per ben otto volte.

La prima, in data 856 d.C., avvenne per mano dei normanni, i quali, credendo di essere giunti a Roma, vennero ''ingannati'' dallo splendore del porto e della bianca città di marmo che decisero di depredarla delle sue opere d'arte e ricchezze per poi distruggerla, uccidendo il Vescovo e tantissimi cittadini.

A causa delle continue incursioni degli invasori, la popolazione rimasta fu vittima di pestilenze e venne costretta ad abbandonare il lavoro agricolo, retrocedendo alla più facile pastorizia, a nuova avanzata delle paludi e al diffondersi della malaria.

La retrocessione portò Luni all'indebolimento e vulnerabilità, diventando facile preda dei pirati Saraceni e di Mughaid che invasero la città profanandola e islamizzandola, trasformando in Moschee le Chiese del territorio.

La disfatta di Luni è incerta, a causa della mancanza di documentazioni storiche. 

Sarà a partire dal X secolo che grazie al Codice Pelavicino, il "LIBERIRIUM"  della Curia Lunense, che si potranno avere documenti, atti vescovili e notizie certe sulla storia di Luni e Lunigiana Medioevale.

A grandi linee questa è la storia gloriosa di Luni, splendida Civitas. 

Ho raccolto e riportato queste notizie dalle pubblicazioni del professor Elio Gentili, custode storico di Città di Luni. 

Ovviamente nel racconto a fumetti è tutto molto più articolato e impreziosito di dialoghi e aneddoti, oltre che ad accenni storici approfonditi. 

Lo stile dell'autore è molto semplice, rendendo la lettura adatta sia a bambini che adulti, anche ai più ostici e diffidenti verso le letture storiche.

I fumetti sono sapientemente illustrati, le figure caratterizzano appieno emozioni, sentimenti, fisicità delle persone dell'epoca e la ricostruzione storica è fedele a ciò che si può ammirare nel sito archeologico.

Questo prezioso testo storico è un gioiellino da non lasciarsi scappare se siete amanti del genere.

Come vi ho accennato, in questo periodo ho avuto il piacere di riscoprire l'importanza delle biblioteche. Non solo il risparmio economico, etico e ecologico a livello globale è inestimabile, ma ancora più preziosa è la memoria storica che custodiscono, insieme a qualche rarità come questo testo.

Ho fatto ricerca in rete ma non ho trovato siti dove poter acquistare il cartaceo, a parte qualche venditore privato, ma con prezzi esorbitanti per un usato. 

Il mio consiglio, per chi fosse interessato, è di farne ricerca in biblioteca.

Mi scuso con gli storici per eventuali errori e "castronerie" scritte, non sono storica e sicuramente mi sono sfuggite molti aneddoti e fatti. 

Sperando di avervi incuriosito, vi auguro buona lettura, lasciandovi alcune immagini scattate personalmente, nel sito archeologico di Città di Luni.

Tania C.


LUNI SPLENDIDA CIVITAS

SITO ARCHEOLOGICO














venerdì 14 febbraio 2025

Conferenza: RICOMINCIAMO A PARLARE DI DROGHE VECCHIE E NUOVE a cura di ROBERTO SBRANA E DEL COMUNE CITTÀ DI LUNI

 




Cari lettori della Valigia buongiorno e ben ritrovati.

Oggi non ci sarà la solita recensione, anche se alla fine, vi lascerò qualche consiglio sulle letture a tema di questo articolo.


Dottor Roberto Sbrana e Dottoressa De Masi Patrizia 


Ieri pomeriggio, nella sala Consiliare del mio Comune, Città di Luni (La Spezia), ho avuto il piacere di presenziare a un'interessante conferenza dal titolo RICOMINCIAMO A PARLARE DI DROGHE VECCHIE E NUOVE. 

Relatore Roberto Sbrana, psicologo, psicoterapeuta già Docente Università di Genova. 

Il curriculum del Dottor Sbrana è lungo e vario e, per chi è della zona e lo conosce, sa quanti ragazzi caduti nelle dipendenze da droga abbia aiutato in oltre 30 anni di carriera, proprio al S.E.R.T.


Maggiore Luca Panfilo e Maresciallo Giorgio Romanelli


La conferenza è stata moderata dal Sindaco Alessandro Silvestri insieme all'ideatrice della conferenza, l'assessora alle Politiche Sociali – Cultura - Pubblica istruzione e coadiuvata dal prezioso contributo dell'Arma dei Carabinieri, grazie alla disponibilità del Maggiore della Compagnia di Sarzana, Luca Panfilo e del Maresciallo della Caserma di Luni, Giorgio Romanelli che hanno magistralmente descritto la realtà quotidiana della loro  lotta alla droga nella nostra comunità, raccontando fatti di cronaca strazianti.


Il Sindaco Dott. Alessandro Silvestri

Ha aperto la conferenza il Sindaco Silvestri, rendendoci partecipi di quanto sia grave, oggigiorno, la situazione in ambito minorile. 

Come avvocato si trova sempre più coinvolto in casi dilaganti di tossicodipendenza e di tutti i guai che ne conseguono. Tra i tanti, oltre la detenzione di sostanze stupefacenti e furti, anche la violenza.

Alla base, sempre  più spesso, le famiglie all'oscuro della situazione ma che si ritrovano a chiedergli aiuto per i loro figli,  minori o poco più che adolescenti. 

Alessandro ha anche ricordato che un aiuto lo si può dare, ma bisogna che i ragazzi lo vogliano realmente e che ci sia una collaborazione a 360° tra i ragazzi, le Comunità che li accolgono, la famiglia e lo Stato che dovrebbe sostenere il tutto. Ha sottolineato anche che uscire completamente dalla dipendenza non è facile e non ci si riesce mai del tutto, la percentuale di chi riesce è, purtroppo, ancora molto bassa. 

La parola è passata subito al Dottor Sbrana, che ha descritto un quadro della situazione molto preciso, informando il pubblico in sala che, ad oggi, la droga che emette più vittime, è legale, venduta e consumata liberamente.

Questa droga ha un nome, si chiama alcol e ogni anno miete circa 18.000 mila morti contro gli 860 circa di overdose.

Quando si parla di droga e tossicodipendenza, viene facile pensare agli anni '70, alla siringa di eroina, ancora infilata nel braccio di un qualche ragazzo buttato in un angolo o al parco . Da quel periodo il corso degli eventi ha avuto una svolta esorbitante, è cambiata la società, la tecnologia si è evoluta e sono arrivate anche le nuove droghe, tra le quali, molto in voga negli ultimi anni, la ketamina, una sostanza sintetica utilizzata anche in veterinaria come tranquillante per i cavalli. 

Non entro in merito perché non è mia competenza, non essendo un medico, ma trovo perverso che i ragazzi debbano ricorrere all'uso di sostanze tossiche per "trovare un posto nel mondo".

L'età minima di ragazzi che fanno uso di sostanze, dall'alcol alle cosiddette "droghe pesanti", negli ultimissimi anni è scesa vertiginosamente alla soglia preoccupante dei 12 anni.

Il Dottor. Sbrana ricorda di aver chiesto a uno di questi ragazzi ragazzi come passa il propri0 tempo libero e la risposta è stata una pugnalata: "Non ne ho idea, non so cosa fare!"

Possibile che un ragazzino, soprattutto ai nostri giorni, non abbia idea di come passare il tempo libero, senza dover ricorrere a sostanze stupefacenti per avere un attimo di ebbrezza? 

Come si è arrivati a ciò?

Questa è stata la domanda fulcro della conferenza.

Senza demonizzare e incolpare nessuno, il Dottor Sbrana ha spiegato quanto sia importante, oggi, prendersi la responsabilità di ri-cominciare a parlare delle droghe e degli effetti devastanti che ne provoca l'assunzione: effetti sociali, economici, ma soprattutto fisici, portando spesso la vittima alla morte.

Una responsabilità che deve partire dalla famiglia, allargarsi alla scuola e alla comunità. 

Una rete fitta e collaborativa, che riesca a coinvolgere tutta la comunità, Forze dell'Ordine comprese, senza timore, ma con lo scopo di divulgare e educare non solo i ragazzi ma anche le famiglie.

Alla base di tutto, un collante potentissimo: il dialogo, che molto spesso viene meno per mancanza di tempo, per tabù o per scarsa documentazione sull'argomento.

È proprio il dialogo mancante a far sentire a disagio i ragazzi. La frenesia odierna ci spinge sempre di più alla solitudine, all'asocialità, a una socialità digitale o, peggio ancora artificiale.

L'uso smodato della tecnologia e dei media, delle compagnie frequentate, se non cautelati da una formazione di base e dalla sorveglianza della famiglia, per un ragazzino può diventare un veicolo trainante verso i pericoli delle dipendenze. 

Prendersi il tempo necessario per annoverare i valori, la fiducia nelle Forze dell'Ordine, negli insegnanti e nei genitori stessi, deve essere all'ordine del giorno in un contesto familiare e sociale sano. Certi tabù, sorpassati da tempo, devono sgretolarsi e lasciare spazio alla conoscenza.

C'è bisogno di cooperare insieme, di fare dei passi indietro, disconnettersi per qualche pomeriggio o giornata dalla realtà virtuale e vivere la propria vita, tornando a giocare a pallone nel campetto col compagno di banco, a corteggiare le ragazzine che ridono felici con le amiche, sedute sulla panchina della piazzetta, sfogliando un libro o osservando, nascoste dietro una rivista, il ragazzo che fa sognare tutta la scuola.

C'è bisogno di calore umano e di quella semplicità che la famiglia tornare a donare ai propri figli.

Ovvio che non è tutto così facile. 

Ogni persona, ogni ragazzo, è un caso a sé, con la propria personalità e capacità di reagire alle difficoltà, ma se si tornasse a parlare tutti insieme, pubblicamente, del campo che sta riprendendo la droga, si rimarrebbe sorpresi dallo scoprire quanto i ragazzini siano realmente interessati, ricettivi all'argomento e propositivi verso una soluzione.

Questo è ciò che è stato riscontrato dopo questa conferenza, tenuta sempre dal Dottor Sbrana, alla Scuola Media di Luni qualche giorno fa. 

Una sola goccia in mezzo a un oceano ha già creato una piccola onda nel Comune di Città di Luni e la speranza è che la divulgazione e nuove conferenze, attività di sensibilizzazione, possano far crescere questa ondina fino a farla diventare lo "tsunami" che spazza via tabù, paure e disinformazione. 

Il Dottor Sbrana, nel 2019, ha scritto un libro dall'omonimo titolo della conferenza, Ricominciamo a parlare di droghe, vi lascio qui sotto il link se desiderate acquistarlo o leggerne un estratto, scritto in maniera veramente semplice ed empatica, tipica dell'umanità dell'autore.

Cliccando sul link potrete trovare anche altre sue interessanti pubblicazioni.


https://www.google.com/search?sa=X&sca_esv=16afa8dc77c0fa71&rlz=1C1CHBD_itIT902IT905&sxsrf=AHTn8zpBDQPlQbw0J_Hqjl4fEZTI948L3w:1739483196015&q=Ricominciamo+a+parlare+di+droghe+Roberto+SBRANA&stick=H4sIAAAAAAAAAONgFuLVT9c3NEzPTsrKM7RMVoJwM0yL8owK0ou0pLKTrfST8vOz9RNLSzLyi6xA7GKF_LycykWs-kGZyfm5mXnJmYm5-QqJCgWJRTmJRakKKZkKKUX56RmpCkH5SalFJfkKwU5Bjn6OE9gYAUwNlipxAAAA&ved=2ahUKEwji4vbvz8GLAxXtxwIHHSHIHtMQ-BZ6BAgoECc&tbs=kac:1,kac_so:1&biw=1366&bih=607&dpr=1


Per chi invece volesse cimentarsi in letture a tema ma più crude, posso menzionare un "diario" controverso che lessi alle medie, a 12 anni: Alice i giorni della droga

Autore sconosciuto, il diario è una raccolta di esperienze di un'adolescente dal nome presumibilmente fittizio, Alice, che annota le sue giornate a base di droga e sballi da LSD su foglietti rimediati in giro.

Non si sa se Alice sia realmente esistita o sia opera di fantasia di un autore pure lui dipendente o, se la ragazzina abbia avuto un altro nome, opportunamente cambiato.

Il diario, edito da Feltrinelli, lo potrete trovare anche in rete, vi lascio sotto il link. È crudo, spiazzante, non lascia nulla all'immaginario, nemmeno sul macabro post effetto di alcune "dosi", ma è un documento prezioso che può aiutare a capire il mondo della tossicodipendenza.


https://www.feltrinellieditore.it/opera/alice-i-giorni-della-droga-1-2/


Altro titolo che mi viene in mente, un cult degli anni '80, Noi i ragazzi dello Zoo di Berlino, dal quale è stato tratto l'omonimo film e, molti anni dopo, il libro sequel La mia seconda vita, dove Christiane F. racconta della sua ricaduta nel tunnel, evidenziando quanto sia realmente difficile uscire dalla dipendenza. Entrambi li potete trovare su Amazon e sugli store digitali online.

Ultimo titolo, di più recente pubblicazione, è un romanzo thriller con qualche cameo paranormale, Teddy di Jason Rekulak, dove la tossicodipendenza e la lotta per uscirne della protagonista è uno dei fili conduttori del romanzo, che potrete trovare in tutte le librerie o store digitali.

Chiudendo questo articolo, ci tengo a ricordarvi che in ogni titolo che vi ho segnalato, il dialogo sincero e aperto con la famiglia, il medico, lo psicologo o l'educatore, è alla base per capire e superare le difficoltà in cui si incappa. 

Sempre.

Sperando di avervi sensibilizzato alla causa, vi invito a leggere anche altre pubblicazioni del Dottor Sbrana e a partecipare numerosi alle prossime conferenze organizzate dal Comune Città di Luni.

A presto e buone letture,
Tania C.




Recensione LETTERE DAL FARO di Valentina Cebeni - Ed. Sperling & Kupfer -

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