mercoledì 11 marzo 2020

Recensione FINCHÉ IL CAFFÈ È CALDO di Toshikazu Kawaguci - Ed. Garzanti Libri -





FINCHÉ IL CAFFÈ È CALDO

Toshikazu Kawaguci
Ed. Garzanti Libri
Uscita: 12 marzo 2020
Collana: Narratori moderni
Traduzione: Marseguerra C.
Pag. 192
Formato: rilegato
€ 16,00
Ebook disponibile

CONOSCIAMO L'AUTORE

Kawaguchi Toshikazu - foto dal web -

Nato nel 1971 in Giappone, ad Osaka, Toshikazu Kavaguchi lavora come sceneggiatore e regista. 
Finché il caffè è caldo è il suo romanzo d'esordio, vincitore del Suginami Drama Festival.

TRAMA


Da più di un secolo in Giappone esiste una caffetteria molto speciale attorno alla quale gravitano mille leggende. Dicono che una volta entrati nel caffè non si sia più se stessi. Si racconta che dopo aver assaporato il caffè si abbia la possibilità di rivivere un particolare momento di scelte sbagliate della propria vita. Raccontano che un semplice gesto sia in grado di cambiare tutto. Ma c'è una regola da rispettare. Solo una e importante: il caffè deve essere consumato prima che raffreddi. Non tutti sono disposti a entrare in quella caffetteria, ma qualcuno disposto a sedersi al tavolino sorseggiando un caffè fumante e a sfidare il destino per scoprire cosa gli riserva il futuro c'è.
Fumiko, che non ha potuto trattenere accanto a se l'uomo che ama. Kotake, che dopo aver perso il marito e i suoi ricordi crede di aver perso anche se stessa. Hirai, che non è mai stata completamente sincera. Kei, che cercando di essere una buona madre, raccoglie tutta la forza nascosta dentro di lei.
Quattro donne, accomunate da un rimpianto ciascuna. Ognuna di loro sente riaffiorare il dolore di un ricordo. Ma tutti scoprono che ormai il passato non ha più importanza proprio perché è passato e non si può modificare. Quello che conta veramente è il presente tra le mani. Quando si può ancora fare la scelta giusta. Sorso dopo sorso si gusta il caffè caldo e così va vissuta la vita, a piccoli sorsi, assaporandone ogni attimo. 
Finché il caffè è caldo è diventato un caso editoriale in Giappone, vendendo oltre un milione di copie e scalando successivamente le classifiche di tutto  il mondo.
Un romanzo dal misterioso fascino orientale, sulle occasioni perdute e su quelle ancora tutte da vivere.

IMPRESSIONI

Esce oggi, 12 marzo 2020, in tutte le librerie, edito da Garzanti libri, Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi che ho avuto l'onore di leggere in anteprima grazie alla disponilibità della gentile Linda di Garzanti. 
Affascinata dalla trama, ho chiesto una copia e mi ha subito accontentata inviandomi la versione ebook, per questo la ringrazio. Sono anche convinta che non sia il lettore a scegliere il libro, ma il libro ad arrivare al lettore in un momento di difficoltà, quando cerca risposte o vuole fare luce dentro di se. Per me è stata una lettura arrivata al momento giusto.
Immergermi nella cultura di un popolo così lontano, nella  sua saggezza antica ed eterea, nell'inebriante aroma del caffè bollente, è stato come attingere ad una fonte di nettare corroborante.
Con toni pacati, di una delicatezza quasi femminile, Kawaguchi mi ha trasportata in una dimensione dolce,  mistica, fatta di luce e di candore, di speranza e dissolvenza del dolore attraversando ed elaborando il dolore stesso. 
Descrivendo le storie dei suoi personaggi, la cui vita, con  errori e  successi,  gioie e dolori, potrebbe essere la nostra, mi ha invitato a riflettere sul senso, non tanto della vita in sé, ma in quello che noi le diamo con ogni nostra azione dettata da una causa, alla quale corrisponde una conseguenza. 

<< Qualunque cosa si faccia quando si è nel passato, non si può cambiare il presente. >>

Spesso ci lasciamo trasportare dalle emozioni, dai sensi, dall'istinto e soprattutto dal cuore. Senza riflettere sulle conseguenze che le nostre azioni, all'apparenza innocue e in buona fede, possono avere su noi stessi e sugli altri, scoprendole poi come macchie indelebili quando, nel futuro, ci guarderemo indietro, probabilmente con rimorsi e rimpianti. 

<<Se non bevi tutto il caffè finché è caldo...>>
<<...Se non bevo il caffè?>>
<<Toccherà a te diventare il fantasma seduto su questa sedia.>>

Non è facile prendere la decisione di entrare in quel caffè, perché il passato e il futuro fanno paura. Il passato può far soffrire, non si può cambiare e, anche se si potesse, le conseguenze potrebbero essere devastanti. Il futuro non lo si conosce, è un'incognita troppo grande da affrontare. Solo chi veramente è motivato accetta la sfida con se stesso. Chi entra nel caffè alla ricerca di un riscatto personale e morale deve attenersi a delle regole ben precise. Semplici e rigorose, pena diventare fantasmi:

Sedersi in una determinata sedia di un preciso tavolo;
Il tempo comincerà dal momento in cui il caffè viene versato nella tazza;
Una volta nel passato bisogna bere il caffè prima che si raffreddi ;
<<Altrimenti succederà qualcosa di orribile...>>

Un'allegoria velata e malinconica, utile però a scatenare una reazione, a spingere la persona a fare chiarezza dentro di se: se si continua a vivere nel passato la nostra vita non avrebbe più un senso. Alzeremmo un muro che ci impedirà di continuare ad andare avanti, a maturare, ad evolverci. Un muro invisibile che ci avvolgerà costringendoci a vegetare nell'apatia. 

<<Da adesso in poi, che ne è del futuro?>>
Kazu la guardò dritto negli occhi. 
<<Be', visto che il futuro non è ancora successo, credo proprio che dipenda da te...>>

Il passato fa parte di noi, per quanto possiamo dire o fare, tornare indietro fisicamente non si può. 
Così come non si può modificarlo, ma si può invece, nel presente gettare le basi per modificare la nostra vita futura. Sono sempre stata convinta che il presente altro non è che un ponte di bonificazione che collega il passato col futuro, e in questo romanzo, l'autore me ne ha dato la certezza.

Finché il caffè è caldo è un romanzo, ma lo collocherei senza dubbio tra i manuali di auto-aiuto o tra i saggi di psico-filosofia. Finché il caffè è caldo è un viaggio dell'anima, che arriva dritto al cuore del lettore invogliandolo a vedere la vita e il mondo con occhi nuovi, portandolo a riflettere sui valori che veramente contano nei giorni che ci scappano dalle mani come granelli di sabbia, perché siamo tutti un po' Fumiko, Hirai, Kei e Kotake. 
Abbiamo tutti, nel nostro passato, qualcosa che vorremmo cambiare, migliorare e portare nel presente per avere il futuro sul quale abbiamo sempre fantasticato o desiderato, ma solo perdonandoci gli errori del passato e accettandoci per quello che siamo riusciremo, nel presente, a migliorare il nostro futuro. 
Lascio ora a voi scoprire cosa ci insegnano i personaggi di Kawaguci, consigliando questo libro soprattutto a chi ha qualche rimpianto e rimorso, che sia un abbraccio non dato o un'occasione persa, che sia un errore del cuore o dell'impulso, leggendo la favola raccontata da Kawaguci, riuscirete a fare pace con voi stessi e le ombre che cercano di oscurare il vostro cammino.  

In fin dei conti, che uno torni nel passato o viaggi nel futuro, il presente non cambia comunque. E allora sorge spontanea la domanda: Che senso ha quella sedia?
Se vuole, la gente troverà sempre la forza di superare tutte le difficoltà che si presentano. Serve solo cuore. E se quella sedia ha il potere di cambiare il cuore delle persone, sicuro un senso deve averlo.

Il senso che la vita è come una tazza di caffè, da assaporare bollente e con poco zucchero. All'inizio svelerà i suoi toni forti e amari, ma lentamente si sprigioneranno le mille sfumature di un aroma deciso, intenso e dolce. Appagante. 
Un romanzo adatto ad ogni cuore, che batte, si ribella, piange e finalmente trova pace. 
Quella dell'accettazione,  soprattutto in questo momento delicato che sta mettendo in ginocchio l'Italia e il mondo. Rispettandoci e rispettando gli altri, potremo gettare le basi per un futuro migliore e ricco di serenità. E mai come adesso ce n'è veramente bisogno. 
Forse, nella realtà di questi giorni una tazza di caffè bollente non servirà a molto, ma tentare non nuoce.
Buona lettura, 
Tania C.

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