sabato 17 ottobre 2020

Recensione musicale di COME SE FOSSE FACILE di Massimo Bigi feat Enrico Ruggeri

 COME SE FOSSE FACILE


Massimo Bigi e Enrico Ruggeri. Foto su concessione di Massimo Bigi

Cari amici della Valigia buongiorno.

Oggi mi sono presa un giorno di pausa dai miei amati libri per ascoltare un po' di buona musica. 

Il 2 ottobre 2020 è uscito il singolo Come se fosse facile di Massimo Bigi feat. Enrico Ruggeri, seguito poi dall'album, prodotto con lo zampino di una delle più famose e poliedriche voci italiane, proprio Enrico Ruggeri. 

Dopo mesi di impegnativo lavoro, partendo dalle fondamenta di un gelido inverno, passando per le mura di una torrida estate, finalmente Il Bigi, come è conosciuto da tutti, con l'aiuto dell'amico storico Enrico Ruggeri e tutto il loro staff, è giunto a conclusione della sua opera, l'album Bestemmio e prego.

In uscita il 16 ottobre, Bestemmio e prego è un album al quale il Bigi e Ruggeri hanno lavorato gomito a gomito da ''decenni''.  

A 62 anni Bigi, di Castiglione del Lago,  dal 1993 cresciuto come direttore musicale prima e  come tour manager di Enrico  poi, è oggi un graffiante cantautore. Uno di quelli che bucano l'anima di chi si ritrova nelle parole delle sue canzoni. 

Ho avuto modo di conoscerlo ai tempi di Peter Pan Tour, a Lizzano in Belvedere, in montagna, grazie ad un amico in comune. Massimo era appena diventato Tour manager di Ruggeri e, quell'estate una tappa del tour era prevista nello stadio del paesino vicino a dove ho passato l'adolescenza.

All'epoca ero una ragazzina, innamorata di Enrico e disposta a fare ore di coda pur di avere un posto in prima fila appiccicata alle transenne del palco. Un sogno avverato, poter assistere a quel concerto quasi sul palco! 

Grazie all'aiuto del nostro amico  Andrea e grazie alla disponibilità di Massimo,  per la mia felicità, riuscii  ad avere il badge per i camerini, anche se poi non mi invitarono a mangiare le tigelle! Brutti che erano, tutti e tre, a me le tigelle piacevano e piacciono ancora tanto, quindi se volessero rimediare a quel mancato invito io sono sempre disponibile.

Di anni ne sono passati parecchi da quel '93, all'epoca Bigi era agli esordi, ma il tempo lo ha maturato, trasformando i suoi pensieri in ottima musica dall'anima rock.

Vi voglio parlare oggi proprio del singolo tratto dall'album : Come se fosse facile.

Una canzone che, dalla prima nota, mi è entrata subito in circolo, nel profondo della mia anima e li è rimasta, riecheggiandomi in testa ogni momento della giornata. 

Una canzone che racconta di quanto non sia semplice, ogni giorno, alzarsi col sorriso e vedere il bicchiere mezzo pieno.

Ascoltandola più volte, è anche molto orecchiabile, ho iniziato a riflettere sul messaggio che mi è arrivato.

In un mondo che, soprattutto adesso, è diventato ostile in ogni campo, dal lavoro ai rapporti sociali, non è  facile alzarsi da letto la mattina e trovare la forza per andare avanti senza cedere alla via più facile, quella di comodo ma che spesso non porta da nessuna parte.

Giorni ''vuoti'', statici, durante i quali non accade nulla dove il tempo sembra essere fermo anche se passa inesorabile e veloce in mezzo a gente così diversa ma tutta uguale, persa in in una vita sempre più virtuale.

<<Come se fosse facile uscire la mattina di casa, evitare ostacoli e prigioni, salutare fare finta che va bene perché è quello che conviene. Come se fosse facile>> 

(Cit. dal singolo Come se fosse facile Bigi-Ruggeri)

Mentre si riflette sul senso di questi giorni  è inevitabile fare il punto della situazione: l'unica strada da percorrere sembra quella di piegarsi alla convenienza del sorriso stampato in faccia e del ''va tutto bene''.

Dentro a queste parole ci ritrovo il mio vissuto, la mia quotidianità. Anni che mi scivolano via veloci nella lentezza di giorni che spesso sembrano tutti uguali, scanditi dagli schemi perpetui della routine. 

Spesso non ho voglia di raccontare ad un mondo che non è più capace di fermarsi un attimo ad ascoltare, quello che sta mi sta succedendo. Il mantra è sempre quello: sorridi e vai avanti, tanto a nessuno importa come stai. 

Quante volte ce lo siamo sentiti ripetere dai nostri genitori o da chi ci sta vicino?

Ma non è così scontato, quando hai una giornata storta,  quando tutto ti sembra inutile, quando non gira, stamparsi in faccia quel sorriso e convincersi che tutto va bene, soprattutto quando non sei disposto a venire a patti con la convenienza di comodo o solo per non darlo a vedere agli "altri".

Come se fosse facile stamparselo in faccia a comando un sorriso quando non ne hai voglia. 

Parlare è facile, da fuori, ma se provassimo per un attimo a metterci nei panni degli altri, forse capiremmo proprio quel  "come se fosse facile".

Il messaggio che mi è arrivato da  questa canzone è che  Massimo Bigi voglia porre l'attenzione su quanto sia importante e di aiuto fermarsi un attimo ad ascoltare se stessi e chi incrocia il nostro cammino. Un messaggio sul quale dovremmo riflettere tutti. Imparare a leggere al di la dell'apparenza per scoprire che invece sarebbe più facile se ci si ascoltasse un po' di più.

La voce soavemente morbida e intrigante di Massimo imprime alle sue parole un pathos e un ritmo difficile da non amare già dalle prime note. Il graffio del Rrouge è quel tocco che la rende "la canzone", quella che appena sveglia desideri ascoltare perché ti è entrata talmente dentro da cantarla anche mentre dormi.


foto dal web

L'album Bestemmio e prego, interessante già a partire dal titolo,  è uno scrigno ricco di accordi che spaziano dal rock al folk grazie alla collaborazione di nicchia di cantautori come Mirò, Silvio Capeccia (tastierista e fondatore degli Champagne Molotov e dei Decibel con Ruggeri ) e con un'altra  meravigliosa chicca di  Enrico, forse più chansonnier che rock, ma capace di emozionare facendo vibrare le corde dei sentimenti. 

Uno scrigno da aprire e da ascoltare con l'anima per conoscere più a fondo Massimo Bigi, uno di noi, un ragazzo sessantenne dal cuore rock che ha lavorato scrupolosamente per il sogno nel quale ha sempre creduto. 

Come dicevo a Massimo poco fa, non sono un critico musicale e non pretendo di intendermi di musica, ho solo voluto rendere omaggio con le mie emozioni alle parole che un uomo ha reso poesia in musica. 

Spero di aver coinvolto anche voi lettori; 

ogni tanto, nella pausa tra un libro e l'altro, un po' di buona musica aiuta a distendere i pensieri e a rilassarci oltre che a darci la carica giusta per affrontare le nostre giornate.

Vi lascio qui sotto il link del video di Come se fosse facile invitandovi non solo ad ascoltarla ma a guardarla perché è strepitoso, grazie anche alla meravigliosa cornice naturale che fa da sfondo: l'Umbria, paese natio di Massimo. 

Ringrazio Massimo Bigi per la pazienza che ha avuto nel rispondere subito ai  miei messaggi e per la disponibilità che mi ha accordato. Ma soprattutto lo ringrazio per le belle emozioni che mi ha dato con le sue canzoni.

Adesso, guardando con gli occhi dell'ottimismo ad un futuro di nuovo ''libero'', aspetto il tour, perché ho voglia di tornare ragazzina ed incollarmi di nuovo alle transenne davanti al palco, perché c'è bisogno di tornare ancora a riempire stadi e teatri cantando a squarciagola sulle note del cuore.

A voi, amici della Valigia, auguro buon ascolto.

https://youtu.be/OOLVeF1v5Ps


Tania C.



Nessun commento:

Posta un commento

Intervista a FRANÇOIS MORLUPI, autore della saga de I CINQUE DI MONTEVERDE

  Immagine di François Morlupi  su gentile concessione dell'autore DUE CHIACCHIERE CON L'AUTORE François Morlupi,  classe 1983, ital...