martedì 9 gennaio 2024

Recensione FINCHÉ CI SONO STELLE DA CONTARE di Maria Martinez - Ed. Corbaccio -

 




FINCHÉ CI SONO STELLE DA CONTARE 


Maria Martinez

Ed. Corbaccio

Anno di uscita 9 gennaio 2024

Genere Romanzo rosa

Fomato Brossura

Collana Narratori Corbaccio

Pag. 480

€ 16,90

Formato digitale presente in tutti gli store online


CONOSCIAMO L'AUTRICE

Maria Martinez, 30 milioni di views, col booktok è riuscita a conquistare i fan del romance. 

In Spagna  i suoi romanzi hanno venduto più di 250.000 copie.

Ha pubblicato la serie new adult "Cruzando los limites", Una canción para NovaliePalabras que nunca te dijeTù y otros desastres naturalesLa fragilidad de un corazón bajo la Iluvia .

"Finché ci sono stelle da contare" è il primo romanzo tradotto in italia.

Passa il suo tempo libero con gli amici, ascoltando musica, leggendo e seguendo la sua passione per K-pop e cultura coreana.


TRAMA



Fin da bambina Maya si è sacrificata anima e corpo per il balletto. È una giovane promessa della Compañía Nacional de Danza di Madrid e gli impresari più prestigiosi hanno scommesso su di lei. Ma un incidente mette bruscamente fine ai suoi sogni: Maya non potrà mai più ballare. Il suo compagno, nel lavoro e nella vita, la tradisce. Il mondo le crolla addosso: la nonna Olga, che sulla nipote proietta tutte le ambizioni frustrate che non ha visto realizzarsi nella figlia, la caccia di casa ritenendola responsabile della sua disgrazia. E così Maya, senza più una prospettiva certa e lontana dalla madre, che si è separata e si è rifatta una famiglia in un’altra città, decide di andare alla ricerca di suo padre, che non ha mai conosciuto. L’unico indizio per trovarlo: una foto. Un luogo: Sorrento. Maya parte per un lungo viaggio di scoperta, di ricordi, di orizzonti inaspettati.


IMPRESSIONI


<< È logorante lottare contro sé stessi >>

<< Perché il passato non lo puoi cambiare, anche se cerchi con forza di tornare a quel preciso momento. A quel preciso istante in cui tutto  è andato in pezzi. >>

Amici della Valigia buon anno, con la speranza che sia cominciato con tante belle letture per tutti.

Il romanzo di cui vi parlo oggi è stata un graditissimo "regalo di Natale" da parte di Valentina di Casa Editrice Corbaccio che mi ha gentilmente offerto, a sorpresa, una copia digitale di "Finché ci sono stelle da contare" di Maria Martinez.

Autrice spagnola che grazie al fenomeno del booktok è riuscita a scalare le classifiche delle copie vendute in pochissimo tempo.

Il romanzo, che ho avuto l'onore di leggere in anteprima, esce oggi nelle librerie italiane, pronto a conquistare i vostri cuori. 

Con uno stile dai toni rosa, fresco, delicato e giovanile, l'autrice ha saputo dare vita a personaggi vividi, ben strutturati e dinamici, trattando argomenti intimi e sensibili

Maya, la protagonista madrilena, figlia e nipote di ballerine di danza classica delle più prestigiose scuole di danza di Madrid, dopo l'abbandono in tenera età da parte della madre, cresce allevata dalla nonna materna Olga, di origine ucraine. Una donna arcigna, frustrata e spietata, dalla spiccata personalità narcisista, che riversa prima sulla figlia, poi sulla nipote, tutte le sue insoddisfazioni e i fallimenti come ballerina di danza classica.


<< I rimproveri costanti di mia nonna e la sua facilità nel farmi sentire in colpa per ogni male che devasta la Terra. Era chiaro: anche lo scioglimento dei ghiacciai era a causa di quell'unica scelta che avevo fatto senza la sua approvazione. >>


Maya si ritrova, ancora molto piccola, a essere incolpata di ogni insuccesso della nonna, pagando a caro prezzo le ripercussioni dell'abbandono da parte della madre, la quale, stanca di subire a sua volta le angherie e la dittatura di Olga, fugge lontano tagliando i ponti e ricostruendosi una vita. Lontana dal palco, lontana dal dolore provocato dalla madre e da un padre troppo succube della moglie, ma soprattutto lontana dalla figlia.

La bambina cresce con la convinzione di non avere un padre. Sua madre le ha sempre raccontato di non sapere il nome del padre biologico, rimarcandole il fatto che era stata concepita  durante una notte di follia con uno sconosciuto.

Gli anni passano, mese dopo mese, cercando di compiacere Olga, piegandosi a ogni suo capriccio per ottenere un briciolo di calore familiare, soffrendo del fatto di non conoscere le sue origini e ogni occasione era buona per essere vessata e accusata di ogni cosa infausta succedesse.

Quasi che tutti i mali del mondo fossero opera sua!


<< Io non ero mai stata sua "nipote", ero un suo progetto >

Nonostante le perpetue violenze verbali, psicologiche, i continui e assurdi ricatti morali da parte di quel mostro, Maya mette tutto il suo impegno nella danza, aiutata dagli insegnanti, dal fidanzato, suo compagno di danza e dall'amico del cuore Matias, un dolcissimo ragazzo omosessuale, dal cuore grande e dalle braccia sempre aperte per proteggerla.

Stanca di dover subire le frustrazioni della nonna, quando nemmeno il timido supporto del nonno quasi cieco e manipolato dalla moglie poté esserle ancora di aiuto, Maya cerca di trovare da sola la sua strada nella danza vincendo una borsa di studio che le avrebbe aperto le porte dei teatri di New York.

È tutto pronto, nonostante la disapprovazione e i tentativi di dissuasione di Olga che le rinfaccia continuamente di aver fatto una scelta egoista nei suoi riguardi. Lei che l'aveva cresciuta e aveva fatto di tutto per farla diventare una ballerina!

Senza ascoltare le pesanti accuse di Olga, Maya sta per iniziare una nuova vita negli Stati Uniti. Lontana da chi, invece di proteggerla l'aveva abbandonata senza un motivo apparente ma soprattutto lontana da chi avrebbe dovuto amarla quanto e quasi più dei genitori, quella donna aspra e manipolatrice, dal cuore pieno di odio verso chiunque.

Il destino, fin troppo crudele con Maya, decide però di metterla davanti a una dura prova: un'auto non rispetta il semaforo rosso e la investe, facendo crollare tutti i suoi sogni di una nuova vita a New York e la possibilità di diventare la prima ballerina della compagnia che l'ha ingaggiata.

Il verdetto è chiaro: Maya non potrà più ballare a livello agonistico, la sua gamba è fratturata in diversi punti e non potrà più reggere i ritmi serrati di allenamenti estenuanti. 

Insieme alla delusione cominciano a ricaderle addosso nuove e pesanti accusi di Olga: Maya ha fallito, è una delusione, non vale nulla. Meglio che cominci a cercarsi un lavoro e se ne vada di casa, vista l'ingratitudine nei confronti della nonna che ha sempre cercato di manipolarla per raggiungere i suoi sogni di gloria là, dove lei aveva fallito molti anni prima.

Come se la vita non l'avesse già messa a dura prova a sufficienza, Maya scopre il suo fidanzato in atteggiamenti fin troppo espliciti con la nuova compagna di ballo.


<< Inspirai profondamente e cancellai la conversazione. Poi, bloccai anche il suo numero. Vaffanculo! Ero stanca. Stanca di lei. Di una famiglia che non c'era mai stata per me. Stanca di tutto. >>


È la goccia che fa traboccare il vaso. Cacciata di casa, accusata di essere sempre stata un peso inutile per la nonna e ora il fidanzato fedifrago. 

A Maya non resta che raccogliere le sue cose e andarsene, non sa dove, ma è sicura che se vuole dare un senso alla sua vita, deve scavare a fondo nelle proprie origini, trovare quel padre che la madre le ha sempre tenuto nascosto e del quale non voleva nemmeno parlare.

Adesso è quasi sicura di aver trovato un indizio che la porterà dritta dal suo padre biologico, un affascinante quarantenne che le somiglia come una goccia d'acqua. Il suo nome è Giulio Dassori, di Sorrento.

Seguendo le sue emozioni, con lo zaino e una valigia, i pochi soldi che il nonno le ha donato sfidando le ire di Olga, Maya parte per Roma e, una volta giunta nella capitale italiana, comincerà il suo viaggio nella sua storia, verso Sorrento.


<< Hai mai provato a vivere seguendo il tuo istinto, seguendo quello che ti chiede il tuo corpo? >>


Arrivata a Sorrento, accaldata, stupita e in preda a mille emozioni contrastanti, con la voglia di scappare via, Maya fa conoscenza con un ragazzo che, oltre ad offrirle cibo e un tetto sulla testa, le scombussola l'anima e i sensi: Lucas, un bel  tenebroso e misterioso cameriere madrileno da un oscuro passato ingombrante.

Il sole caldo dell'Italia, il profumo dei limoni, il sale e l'azzurro del mare la accolgono  nel confortevole nido incantato di un'antica dimora sorrentina. 

Una splendida villa, ricca di giardini rigogliosi, agrumeti e magnifici panorami, rinnovatasi nel tempo come una grande "casa famiglia", abitata da una piccola ma variegata comunità di persone e personaggi di origini spagnole.

Tra queste persone c'è anche Giulio Dassori, titolare della scuola di danza del paese e mille conflitti da troppo tempo sopiti da risolvere...

Nonostante la reticenza, Maya si lascia trasportare dalla tranquillità di quel luogo, immersa nel calore dei suoi nuovi amici, l'unica e sola famiglia che sentisse "sua" e che le stava dando affetto senza ricatti e senza elemosinarlo.


<< Non so chi sono. Né cosa faccio né cosa voglio fare. Non so nulla, questa è la verità. E ormai non mi preoccupa più avere tutte le risposte. Tuttavia, se qualcuno mi dovesse chiedere che cosa sono, so che cosa risponderei. Giulio diceva che il passato è fatto di ricordi, si compone di istanti e il futuro nasce dai sogni. Ecco, io sono: ricordi, istanti e sogni. >>


Ma il destino crudele la mette di nuovo a dura prova. La stabilità che aveva appena trovato si sgretola come sabbia sotto lo sciabordio delle onde.

Chi è veramente Giulio Dassori?

Cosa nasconde l'ingombrante passato di Lucas?

Chi è veramente e cosa vuole Maya?

Cercando di dare una risposta alle mille domande che  stanno facendo crollare le uniche certezza che pensava di aver trovato, Maya comincia un lungo viaggio introspettivo che la metterà a confronto con i suoi dubbi e le sue paure più grandi.

Un viaggio evolutivo  durante il quale ogni certezza e speranza sembrano perdute ma, "finché ci sono stelle da contare"...

Questa, a grandi linee, è la storia di Maya, una bambina abbandonata a sé stessa fin da piccola, privata dell'affetto paterno da una madre che probabilmente non le ha mai voluto bene. 

Affamata di amore e affetto, del calore di una famiglia amorevole, si piega ai continui ricatti della nonna materna, con la convinzione di essere sbagliata, incapace. 

Nonostante la leggera scorrevolezza dello stile ed essendo un romanzo rosa, l'autrice ha affrontato temi forti, duri, che invitano a riflettere e a scavare dentro noi stessi.

Più volte, durante la lettura, mi ero ritrovata a paragonare Olga con i miei nonni materni, con i quali sono cresciuta e che mi hanno amorevolmente fatto da madre e padre quando i miei genitori erano impegnati col lavoro.

Anche mio nonno era quasi cieco, ma insieme alla nonna mi hanno sempre aiutata, spronata e incoraggiata in ogni cosa facessi, senza mai farmi sentire inadeguata.

Mi sono chiesta più volte, leggendo delle manipolazioni di Olga, quanto possa far male al benessere familiare la cattiveria, il narcisismo di una singola persona. Ti senti impotente, inadeguata, il rifiuto della società. Tutto il male sembra ricadere su di te e, quando finalmente trovi la tua strada e l'amore che hai sempre elemosinato, lasciarsi andare non è facile. Si aprono pozzi infiniti in cui scavare mentre la fiducia è sempre traballante.

Come è possibile che una nonna possa essere così anafettiva e cinica, narcisista?

I nonni dovrebbero proteggerci e amarci incondizionatamente! 

Leggendo cresceva in me la rabbia verso le sole due donne che avrebbero dovuto proteggere, crescere e sostenere Maya.

Per trovare le risposte che Maya stava cercando ho iniziato anche io a scrutare il mio passato, le mie emozioni, i miei dubbi. Qualche lacrima è scesa, liberatoria, diradando quei banchi di nebbia che si erano creati nel tempo, lasciandomi una sensazione di pace e accettazione.

L'autrice tratta con estrema delicatezza anche l'argomento omosessualità e adozione senza mai cadere nel retorico o nel volgare, con estrema semplicità quasi stesse dialogando vis a vis col lettore.

Posso dire che questa è stata una lettura molto piacevole e profonda. I paesaggi sono descritti in 3D, sembra quasi di sentire il profumo dei limoni e il sale sulle labbra, la freschezza delle acque cristalline della Costiera Amalfitana.

Mi sento di consigliare questo romanzo a chi ha bisogno di ritrovarsi, di dare delle risposte ai propri dubbi e incertezze.

A chi ha perso la voglia di lottare, di andare avanti quando tutto sembra finito perché, "Finché ci sono stelle da contare...".

Invitandovi a correre in libreria, ringrazio ancora Valentina per la copia e vi auguro buona serata.

Tania C.




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