LE MANI SULLA GUARDIA COSTIERA
Nello Scavo
Ed. Chiarelettere
Genere Grandi Inchieste
Collana Principio Attivo
Pagine 176
Formato Brossura con alette
€ 15
Formato ebook presente in tutti gli store digitali
CONOSCIAMO L'AUTORE
Nello Scavo, inviato speciale di "Avvenire", da anni indaga su criminalità e terrorismo globale.
Portano la sua firma molti servizi delle zone più calde come la ex Jugoslavia, il Sud Est asiatico, America Latina, paesi dell'ex urss, Corno d'Africa e Maghreb.
Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti spicca il Premio cidu per i Diritti Umani - Ministero degli Esteri (2020) e il Premiolino 2020.
TRAMA
Una fitta e impenetrabile cappa di nebbia è calata sulla Guardia Costiera.
Malgrado le incalzanti domante dei giornalisti e magistrati riguardo le numerose stragi di migranti, il silenzio regna sovrano sulle responsabilità, sulle origini degli ordini e sul potere dei mandanti.
Nonostante il costante ed eroico impegno nel salvare vite umane, si sta oggi combattendo una "guerra" politica finalizzata a destituire autonomia e potere solo per accordo elettorale.
Portare in luce questo affaire di corte è solo il primo anello di una maglia facente parte di una complessa catena nella quale tramano mafie mediterranee, oligarchi russi, contrabbandieri di petrolio e trafficanti di uomini, impegnati a produrre giri di affari da miliardi di euro.
Nello Scavo ha minuziosamente ricostruito le prove, fino a oggi tenute nascoste, dei patti segreti tra Stati, raccogliendo testimonianze di ufficiali in pensione, gole profonde del sistema di accoglienza e infiltrati.
Grazie alle testimonianze inedite riportate, insieme a documenti ufficiali, Nello Scavo accende finalmente una luce sull'oscuro mondo dei loschi traffici mediterranei, volti ad alimentare la sete di potere di chi non si fa scrupoli a sfruttare la vita umana di qualsiasi età.
IMPRESSIONI
<< C'è un principio non scritto che risiede nell'animo di ogni marinaio: quello di prestare aiuto a chiunque rischi di perdere la propria vita in mare >>.
"Le mani sulla Guardia Costiera - come la politica minaccia l'indipendenza di una grande istituzione italiana -", inchiesta di Nello Scavo, mi è stata gentilmente proposta e offerta, in versione cartacea da Tommaso e Alice di Chiarelettere, sempre molto disponibili e attenti ai miei gusti letterari.
La copertina è accattivante e in tema col contenuto dell'inchiesta.
Un mare agitato, cupo, nebuloso, come tutto ciò che ruota intorno al "traffico umano" nel Mediterraneo. Ma presenta anche un'area di mare increspato più chiara, quasi come una luce.
Quella luce che l'autore sta cercando di fare da anni, mettendosi in gioco per la causa.
Chi di noi non ha mai fantasticato guardando i film e le fiction dedicate a imprese eroiche della Guardia Costiera italiana?
Chi, da piccolo, non ha mai fantasticato di indossare la candida divisa estiva, sostituita dall'eleganza di quella blu marine invernale?
Una delle istituzioni militari italiane più importanti e impegnate a 360° tra cielo, terra e mare durante le emergenze marine, fluviali e lacustri, formata da uomini forti, eroi coraggiosi e generosi che ogni giorno si impegnano per difendere la nostra Terra da pericoli di ogni genere e a salvare chi rischia di perdere la propria vita in mare.
Nello Scavo, grazie a un'accurata e minuziosa indagine, ha raccolto dettagliate testimonianze, documenti e prove riguardo certi "ambigui traffici marini", avvolti in una spessa coltre di nebbia e silenzio dietro al cui operato poco chiaro sembrerebbe celarsi il glorioso Corpo militare nazionale, la Guardia Costiera.
Il giornalista rimarca anche i valori sui quali era stata fondata e per i quali ha sempre lavorato la Guardia Costiera, sempre fedele al suo motto "Omnia vincit animus".
Da qualche tempo, però, qualcuno sta remando contro l'operato italiano di questa grande istituzione militare, muovendo accuse pesanti.
Ma quanto sono fondate queste accuse? Quanta verità si cela dietro ad alcune di loro?
Giochi di potere politico e di interessi geopolitici, che mirano al predominio del Mediterraneo, stanno cercando di "affondare" la G.C. nazionale, gettando fango e portando a galla fatti poco chiari avvenuti nel "Mare Nostrum", riguardo la responsabilità di alcune operazioni di salvamento dei migranti, avvenute nelle acque del Mediterrane, dove pare che le Ong interessate alle manovre di soccorso, ignorando gli ordini superiori istituzionali di Marina Italiana, si siano inoltrate molte miglia marittime ben oltre il confine della costa libica col benestare della G.C. italiana.
Pesanti, sono state anche le accuse, poi smentite, che vedevano le flotte navali atte a seguire le operazioni di SAR (search and rescue n.d.r.) come un incentivo, un velato invito, ad aumentare il traffico umano.
Il giornalista rimarca anche i valori sui quali era stata fondata e per i quali ha sempre lavorato la Guardia Costiera.
Nonostante l'accuratezza e la precisione delle indagini, quando si cerca di portare alla luce la verità, chi si mette in gioco ogni giorno per la causa, diventa scomodo, soprattutto a chi la verità la vuole tenere celata, continuando a lucrare a scapito di innocenti vite umane, tra le quali quelle di tantissimi bambini.
<< "Da questo momento lei è sotto protezione".
Pausa. Silenzio. Addio alla vita di prima. Così, in sette parole. Non riuscii a dire null'altro. Il perché lo avevo capito da solo. >>
Oggi Nello Scavo, per aver "dato la caccia" a uno dei più crudeli trafficanti di umani, il libico Al Milad, si trova a dover vivere sotto scorta, con una minaccia di morte che pende come una Spada di Damocle sulla sua testa.
Al-Bija, lo spietato aguzzino libico a capo di una potente cupola mafiosa della Libia del nord, che si arricchisce approfittandosi della disperazione umana, sembrerebbe essere il diretto responsabile di pestaggi e torture avvenuti nei campi profughi libici, con tanto di immagini e video che lo incastrano, ma soprattutto è sospettato di essere l'artefice di molti naufragi finiti in tragedia, al soldo del "padrino" Mohammed Kashlaf, capo della sicurezza di una importante raffineria e trafficante di esseri umani, dietro al traffico illecito di petrolio, come una sorta di scatole cinesi.
Nonostante le pesanti accuse, Al-Bija, nel 2017 è stato ossequiosamente ricevuto in Italia, con tutti gli onori del caso, come Capo della Guardia Costiera libica, ritenuto valoroso uomo degno di fiducia nei riguardi della regolamentazione dei numerosi esodi, ovviamente dietro lauto e tacito pagamento di ingenti somme di denaro.
Nel 2018, nonostante la manovra salviniana contro le Ong, Al-Bija vede rafforzare il suo potere, ricevendo la promozione militare al grado di Maggiore.
In parallelo aumentava anche la crudeltà verso i disperati che dal "lager" di Ez Zauia, dopo aver versato i risparmi di una vita, venivano stipati come sardine in una scatoletta senza motore né riparo e lasciati in mano al destino, per essere poi catturati dalla Guardia Costiera libica e riportati nei campi, dove avrebbero subito nuove e atroci violenze prima di essere di nuovo buttati in mare in balia delle intemperie.
Alla luce di queste innumerevoli atrocità, le sanzioni Onu, che già da anni venivano inferte alla Libia, non sono mai state solute.
<< Per venirne a capo, come vedremo, bisogna ficcare il naso a La Valletta, proprio dove nel 2017 venne uccisa con un'autobomba la giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia, la cui morte ha molto a che fare con gli affari sporchi lungo le rotte del Mediterraneo. >>
Scavo sostiene che il crimine peggiore non è quello delle inchieste giornalistiche, ma l'omertà dello Stato, che copre la discriminazione col silenzio, proprio come era accaduto a Malta.
<< Una storia che va raccontata dalla fine. >>
Nel 2017, a La Valletta, con l'ausilio di un'autobomba, venne tragicamente assassinata la giornalista maltese Daphne Galizia.
La donna, della quale Nello Scavo si ritrovò a seguirne le tracce tracce investigative, fu dipinta dai funzionari del governo maltese come una "strega pazza", proprio mentre stava indagando su diverse piste che spaziavano dalla mafia ai casinò maltesi, dal traffico di petrolio a quello del gas e, in particolar modo, su quella del traffico umano nelle acque mediterranee e il coinvolgimento nelle losche manovre di copertura del corrotto governo laburista maltese, manovrato dalla malavita.
Calunnie e diffamazione furono l'anticamera per la sua eliminazione, magistralmente passate sotto silenzio.
<< Di tempo ne è passato. Ma in parlamento anche quella volta prevalse la scelta di sempre, la solita. Il silenzio.>>
Non da meno Scavo, durante le sue indagini, riuscì a raccogliere materiale sufficiente a denunciare sordidi intrighi governativi riguardanti l'alternarsi di governanti e le loro prese di posizione per fermare il traffico umano, senza mai risolvere il problema dignitosamente e senza sacrifici di vita umana, finendo per essere lui stesso minacciato dalla mafia libica e senza avere risposte dalle istituzioni.
Di orrori da raccontare ce ne sarebbero ancora tantissimi, ogni capitolo dell'inchiesta è un invito all'approfondimento, a saperne sempre di più, aprendo un "Vaso di Pandora" senza fondo.
Se anche a voi interessa la cronaca nera nazionale e internazionale, se amate le inchieste o semplicemente se siete curiosi di sapere, "Le mani sulla Guardia Costiera" è una interessante lettura che fa al caso vostro.
Non tutto è di facile comprensione, non tanto per la narrazione, che è semplice e scorrevole, quanto per l'elaborazione di tutte informazioni e, soprattutto, per cercare di capire il perché l'essere umano possa arrivare a tanta cattiveria e delinquenza.
Esseno un'inchiesta, quindi una raccolta di articoli e testimonianze, richiede un po' di impegno nella lettura e un minimo di conoscenza politica e militare, che può essere tranquillamente soddisfatta approfondendo ciò che non è chiaro, sul valore e operato della Guardia Costiera e del mondo militare italiano.
Chiedo venia se ho fatto confusione ed errori di comprensione (gradirei se me li segnalaste), anche se l'argomento mi interessa, non è proprio il mio forte e spesso ho avuto bisogno di rileggere alcuni capitoli.
Colgo l'occasione per augurarvi buona domenica e tante belle letture.
Alla prossima,
Tania C.
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