lunedì 17 giugno 2019

Recensione di NINFA DORMIENTE di Ilaria TUTI Ed. Longanesi






NINFA DORMIENTE
Ilaria Tuti

Ed. Longanesi
Pag. 480
Rilegato con sovracopertina
€ 18,60
Ebook disponibile
Collana La Gaia Scienza



CONOSCIAMO L'AUTRICE

ILARIA TUTI -foto dal web -


Ilaria Tuti è una bella ragazza che vive tra le silenziose montagne di Gemona del Friuli, montagne silenziose quasi quanto lei.
I suoi studi in economia non le hanno impedito di coltivare la sua grande passione: la fotografia e il disegno, lavorando come illustratrice per una piccola Casa Editrice. Il suo esordio come scrittrice, nel 2018 con Fiori sopra l'inferno, la vede piazzarsi sul podio dell'editoria italiana ed estera come miglior Crime of the month, titolo riconosciutole dal Times nel marzo 2019. I punti di forza dei suoi romanzi: un'ambientazione d'atmosfera ma allo stesso modo inquietante e il personaggio di Teresa Battaglia, donna forte e fragile sotto la corazza coriacea che la vita le ha cucito addosso, perno trainante e indimenticabile fin da subito. Con uno stile fresco e maturo e l'impeccabile meccanismo narrativo impeccabile riesce a creare il giusto mix di tenerezza e mistero per incollare il lettore sino alla fine.


TRAMA

I Cold Case, come li definiscono oggi, i casi freddi come il vento che soffia nella valle e il ghiaccio che vela le montagne, sono gli unici casi di cui posso occuparmi oggi. Il tempo ha sepolto atroci violenze, facendole riaffiorare come un crudele puzzle da risolvere, molto più oscuro e complicato di quanto potessi immaginare. Il male ha tessutole sue trame intricate e a me non resta che analizzarle, seguendo sentieri e indizi che mi porteranno nelle  valli più profonde e nel cuore delle foreste che germogliano a primavera. Dovrò arrivare sino a dove mi guideranno gli indizi, sino a che la mia mente avrà linfa per sorreggermi e farmi strada. Il mio nome è Teresa Battaglia e sono un Commissario di Polizia specializzata in profiling. Giorno dopo giorno attraverso l'inferno che mi sta divorando come un fuoco camminandoci sopra per rimanere a galla, aggrappata al mio lavoro e alla mia squadra: il mio mondo, la mia regione di vita. Perderli sarebbe come se mi strappassero il cuore dal petto, perciò vado avanti, consapevole che questa potrebbe essere il mio ultimo Cold Case. E vado avanti col coraggio della paura, quello di non riuscire a salvare nessuno, nemmeno me stessa.
Dopo Fiori sopra l'inferno, thriller rivelazione del 2018,Teresa Battaglia, col suo carattere burbero e protettore,  è pronta ad affrontare il suo ultimo ed intricato cold case e la battaglia più importante, quella contro il fuoco che la sta divorando. 

IMPRESSIONI

"L'amore che si fa dramma veniva celebrato troppo spesso. A morire erano sempre le donne. Non è amore. E' possesso. Bisogno di controllo"

E' difficile che, quando una copertina mi colpisce al punto di desiderare il libro, poi il testo non mi piaccia. Poco prima della pubblicazione avevo seguito la campagna pubblicitaria della Ninfa dormiente, attratta in particolar modo dalla suggestiva copertina che ispira un mix di mistero e pace. Avevo conosciuto Teresa Battaglia in Fiori sopra l'inferno e, sicura di non fare un buco nell'acqua, ho subito chiesto a Benedetta di Longanesi se ci fosse la possibilità di poter recensire Ninfa dormiente. Disponibile e gentile come sempre, mi ha omaggiato dell'ebook e, ancora una volta, la delicatezza ricercata e curata di Ilaria Tuti mi ha conquistata sino alla fine.  Un romanzo corposo, quasi cinquecento pagine, forse un po' lento rispetto al primo, ma mai noioso. Un ritmo delicato,  che  scorre come un ruscello di montagna: a volte placido, a volte trascinato da una corrente impetuosa in prossimità della rapida di un colpo di scena. Una colonna sonora, Il tranello del Diavolo, che incanta e invoglia ad addentrarsi nella fresca profondità della Val di Resia cercando i tasselli di un macabro puzzle che il tempo si è divertito a celare tra i boschi e l'omertà dei suoi abitanti.

"Guerriera ... una poliziotta, forse. Una donna di sessant'anni, malata, che cerca di fare l'eroina e invece non è nemmeno più capace di dare un nome alle cose."

Il Commissario Teresa Battaglia, l'Ispettore Massimo Marini e tutta la squadra, sono pronti per un nuovo cold case. Questa volta, a dar loro filo da torcere è un misterioso, affascinante quanto macabro quadro, ritrovato  poco meno di un secolo dopo, dal nipote di chi lo ha dipinto: l'ormai anziano pittore Alessio Andrian. La particolarità del quadro sta nel fatto che, oltre a crederlo perduto per sempre,  è stato dipinto con sangue e resti di un cuore umano. Sangue ricavato da un omicidio avvenuto nel 1945. A chi appartiene il sangue di quel cuore e chi rappresenta la bellissima donna, la famosa Ninfa dormiente,  ritratta nel dipinto? E'veramente il ritratto appartenente a quel dna? Come mai il pittore Andrian, dopo aver ritratto la donna si è rifugiato in un bozzolo di silenzio perpetuo, protetto dalla Valle?  Non sarà una passeggiata venire a capo di questo mistero: il tempo, unito all'omertà dei valligiani,  ha oscurato  molti indizi e testimoni , ma soprattutto ha riportato in luce il male di quel piccolo mondo a se, racchiuso nella Val di Resia. 

"Il Commissario Battaglia prese a pulire le lenti degli occhiali da lettura, come sembrava fare ogni volta che rifletteva. Si stava chiarendo i pensieri. <<Perché dovremmo essere qui, noi, se non per sciogliere il mistero di una morte?>>"

Tra viaggi nel tempo, voluttuosamente incastonati negli accurati flashback del 1945, come tessere di un mosaico dell'orrore, vengono alla luce tanti piccoli indizi. Tasselli ritrovati, spesso sfidando la legge con metodi non propriamente convenzionali e seguendo l'istinto che Teresa coi suoi modi burberi e al contempo teneri, insieme alla squadra e Blanca, un nuovo personaggio  collaboratore chiave per l'indagine,  si ritrova a dover decifrare e far combaciare per mettere fine al mistero della Ninfa dormiente. 

"Massimo non riusciva a dormire. Sciorinava le ore della notte con gli occhi fissi sulla schiena di Elena. Lei riposava nel suo letto, coricata su un fianco. Lui la osservava appoggiato alla porta."

Man mano che il puzzle prende corpo, tra segreti svelati e violati, nuovi omicidi e indizi carpiti grazie all'aiuto di Blanca, si scopre anche il profilo di un nuovo Massimo Marini. Lo avevamo lasciato in Fiori sopra l'inferno in preda alle sue insicurezze e paure, avvolto dall'ala protettrice di mamma chioccia Teresa, per ritrovarlo cresciuto, uomo che ha fatto pace coi mostri del passato, pronto a spiccare il volo e  a prendere coscienza di se e della nuova avventura che sta per cominciare. 

"Sei una sciocca se pensi che non si accorgeranno di quello che ti sta accadendo"

Se da un lato l'Ispettore Marini sembra aver trovato finalmente un po' di pace, per Teresa inizia un calvario che non è ancora pronta ad accettare e rivelare, pur consapevole che non potrà nascondersi ancora per molto, prima che il male impadronitosi del suo corpo e della sua anima la nasconda a se stessa e al suo diario, la sua "memoria di carta". Il diabete trascurato  e i fantasmi del passato, che hanno arso la sua mente e l'anima, sono sfociati in un male dal nome difficile, che fa paura a pronunciarlo. Ma Teresa non si abbatte, con le sue caramelle, sempre troppe e proibite per la sua salute, i suoi capelli di brace e il temperamento impulsivo, tra il sacro e il profano, lotterà sino allo stremo per far luce sulla Ninfa dormiente e ridare pace alla Valle. Ma sarà una pace apparente? Non vi racconto di più, vi rovinerei la sorpresa e il piacere di arrivare alla conclusione del romanzo. Il finale? Lo scoprirete solo inerpicandovi nei freschi sentieri dei boschi friulani e seguendo Ilaria Tuti . Sono sicura che Teresa non mollerà tanto facilmente la presa e la ritroveremo presto impegnata a far luce su nuovi misteri ... è una promessa che Ilaria Tuti deve ai suoi lettori.

Buona lettura, 
Tania C.





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