giovedì 30 gennaio 2020

Recensione di BACI AMARI E MUSICA D'AUTORE di Martina Attili - Ed- Longanesi -




BACI AMARI E MUSICA D'AUTORE

Martina Attili
Ed. Longanesi 
Pubblicazione: gennaio 2020
Pag. 223
Collana La Gaja Scienza
Brossura
€ 16,00
Ebook disponibile
Questo libro è stampato col sole. Azienda carboon-free

CONOSCIAMO L'AUTRICE


Martina Attili - foto dal web -






Nata a Roma nel 2001, Martina Attili a sei anni comincia a prendere lezioni di musica e a quattordici scrive le sue prime canzoni. Il 2017 la vede classificarsi tra gli otto finalisti di Area Sanremo. Nel 2018 col brano inedito scritto e arrangiato da lei, Cherofobia, si presenta a X Factor ipnotizzando la giuria. Il brano diventa virale prima della messa in onda dello show vincendo il disco di platino e ottenendo milioni di visualizzazione su You Tube e streaming Spotify, dando il nome all'ep e il via al tour di concerti nel 2019.
Martina è attivista testimonial del Centro Nazionale Contro il Bullismo/Bulli Stop.
Attualmente è impegnata con nuovi progetti musicali per Sony Music.
Questo è il suo primo romanzo.


TRAMA

Sara ha sedici anni e grandi sogni. Gareggia nella Nazionale di pattinaggio su ghiaccio, ma un brutto incidente le ruba i sogni e il futuro. 
Soffre, vive, combatte la paura che la attanaglia, grande quanto il vuoto che c'è nel mondo. 
Sara ha un'amica, la sua migliore amica che è la metà della sua anima, la sua famiglia e che, come tutte le famiglie, la fa sentire in gabbia e libera allo stesso tempo.
Ha un ragazzo. Quello sbagliato. Ma si innamora di quello giusto nel momento sbagliato. Fa un gran casino, si reinventa, rifiutandosi di credere a chi le dice <<è impossibile>>. Sbaglia e cade di nuove, ma non perde la forza di provare a rialzarsi.
Sara ha un dono, ha la voce di un angelo e canta, scrive i suoi pezzi strappacuore, non mangia mai. Leggera come un uccellino, nessuno può farla crollare se non è lei a volerlo.
È una ragazza come le altre. Difficile, incasinata, unica e impegnata a trovare la strada giusta in mezzo alle mille strade sbagliate. Ogni tanto si perde, bisogna perdersi, ma rimanendo aggrappati alla voglia di ritrovarsi.


IMPRESSIONI

Per questa  bella copia cartacea fresca di stampa ringrazio Elena di Longanesi che mi ha accontentata: è stato un piacere riceverla.
Un romanzo appena pubblicato,  scritto da Martina Attili, una giovane donna di appena 19 anni, ma già famosa al pubblico per la sua partecipazione a Area Sanremo e X Factor. Un personaggio che spopola sui social, con una voce che incanta. Ma Martina non è solo voce, musica e televisione. Con questo suo primo romanzo che affronta i quotidiani problemi adolescenziali, si è rivelata anche una brava scrittrice. 
Indovinata la copertina che rispecchia le grandi passioni di Sara, il pattinaggio, la musica e il rosa dei capelli. Mi ha colpita in positivo anche per questo, un dettaglio importante per un lettore. 
Non conoscendo la Attili come autrice, confidavo molto sulla trama che, oltre alla grafica, aveva attirato la mia attenzione. Mi piace il pattinaggio su ghiaccio, mi incanto sempre a veder piroettare giovani ragazzi che si sacrificano per la loro passione quindi, sicura che sarei arrivata all'ultima riga soddisfatta, mi sono avventurata nei sogni di Martina Attili e di Sara, rimanendone piacevolmente sorpresa. 

Non so se avete presente quella sensazione di completo benessere, come se un po' vi sentiste fieri di voi stessi.

Baci amari e musica d'autore è un romanzo, protagonista è Sara Sminor, una tredicenne con un brillante futuro nella Nazionale di pattinaggio su ghiaccio. 
Sara vive coi genitori e il fratello a Roma, va bene a scuola, le piace lo sport, ha anche qualche problema a gestire la rabbia, ma grazie alla sua migliore amica Emma che sa come calmarla sembra riuscire controllarlo.  Sara  ha anche  un dono speciale: canta come un angelo. Studia pianoforte da autodidatta, compone e arrangia i suoi pezzi e grazie alla sua tenacia arriva in finale ad Area Sanremo con un brano speciale  da lei composto e arrangiato: Cherofobia. 
Un brano che racconta la paura della felicità, la tendenza ad evitare situazioni che provocano gioia.

<<La cosa ti ha disturbata?>>
<<Mi disturbano un sacco di cose.>>
<<Tipo?>>
<<Le persone. Odio le persone. Non capisco perché su alcune il karma non funzioni.>>
<<Hai mai fatto del male a qualcuno per questo?>>
<<Non è evidente?>>
<<A te.>>
<<A me.>>


Sara è arrivata a comporre questo brano ripercorrendo un vissuto di circa tre anni, durante i quali ha visto momenti di gloria durante i quali ha riso, ha gioito. Poi la disgrazia che le ha rubato i sogni e il futuro: è caduta, si è rialzata, cadendo ancora, non ha perso la speranza, ma qualcosa si è rotto dentro e intorno a lei.
Mentre si stava allenando col padre per le prossime gare, Sara cade. Il dolore alla caviglia è lancinante, ma con la follia di ogni sportivo, si alza e prova ancora, ma il dolore le trapassa il cuore e il padre è costretto a prenderla in braccio e portarla dal medico.
La diagnosi non lascia spazio a dubbi: 

<<Se Sara volesse continuare a fare sport, allora dovremmo programmare un intervento.>>

Il suo raro scafoide bipartito era rotto, e aveva coinvolto anche il tendine tibiale posteriore.
Il bivio che le si presentava davanti era chiaro: continuare a pattinare, quindi fare l'intervento, o appendere i pattini al chiodo?
Il pattinaggio era importante per Sara, e tra quattro mesi avrebbe dovuto scendere in pista a Canazei. Scucendo al medico la promessa che sarebbe tornata come nuova, Sara affronta l'intervento. 
Quando il destino si accanisce contro qualcuno, lo fa con tutta la potenza di cui dispone. L'intervento al piede non riesce, compromettendo il futuro sportivo di Sara che si ritrova a dover pagare le conseguenze dell'anestesia e dei potenti anti dolorifici. Appena dimessa dall'ospedale passerà le sue giornate vomitando tutto ciò che mangiava e in preda ad un freddo che le divorava l'anima pur essendo in agosto. Il padre la obbligò a reagire, a combattere la forte disidratazione che l'aveva colpita e piano piano si rimise sui pattini, cercando di tornare quella di prima. Non partecipò ai campionati, il suo piede non funzionava più. C'era bisogno di un altro intervento.

Non andavamo d'accordo, quasi per niente, ma l'amore non è bello se non è litigarello.

Le giornate di Sara, tra sport, scuola e canto, erano scandite da burrascosi momenti passati col fidanzatino Francesco. Un ragazzo sbagliato, violento e ribelle, che cercava di tenere Sara legata a lui senza possibilità di liberarsi. Francesco era anche un traditore, un giorno baciò un'altra e lo disse a Sara. La reazione della ragazza fu quella di attaccare verbalmente Francesco e "l'altra", umiliandola e aggredendola verbalmente. 
L'episodio sfociò in un futuro di tira e molla con Francesco e in un piccolo incidente che le diagnosticò un tumore benigno al piede. Il tumore doveva essere operato per non sfociare in qualcosa di peggio.
Il liceo era cominciato, ma le cose non migliorarono in nessun campo, con Francesco era più il tempo passato a litigare e subire che quello passato nella tenerezza del primo amore. 
Poi Sara conobbe Leonardo che fece precipitare il fragile rapporto con Francesco e i suoi sentimenti  per lui.
Leonardo era tutto l'opposto di Francesco: bello, grande,  protettivo e premuroso e soprattutto cercava di spronarla a riprendere in mano la sua vita. Il ragazzo ideale! Ma lei desiderava tutto ciò?
Il secondo intervento per Sara  segnò  definitivamente la fine degli allenamenti su ghiaccio: non avrebbe mai più indossato i pattini, non avrebbe sentito mai più lo screpitio del ghiaccio ferito dalla lama. Ma Leonardo non volle sentire ragione, sapeva che Sara non doveva darsi per vinta, sarebbe tornata in pista, col tempo, pazienza e cure. Ogni giorno la spronava, prospettandole il futuro che aveva sempre sognato. Certo non sarebbe stata più quella di prima, il suo piede non funzionava al massimo delle possibilità, ma chissà... 

Non riesco a dimenticare il passato perché vorrei che fosse il mio presente, e non me importa niente dei piani B perché mi fanno pensare che il piano di partenza è fallito e conseguenza io sono una fallita.

Sara pensava di poter provare qualcosa per Leonardo, ma il suo era un amore che andava oltre l'amore stesso, per questo non avrebbero potuto stare insieme. Poi c'era Francesco, che sembrava cambiato e l'allontanamento da Leonardo fu inevitabile.

Brava Martina a descrivere così bene il fuoco delle emozioni che stavano ardendo in Sara. Con dialoghi brevi e incalzanti, pensieri contrastanti, sferzanti ha plasmato un personaggio quasi autobiografico. Sara, l'adolescente della porta accanto, in balia di un futuro che la sta consumando, protetta dalla famiglia ma violentata da se stessa in bilico sulle note della sua musica. 

Sembrava tutto così nero, lo sport, la sua ragione di vita, era diventato il suo peggior nemico. Nessuno sport sembrava potesse adattarsi al suo piede ormai perso per sempre. L'aiuto del padre la spronò ad avvicinarsi alla canoa. E a ritrovare Leonardo.
Una reticente Sarà si presentò dunque ai primi allenamenti della squadra di canottaggio con i dubbi e le insicurezze di chi sa che non ce la farà mai.
A complicare la situazione poi c'era il fatto di dover condividere una sorta di spogliatoio con soli ragazzi, Leonardo compreso. Già non si sentiva bella, figuriamoci bagnata come un pulcino, con le gambe flaccide e il busto troppo irrobustito dalle pagaiate!
Ma ancora una volta la premura e l'affetto che Leonardo provava per Sara l'aiutò a vincere le sue paure, spronandola a credere di più in se stessa e forse avrebbe anche potuto tornare a pattinare. 
La nuova situazione dava fastidio a Francesco che in preda ad una gelosia morbosa pretese che Sara lasciasse la canoa.
Ma la ragazza scelse quello che in quel momento la faceva stare bene e lasciò per l'ennesima volta la follia spesso violenta di Francesco, legandosi sempre di più a Leonardo, anche se non stavano insieme.
Nel contempo cominciò anche l'avventura Sanremo, c'erano le prove di qualificazione da superare per poter accedere a Area Sanremo.
Aveva il pezzo giusto: Cherofobia. Un brano che rappresentava tutto quello che aveva provato dall'incidente che la derubò del futuro e tutto ciò che stava vivendo adesso. Paura di essere felice.
Insieme alle amiche Jasmine e Gabriella, si qualificò per le semifinali, e sarebbero approdate presto a Sanremo. Ma l'irrequietezza e la tensione sembravano non scomparire.
Da un po' di tempo Sara era entrata in psicanalisi, non mangiava più, o meglio mangiava e poi vomitava, per stare meglio, alla ricerca di un equilibrio interiore. Parlarne in un gruppo di persone disturbate avrebbe dovuto aiutarla, ma la rabbia che provava veniva vomitata ad ogni incontro, come un affronto.

Mi dissero che quello che avevo vissuto in quegli anni non era amore. Ancora una volta mi stavano cacciando dalla mia pista fatta di sicurezze e abitudini. Fuori dalla balaustra, la paura.

Cambiò anche scuola, la vecchia le stava stretta. Quella nuova era più adatta alle sue esigenze, avrebbe potuto studiare musica, avrebbe conosciuto nuovi amici e partecipato a feste. Avrebbe avuto Lorenzo vicino.
Il ragazzo, sempre più legato a Sara, continuava a motivarla, sia nel canottaggio, facendole provare per un attimo l'ebbrezza del podio durante una gara, sia nel pattinaggio. 
Il suo piede non funzionava, è vero, ma avrebbe potuto rompersi in qualsiasi momento e senza i pattini, perciò fanculo ai dottori Sara, con l'auto di Lorenzo, avrebbe ripreso ad allenarsi sul ghiaccio. Con tutte le dovute precauzioni avrebbe potuto farcela e tutto sarebbe andato bene. Lui aveva organizzato tutto alla perfezione.
Ma la cherofobia intrinseca ebbe il sopravvento. Francesco comparve all'improvviso nella vita di Sara, sempre più folle, bugiardo e violento e motivato a distruggere la sua amicizia con Leonardo. E ci riuscì, grazie anche alla gelosia della ragazza di Leonardo che lo fece allontanare dall'amica.
Sara ci cascò di nuovo, sviluppando una dipendenza morbosa per Francesco che approfittò dell'occasione per affondare ancora di più il coltello nel suo corpo già provato.
La relazione, sempre saltuaria e  malata con Francesco, vissuta clandestinamente, non fece altro che farla sprofondare nel baratro della bulimia nervosa, nell'alcool e in una profonda crisi esistenziale, accentuata dagli episodi di bullismo che stava subendo da un po' di tempo. 
Voleva vivere Sara, ma lasciarsi andare era l'unica via di uscita che voleva intravvedere. Nemmeno l'aiuto di Emma, questa volta servì a qualcosa. La trattò male, Sara dava retta solo a se stessa, entrando in un baratro profondo di solitudine e voglia di reagire. 
Ma non poteva mollare, c'erano le semifinali per Area Sanremo alle quali partecipare. 
Sara era pronta...

Come vi ho accennato prima, questo romanzo potrebbe rappresentare la vita della nostra compagna di banco, della vicina di casa o della ragazzina che incrociamo ogni giorno sull'autobus.
Grazie alla sua giovane età, Martina Attili è attenta alle problematiche degli adolescenti figli di una società sempre in corsa e sempre più sterile, sa entrare empaticamente in sintonia con Sara, tenendo incollato il lettore in ogni pagina. Ha saputo raccontare argomenti delicati e attuali senza cadere sul pesante o, al contrario, rischiando troppa leggerezza.
Non si può non amare la fragilità di Sara, il suo essere in competizione coi suoi fantasmi. Sara è la sorellina da proteggere ma anche da riprendere e far rigare dritto.
La Attili è riuscita a dosare in maniera delicata e discreta il  metodo del bastone e della carota, in un crescendo di curiosità per arrivare al finale, aperto sul futuro come la storia di ognuno di noi, con le nostre sconfitte e le vittorie.
Consiglio questo nuovo romanzo non solo ai giovani, ma in particolar modo ai genitori, che spesso  prendono troppo alla leggera i problemi degli figli, troppo presi dai  loro sogni e dalla quotidianità per accorgersi che la vita, a volte, ci piega senza darci un aiuto per sollevare di nuovo la testa.
Buona lettura,
Tania C.


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