martedì 14 gennaio 2020

Recensione NADIA TOFFA NON FATE I BRAVI La testimonianza che ci ha lasciato - Ed. Chiarelettere -




NADIA TOFFA
NON FATE I BRAVI
La testimonianza che ci ha lasciato

Nadia Toffa
Ed. Chiarelettere 2019
Pag. 177
Rilegato con sovracopertina
€ 16,00
Ebook disponibile

NADIA TOFFA

Nadia Toffa - foto Vaniti dal web - 

Non sono sbagliata, sono solo diversa dagli altri. Ho sempre lasciato il certo per l'incerto senza paura. L'istinto ha ragione e bisogna avere il coraggio di guardarsi dentro e seguirlo. Si soffre nella separazione ma si inizia a vivere per davvero.

Per questa copia cartacea di NON FATE I BRAVI La testimonianza che ci ha lasciato,   ringrazio infinitamente Tommaso e Valeria di Chiarelettere che me la hanno gentilmente inviata. Ci tenevo particolarmente e, come sempre disponibili, mi hanno accontentata anche questa volta.
Peccato solo che il portalettere, durante la consegna nella  piovosa giornata della Vigilia di Natale, abbia pensato bene di non suonare il campanello né di allungare un braccio sotto la tettoia e di depositare il piego libri sotto la pioggia. Per fortuna me ne sono accorta in tempo e non si è rovinato molto. Che nervoso! Ad ogni modo l'ho fatto asciugare bene  ed ho cominciato la lettura subito dopo Natale. 
Questa mia recensione non è strutturata secondo gli schemi che sono solita usare: presentazione dell'autore, trama, impressioni. Questo libro è una raccolta di pensieri, testimonianze, confidenze che Nadia ha scritto durante gli ultimi mesi di lotta all'attacco mediatico, subito dopo aver rivelato le sue condizioni di salute e la scelta di rimanere in silenzio per smontare ogni polemica. Ho scelto quindi di ricordarla tramite la sua vita e  i suoi pensieri su carta, che la madre Margherita ha voluto pubblicare, esaudendo il desiderio di Nadia di non nascondersi ed essere se stessa fino alla fine.

<<Non fate i bravi>> Se sei sul libro delle partenze  non incide fare o meno i bravi. 
Se non fumi e non bevi hai una settimana in più di vita, ma potrebbe essere che in quella settimana tu abbia l'influenza.

Chi è Nadia Toffa lo sappiamo tutti, anche se non l'abbiamo seguita nelle sue indagini o nei suoi interventi in tv, la cassa di risonanza mediatica che ha avuto la sua lotta contro il cancro - mi piace chiamare le cose col loro nome - non è passata inascoltata. 
Nadia è nata il 10 giugno, come me, anche se a Brescia e  quattro anni dopo, nel 1979. Questa cosa di condividere il giorno di nascita mi ha sempre incuriosita, soprattutto per quanto riguarda il carattere di una persona, l'aspetto psicologico e umano, spingendomi a cercare quel sottile fil-rouge che lega le persone accomunate dalla data di nascita. Chissà se pure lei aveva questa curiosità?

Disimpari a stare al mondo se non leggi libri, arrugginiscono gli ingranaggi del tuo cervello. Interroga i libri e vedrai che risponderanno; accendi le orecchie e fagli una domanda. La tua forza è modellabile come la creta, puoi fare tesoro dei viaggi altrui.

Probabilmente si, visto che mi ritrovo in questa sua riflessione sui libri e sulla lettura. Sull'amore verso la lettura e nel trovare le risposte che cerchiamo chiedendo al libro che stiamo leggendo. Immedesimandoci nei personaggi, viaggiando in loro e con loro nella storia, all'infinito. 

Un libro contiene sempre una parte di te.
L'amore ha preso ispirazione da altri 
ma tu assorbi ciò che ti risponde.
Leggi senza fine;
viaggerai per sempre.


Diventata un'eroina suo malgrado, Nadia Toffa è stata una giornalista che ha condotto numerose inchieste scottanti per la trasmissione televisiva Le Iene, dalle inchieste sulle truffe al S.s.n da parte delle farmacie, alla proliferazione delle slot-machines e gioco d'azzardo, passando per la diffusione incontrollata dell'A.i.d.s. fino ad arrivare alla Camorra e lo smaltimento dei rifiuti tossici. 
Scabrosi i servizi sull'inquinamento prodotto dall'Ilva  sulla Terra dei fuochi. 
Molto forte la sua intervista a Roberto Mancini, agente della Polizia di Stato che con l'aiuto della sua squadra ha dato il via alle indagini sullo smaltimento dei rifiuti tossici nella Terra dei fuochi, ammalatosi così di linfoma 
non-Hodkin e venuto a mancare dopo una lunga lotta nell'aprile 2014. 
Un destino simile, dal 2017, quello di Nadia.
Una ragazza verace sempre sorridente e solare, dalla simpatia spontanea e amata dal pubblico di ogni età.

Un uomo ferito scappa; una donna ferita non la trovi più nemmeno se ti è al fianco. Le storie che finiscono sono amori mai iniziati; lasciamoli andare; le vere storie d'amore non finiranno mai; non si possono cancellare; sono parte di noi.

Questo inno alla vita di Nadia raccoglie anche pensieri sull'amore per un uomo che ha amato tantissimo, verso gli animali e in particolare sull'amore che la legava a mamma Margherita e verso tutte quei genitori che sopravvivono ai figli. L'amore più importante e più forte, quello per il quale Nadia si struggeva al pensiero di staccarsi dalla madre. 

<<Viviamo in una fotografia con contrasto: e più lo scuro è scuro e più la luce sarà luminosa.>>

Nadia era coraggiosa, ma anche fragile e della sua fragilità di giovane donna che vede la sua vita spegnersi dopo aver lottato con tutte le sue forze, non ne fa un mistero: sceglie di condividere con i suoi fans, gli amici e chi le sta intorno, il male che la sta spegnendo. 

Guardo i problemi che ho
specchiandomi negli occhi di chi ho di fronte.
Osservo i loro sguardi che mi riflettono 
e vedo me stessa limpida;
dipinta in un laghetto puro d'alta quota.
Se hai occhi aperti guarda con fiuto sincero.
Il loro riflesso ti dirà la verità.

Sceglie di farlo avvicinandosi soprattutto a chi, come lei, sta vivendo una situazione simile, cercando di portare un sorriso e alleviare quella solitudine dell'anima che si prova nel decorso di una malattia. 
Nadia è mancata il 13 agosto 2019, ma non si è arresa, non ha ceduto fino alla fine, raccontando il suo male e le sue battaglie come "occasione di rinascita", rimanendo  immortale tra noi grazie ai suoi libri e a questa raccolta di pensieri, poesie e riflessioni. 

Compatti e fedeli l'un l'altro vinsero la loro battaglia, conquistando la città quartiere dopo quartiere.
Uniamoci e vinciamo insieme la battaglia.

Per volere di Nadia, il suo funerale è stato celebrato da don Patriciello, parroco di Caivano, conosciuto per l'operato di sensibilizzazione sulla Terra dei fuochi.  Ad un mese circa dalla sua morte, grazie all'esito di una petizione on-line che ha raccolto più di centomila firme, si è arrivati alla decisione che il reparto di oncoematologia pediatrica dell'Ospedale Santissima Annunziata di Taranto verrà intestato a Nadia Toffa.

Ho imparato a non odiare il dolore per imparare ad amare la vita.

Nadia aveva tutto il diritto di sentirsi "arrabbiata", di provare odio verso quel destino che ha deciso per lei, ma ha saputo incanalare tutta la negatività del dolore trasformandola in amore verso la vita in tutte le sue forme. C'è troppo odio gratuito al mondo che tenta di piegarci e farci diventare automi anaffettivi, non serve aggiungerne altro. Questo Nadia lo aveva capito ed ha fortemente voluto, con la pubblicazione di questo libro, farlo capire anche a noi. 
Non dobbiamo avere paura del futuro, sarebbe come togliere ossigeno al presente. Il presente lo stiamo vivendo adesso ed abbiamo il dovere di viverlo ricordandoci che siamo vivi nella "stupenderia" che ci circonda.

"Per l'umanità, la carica vitale e l'esempio che Nadia ci ha lasciato, abbiamo verso di lei un debito di riconoscenza." 

Don Maurizio Patriciello - Brescia 16 agosto 2019 -

Grazie Nadia.

Questo è il messaggio che mi è arrivato tramite le parole di un'amica, una donna che potrebbe essere la nostra compagna di scuola, collega o vicina di casa. Una persona che con la sua umiltà e il suo sorriso rimarrà nei cuori di chi l'ha amata.
Non perdete l'opportunità di conoscerla un po' di più leggendo Non fate i bravi. 
È un regalo che farete a voi stessi, uno di quelli che durerà per sempre!

Buona lettura,

Tania C.





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