venerdì 10 gennaio 2020

Recensione GHIACCIO E ARGENTO di Stina Jackson - Ed. Longanesi -




GHIACCIO E ARGENTO

Stina Jackson
Ed. Longanesi 2019
Pag. 351
Rilegato
Collana la Gaja Scienza
€ 19,50
Ebook disponibile

CONOSCIAMO L'AUTRICE

Stina Jackson - foto dal web -

Stina Jackson, nel 2019 si è consacrata tra le stelle della letteratura trhiller nordica grazie al suo attesissimo primo romanzo: Ghiaccio e Argento. Ad un anno dall'uscita, solamente con le copie vendute al nord, ha raggiunto una tiratura di 290.000 copie. Nata e cresciuta a Skellefteå, al nord della Svezia, si è trasferita in Colorado, a Denver, dando vita al suo romanzo, pubblicato in Italia ad ottobre 2019 da Longanesi.


TRAMA

Ormai da tre estati Lennart Gustafsson, Lelle, padre di una bella ragazza adolescente, non vive più. Passa ogni notte guidando la sua auto lungo i cinquecento km della Via d'Argento alla ricerca della figlia Lina, scomparsa nel nulla un giorno come tanti proprio lungo la strada che si snoda tra gli alberi secolari dell'antica foresta nel nord della Svezia. Di quella strada, che il sole di mezzanotte non riesce ad illuminare, ma che in estate sembra un nastro d'asfalto sulla luna, Lelle conosce ogni segreto, ogni specchio d'acqua e ogni paese che incontra lungo il percorso. Da tre lunghi anni sua figlia si nasconde lungo quella strada, nelle sue foreste, ma il padre può svolgere le sue ricerche solo in estate: in autunno ricomincia l'anno scolastico e si vede costretto ad interrompere le ricerche. Consapevole di non avere speranze, Lelle fa della speranza l'unica ragione di vita che gli resta.  
Meja un'adolescente che, costretta dalla madre, si ritrova a vivere in una sorta di fattoria sperduta lungo la Via dell'Argento. Lontana dai suoi affetti più cari, con la solitudine nell'anima, Meja incontrerà qualcuno con cui potrà finalmente parlare più di quanto abbia fatto sino ad allora, una nuova famiglia. Con l'arrivo dell'autunno un'altra ragazza scompare nel nulla e il destino di Meja e Lelle si intreccerà in maniera sconcertante e inscindibile.
Scavando nelle ombre più buie dell'animo umano, Stina Jackson ha saputo plasmare il carattere di ogni personaggio incontrato nel romanzo, esordendo in modo geniale come nuova stella della suspense nordica.

IMPRESSIONI

Grazie alla cortesia di Elena di Longanesi che mi ha gentilmente offerto una copia digitale di questo intrigante romanzo, ho avuto la possibilità di conoscere una nuova autrice emergente. Mi sto avvicinando alla letteratura nordica, misteriosa ed affascinante e non potevo non leggere anche questo nuovo gioiello della suspense.
Le aspettative che avevo riposto nel romanzo sono andate ben oltre ogni previsione, facendomi piacevolmente scoprire l'accattivante genialità della Jackson. 
Un romanzo corposo, 350 pagine, scivolate placidamente nella prima parte, velocemente una dopo l'altra come i km percorsi da Lelle, nella seconda parte. 
Insieme a lui mi sono spinta lungo il nastro d'Argento, alla ricerca di Lina, tra mille domande senza risposta e col tormento dell'anima per quella scomparsa inspiegabile. 

<<Accidenti>>, disse Lelle. <<Ma che cosa mi resta per cui valga la pena vivere?>>
Quando lei lo guardò, aveva gli occhi velati dall'ombra di un rimprovero.
<<Devi trovarmi. Sei l'unico che può riuscirci.>>

Lennart Gustafsson ha quarant'anni, è un insegnante di matematica e padre di Lina, una studentessa adolescente che, in una giornata qualsiasi, cosparsa di unguento anti zanzare, sta accompagnando alla fermata dell'autobus. Su quell'autobus Lina non salirà mai e non farà mai più ritorno a casa. Nessuno ha visto e sa nulla di quella ragazzina, sembra che la foresta secolare abbia inghiottito in un buco nero Lina e non permetta a nessuno di trovarla.
Lelle si ritrova a lasciarsi sopravvivere alla perdita della figlia. 

Se gli alberi potessero parlare, avrebbero avuto migliaia di testimoni. 

In balia di giornate vuote e infinite, stanco e trascurato, sa che dopo tre anni non ci sono più speranze di ritrovare Lina, ma sente che non deve mollare laddove le autorità competenti hanno gettato la spugna. Si ritrova così ogni notte, sorretto dalla compagnia del "fantasma" di Lina, a percorrere la lunga Via dell'Argento, la statale del nord della Svezia che percorre l'immensa e cupa foresta. Non può mollare proprio adesso, la sua piccola deve essere ritrovata e l'unico momento buono è adesso, con la luce e il calore estivo, prima che l'inverno stenda la sua coltre gelida a paralizzare anche la sua anima tormentata. 
L'autrice, descrivendo la foresta e le stagioni che si alternano, ha saputo creare una geniale poesia per descrivere l'animo in perenne tormento di Lelle. La lunga strada come l'infinita ricerca, il calore della luce e del sole estivo a rappresentare Lina e la sua adolescenza, il gelo invernale come il tormento che lo attanaglia ogni volta che la speranza sembra venir meno. Delicata e geniale, la Jackson ha dato vita a sentimenti puri e genuini, quelli che nessun genitore dovrebbe mai provare, quelli che si innescano quando si sopravvive ai propri figli. 

Meja annuì. Lo beveva da quando aveva memoria. Caffé o alcol, ma questo non avrebbe potuto confessarlo, non a un estraneo. Il pane era bianco e morbido, si scioglieva sulla lingua; ne mangiò una fetta dopo l'altra, aveva così fame.

Delicatamente, la Jackson interseca la strada di Lelle con quella di Meja, una ragazzina tanto bella quanto sola e bisognosa del calore di una famiglia vera. 
Per seguire la madre dedita all'alcol e antidepressivi, e alla ricerca della tranquillità finanziaria, Meja si ritrova controvoglia, in un punto sperduto, probabilmente inesistente in qualsiasi carta geografica, della Via dell'Argento. 

Non voleva seguire Silje, ma d'altro canto non aveva il coraggio di restare indietro.

La madre Silje, dopo aver conosciuto on line l'ennesimo uomo, molla tutto per andare a vivere nella casa Torbjo, forte bevitore molto più anziano di lei ma che sembra passarsela bene nonostante lo squallore della casa in cui viveva, dispersa nel nulla della foresta. Ma almeno avrebbe avuto una stanza tutta per se e del cibo da mettere sotto i denti. Anche la sua era una fame atavica di sentimenti, di calore e affetto che nessun cibo ma solo una vera famiglia poteva donare. Meja è una ragazzina cresciuta troppo in fretta, che ha imparato a badare a se stessa e alla madre sempre fatta di alcol e medicinali, ma come tutti gli adolescenti ha voglia e bisogno di sentirsi tale, viva e di essere amata.
Meja ancora ignara della svolta che la sua vita sta per intraprendere, si ritroverà a percorrere la stessa strada di Lelle, trovando l'incastro giusto per far venire alla luce la verità insabbiata dagli strati polverosi del tempo. Consapevole che la bella ragazzina non è  Lina, Lelle farà di tutto per starle vicino e  darle l'aiuto di cui ha bisogno. Non l'abbandonerà nuovamente a se stessa, soprattutto ora che anche Hanna Larsson, una diciassettenne così somigliante, non solo nell'aspetto, a Lina, è scomparsa in circostanze misteriose dalla tenda che condivideva con l'amica in un campeggio della Via dell'Argento.

Erano rimaste dieci sigarette dall'estate. Il tabacco era secco e aveva perso l'aroma. Sfrigolò recalcitrando quando gli accostò l'accendino e fece un tiro. Non riusciva a sentire le proteste di Lina, non riusciva nemmeno a vederla. La pelle sempre più flaccida, là dove la barba non era ancora ricresciuta. A volte si chiedeva se lei lo avrebbe riconosciuto, quando fosse tornata a casa. O se entrambi fossero ormai irrimediabilmente cambiati.

La scomparsa di Hanna, diciassette anni, proprio come Lina bionda e con un sorriso dolce, si abbatte come un tornado nella vita di Lelle, spingendo ancora più a fondo la lama nel suo dolore infinito. 
L'aiuto di Meja sarà fondamentale per far luce sul mistero, ma riuscirà a salvare e riportare a casa Lina e Hanna?
Lennart riuscirà a placare le fiamme che ardono la sua anima quasi ridotta alla sterilità?
Dopo una prima parte dall'avvio placido come il lungo nastro  d'argento sulla luna, l'adrenalina inizierà a scorrere dall'inizio della seconda parte del romanzo in un crescendo sempre più emozionante e carico di curiosità.
Non lasciatevi quindi scoraggiare dal numero delle pagine e dallo scandire lento e voluttuoso delle prime pagine, superata la prima serie di curve della Via d'Argento , una giostra di emozioni e sentimenti vi travolgerà sino alla fine, non così scontata come potreste supporre.
Non vi racconto di più, lascio a voi scoprire se l'anima travagliata di Lelle ritroverà il luminoso sorriso sorriso di Lina e se la fragile Meja riceverà, finalmente, l'amore di cui ha da sempre avuto bisogno.
Stina Jackson è un'autrice ricca di sorprese, da non perdere di vista perché ci regalerà ancora tante nuove avventure, che scopriremo solo leggendo.
Buona lettura

Tania C.




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