I DELITTI DI VIA MARGUTTA
Giancarlo Capaldo
Ed. Chiarelettere
Anno di uscita Novembre 2020
Formato Brossura
Collana Narrazioni
Pag. 256
€ 18
Ebook disponibile in tutti i principali store digitali
CONOSCIAMO L'AUTORE
Magistrato ora in pensione, è stato responsabile della Direzione distrettuale antimafia di Roma e del pool antiterrorismo, e autore di importanti indagini sull’eversione nera, i desaparecidos dell’America Latina, il sequestro di Emanuela Orlandi, la banda della Magliana, gli scandali della P3 e quelli di Finmeccanica e Telecom-Fastweb.
Sua grande passione è la scrittura con all’attivo, oltre a numerosi saggi, i libri Roma mafiosa. Cronache dell’assalto criminale allo Stato edito da Fazi Editore nel 2013, in cui, partendo da un’interpretazione delle stragi del 1992-1993, racconta delle mafie insediatesi a Roma, e I delitti di via Margutta edito da Chiarelettere nel 2020.
TRAMA
Il primo romanzo di una serie del magistrato che ha indagato
su tante pagine oscure della storia repubblicana.
Roma magnifica, sordida e corrotta, intrisa di inquietante
bellezza. Politici, finanzieri, imprenditori, prelati, massoni, magistrati,
poliziotti, agenti segreti, faccendieri, donne fatali e perverse. Tutto si
tiene in un giallo che sorprende, protagonista una coppia di principi
intraprendenti e un maggiordomo fedele e molto perspicace.
Lui è il principe Gian Maria Ildebrando Del Monte di Tarquinia, infaticabile giocatore di golf, amante del pericolo e delle belle macchine, con l’animo da filosofo e qualche deragliamento di troppo in gioventù; lei, la bellissima e briosa Gloria Palazzoli, insofferente ai dettami dell’alta società. Insieme a loro, il fedelissimo Oliver, maggiordomo ma soprattutto compagno d’avventura, di scuola inglese, già alle dipendenze di Buckingham Palace. Un trio formidabile accomunato e movimentato dalla stessa passione: cacciarsi nei pasticci a causa della troppa curiosità.
È ben noto che Roma nasconde segreti inconfessabili, basta indagare un po’ negli ambienti di potere ed ecco venire alla luce qualche storia intrigante.
I tre protagonisti si trovano coinvolti in una catena di delitti spietati che magistratura e polizia non riescono a sbrogliare. Tra cene sontuose, soggiorni a Montecarlo, coppe di champagne e incontri imprevisti, il trio cerca di risolvere il mistero sull'identità dell’autore degli omicidi.
Perché tutta quella violenza, da chi la verità è così ben custodita?
Romanzo brillante e sorprendente in cui Capaldo non inventa nulla: le storie raccontate dalla sua penna lieve e felice sono
vere o verosimili, anche se nomi, luoghi e tempi sono di fantasia. Conosceremo personaggi complessi e controversi. Capiremo che sono legati da un filo
sottile come la seta, ma forte come l’acciaio, perché non esistono
i buoni da una parte e i cattivi dall’altra, ma solo uomini e donne con i loro
segreti, i loro tanti vizi e le loro poche virtù.
IMPRESSIONI
Intrighi politici, religiosi, di alta finanza, delitti, corruzione, belle donne. Sono alcuni dei principali ingredienti de I delitti di Via Margutta, il primo romanzo che darà il via ad una serie, nato dalla penna dell'ex magistrato Giancarlo Capaldo. Questo testo mi è stato offerto da Tommaso di Chiarelettere che ringrazio per la disponibilità che sempre mi accorda, accontentando le mie richieste o proponendone di interessanti.
<< A sera, Oliver prese carta e penna e appuntò diligentemente tutti gli elementi che Gian Maria elencava a lui e a Gloria per fare il punto della situazione. >>
Un giallo che, dopo una partenza un po' lenta e quasi scontata, coinvolgerà il giallista più sopraffino, nelle avventure dell'estroso principe Gian Maria Ildebrando Del Monte di Tarquinia, da me incarnato nei panni di un affascinante Jude Law dandy (tendenziosa speranza di una serie tv...), ma nato dalla fusione delle caratteristiche di due persone realmente esistenti, conosciute da Capaldo. Ad aiutare il principe Gian Maria si affiancheranno Gloria, la bellissima ed elegante moglie ed Oliver, il fidato maggiordomo. Uno strampalato trio che si metterà presto sulle tracce di altri misteriosi omicidi.
<< Gian Maria si era sempre portato dentro il trauma della perdita del padre. Da lì traeva il coraggio e la voglia di sperimentare tutto, proprio tutto. Ma da lì derivava anchr un sentimento istintivo di voler riparare alle ingiustizie, di voler sistemare ogni cosa con un colpo da maestro... >>
Il principe, dopo aver vissuto alcune disgrazie che lo hanno quasi affondato, portandolo sulla via della perdizione e che ogni notte si ripresentano alla suo cospetto a tormentare la sua tranquillità sotto forma di fantasmi, si dedicherà completamente a far trionfare la giustizia, diventando un improbabile, indisponente investigatore dilettante, fuori dal tempo, dal mondo e dalla convenzionalità.
Sarebbe facile pensare che il suo stato di nobile rampante lo veda annoiato e senza stimoli e, grazie alle ingenti disponibilità economiche, sulle quali non elemosina, possa essere un bel passatempo giocare al ''flemmatico Poirot'', ma Gian Maria crede fermamente nel trionfo della verità e della giustizia, dedicandosi con passione alla causa dell'investigazione.
L'occasione per dar prova del suo acume e della sua destrezza si presenta durante l’evento del vernissage del pittore Boezio de Martin, tenuto in un atelier di Via Margutta e frequentato da personaggi di spicco della Roma bene odierna.
Personaggi importanti del jet-set, della politica e dell'ecclesia, ognuno coi propri scheletri nell'armadio e col proprio bagaglio di ambiguità.
Proprio durante la cerimonia di presentazione, viene rinvenuto nel magazzino del sottoscala, il cadavere coperto di sangue della contessa Maria Ludovica Romano Della Gherardesca.
Non è possibile che Luvi sia stata brutalmente assassinata in mezzo a quel trambusto!
Gian Maria, intimo amico della contessa, non si da pace e mille
domande cominciano a tormentare la sua anima: chi e in che modo può aver macabramente
ucciso la contessa, senza farsi scoprire? Soprattutto con quale movente?
<< Oddio >> si lasciò sfuggire il maggiordomo. << Una storia che ha dell'incredibile. >> ... << Ora cosa succederà, principe? >>.
Dopo vari tentativi le indagini delle forze dell'ordine sembrano arenarsi in un vicolo cul-de-sac, senza una pista valida e buoni indizi da seguire. Il caso sta per essere abbandonato a breve, il vociferare sembra essersi sopito e la vita sta per riprendere la routine quotidiana.
Ma Gian Maria non ci sta a far diventare l'amica Luvi un faldone tra i cold-case ingoiati dalle sabbie mobili dell'omertà di personaggi al potere.
Grazie all'aiuto della bellissima moglie e del maggiordomo, ma soprattutto grazie al ''vil denaro'', riuscirà ad aprire porte e portoni che sembravano murati, creandosi un varco verso la giustizia, cercando di evitare incidenti diplomatici con le indagini in corso.
<< Questa è la giustizia, lo capisco ora che posso finalmente guardare lei negli occhi. Lei ha creduto di far giustizia perché deteneva il potere. Solo chi ha potere ha giustizia, perché la giustizia è schiava del potere. >>
Fare giustizia sulla contessa è più importante del fine dei mezzi usati, lo sa bene il principe che non risparmierà nessuna mossa, a costo di modellare una verità di comodo, che metta in luce solo ciò che spesso si desidera sentirsi raccontare o non si desidera vedere.
La trama e gli orditi, finemente intessuti da Capaldo, hanno dato vita ad un intrigante giallo che, tenendo allo strozzo la curiosità del lettore fino alla fine, farà scoprire, con un teatrale finale, i segreti più scabrosi che si celano dietro alle luci della ribalta dell'aristocrazia della Roma bene del XXI Secolo.
Con una scrittura fluida e scorrevole, ricca di sfumature e di pathos, Capaldo ha imbastito nel romanzo, l'atmosfera nebulosa dei migliori gialli alla Poirot, regalando la speranza di nuovi e intriganti casi per la Premiata Ditta Investigativa di Gian Maria, Gloria e Oliver.
Un romanzo che consiglio soprattutto a chi cerca ''una marcia in più'', qualcosa di innovativo ma coinvolgente, pur rimanendo fedele ai cari vecchi '' Zia Agatha style''.
Buona lettura,
Tania C.
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