sabato 18 settembre 2021

Recensione LA BOTTEGA DELLE ESSENZE di Erica Bauermeister - Ed. Garzanti -

 



LA BOTTEGA DELLE ESSENZE

Erica Bauermeister

Ed. Garzanti

Collana Narratori Moderni

Genere Narrativa Straniera

Formato Cartonato con sovraccoperta

Anno di pubblicazione: 2019

Pag. 352

€ 18,60

Versione digitale disponibile in tutti gli store online


CONOSCIAMO L'AUTRICE

Erica Bauermeister
Foto da Garzanti

Erica Bauermeister è stata insegnante di letteratura alla University of Washington.

Insieme ai figli e al marito vive a Seattle, dove si è trasferita dopo aver vissuto due anni nell'Italia settentrionale.


TRAMA

<< Ogni profumo racchiude una storia. Se impariamo a proteggerlo, diventa parte di noi. >>


L'unica stanza della casa che ad Emmeline ha sempre ispirato una forte curiosità è il laboratorio del padre dove, su alti scaffali fanno bella mostra di sé numerose file di bottigliette.

Non sono comuni ampolle di profumo e nessuno deve toccarle: al loro interno custodiscono una piccola pergamena su cui sono impresse rarissime essenze: l’odore della pioggia in una mattina di temporale, il sentore del fumo nell’istante in cui fuoriesce dalla pipa, la dolcezza del miele di cui profumano le promesse di una madre. 

Emmeline ne è ipnotizzata: la curiosità la spinge a saperne sempre di più: quanto vorrebbe che il padre le raccontasse la storia di ciascuna ampolla e le insegnasse a catturare quei profumi! 

Ogni volta, però, il carattere chiuso e brusco del padre,  le impedisce di apprendere i segreti di quel mestiere e, soprattutto, di avere notizie di sua madre, la donna che l'ha messa al mondo e che  non ha mai incontrato. 

Ma l'improvvisa scomparsa del padre cambia tutto. 

Rimasta sola, Emmeline inizia a interrogarsi sulle proprie origini, sa che è giunto il momento di scoprire le sue origini e se ha altre radici oltre a quelle che ha imparato a conoscere. 

Per scoprirlo, però deve prima escogitare un modo di arrivare alle boccette dalle quali è tanto attratta e sciogliere il velo di  mistero che riguarda la creazione di quelle essenze. 

È consapevole che solo una di quelle ampolle potrà indicarle la strada giusta da percorrere per capire chi è davvero e trovare e abbracciare quella madre che è sicura esistere da qualche parte là fuori.

Dall’autrice di La scuola degli ingredienti segreti, bestseller mondiale grazie al passaparola dei lettori e alle recensioni entusiastiche della stampa internazionale, un nuovo romanzo lirico ed evocativo. 

La storia di una ragazza pronta ad attraversare i confini del cuore e dell’immaginazione per trovare la propria identità. 

Un inno al seducente fascino dei profumi che sanno risvegliare emozioni sopite e ricordi capaci di deviare il corso della nostra esistenza.


IMPRESSIONI

Ringrazio di cuore Linda di Garzanti che mi ha concesso l'opportunità di leggere La Bottega delle essenze, anche a due anni dall'uscita. I libri e le recensioni non passano mai di moda, soprattutto quando contengono magia e in questo romanzo la magia ci accompagna lungo il viaggio tra le essenze della protagonista.

Erica Bauermeister, dopo il successo de La scuola degli ingredienti segreti nel 2009, La casa dei destini intrecciati nel 2011 e L'arte di cucinare desideri, nel 2019 torna a scalare le classifiche editoriali con questo romanzo ricco di alchimia, drammaticità e sentimenti, riscontrando grande favore tra i suoi fans. 

Una nota speciale va alla copertina. 

Gioia per gli occhi e per l'olfatto, raffigura il bancone di un erborista, con ampolle, spezie, fiori e un pizzico di magia che lascia presagire il voluttuoso contenuto. 

Insomma, se avevate dei dubbi, questo libro vale già dalla copertina.

<< Noi esseri umani siamo fatti quasi interamente di acqua, a parte i massi dei nostri segreti. >>

Once upon a time Emmeline...

Chi di noi, sentendo improvvisamente un odore, non si è lasciato trasportare da ricordi tornati a galla magicamente.

Un luogo, una persona, un oggetto, un momento, un sentimento. 

Ogni cosa che ci circonda e che ha a che fare col mondo ha un proprio odore che stimola i nostri sensi, anche a distanza di decenni.

Quante volte abbiamo pensato a quanto sarebbe bello poter racchiudere l'aroma di un particolare momento della nostra vita per poterlo annusare in seguito, quando ne abbiamo più bisogno?

Questo era proprio il lavoro del padre di Emmeline: catturare gli odori su dei foglietti e rinchiuderli in ampolle sigillate con la ceralacca in modo da poterli ritrovare nel tempo, eternamente impressi in quei foglietti. 

<< Le bottiglie proteggono i foglietti, se le apriamo troppo spesso, gli odori scompariranno. >>

Ma gli aromi, così come i ricordi, sono eterei e labili. Non si possono imprigionare per sempre. Saranno loro a trovarci al momento giusto.

Lo aveva capito subito il burbero padre di Emmeline.

L'uomo, lasciata la moglie, quando la figlia era ancora molto piccola, si rifugiò con la bambina su un'isola deserta dell'arcipelago di Broughton, nella British Columbia, per portare a termine un importante esperimento sui profumi. 

L'isola, raggiungibile solo una volta al mese, durante le notti di luna piena, avrebbe protetto Emmeline dalla società cosmopolita, aiutandolo nella sua formazione di ''naso'' cattura essenze, facendola crescere in maniera semplice, a stretto contatto con i profumi della natura e lontana da ogni inquinamento.

Aveva inventato, quando ancora stava insieme alla madre di Emmeline, un macchinario che, partendo dal principio di scattar foto istantanee della Polaroide, avrebbe catturato su dei foglietti l'essenza di qualsiasi cosa presente sulla terra, materiale o spirituale e, una volta ''stampato'', avrebbe custodito il foglietto in centinaia di ampolle raccolte ordinatamente negli scaffali del capanno sull'isola. 

Quelle ampolline racchiudevano un tesoro prezioso agli occhi di Emmeline: l'essenza di ogni cosa, della vita stessa.

Non solo essenze materiali come quelle sprigionate dalla natura o dal fumo della pipa, ma anche odore di casa, di coccole, di felicità o odori acri come la paura, il disagio. Ogni singolo aroma era classificato in quelle allettanti boccette alle quali ad Emmeline non era concesso accedere, accrescendo in lei la curiosità verso quel mistero.

Un giorno, quando finalmente sarebbe stata in grado di creare le sue essenze, tutto avrebbe avuto un senso.

<< Non sai mai cosa può fare una sirena. >>

La vita sull'isola trascorse tranquilla, fuori dal tempo, quasi sospesa in un mondo fatato dove Emmeline e il padre raccoglievano molluschi, funghi, frutta selvatica e coltivavano un piccolo orto. 

Una volta al mese le sirene  lasciavano  sulla baia pacchi con generi di prima necessità e qualche sorpresa per la piccola, rendendo la vita sull'isola ancora più magica.

Ma la bambina, così come non aveva accesso alle ampolle, non aveva nemmeno il permesso di accedere alla scogliera e alla baia, il padre era stato tassativo!

Crescendo Emmeline cominciò a porsi le domande più naturali per una ragazzina: dove era la sua mamma e perché il padre non ne parlava mai evitando l'argomento in modo duro? 

Cosa c'era nel mondo fuori dall'isola e perché il padre non voleva che si avvicinasse a quella strana macchina cattura odori e alle boccette? 

La convinzione che quelle boccette potessero contenere le risposte ad ogni suo perché, crebbe con  lei finché un giorno,  dopo un litigio col padre, decise di distruggerle lanciandole dalla scogliera proibita.

<< Stava arrivando un cambiamento, ne percepivo l'odore. Somigliava al fruscio dei sogni prima del risveglio, la mattina. Quel delicato strattone ai fili della gravità mentre la marea lenta cambia direzione e inizia a trascinarti verso il mare aperto.

Fu quello il giorno in cui il padre scomparve tra le onde della scogliera per cercare di recuperare le preziose boccette e fu quello il giorno che segnò la  vita della nuova Emmeline.

Adesso non era più la bambina che correva felice sull'isola alla ricerca di nuove essenze. 

Non era più la bambina che festeggiava il compleanno il giorno dello spuntar delle viole.

Non c'era più il padre che ogni sera leggeva per lei le favole da quel libro consunto al quale alcune pagine erano state strappate senza saperne il motivo. 

Adesso avrebbe veramente dovuto contare solo su stessa e sul suo ''naso'', fare affidamento alle sensazioni che quella nuova nuova vita le avrebbe procurato.

Sola!

Era rimasta sola coi suoi sensi di colpa e da ora in poi avrebbe dovuto pensare a sé stessa, ai suoi boschi pieni di odori, ai molluschi da raccogliere ed essicare, alla legna da accatastare e alla sua mamma.

Ma il destino aveva progetti diversi per lei. 

Dopo aver distrutto le boccette e la macchina cattura odori e con la scomparsa del padre, i giorni si fecero bui e tristi, presa dallo sconforto la piccola si lasciò andare finché non arrivò qualcuno a salvarla da quell'oblio in cui era precipitata.

Emmeline, che ormai aveva circa tredici anni, per la prima  volta da che aveva ricordi, mise piede sulla terraferma, in una cittadina di una landa battuta dai venti del nord ma di una bellezza selvaggia, coi suoi cottage colorati e le piccole barche dei pescatori e dei rifornitori degli innumerevoli isolotti presenti nell'arcipelago.

La terraferma rappresentò la crescita di Emmeline, il suo debutto nella società moderna ed evoluta, dove il cibo era sempre presente in tavola ogni giorno, senza bisogno di procurarselo a mani nude nel bosco facendo scorta per il rigido inverno.

L'arrivo nella piccola cittadina la vide  affrontare il mondo della scuola e il contatto coi coetanei per la prima volta. 

Un mondo duro e difficile, non tanto per lo studio, il padre le aveva insegnato a leggere, scrivere e la scienza, sua materia preferita, quanto per l'approccio coi compagni. 

Invece di ricevere aiuto per integrarsi, la ragazza fu da subito vittima di bullismo da parte dei gradassi della classe. Presa di mira perché ''diversa'', veniva vessata e tormentata continuamente a causa del suo dono di catturare nuovi profumi.

<< Sentii l'odore del nervosismo su di lui, ma sotto c'era l'aroma di fumo di legno di ontano, pulito e sincero. >>

Se non fosse stato per Fisher, un ragazzo dai capelli rossi che le dimostrò da subito amicizia e protezione, Emmeline avrebbe smesso di frequentare le lezioni.

Si trovava così bene con Fisher, forse perché, come lei, anche lui era diverso, sensibile e sapeva leggere l'anima delle persone come lei sapeva leggerne gli odori. 

Grazie a Fisher diventò adulta e scoprì sé stessa, la sua essenza più intrinseca. 

<< ''Segui il tuo naso, Emmeline.''

Erano le parole di mio padre, ma la voce che sentivo nella testa era la mia. >> 

Insieme alla consapevolezza di sé arrivò anche il momento di mettersi alla ricerca delle proprie origini, di quella madre della quale non sapeva nulla ma che in cuor suo sapeva essere viva in qualche posto e che presto avrebbe trovato e finalmente avrebbe potuto non solo abbracciarla, ma scoprirne quell'aroma di miele caldo così tipico delle mamme.

Aveva già tutto in mente. 

Tutto programmato e studiato punto per punto coi pochi indizi che aveva. 

Solo una volta trovata la madre avrebbe potuto lasciarsi andare, risolvere i suoi dubbi, dare tutte le risposte alle domande alle quali il padre non aveva mai voluto rispondere. Quel padre che le mancava così tanto e che lei aveva spinto tra quelle onde per recuperare le ampolle perdute per sempre, quel padre che le aveva sempre mentito e tenuto nascosto importanti segreti.

Ma lo scontro con la realtà non fu poi  così dorato e profumato di torta di mele e cannella come aveva immaginato.

A volte la realtà gioca scherzi poco simpatici, mettendo a dura prova il cuore e la logica.

E allora non rimane che lasciarsi guidare dai profumi per trovare la via giusta...

Questa è la storia di Emmeline, ovviamente molto più ricca di emozioni e sensazioni che potrete ritrovare leggendo.

La bottega delle essenze è un romanzo che ho letto d'un fiato, togliendo ore al sonno.

Ne ho assaporato ogni pagina che mi ha ispirato, metaforicamente, le quattro stagioni.

L'estate, ricca di colori, come la vita in libertà sull'isola, coi suoi profumi rossi e gialli di sole, di sale, di gaultheria e mirtilli rossi; 

l'autunno, dolce e malinconico come il ricordo del padre scomparso, dai profumi aranciati, avvolgenti e speziati, di legna che arde sul fuoco, funghi e mele alla cannella;

l'inverno, che segna il difficile percorso di Emmeline dopo l'arrivo in città, col profumo argenteo e metallico  della pioggia fredda che pizzica il naso e fa lacrimare gli occhi;

la primavera, simbolo di rinascita e di nuova consapevolezza, nuove prospettive, desideri finalmente realizzati, con un profumo verde brillante di rugiada e di fiori di melo, di erba tagliata e menta, di viole.

Per chi conoscesse già l'autrice sarà facile ritrovare lo stile calmo e pacato, soave, che prende il lettore per mano conducendolo fino alla fine, quasi ipnotizzato dalle emozioni.

Per chi invece non conoscesse ancora Erica Bauermeister, è questo il momento giusto per farlo, magari proprio con La bottega delle essenze.

Se amate i profumi e i ricordi ad essi legati, se amate i paesaggi nordici aspri e selvaggi, non potrete fare a meno di conoscere Emmeline e il suo dono speciale, sono sicura che gli animi più romantici e spirituali ne saranno estasiati.

Unica raccomandazione, durante la lettura è d'obbligo accoccolarsi in poltrona, accendere un incenso alla cannella e lasciar vagare la mente nella scia aromatica.

Buona lettura,

Tania C.








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