giovedì 27 gennaio 2022

Adriana Revere, la piccola ebrea spezzina

 



Anna Revere - foto dal web -


Adriana Revere, la piccola ebrea spezzina


Cari lettori della Valigia buon pomeriggio.

Ho sempre ''sentito'' molto la giornata della Memoria, in parte perché lessi Il diario di Anne Frank in 5 elementare, rimanendone molto colpita, in parte perché durante la scuola mi hanno sempre sensibilizzato agli orrori dell'Olocausto.

Per caso, giorni fa, mi sono imbattuta nella storia di Adriana Revere, una bambina di dieci anni, nata a La Spezia, ma emigrata a Vezzano Ligure, paesino arroccato su un colle poco distante dalla città, per trovare un po' di sollievo dai primi bombardamenti della  Guerra.

Nonostante io sia spezzina, non conoscevo la sua storia e mi ha molto incuriosito tanto da cercare quante più possibili notizie in rete, con la promessa di approfondire presto l'argomento.

Questo è quello che ho trovato sulla triste storia.

La piccola Ariana Revere, nata a La Spezia il 18 dicembre 1934 e deceduta ad Auschwitz il 26 febbraio 1944, non aveva ancora dieci anni quando, da Vezzano Ligure, paesino sulle colline dello Spezzino che domina la valle del Magra, fu arrestata insieme ai genitori per essere deportata ad Auschwitz, dove morirà, nelle camere a gas, lo stesso giorno dell’arrivo, il 26 febbraio 1944, insieme alla madre, Emilia Eva De Benedetti. Il padre, Enrico Revere, ex maresciallo radiotelegrafista della Marina Militare, morirà fucilato nel campo di Flossenburg il 28 ottobre 1944.

L’arresto della famiglia Revere avvenne il 3 febbraio 1944: i Carabinieri, seguendo l’ordine del Prefetto Franz Turchi, li arrestarono con ''l'accusa'' di essere ebrei.

Adriana, Enrico ed Emilia Eva, Vennero internati per un breve periodo nel Campo di concentramento e transito di Fossoli di Carpi, in provincia di Modena e da li divisi e deportati: madre e figlia ad Auschwitz, il padre, riuscito a passare le selezioni, rimase per un po' ad Auschwitz e successivamente fu deportato a Flossenburg, un Campo di concentramento nazista tra Norimberga e Praga.

Una volta  che il treno avesse raggiunto Auschwitz,  avveniva il processo di selezione dove le SS decidevano all’istante, degnandole appena di uno sguardo sfuggente, che la maggior parte delle persone deportate non era adatta ai lavori forzati, pertanto sarebbero immediatamente state destinate alle docce e quindi alle camere a gas.

La piccola Adriana di nove anni, due mesi e una settimana e la madre furono tra quelle sfortunate persone. 

( fonte http://vigliottiangelo.it/una-piccola-ebrea-adriana-revere/ )

Il Campo di Fossoli di Carpi fu costruito dal Regio Esercito nel 1942 come carcere per militari appartenenti al fuoco nemico.

Alla fine del 1943 la Repubblica Sociale Italiana lo convertì in Campo di Concentramento per ebrei e nel marzo 1944, sotto il dominio delle SS divenne Campo poliziesco e di transito: anticamera dei Lager nazisti. Dal Campo di Fossoli transitarono circa 5000 deportati razziali e politici che vennero poi smistati definitivamente nei Campi di Auschwitz-Birkenu, Mauthausen, Dachau, Flossemburg, Ravensbruck e Buchenwald.

I vagoni piombati coi deportati erano 12 e il 22 febbraio, sul primo vagone dove erano stipati i deportati per Auschwitz, insieme ad Emilia Eva e alla piccola Adriana Revere si trovava anche Primo Levi che raccontò la sua breve permanenza a Fossoli nelle prime pagine di ''Se questo è un uomo'' e nella poesia ''Tramonto a Fossoli''.

Il Campo di concentramento e transito di Fossoli è stato il Campo nazionale della deportazione razziale e politica dall’Italia.

Dal 1945 al 1947 divenne il Campo per gli ‘’indesiderabili’’, un centro di raccolta per profughi stranieri.

Finita la guerra, il Campo venne utilizzato per scopi civili.

(Fonte https://www.fondazionefossoli.org/it/campo.php )


Che altro dire, di parole sull'Olocausto, ogni anno, se ne spendono a migliaia. Tutte belle parole, ma spesso dimenticate e soffocate dai fatti di cronaca.

La storia dovrebbe insegnare a non ripetere gli stessi errori, ma il mondo sembra dimenticare in fretta.

La speranza è che il sacrificio di tutte le Adriana Revere non sia stato invano in quanto nessun uomo e in particolar modo nessun bambino dovrebbe conoscere l'odio razziale.

Riposa in pace piccola Adriana, vittima del delirio di onnipotenza della follia umana.


Tania C.



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