venerdì 28 gennaio 2022

Recensione UN UOMO FELICE di Arto Paasilinna - Ed. IPERBOREA -

 





UN UOMO FELICE

Arto Paasilinna

Traduttore: Nicola Rainò

Editore: Iperborea

Anno edizione:2021

In commercio dal:27 ottobre 2021

Pagine:208 

Formato: Brossura

€ 17


CONOSCIAMO L'AUTORE

Aarto Paasilinna (20 aprile 1942 - 15 ottobre 2018) è stato un ex guardaboschi, ex giornalista ed ex poeta. In Finlandia è diventato uno scrittore di fama grazie alla capacità di raccontare ogni storia tragica ridendo. Dopo L'anno della lepre, che in Italia ha superato le 120.000, Iperborea ha pubblicato altri suoi diciassette romanzi tra i quali Piccoli suicidi tra amici, Il bosco delle Volpi Impiccate e Il miglior amico dell'orso.

 
TRAMA


Incaricato di costruire un nuovo ponte a Kuusmäki, piccolo paese sperduto tra i boschi e i laghi della Finlandia, teatro di un efferato eccidio di Rossi durante la Guerra civile, Akseli Jaatinen è destinato a suscitare una sospettosa diffidenza fin dalla sua comparsa, una nebbiosa mattina di marzo: possibile che sia davvero un ingegnere quell’energumeno che si presenta in camicia a scacchi e stivali di gomma, arriva in pullman come qualsiasi squattrinato e familiarizza subito con gli operai? Che non sia tipo da badare alle convenzioni è più che evidente, e basta poco perché i suoi modi liberi, la sua refrattarietà ai codici e alle gerarchie sociali e la sua insofferenza per ogni ipocrisia e sopruso trasformino la diffidenza dei notabili locali in guerra aperta: le autorità, la polizia e perfino il prete fanno di tutto per ostacolarlo e umiliarlo, finché non riusciranno a espellere dalla piccola comunità quell’estraneo che disturba la legge e l’ordine. Ma come in un western in salsa finnica, Jaatinen tornerà in veste di rampante imprenditore a compiere la sua beffarda vendetta di giustiziere. La rivincita dei Rossi contro i Bianchi, di un costruttore di ponti contro i difensori dei muri di una società chiusa e classista, che perpetua nell’immobilismo le sue disuguaglianze: scritto subito dopo L’anno della lepre, il romanzo rivela l’aperto intento politico, senza però mai perdere la vena ironica e paradossale di Paasilinna. E quel fondo di sottile malinconia, che è la sigla della sua genialità. Nelle umoristiche peripezie, i suoi protagonisti si ritrovano sempre a combattere contro i conformismi inseguendo obiettivi libertari, ma forse raggiungerli non basta, forse anche un uomo felice alla fin fine sogna di fuggire.


IMPRESSIONI


Per chi non dovesse conoscere Arto Paasilinna, questo è il momento giusto per recuperare.

Un uomo felice,  mi è stato gentilmente offerto, in edizione cartacea da Lucia di Casa Editrice Iperborea che ringrazio di cuore.

Un cenno speciale voglio dedicarlo al formato del testo, maneggevole  e leggero, che amo da impazzire per la comodità  e alla copertina, che esprime felicità già solo a guardarla. Nei toni di un tenue arancio e verde, quasi setificata al tatto, raffigura una scena esilarante delle avventure del protagonista del romanzo, il rozzo e prestante Ingegner Jaatinen Akseli.

Un uomo felice, questo il titolo del romanzo, racconta le imprese tragicomiche di un rozzo ma sempre felice ingegnere costruttore di ponti, nella cittadina finlandese di Kuusmäki.

Detto in confidenza e col beneficio del dubbio, pare che l'autore. durante un viaggio, avesse conosciuto realmente lo strampalato ingegnere del quale sto per raccontarvi la storia.

Kuusmäki è una fantomatica cittadina finlandese che  sorge nella foresta bagnata dall'ipotetico fiume Eccidio e omonimo lago. 

Il ponte che  attraversa il fiume è molto usurato e rappresenta un pericolo per chiunque voglia transitarvi, perciò, nonostante le ritrosie dei cittadini, è stata indetta una gara d'appalto per iniziare i lavori di messa in opera di un nuovo ponte, moderno e più funzionale.

L'appalto è stato vinto dal plus ultra degli ingegneri costruttori di ponti, il rozzo ma prestante Jaatinen Akseli.

Uomo dall'importante fisicità e di sopraffina scaltrezza negli affari come nella vita, l'ingegnere, a causa della sua intraprendenza irruente, non è ben visto dai cittadini e dal circolo di allegre comari rappresentato dal Sindaco, dal Direttore della Scuola, dal Reverendo e dal corpo delle Forze dell'Ordine, che stanno facendo l'impossibile per levarselo dai piedi, senza riuscirsi e finendo per vedere ritorcersi contro i loro malefatti ai danni del povero ingegnere.

<< Le male lingue ricordavano che l'ingegnere era un ubriacone, un rovinafamiglie, un simpatizzante comunista, un trasformista ... >>

Di diversa opinione sono gli operai del cantiere. Da quando Jaatinen ha iniziato la messa in opera del ponte, la città non conosce disoccupazione, gli operai, contagiati dalla felicità del loro capocantiere lavorano più volentieri e, per velocizzare la fine dei lavori, le paghe sono molto laute. 

Certo si lavora di più, ma il capo non ha paura di mettere le mani in pasta per aiutare i suoi operai e, da quando c'è lui, il suo buonumore e ottimismo fungono da corroborante per lavorare più alacremente.

Tanto è che in quattro e quattr'otto il ponte è pronto per l'inaugurazione, con tanta soddisfazione da parte del cantiere e di Jaatinen.

<< La festa del cantiere era al culmine. Gli operai ballavano sulla soletta dell'impalcato, qualcuno suonava la fisarmonica, l'ingegnere faceva bisboccia... >>

Anche il circolo delle allegre comari non sta in sé dalla gioia, ma per altri motivi, molto più gratificanti.

Finalmente ora che il ponte è finito quel maledetto arrogante se ne andrà.

Ma l'ambizioso Jaatinen sembra non aver nessuna voglia di andarsene anzi, nonostante tutto sembri remargli contro sarà proprio la sua voglia di riscatto, di provare le sue capacità tecniche e umane che lo porterà a stabilirsi definitivamente in città, proprio ora che c'è un imminente bisogno di una ferrovia...

L'ironica irriverenza, mai volgare, di Paasilinna, lo ha reso capace di descrivere la realtà, spesso amara e difficile, col sorriso e il buonumore.

L'autore ha avuto la capacità di raccontare una storia si improbabile, un po' come alla Don Camillo contro Peppone, ma che racchiude una grande morale.

Quella che ho imparato dalle avventure di Jaatinen è che se siamo felici dentro e se si ha buon cuore, non importa preoccuparsi dei problemi che la quotidianità ci presenta perché, dopotutto, domani è un altro giorno.

La  rocambolesca freschezza dello stile di Paasilinna fa si che il lettore venga trascinato dentro alle avventure narrate, curioso di sapere come l'irruento ''escapologo'' ingegnere riuscirà a districarsi con abile maestria dalle imbarazzanti situazioni in cui riesce a cacciarsi con una naturalezza quasi ingenua.

Pagina dopo pagina, in poche ore, si arriva ad un finale non solo divertente, ma soddisfacente per tutti, allegre comari permettendo...

Sperando che questo romanzo possa regalarvi un po' di buonumore, vi auguro una buona lettura e vi invito a conoscere meglio il grandioso Arto Paasilinna. Sono sicura che non ve ne pentirete.

Buona lettura,

Tania C.

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