giovedì 11 marzo 2021

Recensione IL PATTO di NICOLA BIONDO La trattativa tra Stato e Mafia nel racconto inedito di un infiltrato - SIGFRIDO RANUCCI - Ed. CHIARELETTERE -

 







IL PATTO

La trattativa tra Stato e Mafia nel racconto inedito di un infiltrato

Nicola Biondo - Sigfrido Ranucci

Ed. Chiarelettere

Formato Brossura

Pag. 368

Collana Principio Attivo

€ 10

Ebook disponibile sui principali store digitali


CONOSCIAMO GLI AUTORI

NICOLA BIONDO è uno scrittore e giornalista che scrive su ''L'Unità''. Ha collaborato con Carlo Lucarelli per la trasmissione ''Blu Notte''

Insieme a Sigfrido Ranucci, per Chiarelettere Edizioni, nel 2012 pubblica '' Il patto. Da Ciancimino a Dell’Utri, la trattativa Stato e mafia nel racconto inedito di un infiltrato. ''

SIGFRIDO RANUCCI giornalista inviato Rai, portano la sua firma numerose inchieste sull'utilizzo dell'uranio impoverito e sulla Mafia. Denuncia l'utilizzo del fosforo bianco in Iraq.

Nel 2010, per Chiarelettere, pubblica insieme a Nicola Biondo '' Il patto''.


TRAMA

A Cosa nostra sono stati attribuiti molti attentati che non sono stati commessi da noi ma dallo Stato, cosa a voi ben nota.

A fare tale affermazione è Luigi Ilardo, l'infiltrato.

Le sue rivelazioni costituiscono il fulcro del processo in corso a Palermo a carico dell'ex capo del Sisde e del Ros, generale Mario Mori, per la mancata cattura di Provenzano nel 1995.

Luigi Ilardo è conosciuto come un boss temuto e rispettato.

Michele Riccio è un colonnello dei carabinieri con un nome di copertura.

Ad accomunarli tra il 1994 e 1996 sono i loro incontri, soprattutto notturni, quasi fossero due fantasmi, con lo scopo di  catturare  Bernardo Provenzano.

Il piano per farlo cadere nella rete è organizzano da summit, si scambiano lettere, pianificano strategie. Ma Provenzano è imprendibile, protetto da  mastini potenti che lo informeranno del doppio gioco.

Sembra lo scenario di un film, ma è una storia vera.

Un infiltrato dentro Cosa nostra negli anni delle stragi e all'inizio della Seconda repubblica. Un libro che fa toccare con mano il disegno ignobile della trattativa. 


IMPRESSIONI


Ringrazio Tommaso, sempre disponibile ad accontentarmi, per la copia digitale di Il Patto. 

Sono sempre stata incuriosita dalle storie di mafia, soprattutto quelle italiane. 

Questo libro, per gli amanti del genere e per chi desidera fare luce o approfondire l'argomento, è il libro giusto, anche se ancora molto ci sarebbe da raccontare e scrivere. 

« La mafia e lo Stato agiscono sullo stesso territorio, o convivono o si fanno la guerra »

Uscito nel 2010, è stato ripreso e modificato con l'aggiunta di nuovi documenti e rivelazioni. Si potrebbe quasi definire un libro ''in evoluzione'' in quanto ogni giorno ci sono nuove tessere da aggiungere al già vasto mosaico delle confessioni dei fatti accaduti.

Il Patto racconta la storia di un temuto boss della mafia, Luigi Ilardo, nipote  del famoso boss Ciccio Madonia, diventato collaboratore di giustizia  infiltrandosi nelle cosche di ''Cosa Nostra'' ai tempi delle stragi della Seconda Repubblica. 

Ilardo diviene  informatore del Colonnello del Ros dei Carabinieri Michele Riccio, usando il nome di copertura ''Oriente''.

Le confessioni, accuratamente archiviate da Riccio, manifestano come Ilardo abbia messo in luce gli ''accordi'' tra il potere e la Mafia, contribuendo nel '95, ad indicare il nascondiglio di Provenzano, il quale  verrà però arrestato ben undici anni dopo.

Il primo mancato arresto, resterà sempre un fatto anomalo dell'operazione di mancata cattura dell'epoca. Operazione mandata a monte dalle stesse forze dell'ordine una volta giunte al nascondiglio di Provenzano.

Oriente e Riccio sanno che possono fidarsi uno dell'altro. Prima di passare al Ros, sulla base di informazioni passategli da Ilardo, Riccio ancora membro della Dia, riuscirà a catturare molti tra i latitanti di spicco nella provincia di Caltanisetta, fin quasi a sterminare la cosca di Cosa Nostra tra Catania e Caltanisetta. 

Tutta la storia ruota intorno  al rapporto ( anche ambiguo ) tra il collaboratore e Riccio. 

<< Per capire cosa è adesso Cosa nostra bisogna studiare il passato – dice Luigi Ilardo a Michele Riccio una sera di febbraio del 1994. – Quello che succede oggi,  le stragi,   è un discorso   che viene  da  lontano. >>

Sullo sfondo della stagione delle stragi, prende forza una spinta verso un punto di  non ritorno, l'impulso per sbloccare quella trattativa che gli appartenenti alla Cupola di Cosa Nostra all'epoca videro come la possibilità di di riprendere in mano le redini del gioco proprio nel momento in cui si trovarono privi dei loro referenti politici, travolti prima ancora dallo scandalo di Tangentopoli che vide i tradizionali partiti in affanno, situazione i cui contorni già si stavano delineando con l'omicidio di Salvo Lima.

Stragi che hanno colpito al cuore lo Stato  ma che hanno sortito l'effetto di innescare, forse per la prima volta, una reazione collettiva contro la criminalità organizzata.

Una trattativa che coinvolse anche personaggi come l'ex di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini, salito recentemente alla ribalta sulla cronaca delle indagini sulla strage della Stazione di Bologna.

« Sono convinto  – dice ai giornalisti – che prima o poi saremo costretti a  riscrivere la  storia  dell’antimafia degli ultimi anni. »

Un contesto nel quale si muove da sempre un canovaccio di attori del dramma dipinto dalla criminalità organizzata. 

Dal sindaco di Palermo, deus ex machina del Sacco di Palermo, Don Vito Ciancimino sino a  nomi di spicco della nuova politica del calibro di Marcello Dell'Utri, uno dei fedelissimi di Berlusconi.

Il Patto è un libro che, pur mantenendo fede all'impronta giornalistica, non annoia il lettore grazie al formato ''romanzesco'' che mantiene alta la tensione e l'attenzione fino alla fine.

Sicuramente non è un libro, per i contenuti,  alla portata di tutti, ma è scritto con cura e semplicità tale da far comprendere la storia senza difficoltà. 

Il punto forte, che sicuramente verrà apprezzato dal lettore, è l'invito alla riflessione, alla ricerca e all'approfondimento che gli autori hanno saputo imbastire senza imposizione nella storia. 

Il mio giudizio è quindi più che positivo e consiglio calorosamente questo libro.

Per chi volesse poi approfondire l'argomento propongo alcune letture correlate sempre edite da Chiarelettere 

Gaspare Mutolo La Mafia non lascia tempo di Anna Vinci

https://valigiadeltempo.blogspot.com/2019/10/recensione-di-gaspare-mutolo-la-mafia.html

e Fermate il Capitano Ultimo di Pino Corrias

https://valigiadeltempo.blogspot.com/2019/09/recensione-di-fermate-il-capitano.html

Buona lettura,

Tania C.









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