sabato 9 marzo 2024

Recensione LA PORTALETTERE DI PARIGI di MEG WAITE CLAYTON - Ed. HARPERCOLLINS ITALIA -

 




LA PORTA LETTERE DI PARIGI

Autore: Meg Waite Clayton

Traduttore: Claudia Marseguerra

Editore: HarperCollins Italia

Pubblicato: 16 gennaio 2024

Formato: Rilegato

Pag. 464

€ 18,90

Formato ebook presente in tutti gli store digitali


CONOSCIAMO L'AUTRICE

Meg Waite Clayton conseguì la laure in giurisprudenza nel Michigan, divenendo autrice di romanzi di successo che vinsero diversi premi letterari. 

Negli anni inizia a collaborare con prestigiose testate come ?New York Times", "Forbes", "Washington Post", dedicandosi spesso al mondo femminile nella società e a tutto ciò che le donne devono affrontare ogni giorno.  


TRAMA

Naneé è una bella ragazza, ricca e con uno spiccato spirito d'avventura. 

Per lei libertà significa imparare a pilotare un aereo.

Quando i carri armati tedeschi invadono la Francia ed entrano a Parigi, il cuore di Naneé è pronto a unirsi alla Resistenza.

Col soprannome "la portalettere", Naneé comincia a consegnare informazioni ai clandestini, usando la sua scaltrezza e il suo fascino per salvare i fuggiaschi e metterli in salvo in ripari sicuri. Edouard Moss, fotografo, fugge dalla Germania con la figlia ancora piccola e viene internato in un campo di lavoro francese. Ben presto incontra Nanée, intrecciando la sua vita con quella della donna, dando vita a un amore romantico ma pericoloso, vissuto nel bel mezzo del fuoco della guerra... 

La storia di Nanée e Edouard è ispirata alla vita reale della ricca ereditiera di Chicago Mary Jane Gold, la quale lavorò assiduamente fianco a fianco col giornalista americano Varian Fry, per riuscire a far espatriare clandestinamente dal territorio francese artisti e intellettuali. La portalettere di Parigi è la storia di una donna coraggiosa, la cui forza è simbolo di speranza in quell'epoca dominata dal terrore. Dopo il successo di L'ultimo treno per la libertà, Meg Waite Clayton rielabora i giorni cupi dell'occupazione tedesca in Francia, dando vita a un romanzo d'amore, pericolo ed eroismo ineguagliabile. 


IMPRESSIONI


Amici della Valigia ben ritrovati. 

Il romanzo che vi presento oggi mi è stato gentilmente offerto da Jennifer Carretta di HarperCollins Italia, alla quale vanno i miei ringraziamenti, per l'opportunità concessami. 

È passata da poco la Giornata della Memoria, certi orrori non vanno mai dimenticati e nemmeno soffocati.

Parlarne, farli conoscere, è oggi l'unica maniera per cercare di non ripeterli, anche se i fatti di cronaca sembrano riscrivere ogni giorno l'identica storia di quegli anni bui.

La portalettere di Parigi è molto di più di un romanzo storico, è la testimonianza della memoria di chi ha combattuto, mettendosi in gioco fino fine alla fine, per poter vivere in un mondo libero, per difendere il valore e il diritto alla vita.

Si tratta di una storia "diversa" da quella raccontata sui libri di scuola. Non riporta la "Memoria" di chi, fortunatamente è riuscito a sopravvivere ai campi di sterminio. 

Questa è una storia forte, che osa, sfidando i canoni e le ideologie di un'epoca nera e dittatoriale. 

Una storia al femminile, di emancipazione, di forza e speranza. 

Prendendo spunto dalla vita reale di Mary Jane Gold, un'ereditiera americana che, durante il periodo buio della Seconda Guerra Mondiale, invece di pensare alla propria salvezza, scelse di collaborare col giornalista Varian Fry e l'amica Miriam Davenport, impegnandosi nel nobile fine di aiutare quanti più ebrei possibili a salvarsi, l'autrice crea il personaggio di Nanée, dando vita a una donna dagli occhi profondi e una mente brillante, coraggiosa e con uno spiccato spirito di avventura. 

<< Era arrivato il momento. La Germania aveva invaso la Polonia, spingendo Francia e Gran Bretagna a dichiarare guerra. Il miracolo che Nanée e tutti in Francia pensavano li avrebbe salvati non era avvenuto. Invece erano ricomparsi i manifesti di appel immédiate che incitavano i francesi ad arruolarsi, manifesti che erano stati tolti dopo la crisi di Monaco, un anno prima. Questa volta la chiamata alle armi era reale. >>

Nanée sfida ogni giorno la paura: come la sua alter ego umana, pilota il super leggero monoplano a motore Vega Gull, un velivolo usato  per turismo negli anni '30 dalla flotta aerea britannica. 

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, i monoplani, familiarmente chiamati "i gabbiani", vennero requisiti dal governo, diventando parte integrante della flottiglia aerea militare britannica, impegnata a combattere il fuoco nemico. Alcuni vennero abbattuti, altri vennero costretti a cambiare bandiera.

La narrazione del romanzo si divide in due parti.

La prima parte, più lenta e descrittiva, mette in luce i personaggi che si incontreranno durante la storia, l'evolversi dell'avanzata delle truppe tedesche, il terrore e la paura di sentirsi il fiato sul collo da parte dei nazisti, mentre nella seconda, più frizzante e romantica, conosceremo più a fondo il lato più umano e sociale dei personaggi, la nascita di un profondo legame tra Nanée e uno dei protagonisti, la lotta per la libertà, il coraggio e la forza di rialzarsi sempre, nonostante le avversità. 

Protagonista principale è l'affascinante Nanée che rappresenta la "sfacciataggine" e la classe senza freni di una donna che, nonostante il periodo storico, non ha paura di essere sé stessa, mostrando la spropria femminilità, celata dietro a dei pantaloni cargo, un paio di occhialetti da aviatore e col  sensuale drappo di seta bianca fluttuante intorno al collo.

<< ... ora la Francia era in guerra con la Germania, ma lui era ebreo, un profugo dalla brutalità di Hitler, santo cielo. Come si poteva pensare che fosse una spia del Reich? >>

Lei non ha paura di lottare, è pronta a usare tutte le sue armi per la difesa dei diritti umani, per la libertà, così come non ha paura di lasciare che il suo cuore culli dolci ma pericolosi sentimenti per il fotografo tedesco Edouard Moss e la tenera figlioletta Luki, sempre abbracciata al suo unico e piccolo amico, un  canguro di peluche. 

Moss, dopo la perdita della moglie, per fuggire alla cattura da parte della Gestapo che stava alle calcagna di ogni artista ispirato alle correnti artistiche considerate oltraggiose verso la razza ariana e la Germania, fugge in Francia, precisamente in Provenza, cercando un rifugio sicuro soprattutto per la figlioletta, ancora troppo piccola e ingenua per comprendere il male che si sta abbattendo sulla terra ai danni dell'umanità.

La tranquillità è effimera e, dopo una brevissima tregua, anche la Francia viene invasa di nazisti, pronti a fare tabula rasa pur di catturare ogni sorta di "indesiderati". 

Fin troppo presto, per Moss, si aprono i cancelli dei campi lavoro francesi, spazzando via come un tornado quel fievole barlume di normalità e speranza di una vita libera per lui e la figlia.

In quel periodo Nanée, invece di usufruire del suo passaporto americano e mettersi al sicuro in Patria natia, decide di allearsi con la resistenza francese, diventando "la portalettere", una sorta di postina che consegna importanti messaggi agli alleati e si adopera per trovare alloggi sicuri per quanti più fuggiaschi possibili. Tutto, per evitare che finissero sotto le torture dei nazisti aguzzini.

<< Nanée non si era mai considerata una senzatetto, ma sentendo queste poche parole si rese conto di essere stata una specie di rifugiata per almeno dieci anni. Era sporca. Moriva di fame, eppure non era disposta a mangiare ciò che avrebbe potuto dare a Peterkin. A quanto pare suo padre si sbagliava: i soldi non possono comprare tutto. >>

Grazie alla propria forza e alla collaborazione di chi ha saputo fidarsi della sua umanità e darle aiuto, Nanée riuscirà a salvare centinaia di vite innocenti.

Dosando sapientemente finzione e realtà, la Clayton ha saputo dare vita a una storia che scorre sciolta e libera sotto l'attenzione del lettore più scrupoloso.

Certo, la prima parte è un po' lenta, ma superate le prime cento pagine si verrà catapultati insieme a Nanée nel vorticoso rombo dei cieli francesi, al comando di un Vega Gull, pronti a sfidare il fuoco nemico, incuranti della sottile linea di confine tra la vita e la morte.

Gli avvenimenti storici ai quali l'autrice fa riferimento sono accurati, frutto di un'eccellente preparazione e un'accurata ricerca.

I personaggi sono ben strutturati, descritti con dovizia di particolari nell'aspetto fisico. 

Capelli, profondità degli occhi, abiti, pelle... tutto risalta alla perfezione, come se l'autrice avesse avuto i personaggi in posa di fronte a lei, per farne un dipinto in 3D.

<< Va tutto bene, Pemmy. Papà ha detto che veniva qui oggi, ma oggi non è ancora finito. >>

L'aspetto psicologico è il punto di forza della narrazione, i personaggi entrano subito in empatia col lettore, tanto da percepirne le emozioni, il terrore, la gioia per ogni piccola cosa, insignificante ai giorni nostri, ma preziosissima per l'epoca, come i momenti di tenerezza, di tranquillità, di pura innocenza sgorgante dagli occhi e dai pensieri di Luki.

<< La triste verità è che molto del male viene compiuto da persone che non si decidono mai a essere buone o cattive. >>

Hannah Arendt, La vita della mente

Non potrete non amare questo racconto e, soprattutto, non potrete fare a meno di approfondire cercando altri particolari e aneddoti sulla vita di May Jane Gold, la donna che grazie al suo animo nobile e spregiudicato riuscì a mettere al sicuro circa 2.000 persone, salvando anche Marc Chagall e l'autrice Hannah Arendt.

Invito alla lettura tutti quei lettori  come Nanée, che nonostante le mille difficoltà presenti sul proprio percorso di vita, non perdono mai la fiducia e la speranza di un domani migliore, di una vita libera e in pace, senza rinunciare ai sentimenti, facendo proprio leva sull'amore che ci unisce a chi percorre il cammino con noi.

Quasi 500 pagine, sono tante, richiedono un po' di impegno, ma sono sicura che non vi pentirete di aver speso qualche ora in compagnia di una donna che ha speso la sua gioventù agiata per inseguire l'ideale di libertà e di emancipazione.

Ieri il calendario ricordava la "festa della donna". Data fittizia per ricordare non una festa, ma per  commemorare un gruppo di operaie che, l'8 marzo 1908, a New York, persero la vita nel rogo della fabbrica Cottons, diventando il simbolo della parità e uguaglianza dei diritti tra uomini e donne.

Ideali per i quali Nanée-Mary Jane Gold ha lottato con tutte le sue forze.

Credo che le premesse per una piacevole lettura ci siano tutte, quindi fate un saltino in libreria e godetevi il volo radente sulla rotta di Nanée.

Buona lettura, 

Tania C.











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