LA COLLEZIONISTA DI
MERAVIGLIE
Valentina Cebeni
Ed. Garzanti, pag. 463 € 18.60
Ebook disponibile
Valentina Cebeni, nasce e vive a Roma dal 1985, ma nelle sue
vene scorre sangue sardo. La Sardegna, madre delle sue radici, col suo mare
cristallino, è la terra della sua infanzia. Tra il viola delle bacche di mirto
e la tranquillità delle calette in cui immergersi, passa le sue estati a casa
dei nonni che ama e ricorda con tanto affetto. Giovane scrittrice, il suo motto
è ‘’ My head is a jungle… piena di pensieri, parole, emozioni e sentimenti’’, ha
al suo attivo gia tre romanzi: L’ultimo battito del cuore, La ricetta segreta
per un sogno e La collezionista di meraviglie, sua ultima fatica edita da
Garzanti, di cui vi andrò a raccontare.
TRAMA
‘’In questo laboratorio si curano gli oggetti dimenticati, rotti. Quelli
che la gente butterebbe ma non lo fa perché vi è troppo legata. Si dona loro
una seconda vita, un punto di partenza per costruire nuovi ricordi, perché
tutto non vada perduto’’
Dafne, rimasta orfana di genitori ancora bambina, vive coi
nonni in un paesino da fiaba ubicato tra i colli della dolce campagna tosco
laziale. Quello di cui, così piccola, Dafne non si rende bene conto, è di avere
un dono speciale. Ed è ancora una bambina quando, in un vecchio baule di casa,
trova una spazzola d’argento. Resisterne alla brillantezza non può, tanto da
sentire il bisogno di prenderla in mano. Esattamente nel momento in cui Dafne
si ritrova l’antico cimelio tra le mani, le appare chiara la figura di una
donna bruna che si sta pettinando con quella spazzola.
Questo è il dono di Dafne, tramandato di generazione in
generazione alle donne della sua famiglia materna: sfiorare gli oggetti antichi e scoprire la
storia delle persone alle quali appartengono.
Passano gli anni, e la piccola Dafne cresce diventando una
splendida donna, cresciuta, non senza sofferenze e mille difficoltà, cercando
di ignorare il suo dono, soprattutto per lasciarsi alle spalle un passato che
vuole dimenticare.
Per ritrovare se stessa e lasciarsi il passato alle spalle,
Dafne decide di tornare a Torralta, a casa della nonna, rimasta vedova, in compagnia dei suoi
animali da accudire e delle deliziose torte da sfornare.
Tornata nel paese dove è cresciuta, ritroverà, oltre ai
ricordi, il negozio di antiquariato del nonno, ormai abbandonato a se stesso
dopo la sua morte. Appena entrata nella bottega di nonno Levante, Dafne riscoprirà
se stessa bambina e il dono che ha da sempre cercato di soffocare.
Tra mille pensieri che la riportano alla sua infanzia, sarà
il profumo di polvere e vernice da restauro a farle tornare la voglia di
riaprire la piccola bottega antiquaria e trasformarla in un ospedale per
oggetti dimenticati, dando loro una nuova vita, una nuova possibilità, l’antico
splendore che aveva quando era una bambina felice che passava le sue giornate
tra gli scaffali polverosi col nonno.
In questo nuovo viaggio, la giovane Dafne, troverà aiuto in
Milan, uno strano ragazzo che ha trovato rifugio da un passato che lo perseguita tra la chincaglieria
del negozio ormai vuoto da tempo.
Mentre si accinge, insieme a Milan, a riportare all’antico splendore la
bottega del nonno, un giorno Dafne, trova tra la polvere di uno scaffale, un orologio da
taschino fermo da tempo. Incastonato tra le sue mani, l’orologio rivela la sua
storia a Dafne, una storia che racconta di un amore sofferto e infinito.
Il mistero dell’orologio si fa più fitto quando Dafne scopre che
nonna Clelia conserva una copia identica di quell’orologio, fermo al solito
orario di quello ritrovato in negozio. Ignorando a chi siano appartenuti e per
quale motivo siano arrivati a lei, risvegliando il suo dono, Dafne, incomincia
un percorso di indagini per scoprire la storia di quegli orologi che, in
qualche modo, sono legati alla sua famiglia.
Passo dopo passo, viaggio dopo viaggio
attraverso splendidi paesaggi italiani e attraverso i ricordi, riuscirà, grazie
anche all’aiuto di Milan, a portare alla luce la storia degli orologi, ma
soprattutto a ritrovare se stessa e ad accettare quel dono che, ogni giorno, le
fa riscoprire le nuove opportunità che la vita dona, proprio come Dafne dona nuova vita agli oggetti dimenticati, rotti, lasciati a se stessi in un angolo.
*****
Per chi ama sognare e cullarsi tra le meraviglie che ci
circondano, Valentina Cebeni è una garanzia. Ho letto tutti i suoi romanzi
senza mai esserne delusa o annoiata. Pur essendo molto legata alla sua seconda
pubblicazione, ho trovato ne La
collezionista di meraviglie, quel pizzico di magia che spinge ad affrontare
la vita, troppo spesso monotona e prevedibile, con curiosità e voglia di
scoprire , di creare, rinnovandoci ogni giorno. Proprio come fa Dafne con gli
oggetti apparentemente rotti o dimenticati in un angolo.
Valentina racconta meraviglie in maniera soave, soffice, tale
da catturare, quasi ipnotizzare il lettore catapultandolo tra le pagine del suo
romanzo. Ha la capacità innata di dare vita ai suoi personaggi ed ai luoghi,
descrivendoli come se fossero vecchi amici che si concedono una pausa caffè nel
bistrot di un piccolo, accogliente borgo medievale. Valentina ha il potere di
far entrare il lettore nella storia e i personaggi nella realtà quotidiana di
chi legge, esortando a ricercare luoghi e personaggi nella realtà dopo aver
letto il capitolo dei ringraziamenti.
Non devono spaventare le 463 pagine, le parole scorrono lievi
sotto gli occhi del lettore, anche dei più esigenti. La sovra copertina del
romanzo cartaceo, accattivante e tentatrice è un buon biglietto da visita per
questo romanzo.
Per chi si stesse chiedendo a quale pietanza potrei paragonare
questo romanzo, mi sento di rispondere per che me rappresenta una tazza di
cioccolato fondente caldo, molto speziato, capace di addolcire e rendere briose
le giornate più lente e pesanti di ognuno di noi.
Buona lettura.
Tania C.
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