UNA SCONOSCIUTA A
TANGERI
Christine Mangan
Ed. Piemme pag.307
Euro 19.50 copertina rigida
Ebook disponibile
Prima edizione ottobre 2018
CONOSCIAMO L'AUTRICE
Christine Mangan è un’autrice al
suo primo romanzo. Laureata in letteratura inglese con una tesi sulla narrativa
gotica del diciottesimo secolo, al suo esordio con Una sconosciuta a Tangeri,
vede aprirsi le porte del grande schermo con Scarlett Johansson come
protagonista. Il suo romanzo, conteso da undici editori americani e venduto in
più di venti Paesi, è stato definito da Vogue
<<Atmosferico e intenso come il
talento di Mr. Ripley>>
TRAMMA
‘’Mi ero sbagliata : riguardo al
passato, riguardo alla scatola, chiusa. Ormai ne ero certa ‘’
Marocco, per la precisione
Tangeri, 1956. La città è nel pieno del suo quotidiano fervore, un’esplosione
di luci, colori e profumi speziati che si mescolano a personaggi di ogni sorta,
dai seducenti perdigiorno in cerca di turisti da raggirare, ad indomiti avventurieri
sbarcati in Nord Africa in cerca di una nuova dimensione.
Alice è una donna americana,
emigrata in Marocco col marito John, lasciandosi alle spalle un passato turbolento.
Vive la sua vita in silenzio, nascosta tra le mura di casa , protetta dal
turbinio di vite del mondo e da un passato ingombrante e poco chiaro, dietro alla finestra della sua nuova casa.
Il sottile equilibrio dell'apparente serenità di Alice comincia a vacillare quando, tanto inaspettatamente quanto
prepotentemente, irrompe nella sua vita africana il passato. Un passato che ha un
volto e un nome: Lucy. Amata/odiata amica dei tempi del college. L’amica
affascinante e ammaliatrice, gelosa e possessiva, che conosce perfettamente
ogni sfumatura e ogni debolezza del suo carattere.
La sorpresa del ritorno Lucy,
dopo tanti anni di silenzio, fa, per un attimo, dimenticare ad Alice tutto il
passato, la sofferenza e il momento tragico che ha messo fine alla loro morbosa
amicizia.
Alice è una persona fragile, a
differenza di Lucy, non riesce ad integrarsi nella sua nuova vita in Marocco. E’
insicura, il suo matrimonio, all’apparenza felice, sta crollando sotto il peso
di incomprensioni, umiliazioni, rassegnazioni e menzogne.
Lucy la conosce fin troppo bene, sa
tutto quello che sta passando e ne approfitta per manipolare l'amica, approfittando del ritrovamento del cadavere di John. E’ proprio durante la tragica
scoperta della morte del marito che il passato di Alice irrompe nelle loro
vite violentemente. Quel passato che Alice aveva disperatamente cercato di
dimenticare e che diventa un’arma tra le mani dell’ammaliatrice Lucy, la quale,
approfittando del momento di disperazione, cercherà di unire per sempre a lei, come ai tempi del college, l’amica.
Per Christine Mangan si tratta
del primo romanzo. Scelta non facile il thriller, e altrettanto impegnativa l’ambientazione
tra le strette viuzze della medina di Tangeri. Un dedalo di colori, profumi e
suoni che possono stordire chi si avventura per la prima volta in una città
marocchina, non percependone, di primo acchito, il fascino avvolgente e sinuoso
che solo le città del Marocco hanno. Due donne protagoniste, Alice, dal
carattere mite, riservato e remissivo, dolce, come i paesaggi del Marocco; Lucy, affascinante ammaliatrice,
sempre allegra e vitale, spirito camaleontico che si ben si adatta tra luci ed
ombre della caotica medina di Tangeri.
Ad accomunarle è un passato
tragico e torbido, che le ha viste unite da un legame che va oltre l’amicizia,
per poi diventare quasi due estranee, divise da un lungo periodo di silenzio e da un Oceano
tra due continenti così diversi tra loro, proprio come Lucy ed Alice.
La storia, narrata in prima
persona dalle voci alternate di Lucy e Alice, conduce il lettore tra i colori e
le grida del souq, il mercato della medina di Tangeri, nei piccoli locali dove
si beve te alla menta e si fuma il narghilè, potendo quasi percepire il profumo
fresco e frizzante della menta marocchina e i voluttuosi effluvi delle spirali di fumo
fruttato del narghilè.
Vicolo dopo vicolo, si arriva al cuore pulsante della
città, un luogo dove mille sentimenti ed emozioni si scontrano, dove il sole
non penetra, lasciando padrone il buio che nasconde ogni cosa, così come
fosse il cuore dell’amicizia morbosa, gelosa, malsana, protettiva e avvolgente
tra le due donne …
Riuscirà Alice a divincolarsi dai
tentacoli di Lucy? Riuscirà Lucy a trovare pace e un amore pulito, puro che la
faccia sentire finalmente felice? Lo scoprirete tra le pagine di Una
sconosciuta a Tangeri.
IMPRESSIONI
Oltre ad essere una lettrice,
sono anche una viaggiatrice. Il Marocco lo porto nel cuore sin da bambina.
Crescendo ho potuto coronare il sogno di visitarlo. Ben dieci volte, e ogni
volta scoprendo qualcosa di nuovo e di bello, che mi appagava cuore e vista. Ho
iniziato ad appassionarmi alla sua storia, alle sue tradizioni, leggendo tutto
quello che poteva farmi viaggiare con la mente attraverso le Capitali
Imperiali, attraverso il Sahara o le montagne dell’Atlante, per poi tuffarmi
nell’azzurro gelido dell’Atlantico. Durante una delle mie visite rilassanti in
libreria mi è saltata subito all’occhio la sovra copertina sinuosa e sensuale,
che quasi vuol lasciar trapelare i suoi segreti celati tra le mille mashrabiyya
(le gelosie) di Una sconosciuta a Tangeri.
Grazie al mio fidanzato, lettore infaticabile pure lui, ne ho avuto una
copia in regalo.
Non ho iniziato a leggerlo
subito, sentivo che dovevo dedicarmi totalmente a quelle pagine, senza
distrazioni e con attenzione. Il suo tempo è arrivato i primi di dicembre, al
rientro di una gita a Milano, accovacciata al caldo, nel sedile di un pullman.
L’atmosfera nebbiosa e grigia di una Milano pre natalizia, caotica e rumorosa
mi ha aiutata a calarmi tra quelle pagine, quasi come fossi stata tra i vicoli
stretti e chiassosi di una medina …
Lo stile narrativo del romanzo è
abbastanza scorrevole, con lampi poetici che compensano qualche lacuna descrittiva,
dove, forse, l’autrice avrebbe dovuto approfondire un po’ di più evitando di
cadere nella prevedibilità del racconto. Nonostante tutto, la storia va avanti
da sola, arrivando al finale, forse un po’ scontato ma che potrebbe aprire
nuove ed interessanti porte.
Abbinare questo thriller ad una
pietanza è piuttosto facile per chi, come me, conosce bene il Marocco, le sue
tradizioni e la sua cucina. Tra le mille golose pietanze, più o meno speziate,
abbino Una sconosciuta a Tangeri alla zuppa Harira, una zuppa di lenticchie,
ceci e carne che si gusta alla fine delle giornate di digiuno del Ramadan assieme ad un biscotto dolcissimo, la chebakia, a base di
miele, sesamo, aceto e spezie. La zuppa calda ricorda l’avvolgente calore della città,
le spezie la briosità di Lucy, mentre il miele la dolcezza e la fragilità di
Lucy.
Buona lettura
Tania C.
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