venerdì 25 gennaio 2019

Recensione de LA LOCANDA DELL'ULTIMA SOLITUDINE


LA LOCANDA DELL’ULTIMA SOLITUDINE

Alessandro Barbaglia
Ed. Mondadori Euro 17,00  
pag.163
Ebook disponibile
Nel luglio 2017, a Pontremoli, si è svolto il Premio Bancarella, premio letterario molto ambito, soprattutto dai giovani emergenti.
Tra i finalisti in gara Alessandro Barbaglia, un giovane Poeta e Libraio che vive a Cuneo. Il suo romanzo d’esordio è La Locanda dell’Ultima solitudine. Un racconto poetico che ruota attorno alla Locanda, un ‘’non luogo’’, dove almeno una volta nella vita tutti dovremmo rifugiarci.
TRAMA
''Nella vita si incontrano tante persone sbagliate. E poi, se si è fortunati, si incontra la persona giusta.» «Ma va’, che storia stupida questa. Non esiste la persona giusta. Non esiste perché siamo tutti un po’ sbagliati.» «Allora basta trovare lo sbagliato giusto.''
E’ il 2007 quando Libero, un ragazzo che vive a Città Grande, nella Casa Blu, tutta blu e vuota, con l’unica compagnia del suo cane Vieniqui e di un baule bianco, una sorta di scrigno che cela la mappa per realizzare i propri sogni, prenota un soggiorno per due a La Locanda dell’Ultima solitudine, perché la Locanda può ospitare solo due persone. La prenotazione viene confermata per luglio 2017, esattamente dieci anni dopo. Libero sa che quel giorno sarà la svolta della sua vita, il giorno in cui tutto avrà un senso e troverà finalmente l’anima che lo completerà. Quella che, pur senza conoscerla, aspettava pazientemente da dieci anni.
Viola è una bella ragazza, vive nel paese di Bisogno, alla Casa del Petalo insieme alla madre Margherita (il padre scomparve in circostanze sconosciute) accordatrice di fiori. I fiori vanno accordati ogni giorno affinchè possano crescere bene e compiere il loro lavoro, quello di portare felicità. Perché i fiori scordati sono tristi come i sogni appassiti, ma se ogni giorno si accordano, allora si che possono realizzarsi e ritrovare il loro splendore. Alla Casa del Petalo si possono affittare anche camere appositamente per gridare, per dare sfogo al dolore, alla rabbia o semplicemente a tutto ciò che si vuol buttare fuori. E la madre di Viola, sa che per stare bene, bisogna gridare, ed essere capaci a gridare. Quindi oltre che accordare fiori, tiene anche corsi per imparare ad urlare. L’urlo nasce dalla paura, e bisogna imparare ad avere paura: seguendo i corsi di Margherita si impara anche ad avere paura. Tutto questo accade a Bisogno, nella Casa del Petalo.
Viola vive la sua vita nell’attesa di darle il senso giusto, ma ad accordare fiori e gridare non ci sta, ha bisogno di qualcosa di più.
Libero, stravolge la sua vita nella Casa Blu, riempiendola di un amore vuoto, di vestiti e libri, nell’attesa di trovare la donna che ha sempre cercato.
Ma, da quel lontano 2007, i tempi dell’attesa sono finiti.
Quel che conta di più nella vita è la pazienza di saper aspettare affinchè le cose si avverino. Se non si avverano, è perché non si è aspettato abbastanza.
Lo sanno bene Libero e Viola, e lo sa bene La Locanda dell’Ultima solitudine che, in un luogo dove il cielo si fonde in un eterno bacio col mare, le loro anime destinate si uniranno in una nuova storia scritta dal destino.

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Alessandro Barbaglia, si definisce un Poeta e Libraio, e l’aria del Poeta Sognatore lo avvolge col suo manto magico. Scritto come una poesia eterea, il romanzo, intriso di magia, scorre lieve tra le pagine, incuriosendo il lettore con giochi di parole e cacce al tesoro. Ogni pagina contiene indizi per trovare quel tesoro che è la capacità di saper aspettare per avere ciò che si desidera. Un tesoro celato ne La Locanda dell’Ultima Solitudine, quel luogo magico costruito dal gestore Enrico con assi di legno, a picco sul mare.
Quel luogo che ognuno ha dentro di se, quasi uno stato, uno stato dell'anima.
Paragonare questo romanzo ad un cibo mi crea non poche difficoltà. Colori e sapori si miscelano armoniosamente, creando il gusto perfetto al palato più sopraffino, sempre in cerca di nuovi stimoli. Potrei azzardare ad una torta Red Velvet, nella quale si crea il giusto equilibrio tra ingredienti difficilmente abbinabili tra loro... ma a La locanda dell'ultima solitudine tutto può succedere ...
Buona lettura Tania
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