venerdì 25 gennaio 2019

Recensione de LA SEGRETARIA



La segretaria
Renée Knight – autrice de La vita perfetta –
Edizioni PIEMME € 19.50 pag.305
Uscita novembre 2018
Trama

La persona più pericolosa in questa stanza è lei, la segretaria.
Christine Butcher è una madre di famiglia, ma ancor prima è una segretaria. La tua segretaria o personal assistant, usando termini moderni. E di lei ci si può fidare, le si può affidare a piene mani la propria vita. Ti osserva. Ti ascolta. Sa tutto di te.
Mina Appleton è la sua datrice di lavoro. Una donna che affida se stessa e la catena di supermercati più etica del Paese, nelle mani sicure e sapienti di Christine. D’altronde, come farebbe senza di lei? Christine è insostituibile, l’ombra che la seguiva fedelmente mentre si stava insediando a capo dell’impero familiare, senza scrupolo alcuno per l’estromissione del padre, Lord Appleton, da sempre alla presidenza dell’azienda.
Christine, assunta in principio come segretaria condivisa dall’anziano padre di Mina e dalla donna stessa, giorno dopo giorno, manovrata dall’invisibile fil rouge della manipolatrice Mina, finirà per diventarne devota seguace, mettendosi a sua completa dedizione in primis e al conseguente lavoro poi, annientandosi come madre e donna. Ma a quale prezzo tutta questa devozione? Quanto durerà e, soprattutto, dove arriverà la lealtà di Christine? Quanto saranno al sicuro i torbidi segreti aziendali e personali affidati all’efficiente e devota segretaria?
La troppa sicurezza di Mina Appleton comincerà a vacillare e i ruoli si invertiranno, da burattinaia diventerà burattino nelle mani di Christine, quella segretaria insostituibile ma  sottovalutata, quasi un’amica, anche se non nel senso puro della parola, nella quale aveva riposto tutta la sua fiducia e vita. Come riuscirà, Mina, ad affrontarla, a fare in modo che nulla trapeli dalla bocca di Christine.

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Un thriller psicologico, questo di Renè Knight, narrato in prima persona dalla voce di Christine Butcher, la segretaria affidabile e devota, pronta a rinnegare il suo vissuto per compiacere, in cerca di approvazione e di ’’un posto al sole’’, la sua datrice di lavoro, Mina. Christine, giovane madre di famiglia, non particolarmente bella ne affascinante, ma intelligente e scaltra, donna in carriera che crede di sapere ciò che vuole.
Mina 15 anni più di Christine, donna minuta, affascinante, sempre elegante, ricca e senza scrupoli. All’apparenza una sorta di ‘’Iron lady’’, ma fragile e vuota se lasciata a se stessa. 
Due donne, quasi due amiche, affidano la propria vita l’una nella mani dell’altra.Due personalità narcisistiche. Da una parte Christine, n.p. (narcisista patologica) covert, sempre assertiva, remissiva e completamente votata al compiacimento della overt Mina, ma soprattutto in cerca della propria standing ovation.
Due donne che si usano, si manipolano, si amano e si odiano, pronte a difendersi reciprocamente per poi sputare fango una sull’altra. Sarà una dura lotta quella tra Christine e Mina. Chi soccomberà a chi? Lo scoprirete solo leggendo …

Non conoscevo Renè Knight, ma non appena ho visto La Segretaria in libreria, a pelle, ne ho sentito il richiamo alla lettura. Acquistato dopo uno sguardo veloce della quarta di copertina, consapevole che non sarebbe stato un buco nell’acqua, appena arrivata a casa mi sono immersa nella lettura finendolo in una notte. L’autrice sceglie la narrazione in prima persona, dando voce alla protagonista, appunto la segretaria. Ambienta il romanzo in uno spazio temporale di 18 anni, partendo dal 1995. Gli scenari spaziano dagli uffici moderni e asettici di uno skyline londinese, alla campagna verde e dolce della periferia. Il lettore non ha modo di annoiarsi grazie alla freschezza e alla semplice ricchezza delle parti descrittive, avvolte da un incalzante alone di mistero che incatena alle pagine sino a notte fonda pur di scoprire i torbidi retroscena di due vite all’apparenza perfette. 
Capitolo dopo capitolo si arriva all’ultimo, quello decisivo, che lascia orfani di personaggi che hanno saputo insediarsi nel quotidiano del lettore.
Un romanzo autoconclusivo che, se mi chiedessero di descriverlo come una pietanza, lo definirei Miele di castagno, dal sapore forte, deciso, dolce quanto basta ma con un leggero retrogusto amaro…

Cosa aspettate, mettete a bollire l’acqua per una buona tazza di te o tirate fuori il ghiaccio per un whisky on the rock, sprofondate nella vostra poltrona preferita e immergetevi tra le pagine di questo thriller dove nulla è come appare …
Tania

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