mercoledì 11 settembre 2019

Recensione de IL DONO DI RACHEL di Cuss Hunter Ed. LONGSNESI




IL DONO DI RACHEL

Cuss Hunter
Ed. Longanesi 2019
Pag. 384
€ 18,60
Copertina rigida
Ebook disponibile


Cuss Hunter - foto dal web -

CONOSCIAMO L'AUTRICE

Cass Hunter, dai natali sudafricani, nel 2000 si trasferisce in Gran Bretagna, dove risiede attualmente. Vive a Londra col marito e i figli e lavora all'Università.


TRAMA

Cosa potrebbe desiderare di più dalla vita Rachel Porter? Ha tutto: è bella, ha un marito che ama tantissimo, ricambiata. Una figlia adolescente che è tutto e il lavoro perfetto a coronare la sua mente geniale. Ma un terribile segreto la logora: è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere all'improvviso, segnando la sua fine. Probabilmente è questo il motivo che la spinge a dedicare tutta se stessa al progetto scientifico avanguardista al quale sta lavorando. Un esperimento segreto e costoso nel quale investe letteralmente tutta se stessa. Ben conscia del fatto che tutto potrebbe finire da un giorno all'altro, Rachel fa della sua mente il suo cuore, programmando tutto nei minimi particolari. Ma il giorno fatale arriva: Rachel non c'è più, Aidan e Chloe sono rimasti soli con un dolore che li ha spezzati, forse in modo irreparabile. Ma Rachel aveva pensato anche a questo, lasciando un'eredità folle, impossibile e straordinariamente umana.
Qualcosa... o forse qualcuno.L'ultimo regalo, un dono di nome iRachel. 

                IMPRESSIONI

Quando vidi la pubblicità di questo romanzo contattai Casa Editrice Longanesi e grazie alla disponibilità di Francesca, mi inviarono subito l'ebook. La trama alquanto misteriosa mi aveva incuriosita a tal punto da farne richiesta pur non essendo particolarmente amante dei fantasy e fantascienza. C'era quel certo non so che ad attrarmi come l'ape sul miele. Non mi sbagliavo, dopo aver divorato le quattrocento pagine ho capito che quel ''qualcosa'' era proprio l'originalità che l'autrice ha saputo imprimere alla storia senza farla risultare banale o seriale. Un romanzo unico nel suo genere che grazie alla sua semplicità, spalanca una finestra sul futuro dell'umanità. No, nessun Mazinga Z o Daitarn III  pronti a salvare la terra da un attacco alieno e nemmeno Conan Ragazzo del futuro alla salvaguardia del pianeta caduto in mano a malintenzionati guerrafondai, tra le mie mani avevo un romanzo che  si potrebbe quasi definire corale, dal sapore vagamente vintage e futuristico allo stesso tempo, con quel tocco di mistero e rosa che non stona. Ed è intrigante il mix di di fantascienza, rosa e mistery che l'autrice ha saputo amalgamare delicatamente sino a dare forma ad un piccolo gioiello, semplice da leggere ma che incuriosisce e sprona  il lettore all'introspezione e ad una riflessione in ambito sociale, al punto di non voler arrivare ai ringraziamenti finali e attendere un seguito, anche se sembrerebbe  un romanzo autoconclusivo. Ma chissà, la scintilla è ancora attiva...

C'erano così tante sfumature di verde e lei non era in grado di dare un nome a tutte. Sapeva di dover girare il volante, di dover spostare il piede sul freno, ma per qualche motivo quegli impulsi non raggiungevano il suo corpo.

Rachel è una scienziata, bella, intelligente e devota al suo lavoro quanto alla sua famiglia. Ma il progetto avveneristico al quale si sta dedicando letteralmente anima e corpo ha un qualcosa in più. Un qualcosa che la sprona ad investire ogni sua energia e la sua stessa vita per portarlo a termine.
Una terribile segreto riveste la sua anima, come una spada di Damocle, pronta a distruggerla quando meno se l'aspetta. Un grave problema di salute potrebbe, nel migliore dei casi, invalidarla gravemente, nel peggiore stroncare la sua giovane vita. Rachel ama troppo la sua famiglia e il suo lavoro per rischiare un'invalidità permanente e decide di giocare alla roulette russa con la vita. Ma il colpo vincente è del destino. Un giorno Rachel ha un incidente in auto, finisce fuori strada, in mezzo al verde di una foresta, mettendo tragicamente la parola fine alla sua vita. Per Aidan e Chloe è un duro colpo, come un fulmine a ciel sereno, accettare la scomparsa dell'amata Rachel.

<<... C'è un messaggio per te, da parte di Rachel. È un messaggio privato, e le farei un torto se non te lo comunicassi.>>      

Ma la donna ha pensato a tutto. Tutto programmato nei minimi dettagli. Il giorno del funerale il collaboratore di Rachel Luke, si presenta al cospetto di Aidan, il quale lo ha sempre ritenuto una persona strana e poco loquace, avvisandolo di avere un importantissimo messaggio per lui da parte di Rachel. Non può dirgli di più, per sapere cosa la moglie avesse di così urgente da comunicare post mortem, avrebbe dovuto recarsi urgentemente in laboratorio. Non una parola di più uscì dalla bocca dell'enigmatico Luke.
Aidan è sconvolto, non sa che fare. Non riesce a capire il gesto della moglie e tutta questa segretezza. Dopo giorni di insistenza da parte di Luke e dopo aver riflettuto, l'uomo si reca nel laboratorio della Telos, dove lavorava la moglie.

<<È una donna identica a mia moglie.>>
Luke scrollò le spalle. <<Sentiti libero di parlargli come se fosse un essere umano, se preferisci. Tecnicamente si tratta di un modello Mark 4, numero di serie 787775, ma nei nostri appunti la chiamiamo iRachel.>>

Il messaggio sta per essere rivelato. Lasciato solo  in laboratorio, silenziosamente,  gli si para davanti  un robot ginoide, identico alla moglie in tutto e per tutto. Il progetto al quale Rachel e Luke stavano lavorando con fervore e segretamente ora è davanti a lui, in carne e ossa... No, in ingranaggi, chip e schede elettroniche. Ma ad una prima vista non si nota, è Rachel ad essere davanti a lui,  a parlargli. 
Il robot dalle sembianze così verosimilmente umane e somigliante alla moglie spiega con la voce di Rachel, ad un allibito Aidan, di essere un prototipo di robot ginoide empatico, in grado di interagire con gli umani quasi come un un umano. Si chiama iRachel, e la moglie lo ha voluto così proprio per aiutare la sua famiglia il giorno in cui sarebbe mancata. Il progetto iRachel è segreto, alla Telos, la società ingegneristica di robotica ne è a conoscenza, ma non sa sino a che punto lo abbiano sviluppato Luke e Rachel. Compito di iRachel è quello di sperimentare l'impiego con persone diversamente abili, non autosufficienti o malati di Alzheimer, aiutarle nella quotidianità e nei compiti più difficili. Spiega di essere empatico perché è in grado di interagire come un essere umano, rilevando i parametri vitali della persona con la quale sta interagendo, elaborarne i dati e di conseguenza offrire aiuto materiale e supporto psicologico quasi come se provasse dei sentimenti propri.

"Il robot giusto non ti deluderà mai." Devo proporlo come slogan all'ufficio marketing."

Il robot è pronto, ora che Rachel non c'è più, ad uscire segretamente dal laboratorio ed essere sperimentato sul campo, per volere di Rachel proprio a casa sua, con la sua famiglia. E in questo momento Dio solo sa quanto bisogno ce ne sia. C'è solo una condizione: iRachel deve rimanere segreto e non essere visto da nessuno al di fuori delle persone autorizzate ad interagire. A queste persone verrà fornito un braccialetto elettronico mediante il quale iRachel rileverà i parametri vitali e le emozioni elaborandoli e trasformandoli in azioni, pensieri, dialoghi ed aiuto fisico. Sempre più sconvolto, Aidan non riesce a capacitarsi di tutto ciò, mille pensieri lo schiacciano. Primo tra tutti Chloe. Come può spiegare alla figlia adolescente con tutti i problemi inerenti all'età e adesso in lutto per la madre, faro e ancora della famiglia? No, non lo vuole quel robot. Per quanto sia fatto e parli come Rachel non è lei. Rachel è morta. 

È così che si chiama: iRachel, quindi, come un iPod o un iPhone. Solo che io non chiamavo Rachel, quindi come dovrei chiamarlo? iMamma?

Dopo aver parlato con Rachel tramite iRachel, se pur riluttante, Aidan acconsente alle volontà della moglie e si organizza per portare a casa il robot. Ma prima bisogna preparare Chloe, che si è chiusa in se stessa senza voglia alcuna di reagire. Come avrebbe reagito la ragazza alla vista di una "macchina" dalle sembianze umane identica alla madre? l'avrebbe accettata di buon grado o si sarebbe chiusa ancor di più in se stessa? Era tutto così assurdo e futuristico, quasi irreale.
Una volta a casa iRachel, iniziò ad elaborare tutti i dati inseriti da Rachel sulla casa e ad ambientarsi. Ogni giorno i suoi dati si sarebbero aggiornati specchiandosi nello specchio appeso in corridoio e avrebbe dovuto ricaricarsi in media una volta al giorno nella postazione scelta, in cucina. 

Quando leggerai questa lettera saprai già del mio attuale progetto, il robot umanoide empatico. Spero che, se non ci sarò più, il robot vi aiuterà quandone avrete più bisogno.

L'arrivo di iRachel a casa trova una Chloe reticente e perplessa. La ragazza non accetta il robot, anche a causa del suo nuovo stato di isolamento. È vero, iRachel assomiglia in maniera impressionante alla madre, parla con la sua voce, è in grado di fare tutto ciò che faceva la madre, ma non è lei e, soprattutto, vista la segretezza della situazione, ha messo Chloe davanti al fatto compiuto: la ragazza dovrà rinunciare ai social, alle visite degli amici a casa e tenere la bocca chiusa con tutti. Un peso troppo grande per un'adolescente che ha appena perso la madre.
Chloe, con un carattere chiuso di suo, si ritrova a combattere una battaglia intestina con se stessa e contro iRachel, sentendosi ancora più sola. Ma col passare dei giorni e con la pazienza di iRachel, programmata dalla dolcezza di Rachel, Chloe riuscirà ad accettare il robot come membro della famiglia e ad interagire con lei, aprendosi al futuro e dedicandosi ad una delle passioni della madre, il giardinaggio, facendolo diventare il suo percorso di studi negli anni a venire. Il giardinaggio  la avvicinerà  anche ad iRachel, grazie ad un episodio che potrebbe anche essere esilarante, in un altro contesto, ma mette in luce quanto la robotica, se pur ben congegnata e tecnicamente perfetta, empatica e somigliante all'uomo, non potrà mai sostituire l'essere umano. 
La vita di Aidan e iRachel è nuovamente attraversata da una disgrazia, la severa ed impeccabile madre di Aidan si ammala di Alzheimer ed è costretta ad andare a vivere col figlio e la nipote. E con iRachel. Sembrerebbe però la situazione perfetta per sperimentare su campo il robot e le funzioni per le quali era stato concepito: sostituire la figura umana nelle situazioni sanitarie gravi dell'anziano e delle persone diversamente abili. In un susseguirsi di giornate divertenti ed amare, scandite in prima persona dalla voce di iRachel e dalla penna dell'autore che in terza persona da voce a Chloe e Aidan, il robot sembra rivestire perfettamente il suo ruolo di assistente sanitario, ma non solo. 
Rachel aveva veramente pensato a tutto! Il prototipo iRachel è stato congegnato per sostituirsi in tutto e per tutto all'essere umano, essendo in grado di decidere autonomamente se avere o no rapporti sessuali. 
Aidan ne è al corrente, iRachel, in un momento di sconforto dell'uomo, ne ha parlato con lui...

Cosa succederà adesso nella vita di Chloe e Aidan? Quale sarà veramente il ruolo di iRachel. Il robot è veramente l'ultimo dono che Rachel ha voluto lasciare alla sua famiglia per aiutarli a superare il lutto e i problemi della quotidianità?
Con un linguaggio accattivante e leggero se pur tecnico, Cass Hunter, rende piacevole e commovente la lettura. Le pagine sono circa quattrocento, ma il lettore non ha modo di accorgersene, talmente sarà concentrato nelle vicende. Molti sono gli spunti per riflettere, dalla perdita di un famigliare alla fiducia verso gli amici, sino a quello che per me è più importante: è davvero utile e giusto sostituire l'essere umano con la robotica, per quanto "empatica" e simile? Alla fine l'empatia del robot è solo una questione di chip, file e input inseriti dal costruttore. 
Fino a dove può spingersi la scienza? 
Gli esseri viventi sono unici nel loro genere proprio perché sono in grado di pensare e provare emozioni.

Un robot è solo l'involucro di una scheda elettronica e per quanto possa alleviare la fatica umana, svolgere i compiti più difficili e pesanti, per quanto possano classificarlo "empatico" non sarà mai in grado di compiere il miracolo che ogni giorno compiono gli esseri viventi: donare la vita!

Leggendo sono incappata spesso in questo pensiero, mi ha tenuto compagnia sino alla fine e sono giunta alla conclusione che, per quanto utile possa essere la robotica in certi campi, deve rimanere limitata a quello!
Il romanzo rimanda spesso alle scene de L'uomo centenario e Super Vicky, forse l'autore ha preso spunto da quello. Chissà. So per certo, invece, che se leggerete questo romanzo non potrete non innamorarvi della storia, commuovervi ed infine gioire di ogni pagina. È una lettura che mi permetto di consigliare a tutti, per passare qualche ora in relax o per riflettere un po' sulla vita e sul futuro.

Buona lettura,
Tania C.








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