domenica 29 settembre 2019

Recensione di DETONATOR di Andy McNAB - Ed. Longanesi




DETONATOR
Andy McNAB
Ed. Longanesi Luglio 2019
Collana La Gaja Scienza
Pag. 394
Traduttori Ragazzi I.- Tettamanti S.
Formato Rilegato 
€ 18,70
Ebook disponibile


CONOSCIAMO L'AUTORE

Andy McNAB - foto dal web 


Andy McNab è lo pseudonimo dietro il quale l'autore si cela per motivi di sicurezza. Nel 1984 è entrato nel SAS e da allora ha preso parte a operazioni in ogni parte del mondo, fino al 1993. Nel '93 ha cominciato a scrivere, dapprima raccontando le sue esperienze come soldato in Pattuglia Bravo Two Zero e Azione immediata. Si dedica poi alla narrativa d'azione. Con Controllo a distanza, suo primo romanzo e grande successo internazionale, ha regalato agli appassionati del genere un nuovo eroe: Nick Stone. In Italia, tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Longanesi.

TRAMA

Tradito e abbandonato ad un terribile  destino sulle Alpi, quando riprende conoscenza Nick Stone capisce subito di essere vivo per miracolo.
Il s sangue sulle mani sembra provenire dalla sua testa. Ha una ferita che non riesce a vedere e la nebbia che avvolge i suoi pensieri ne è la conferma. Privo dei suoi ricordi,  l'unica cosa certa è che qualcuno ha tentato di ucciderlo. E pensa di esserci riuscito. Vendetta, il suo unico pensiero. Ma un bambino di sette anni è il suo unico aiuto e di certo non è il compagno ideale per l'inseguimento di un gruppo di spietati assassini. Sa che deve proteggere il bambino a costo della sua stessa vita, cercando di far luce su chi lo ha tradito e su cosa è realmente accaduto prima dell'incidente. Tra vittime in aumento e rocambolesche fughe in tutta Europa, diventa il ricercato numero 1 delle Squadre Speciali di tre nazioni, sulla scia di sconosciuti criminali senza scrupoli che lucrano sulle miserie umane. Il suo scopo è quello di fermare un terrorista solitario che minaccia di scatenare l'inferno nel mondo occidentale. La miccia è stata accesa, ma chi ha davvero in mano il detonatore? 


IMPRESSIONI

Sono pochi gli autori di romanzi d'azione che catturano la mia pazienza e attenzione. Se togliamo il Maestro Clive Cussler e un giovane autore australiano, Matthew Reilly, poco conosciuto in Italia, la mia biblioteca finisce li. Mi sono innamorata della copertina di Detonator mentre spulciavo il catalogo Longanesi. Letta la trama, senza conoscere l'autore, non so il perché, ma pensai subito ad un racconto autobiografico. Era invece un romanzo, ma la biografia dell'autore lasciò trasparire l'influenza del suo passato che aveva preso vita nei suoi romanzi. Chiesi speranzosa a Longanesi di poterlo recensire e, grazie a Francesca, mi arrivò subito una copia ebook.
Spinta dalla curiosità di cominciare una nuova avventura, in quanto Detonator fa parte di una serie di romanzi autoconclusivi ma legati dal filo conduttore delle avventure del protagonista, Nick Stone, mi buttai a capofitto sulle pagine luminose del Kindle durante il tragitto in pullman di una domenica fuori porta. 
Il romanzo è diviso in tre parti, la prima, più lenta e descrittiva, dove vengono presentati i protagonisti e i loro ruoli, la seconda, meditativa e di preparazione all'azione di salvataggio e la terza, quella conclusiva, di azione e terrore.  

Qualcuno - chissà chi - mi ha detto una volta che a un corpo in caduta occorrono circa cinque secondi per raggiungere la velocità limite. Allora, quanto ci vuole prima che io colpisca la terra? Ho la sensazione che un tempo avrei saputo come calcolarlo. Adesso so soltanto che è la distanza tra continuare a vivere ed essere completamente fottuto una volta per tutte.

Nick Stone, protagonista di questo nuovo capitolo, si ritrova senza ricordare come e perché, a bordo di un moderno suv in bilico su un baratro, tra le vette delle Alpi. La sua memoria è offuscata da una brutta ferita aperta alla testa, ma sa per certo che qualcosa o qualcuno lo ha fatto finire fuori strada mentre stava fuggendo.
Il circolo vizioso nel quale sembrano finiti i suoi ricordi rallenta ogni azione del suo corpo intorpidito dall'impatto dell'auto con la foresta innevata e il pericoloso dirupo. Ma la sua calma e sangue freddo riescono a metterlo in salvo. Mentre cercava di recuperare i ricordi perduti ripassando le tabelline, qualche flash lacera i suoi pensieri: non era un dottore, ma doveva aiutare qualcuno. Aveva ricevuto chiare istruzioni al riguardo da un uomo in una stanza verde. L'uomo lo chiamava Nick, quindi quello doveva essere il suo nome. Ma chi era l'uomo della stanza verde, e cosa voleva da lui?
Dei passi pesanti, poco distanti da lui, fecero scricchiolare la neve, delle voci fendevano il silenzio del bosco: doveva nascondersi, chiunque lo avesse buttato fuori strada lo voleva morto e stava cercando conferma. Erano così vicini che poteva vedere la pelle d'ebano e l'anello con le aquile di uno e la figura tarchiata dell'altro. Guardando nel dirupo i due uomini si congratularono per il buon lavoro svolto e se ne andarono.
L'aquila, Albania. Nick conosceva quel simbolo, tipico della bandiera albanese, ma perché e dove lo aveva visto? Le tempie pulsano e i pensieri scattano come ingranaggi di un meccanismo sconosciuto. Mentre cerca di ritrovare una strada sicura e lontana dagli aggressori, Nick scopre di essere armato e di avere un bagaglio degno di un soldato, poi all'improvviso la sua mente è squarciata da un ricordo...

Un gigantesco autoarticolato con un nome sulla fiancata posteriore e il logo di un'aquila impressa sui due paraurti. Il genere di aquile che immagini aggrappate a una svastica. Sento lo stridore degli pneumatici, vedo il fumo uscire dai cerchioni. Avverto l'odore di bruciato del liquido dei freni e della gomma sull'asfalto.


È un piccolo flash, ma può aiutarlo a ricordare cosa era successo prima. Attraversando la foresta innevata, descritta così minuziosamente che sembrava di sentire lo scricchiolio dei rami spezzati e della neve sotto ai piedi, Nick arriva sulla strada, poco distante dal punto del suo incidente. Una scena poco consona per il luogo gli si para davanti: un elegante suv blindato era parcheggiato davanti ad un capanno nei pressi di una cascata. Quel suv, apparentemente vuoto, gli ricorda qualcosa. Un inseguimento forse, anzi una scorta. Lui stava proteggendo il suv e quando all'improvviso un grosso camion lo ha speronato mandandolo fuori strada con lo scopo di ucciderlo. Ma chi stava proteggendo? E che fine avevano fatto i passeggeri del suv? Le voci che echeggiano nella sua testa, una lingua straniera, donne, bambini. In preda al caos Nick sale sul suv, i sedili ancora caldi, schiacciati dal peso non indifferente di una persona. Un corpo riverso coperto di sangue, fori di proiettili. Un uomo minuto, Frank. Lo aveva assoldato per proteggerlo e portare a buon fine una missione, ma quale? E quell'uomo, Frank, aveva un figlio, che fine aveva fatto il bambino di sette anni? Controllando meglio il cadavere di Frank si accorse che sotto c'era quello di un bambino di circa sette anni. Il figlio di Frank. Non era riuscito a proteggerli ed ora erano morti, uccisi da dei proiettili di qualche delinquente senza scrupoli.
Ben presto Nick si accorge che il bambino respira. Il piccolo Stephan, figlio di Frank, è vivo, era solo svenuto per la paura e per il peso del corpo del padre che gli ha fatto da scudo.
La memoria sembra fare scintille, ombre e luci si fanno largo tra la nebbia degli ultimi minuti. Stephan è vivo, si è ripreso e, anche se un po' frastornato sembra stare bene. Devono scappare da li, gli assassini potrebbero tornare e sarebbe pericoloso restare in zona se venissero a sapere che sono entrambi vivi.

Mai fare segni su una cartina. Perché dire al nemico dove stai andando e cosa stai facendo?

Per Nick e Stephan comincia così rocambolesco peregrinare da una città all'altra, confondendosi e nascondendosi per non farsi trovare. A quest'ora avranno capito che non sono morti e la caccia è di nuovo aperta e ancora più feroce.
Stephen aiuta Nick a ricordare, a far luce su spezzoni di ricordi che gli affiorano durante la fuga. Nick aiuta Stephan a capire il perché si ritrova orfano di padre, in Svizzera e in compagnia di uno strampalato agente segreto inglese che annovera un passato nei corpi speciali delle missioni nelle zone calde del mondo, sempre in prima linea.
C'è una matrigna da scovare e far "cantare", un castello da espugnare e un killer senza scrupoli da stanare. Non sarà facile, la notizia dell'incidente si è diffusa ovunque, la morte del ricco imprenditore russo Frank Timis ha riscosso clamore, soprattutto perché il figlio di sette anni, con lui al momento dell'uccisione, è stato rapito. Probabilmente da un pedofilo e quando c'è di mezzo un bambino e un pedofilo, nascondersi diventa ancora più difficile. Nick è pronto a tutto, non sarà facile, ma riuscirà a portare a termine la sua missione. Stephen è un bambino sveglio, mangia broccoletti, tifa Brindisi e legge Dostoevskji, non sarà un problema addestrarlo alla vita dura che si prospetta loro davanti. In gioco c'è la loro pelle e probabilmente molto di più. C'è la pista albanese da seguire e quella russa che sembra avere sede in Svizzera...
Attraverso un viaggio senza legge , Nick e Steve, piccolo rapper biondo sotto copertura, si vedranno coinvolti in pericolosi appostamenti e inseguimenti. Steve è ben addestrato, sa perfettamente quali sono i suoi compiti: interpretare la parte del figlio di Nick, stare nascosto nel bagagliaio della polo verde, imparare le parole d'ordine e i piani di emergenza se qualcosa fosse andato storto.
Nick lo avrebbe salvato dalle grinfie della matrigna e degli assassini che gli davano la caccia da giorni.

Riesci sempre a cacciarti nei guai. Non puoi farci niente... sei fatto così.

Nonostante i piani di Nick studiati al dettaglio anche se spartani, i conti sembrano non tornare mai. C'è sempre qualcosa che sfugge, qualcosa che all'ultimo rovina tutto e li costringe a fuggire di nuovo, finendo spesso nei guai. Svizzera, Francia, adesso Italia, precisamente verso Brindisi. In Puglia. Li  erano incentrati  gli affari di Timis. Li avrebbe trovato la risposta al perché della fuga di Frank. Li si trova il terrorista che non solo ha distrutto una famiglia e lo vuole morto ma è accecato dal delirio di onnipotenza che lo ha spinto in un gioco al potere pericoloso per una buona parte dell'umanità  occidentale.
Riuscirà Nick a fermare il conto alla rovescia e salvare l'occidente dal pericolo che sta correndo? 

Da sempre il mio mantra era: perché preoccuparsi di ciò che non si poteva cambiare? Forse, se l'avessi ripetuto all'infinito, avrei potuto iniziare a crederci ...

Con un ritmo incalzante e avvincente Andy McNab mette a segno un altro centro nel suo bersaglio. Il lettore si ritrova a percorrere strade tortuose insieme a Nick, sentendo il calore che si sprigiona nel bagagliaio incollando i vestiti addosso al piccolo Stephan. Sente le tempie pulsare e vede la nebbia diradarsi lasciando spazio ai ricordi. Sente il sapore del cioccolato sciogliersi morbido in bocca e l'accattivante profumo delle salsicce grigliate insinuarsi nelle  narici voluttuosamente. Ma sente anche scorrere l'adrenalina durante i corpo a corpo e le fughe rocambolesche di Nick.
Mille emozioni e un caleidoscopio di colori e profumi pervadono le pagine di questo romanzo. 
Anche se è un nuovo capitolo di una lunga serie, non ho riscontrato problemi ad entrare in confidenza col personaggio, a conoscerlo e capire i fantasmi che lo attanagliano. È un romanzo che può essere letto tranquillamente come qualsiasi altro romanzo autoconclusivo: c'è sempre tempo per conoscere il passato. Chi già conosce Andy McNab di sicuro apprezzerà l'emozione di questa nuova avventura del protagonista, per chi come me non ne avesse mai sentito parlare, è una possibilità per conoscere un nuovo interessante autore ed innamorarsi dello scapestrato protagonista. La prossima volta, però, cominciando dall'inizio ...

Buona lettura,
Tania C.


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