mercoledì 20 novembre 2019

Recensione de LA VIA DEL BOSCO Una storia di lutto, funghi e rinascita di Long Litt Woon - Ed IPERBOREA-





LA VIA DEL BOSCO
Una storia di lutto, funghi e rinascita

Long Litt Woon
Ed. IPERBOREA 2019
Pag. 288
€ 18,50
Copertina flessibile
Traduzione Alessandro Storti
Ebook disponibile


CONOSCIAMO L'AUTRICE

Long Litt Woon . foto dal web -


Long Litt Woon, classe 1958, è un'antropologa e micologa norvegese dai natali malesi. Ancora studentessa, si trasferì ad Oslo, dove si stabilì permanentemente. La via del bosco è stato il caso editoriale del 2017 alla Fiera di Francoforte. Visto il successo riscosso, la storia di Long Litt Woon è in corso di traduzione in quindici paesi.

TRAMA

Long, norvegese dalle origini malesi, alla soglia dei cinquanta anni, vede la sua vita subire un brusco cambiamento. Rimane vedova dell'amato marito Eiolf. Il lutto improvviso la paralizza, ma la fa anche, casualmente, inciampare nell'affascinante mondo della micologia e dei funghi. Un meraviglioso viaggio che non solo le permetterà di riscoprire la natura e la sua bellezza, ma anche il bello della vita. La sua vita. Sino a quel momento non aveva mai compreso il piacere provato dagli scandinavi nel camminare nei boschi, ma adesso il sottobosco sembra averla rapita con la sua magia e la gioia che può dare la ricerca.  La via del bosco racchiude due viaggi paralleli, uno interiore, sull'elaborazione del lutto attraverso lo sfogo del dolore nel silenzio della tristezza, l'altro attraverso l'infinito ciclo del mondo dei funghi. Ciclo di morte e rinascita della natura, sempre uguale ma meravigliosamente diversa ad ogni ciclo. Lo studio e l'amore per questo nuovo percorso, portano l'autrice a conoscere e fare amicizia con l'eccentrica comunità dei raccoglitori di funghi. Una grande famiglia allargata di persone unite dall'amore per la micologia, accoglienti, spesso ossessivi verso le regole non dette  e i riti di passaggio. Si ritroverà a viaggiare dalle magiche foreste norvegesi alle anonime aiuole urbane, dalle coste sabbiose della Corsica, sino a Central Park, inseguendo il piacere di scoprire le meraviglie della natura spesso nascoste agli occhi comuni: piccoli funghetti malefici che sembrano essere appena usciti dai calderoni delle streghe; sanguinelli rosei come salmone che stillano un liquido rosso al taglio; deliziose spugnole capaci di far vivere <<un'esperienza sensoriale ultraterrena>>; funghi bioluminescenti che rendono luminosa la foresta durante la notte. Durante il percorso immersa nella natura, Long Litt Woon scoprirà che il suo amore e le sue attenzioni rivolte al mondo naturale la possono trasformare, dandole un motivo per sopravvivere la morte di Eiolf e sentirsi di nuovo viva.


IMPRESSIONI

Sin da bambina, ma proprio piccola, avevo appena imparato a camminare, i miei nonni mi hanno introdotto al meraviglioso mondo dei funghi. Pur non essendo micologi "studiati" e chiamando i vari esemplari, eduli o tossici che fossero, col nome dialettale del territorio d'origine, mi hanno insegnato quel tanto che basta da non uscire mai dal bosco a mani vuote. 


Boletus aestivalis - foto personale -

La natura ci offre regali in continuazione, basta solo saperli riconoscere per farne buon uso. Sono cresciuta meravigliandovi e gioendo ogni volta che, entrata in un bosco, spesso senza nemmeno troppa ricerca, riuscivo a scovare quello che molti "fungiat" definiscono il Re del bosco: il boleto. Sodo, pieno, col suo cappello che spazia dal bianco al caramello,  dal rosso  al marrone scurissimo, a seconda dell'habitat in cui è nato. E nel bosco bisognava far silenzio, quasi si spaventassero i funghi e rientrassero nelle calde viscere del terreno per sfuggire ai gridolini di gioia e sorpresa di chi scovava il loro nascondiglio. 



 Craterellus cornucopioides o trombetta dei morti - foto personale -

Andare nel bosco, per me, è sempre stato sinonimo di pace e relax, poco importa la fatica, basta procedere poco per volta, con calma, attingendo il più possibile alle energie positive degli alberi.
E ci vado ancora a cercar funghi, ogni anno, anche se non è la stagione buona: non si sa mai. Mi sono pure iscritta, su Facebook, a vari gruppi a tema: quelli più eruditi e impegnativi, dove viene insegnato l'abc della micologia ai meno esperti, a quelli fotografici che ritraggono gli splendidi esemplari in natura e a quelli culinari. Il mondo della micologia è infinito e insidioso. Può essere un piacevole passatempo per ricaricare le energie e fare succulenti manicaretti, ma può nascondere pericoli mortali se non lo si conosce bene. Quante volte, ci capita di leggere sulle cronache locali, in stagione da funghi, di intere famiglie intossicati o addirittura decedute a causa dell'affascinante e mortale Strega Malefica dei boschi, l'amanita phalloide, spesso confusa, allo stadio primordiale, con la deliziosa amanita cesarea. È perciò utile, per chi si volesse approcciare, che sia per passione o golosità, al mondo della micologia, sapere tutte le regole fondamentali non solo per la propria sopravvivenza ma anche quella del bosco. 


steccherino dorato - foto personale -

Quando Casa Editrice Iperborea pubblicò, qualche mese fa, per la prima volta in Italia La via del bosco, mi incuriosì subito la copertina colorata. Non essendo ancora a conoscenza della trama del testo, la copertina mi rimandava ad una splendida famigliola di funghi, i "galletti" nel mio dialetto, gallinacci o cantharelli cibarius per la scienza. Il periodo di uscita era quello giusto, in piena e abbondante stagione. Dovevo saperne di più. Ovviamente copertina e titolo a tema mi anticiparono il contenuto,  la trama che avevo poi letto in rete, profonda e così diversa dalle mie solite letture, mi incuriosirono al punto di chiederne una copia da recensire. La mia richiesta è stata subito accolta dalla disponibile Martina che me ne inviò una copia cartacea. 
Mi scuso anche con loro per il ritardo della recensione, problemi familiari mi hanno un po' rallentata, ma mi sto rimettendo in pari.
Come sempre il testo ha soddisfatto pienamente le mie aspettative. La copertina accattivante e rilassante che richiama i colori dell'autunno e i suoi frutti, il formato elegante e chic, una bomboniera!



Amanita Muscaria - foto personale -

Qualcuno mi aveva parlato del corso, e mi ero iscritta senza rifletterci troppo. Era un'idea di cui io  ed Eiolf avevamo parlato, senza però concretizzarla. Così una buia sera d'autunno, senza aspettative mi sono presentata nel seminterrato del Museo di storia naturale.

Long Litt Woon è una cinquantenne di origini malesi, emigrata in Norvegia, dove ancora risiede, per amore. La sua vita da moglie e antropologa scorre felicemente sino a che un giorno il disegno che il destino aveva in serbo per lei fu portato a compimento, sconvolgendole la serenità. 
Il marito Eiolf, dopo averla salutata amorevolmente, esce di casa come ogni mattina. Ma non farà più ritorno. Un malore metterà fine alla vita di Eiolf mentre si trova al lavoro, seppellendo Long Litt Woon in uno strato di macerie di dolore e rifiuto della morte del marito. La donna si ritrova così, in un battito d'ali, vuota, risucchiata in un buco nero fatto di vuoto e dolore.

Nel tempo, piano piano ma fermamente, il calendario è cambiato. Nelle ore libere potevo andare a funghi, ed è stato allora che la mia nuova esistenza ha cominciato poco a poco a fiorire.

Non è facile continuare da soli il percorso di una vita di coppia. Lo sconforto paralizza Long Litt Woon, la voglia di lasciarsi vegetare sembra avere il sopravvento ma, un giorno, la donna viene a sapere che sta per iniziare un corso di micologia. Ne avevano discusso, in passato, con Eiolf, di frequentare questo corso, anche se a lei non interessava molto, avrebbe assecondato il marito. Adesso più che mai era arrivato il momento, quasi come fosse l'ultimo desiderio di Eiolf da esaudire. Long si iscrive al corso, anche per staccare la spina dalla routine grigia in cui era avvolta, ignara che la sua vita ormai vuota e apatica stava per intraprendere uno sconvolgimento totale.
Da antropologa, elaborando il suo lutto cercando di fare chiarezza, di capire ed elaborare le "informazioni" che il suo nuovo stato di vedova le stava inviando.

La <<ricerca sul campo del cuore>> è un compito gravoso.

La micologia e la ricerca dei funghi era un aiuto concreto per le risposte alle domande che la attanagliavano dopo il lutto. Passeggiare in un bosco, cercare e trovare un fungo era come trovare il senso alla domanda "Chi sono io adesso che Eiolf non c'è più?".
Più passava il tempo al corso e nei boschi, più Long si appassionava all'affascinante mondo della micologia. Era piacevole socializzare con gli altri membri più esperti di lei. Erano fonte di insegnamento, di innovazione, di scoperta e di segreti svelati... le fungaie! Già, quei luoghi, nel bosco, dove si concentra un'elevata nascita di funghi eduli e rari. Ognuno custodiva le proprie gelosamente, tramandandole di padre in figlio come un'eredità preziosa. Ma in tanti erano disposti a condividere questi "segreti" con lei, aiutandola a capire le sottili differenze insidiose tra edule, tossico e mortale, ignari di quanto fosse prezioso per la sua rinascita, quell'aiuto. 
La micologia entra nel sangue e nell'anima di Long Litt Woon, dolcemente, pervadendola di nuova linfa vitale e di nuovo amore verso la natura così generosa ed energetica. L'amore della donna lo ritroviamo non solo nei suoi racconti, ma anche in dettagliate schede tecniche con  disegni fatti a mano dei suoi amati funghi. Accurati, scrupolosi ed esaurienti disegni corredati da importanti informazioni che ritraggono l'ambito trofeo di ogni fungaiolo, dalla nascita alla maturazione completa. Sembra quasi di percepirne il profumo e il colore e il sapore.Ogni scheda è spesso arricchita anche da qualche divertente aneddoto riguardante il fungo e il fungaiolo.  


Amanita Phalloide, la regina del male assoluto 
MORTALE 
- foto dal web -

Esilarante il racconto della coppia adultera che, per fuggire alla routine degli incontri clandestini mordi e fuggi, si concede un rilassante e romantico week end nei boschi alla ricerca di funghi per farne un delizioso pasto, facendo credere ai rispettivi familiari di essere lui ad un seminario di lavoro, lei in gita con le amiche. Ma qualcosa va storto... funghi ad alta tossicità vengono malauguratamente scambiati per funghi eduli e consumati dalla coppia che finisce in ospedale a rischio della vita. Se non ci fosse di mezzo la vita sarebbe una situazione comica ritrovarsi in quell'ospedale coi rispettivi parenti e le conseguenze tragicomiche... 

Il veleno è un aspetto dei funghi che affascina molta gente. È opinione diffusa che un solo boccone possa portare alla morte quasi istantanea. Conati di vomito sopra il piatto una schiuma dalla bocca o altre scene drammatiche. È questo più o meno quello che credevo anch'io, ma con il tempo ho imparato che i gradi di tossicità possono essere svariati.

Man mano che Long Litt Woon prende confidenza con la natura, ritrova anche una nuova consapevolezza. La natura, a differenza di certi momenti della nostra vita, ci riserva mille sfumature che possono esserci d'aiuto nell'accettare noi stessi. 
Il messaggio che mi è arrivato leggendo queste pagine d'amore dell'autrice, verso il marito e la natura, ma soprattutto verso se stessa, è che per quanto buia e difficile possa essere la nostra vita in un determinato momento, dobbiamo prendere spunto dal bosco. Nel bosco nulla si distrugge e nulla si crea, è una continua evoluzione. Un continuo rinascere dalla fine di un ciclo. E così è stato anche per l'autrice, come il bosco rifiorisce tornando a splendere con nuovi, profumati doni dopo un periodo di morte apparente invernale,  anche lei è tornata alla vita, sotto una forma nuova e con nuove passioni, rinnovando ogni giorno anche l'amore per il marito. 


Omphalotus Olearius- Clitocybe olearia - TOSSICO - 
Foto personale

Di questo testo ho molto apprezzato anche le ricette , ovviamente a base di funghi, semplici e gustose dall'antipasto al gelato, che l'autrice incastona tra le pagine proprio come un funghetto nascosto tra muschi e frasche. Ovviamente, per chi volesse cimentarsi con pentole e fornelli, il consiglio che impregna le pagine e che vi rinnovo, se non siete esperti in materia, è quello di acquistare le varie qualità di funghi, senza improvvisare.

Regola n. 1: Se non sei completamente sicuro della commestibilità di un fungo, non mangiarlo.

La vita è una e coi funghi non si scherza. È questo un dei punti fermi dell'autrice, a conclusione della sua esperienza. Un sorta di vademecum del "buonsenso micologico", regole base per diventare un buon cercatore di funghi.
Ringrazio ancora Iperborea per avermi concesso la possibilità di conoscere l'esperienza di Long Litt Woon.
Ho sempre amato andare nei boschi alla ricerca di funghi, da ora in poi lo farò con un rispetto ancora maggiore.
Consigliare questo libro a chi ama i funghi potrebbe sembrare scontato, ma non lo è. Le emozioni e il messaggio che ci regala va ben oltre al piacere di saper riconoscere una amanita muscaria da una cesarea, è un inno alla vita e al rispetto di noi stessi e della natura.
Per chi i funghi li ama solo degustare, può essere un ottimo spunto per appassionarsi anche alla conoscenza e alla raccolta, mentre per chi è completamente digiuno è una piacevole lettura istruttiva .
Lo stile della Litt Woon è accurato e delicato. Come una mamma che si prende cura del suo piccolo, l'autrice coccola i suoi racconti cullandoli con una dolce melodia, a volte lenta e malinconica come i boschi d'autunno, spesso allegra e frizzante, come l'esplosione della natura ai primi caldi.
La stagione dei funghi sta concludendosi con alle spalle un ottimo e abbondante raccolto, approfittatene per raccogliere voi stessi questo piccolo gioiello Iperborea.

Buona lettura, 
Tania C.

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