lunedì 25 novembre 2019

Recensione GLI SPARI SOPRA di Roberto Dogana - AltroMondo Editore -






GLI SPARI SOPRA

Roberto Dogana
Ed. AltroMondo 2018
Collana Mondo di sotto
Pag. 127
Copertina cartonata flessibile
€ 12,00


CONOSCIAMO L'AUTORE


Roberto Dogana - foto dal web -


Roberto Dogana, Laureato in Medicina e libero professionista in medicina dello sport, vive e lavora a Castelgomberto (VI).
Vede il suo esordio con La fine di un incubo è l'inizio di un sogno?, ma continua a confidare alla carta le sue emozioni e fantasie richiamando in causa ancora una volta l'eroina Amanda Morgan. 
L'idea di questo secondo romanzo deriva dalla sua passione per Vasco Rossi e dal maxi concerto tenuto dal Blasco al Modena Park.

TRAMA

Tutti abbiamo una canzone del cuore, quella che ci ricorda i momenti piacevoli della nostra vita. Gli spari sopra è una delle più famose canzoni di Vasco Rossi, tramandato da generazioni come icona del rock.
Ma quando una canzone diventa ossessione, tanto da spingere un ragazzo apparentemente mite e dedito a famiglia e lavoro a delinquere, quali sono le conseguenze?
Per Amanda Morgan  è tempo di nuove indagini e ricerche per scoprire i motivi di fatti altrimenti inspiegabili.


IMPRESSIONI

Questo breve romanzo, in versione cartacea, mi è stato gentilmente offerto da AltroMondo Editore e dalla carissima Alice che ringrazio per il gentile pensiero.
Un nuovo autore e Vasco Rossi, un binomio interessante per chi, come me, è sempre aperto a nuove esperienze letterarie e ama il Blasco. Beh, Zocca fa parte della mia infanzia e adolescenza, come potrei restare indifferente. Aver avuto la possibilità di leggere ancora di Vasco, quel ragazzo "strampalato" dalla voce graffiante e con gli occhi azzurri, è stato un piacere oltre che una piacevole scoperta, quella di Roberto Dogana, l'autore.
Gli spari sopra è il suo secondo romanzo, secondo capitolo, spero di una lunga serie, delle avventure di Amanda Morgan, una giovane "Sherlock Holmes", pronta a fare luce su episodi alquanto strani e inspiegabili avvenuti durante le esibizioni di una cover rock band di Vasco Rossi. 

Il mattino successivo, in città, non si parlava d'altro. I giornali locali riportavano, in prima pagina, la foto del luogo dell'incidente e nelle pagine interne, quelle dedicate alla cronaca paesana, ampi servizio tentavano di spiegare l'accaduto.

Sulle note di "E da qui, qui non arrivano gli angeli", Gli Spirit Liberi,  la cover band, che si stava esibendo da più di un'ora, stava ricevendo i favori e gli applausi del pubblico presente al concerto, per omaggiare il loro idolo: Vasco. 
Tra il delirio degli applausi, durante lo stacco finale del batterista, Amanda stava ballando Gli spari sopra insieme agli spettatori carichi di adrenalina, quando si volta verso la ragazza che ballava accanto a lei e la vede accasciarsi a terra portandosi una mano alla spalla con aria sbigottita. I vestiti laceri e sporchi di sangue fanno esplodere in un grido di aiuto Amanda. Ma ormai la musica era finita, non serviva più gridare, Dedo saltò veloce giù dal palco cercando di prestare soccorso in attesa dell'ambulanza.
La ragazza viene portata in ospedale. Una pallottola ha trapassato la sua spalla, fortunatamente senza ledere gli organi vitali. Nessuno, però ha sentito lo sparo: il martellare della musica e del pubblico sovrastava ogni altro rumore. Amanda e la band si interrogano sul perché di quel gesto estremo e pericoloso. I carabinieri non hanno trovato indizi, se non la traiettoria della pallottola: il colpo sembra essere partito dal basso, ma nessuno ha visto e sentito, se non dopo l'accaduto, perciò le indagini lasciano il tempo che trovano, nonostante l'interessamento di Amanda. Passano i giorni e il fatto viene presto dimenticato. 

"... Ho avvertito una forte fitta - stava raccontando - sulle prime ho pensato che qualcuno nella concitazione mi avesse dato un calcio o che mi stesse venendo un crampo, poi ho avvertito un liquido caldo scendere verso il piede e allora mi sono accorta della ferita."

Ognuno torna alla  propria quotidianità fatta di gossip e calcio. Persino Amanda, risucchiata dalle priorità quotidiane, lascia alle spalle l'accaduto. La band andava alla grande, tra prove e spettacoli fin quando arrivò il giorno del concerto a Gemona. La piazza, al solito, era gremita di gente, richiamando fans nel  nome di Vasco. La band era carica, era arrivato il momento de Gli spari sopra (oramai avevano dimenticato l'episodio scorso quindi potevano suonare tranquilli), ma quando arrivò il momento del batterista di scaricare tutta l'energia, in fondo alla piazza si verificò una strana agitazione. Il pensiero di Amanda fu : " È successo di nuovo". E si precipitò a controllare la situazione. Una ragazza, seduta in terra, si stava comprimendo il polpaccio destro sanguinante, un proiettile sparato da qualcuno, aveva trafitto il muscolo del polpacci, per fortuna senza gravi conseguenze.  Dopo aver raccontato come si erano svolti i fatti, nessuno aveva visto o sentito nulla, a causa dell'alcool, del caldo e della confusione, la ragazza venne trasportata in ospedale. Il concerto continuò e fu un successo. Ma per Amanda c'era qualcosa di strano. Non poteva essere una coincidenza. Il giorno dopo si mise alla ricerca dei quotidiani locali, sperando di venire a conoscenza di qualche indizio sull'accaduto. Poi fece un salto nella Caserma dei Carabinieri, sperando di capirne un po' di più, dove il Maresciallo la congedò con la promessa di avvisarla se ci fosse stato bisogno di lei. 
La caparbietà di Amanda era troppo irruenta per essere declinata così in fretta. Se i Carabinieri preferivano brancolare nel buio, quasi prendendo sottogamba la situazione, ci avrebbe pensato lei a fare luce sull'accaduto. Tornò quindi nella piazza del concerto. E cercò un qualsiasi indizio. Chi cerca trova... ed ecco pararsi davanti a lei, incastonato nell'interstizio tra due mattoncini di porfido, un bossolo di proiettile. La conferma ai suoi dubbi era li, in quel bossolo. Prese la decisione di telefonare in Caserma ed avvisare il Maresciallo Arnaldi, così avrebbero potuto recuperare il bossolo e iniziare le indagini. Ma anche questa volta il Maresciallo la liquidò con un " manderò una pattuglia a controllare e se avremo bisogno di lei le faremo sapere", non avevano tempo da perdere dietro alle fantasie da telenovela di una donna.
Il bisogno di evadere, di staccare la spina è forte in Amanda. Nessuno sembra dare peso alle sue teorie sulle sparatorie, per tutti sono solo una sfortunata coincidenza. Meglio non pensarci più e passare un po' di tempo al mare. Si arriva così al primo luglio 2017. Data importante per i seguaci del Blasco. Modena Park! L'evento del secolo! Il più grande concerto del ''menestrello di Zocca'' sta per iniziare. L'evento ha richiamato migliaia di persone di ogni tipologia, dalle ragazzine urlanti ai romantici sognatori sulle note di toffee, dal nonno, ex hippy ai nipoti cresciuti a suon di rock e pane, dalle casalinghe alle donne in carriera. Una immensa onda umana estasiate dalle più famose canzoni del Blasco. Ed ecco, è arrivato il momento della carica, la batteria esplode nella sua potenza al ritmo de Gli spari sopra, scatenando l'onda umana. Ma nel bel mezzo del fervore collettivo, nessuno si è accorto che in un angolino del terzo settore, nella parte più distante dal palco, una ragazza si lascia scivolare a terra sul fianco sinistro. Le note de Gli spari sopra continuano ad irrompere ipnoticamente, ma non impediscono al fidanzato della ragazza di accorgersi di quanto le è successo. Un proiettile le ha trapassato il fianco. Anche questa volta, fortunatamente senza conseguenze gravi, grazie anche al tempestivo soccorso dei sanitari.

Vasco sempre grazie a Vasco

Questa volta i Carabinieri intervenirono tempestivamente, ricercando scrupolosamente il bossolo fuoriuscito dal fianco della ragazza. Con tutta probabilità, il proiettile, era finito sul selciato, considerando la traiettoria della ferita. In mezzo alla calca di fans e curiosi, riuscirono tuttavia a procedere nelle loro indagini se pur senza esiti,  sinché un rubicondo ragazzo chiese loro : "Per caso state cercando questo, mi ha quasi distrutto una scarpa?", riferendosi al bossolo conficcato nel tallone di una Salomon. Il ragazzo, inebetito, pensava di tenerlo come ricordo, e perentorio fu l'ordine di consegna immediata ai Carabinieri. Uno di loro, ringraziandolo gli ribadì pure  di ringraziare.... "Vasco, sempre grazie a Vasco", finì la frase il ragazzo, continuando a ballare come se nulla fosse accaduto.


Riflettendo su quanto letto, la situazione potrebbe sembrare quasi comica, se non fosse per il fatto che, anche se nella finzione del romanzo, c'è una vita in gioco. E riflettendo proprio su ciò, il mio pensiero è andato subito a quanto sia facile e imprevedibile trasformare un momento di svago in una tragedia per opera di un folle.

Anche la mente di Amanda era un circolo vizioso formato da mille domande. Passava in rassegna ogni volto incrociato sperando di avere un indizio che collegasse il ferimento delle tre ragazze. Tormentata da mille pensieri decise di tornare a parlare col Maresciallo Arnaldi. Si recò alla Caserma, al cospetto di uno sbigottito Maresciallo, ancora ignaro dell'accaduto al Modena Park. Amanda affondò il colpo, facendo notare che tre proiettili nel corpo di tre differenti ragazze, esplose durante l'esibizione di Gli spari sopra, non potevano essere una coincidenza. Doveva, il Maresciallo, convenire con lei, che la situazione era abbastanza grave: c'era in giro un folle pronto a sparare ogni volta che la canzone venisse suonata e forse pure passata in radio. Dal canto suo Arnaldi cercò di sdrammatizzare, ma stavolta prese in considerazione l'ipotesi della donna, promettendo che un collega della compagnia di Modena, un certo Tenente Terenzi, di sicuro l'avrebbe aiutata. Amanda uscì dalla Caserma col cuore più leggero e l'intenzione di incontrare questo Terenzi.

Mi sentii come un'adolescente che ha ricevuto la sua prima attestazione del suo fascino di donna.

L'incontro con l'affascinante Tenente Terenzi andò meglio di quanto sperato, fin troppo. Anche per lui, alla luce dei fatti, c'era un nesso fra le tre sparatorie e avrebbe fatto il possibile per venirne a capo. Rincuorata e lusingata, Amanda fece ritorno a casa. E l'ansia un po' si placò. Le giornate scorrevano lente nella canicola estiva, quando un pomeriggio afoso e improduttivo venne stravolto dal suono del telefono di Amanda. Nel riconoscere il mittente il suo cuore ebbe un sussulto ed arrossì un po': era Terenzi. Aveva bisogno del loro aiuto, del suo e di quello della band. Dopo accurate indagini, selezionando video delle registrazioni dei concerti a Gemona e Modena Park, avevano individuato una persona. A Gemona in borghese, a Modena con la divisa della Protezione Civile, usata con lo scopo di confondersi e far entrare facilmente un'arma da fuoco nel parco. Lo stesso uomo è riapparso poco dopo nella veste di barelliere che ha prestato soccorso alla ragazza ferita. Altro travestimento utile per potersi defilare senza destare sospetti. Niente di sicuro, senza altre prove incriminanti, ma un buon punto per dal quale partire per nuove indagini.  Ovviamente l'aiuto di Amanda e della band era quello di riconoscere e possibilmente dare un nome allo sconosciuto. Tra i "colleghi" della Protezione Civile e dell'Assistenza sanitaria nessuno lo conosceva. Aveva agito astutamente, nessun segno identificativo. Il più assoluto anonimato. Amanda ricevette la foto dello sconosciuto, ma il volto non accese in lei nessuna lampadina. Girando la foto al compagno e ai vari componenti della band il risultato fu il medesimo. Solo Giorgio ancora non aveva dato notizie. Quella sera proprio Giorgio la chiamò, chiedendole come mai lei gli avesse inviato le foto di Luca.
Giorgio conosceva Luca, una speranza c'era. Cercando di essere il più cauta possibile, senza rivelare il vero motivo del suo interesse, Amanda cercò di carpire quante più informazioni poteva sul ragazzo. Giorgio non lo conosceva bene, sapeva che si chiamava Luca, li seguiva nei concerti e nel bar dove faceva karaoke. Un tipo taciturno, timido e sfigato, sempre solo. Una volta gli chiese un pezzo: Anima fragile. Non era molto, ma intanto avevano un nome. Presto, grazie all'aiuto di Dedo e Neri, altri componenti della band, venne fuori anche il cognome: Luca Cortese.
Bingo, il primo mattone era stato piazzato, restava solo trovare gli altri per completare l'opera.
A tentoni, puntando solo sulle sue forze fisiche e senza un piano dettagliato, Amanda decide di mettersi alla ricerca di Luca, ma lei non è una detective, in fondo glielo aveva ribadito anche Terenzi di giocare a fare la detective, e la ricerca fallì con tutti i suoi buoni propositi. Arrivò agosto e con lui le serate di concerti a Jesolo Lido. Una piazza dove nelle calde serate estive vari gruppi si esibivano per animare le notti dei turisti. Era una serata calda, birra e musica a far da padroni, la piazza piena di gente di ogni nazionalità. Tutto ad un tratto si scatenò un tafferuglio, durante il quale una ragazza dell'est, ceca o forse slovacca, presentò una ferita al collo. Fortunatamente la ferita, che dai rilievi dei sanitari risultò di arma da fuoco, era superficiale. La ragazza non era in pericolo di vita. Nessuno però aveva visto nulla di sospetto che potesse ricondurre all'aggressore. L'unico indizio che i Carabinieri, intervenuti per le indagini, avevano a disposizione, era quello che il colpo era esploso quando la band stava intonando Gli spari sopra.
Amanda, ignara dell'accaduto , venne svegliata dalla chiamata del Tenente che voleva aggiornarla su quanto accaduto a Jesolo. La donna si trovò costretta a confessare di aver giocato a fare la detective, ma almeno adesso avevano un nome, anche se nonostante il suo impegno, non era riuscito a trovarlo. Il Tenente, con la promessa di tenerla informata sulle indagini, ancora una volta le fece promettere di stare alla larga da iniziative inopportune e pericolose. Ci avrebbero pensato i Carabinieri, e le indagini, effettivamente, avevano preso un ritmo serrato.

Luca è sempre stato un ragazzo schivo, timido, timoroso fin da piccolo. Per questo non ha mai legato coi suoi coetanei, non ha mai avuto dei veri amici, neanche tra i compagni di scuola.

Con la scoperta del nome del presunto aggressore, il Maresciallo Arnaldì convocò in udienza Luca. Ma il ragazzo non si presentò, mandandolo su tutte le furie. Sarà la mamma di Luca a confidarsi con Amanda, a spiegarle che il figlio era cambiato, forse a causa delle ragazze, una in particolare, quella che lui definiva la fidanzata e che lo portò al tracollo. Le raccontò che dopo aver ricevuto la visita dei Carabinieri che cercavano il figlio, ha rinvenuto nella sua camera un ritaglio di giornale di pochi mesi prima. L'articolo raccontava del ferimento di una ragazza durante il concerto di una cover band di Vasco. Lei aveva fatto due più due e aveva capito che il figlio era immischiato in questi fatti. Il tempo passa, gli indizi scovati da Amanda diventano prove. Nonostante l'ordine da parte del Tenente Terenzi di stare lontana dalle indagini,Amanda trova Luca, si mette in gioco, ma questa volta la carica de Gli spari sopra non va a bersaglio. Luca è disorientato, fugge dileguandosi nel buio inseguito da uno sconosciuto. L'uomo sembra conoscerla, ma per lei è solo un volto tra i tanti incrociati quella sera. Chi è, perché sta inseguendo Luca? 
E Luca, dopo il tentativo andato a vuoto tornerà a sparare ancora in preda all'ipnotico delirio indotto da Gli spari sopra?

Se siete quelli comodi e state bene voi ...

Amanda è decisa a scoprirlo, ad arrivare in fondo a "quell'equilibrio sopra la follia". Questa volta  sotto l'ala protettiva dell'affascinante Tenente.
E voi, cari lettori, siete pronti a scoprire il finale di questo emozionante romanzo rock-noir? Un'ora di relax, magari davanti al camino col sottofondo di una Vita spericolata e risolverete il caso della tenace Amanda.

Arrivata ai ringraziamenti finali, mi è quasi dispiaciuto lasciare Amanda, una donna  intraprendente pur nella sua semplicità, curiosa, dalla parte della verità e con un certa indole ad infrangere le regole. Un personaggio nel quale è facile immedesimarsi e vivere le sue avventure con una leggerezza disarmante. Questo breve noir dal forte sapore rock, originale e accattivante  saprà catturarvi dalle prime note senza annoiarvi rimandarvi al solito finale col maggiordomo nel salone col candelabro. 
Con la speranza che Amanda continui a regalarci nuove emozioni, vi auguro buona lettura.

Come avrete notato, nel romanzo le donne sono le vittime sulle quali si riversa il delirio di Luca, l'aggressore. Non a caso ho scelto di pubblicare oggi questa recensione, nella giornata  contro la violenza sulle donne. Fortunatamente, proprio grazie ad una donna, la follia di un uomo viene ostacolata e fermata. Anche se questo è solo un romanzo, il mio invito, credo unito a quello dell'autore e dell'editore, è di denunciare, di non avere paura. Ci sarà sempre qualcuno pronto ad ascoltare e aiutare. Abbiate il coraggio di dire basta ed essere finalmente libere di alzare la testa e vivere la vostra vita all'insegna dell'amore.
Tania C.



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