sabato 16 novembre 2019

Recensione di ENRICO? di Daniele Vriale - AltroMondo edizioni



Daniele Vriale
Ed. AltroMondo Editore 2019
Collana Mondo di sopra
Pag. 62
Copertina flessibile
Romanzo, narrativa
€ 10,00

CONOSCIAMO L'AUTORE

Daniele Vriale - foto dal web -


Daniele Vriale, classe 1965, fiorentino. Amante dei romanzieri Latino-americani e della Beat Generation. Estimatore dei film della nouvelle vague francese, ama la musica rock, i cantautori italiani e il calcio: sentimento popolare. Sua ultima pubblicazione una raccolta di poesie: Fotografie letterarie.

TRAMA

Enrico sta per compiere trent'anni. Durante la sua festa, una frase detta casualmente insinua dei sospetti nella sua mente. La sua famiglia gli ha nascosto qualcosa? Danilo e Donata, incalzati dal bisogno di consapevolezza del figlio, si ritroveranno a compiere un ''viaggio'' introspettivo, mettendosi a confronto con i propri traumi personali e di coppia. Ma Danilo ha una sorpresa per la sua famiglia: il chiarimento.
Breve romanzo, volutamente.  Come un colpo di pistola sparato a bruciapelo che arriva dritto al cuore del lettore.

IMPRESSIONI

La versione ebook di questo breve ma profondo romanzo, mi è stata gentilmente offerta tempo fa dalla cara Alice di AltroMondo Editore, che ringrazio infinitamente. Curioso il titolo, Enrico? il nome del protagonista, corredato di un punto di domanda. Quasi ad accendere un dubbio, prima di tuffarmi tra le pagine. Esiste Enrico? 
L'ho letto subito, in poco più di un'ora. Mi scuso per il ritardo della recensione, alcuni problemi a casa mi hanno rallentata un po'. Ma, grazie anche a questo periodo di stop forzato, ho avuto modo di riflettere io stessa sul romanzo e su me stessa, trovando risposte a domande che tutti noi, nel corso della vita ci poniamo. Come una sorta di "slidding door".

Sono tre anni che vivo solo, da quando sono tornato dal master di Psicologia a Padova, ormai mi ero abituato a essere indipendente. I miei hanno capito, il Dani ha annuito in silenzio, come a dire mi pare giusto, la Dona è rimasta in silenzio. Poi mi ha abbracciato e ha pianto un po'.

È il  trentesimo compleanno di Enrico, fiorentino, laureato in Psicologia. Enrico vive solo, ma sta per raggiungere la sua famiglia in occasione del compleanno. C'è una bella festa organizzata per il suo trentesimo ed è l'occasione giusta per riabbracciare il nonno novantenne e tutti gli affetti che nel quotidiano vivono in abbracci virtuali.


<<Ma si, una volta Vale ha detto qualcosa del tipo "guardali come vanno d'accordo ora! E pensare che mancava poco che divorziassero anche loro, e te perdevi il tuo migliore amico".>>

La festa è riuscita, buon cibo, bella musica, fidanzata, famiglia e gli amici più cari a festeggiare con lui. Enrico si sta distraendo rievocando ricordi con l'amico più caro. Sembra andare tutto bene quando, durante una riflessione di un amico, salta fuori come una pugnalata la rivelazione che i genitori di Enrico, prima che lui nascesse, hanno attraversato una profonda crisi che li portò sull'orlo del divorzio. Dopo lo shock iniziale ed un primo rifiuto della rivelazione dell'amico, il mondo implode nell'anima del ragazzo, ignaro di questo importante spaccato di storia della sua famiglia. Si sente quasi preso in giro, tenuto all'oscuro per chissà quali oscure trame.

È passato quasi un mese dal mio compleanno e ho come accantonato quei pensieri, il che non vuol dire che siano spariti, tutt'altro; li ho solo appoggiati in un angolo dentro di me, ma ho ben presente che sono li e chiedono una risposta.

Le emozioni provate da Enrico sono contrastanti. Credere o meno? Domandare? Fare finta di nulla sino a che la verità non arriverà, a lenti passi, da sola?
La voglia di conoscere il "perché" di quel passato ingombrante dei genitori è grande. Anche se non si palesa esternamente, ci pensa eccome. E allora non sarebbe meglio chiedere al Dani e alla Dona? Chiariranno sicuramente ogni dubbio. Deve esserci una spiegazione logica. 
E tutte quelle domande aspettano una spiegazione. 
Una scoperta del genere non può passare nel dimenticatoio, per andare avanti, ora che si sa, è necessario far luce per comprendere tante cose della propria esistenza.

<<Sei veramente soddisfatto di quello che hai realizzato, o magari la vita ha preso una piega difforme dalle tue aspettative giovanili? Volevi questo lavoro? Volevi questa moglie? Volevi questo figlio?>>


Giusto o sbagliato? Fa bene Enrico a chiedere, a voler sapere? Il passato dei genitori, prima della nostra esistenza, riguarda solo loro e nessun altro. Ma un figlio... 
Noi figli, abbiamo il diritto di sapere?
Per Enrico lo è. E durante un pranzo col padre, senza girarci troppo intorno, gli rivolge la domanda che gli ronza in testa da un po', lasciando il padre esterrefatto e costringendolo ad arretrare dietro alla scusa del lavoro urgente. Il contropiede  di Enrico ha spiazzato il genitore. Non risponde e se ne va. Non senza pensieri però. L'attacco di Enrico era solo una mossa di difesa verso le sue provocazioni di padre al riguardo della vita, oppure il figlio si poneva spesso quelle domande? Sapeva?
E lui, Dani, sapeva quale risposta dare? Perché prima o poi avrebbe dovuto rispondergli.
Dopo aver affrontato e lanciato l'amo nell'anima del padre, il ragazzo cerca di vivere la sua vita quotidiana. Il padre, invece, continua a pensare, si accalora, prende tempo ma, alla fine di una lunga camminata riflessiva, decide di mettere al corrente la moglie. Dona non è tanto sconvolta dall'apprendere che il figlio sa e vuole chiarezza, ma dal fatto che il marito, invece di dare una risposta, di rassicurare il ragazzo, preferisce andarsene lasciandolo nella spirale viziosa di dubbi e domande.
Anche "la Dona", nonostante tutto, ha di che riflettere. Le viene facile ripensare alla sua infanzia, ai suoi sogni, all'incontro "col Dani".
È arrivato il tempo per tutti di fare chiarezza, di capire, per sciogliere quei nodi che il tempo aveva coperto di polvere lasciando credere non esistessero più.
Per Enrico è tempo di crescere, di essere finalmente un uomo affermato nel lavoro e nella vita, di  vivere la sua storia con Chiara. Per Dani e Dona, è tempo di mettersi a nudo ed accettare il passato aprendo le porte al futuro e alla risposta che tutti aspettavano. Ce l'ha la risposta il Dani. Ed è pronto a parlare ...

La risposta la lascio scoprire a voi leggendo questo breve romanzo. A primo acchito potrebbe sembrare leggero, quasi scontato: famiglia benestante, un figlio realizzato negli studi, indipendente, le feste in famiglia , gli amici. Ma il passato è pesante e sembra stendere un velo cupo sul cielo azzurro della "famiglia felice".
L'autore ha invece saputo, con uno stile semplice e invogliante alla lettura, catturare il lettore ponendogli vari spunti su cui riflettere. Sapere ciò che è avvenuto nella vita dei nostri genitori, riguarda solo loro o anche noi? Abbiamo il diritto di sapere, di scavare nella loro intimità se la nostra vita scorre serenamente?
La risposta io me la sono data, se sia quella giusta non lo so, ma credo che il passato debba restare dov'è. Se siamo arrivati ad oggi, ad un presente quanto più sereno possibile, significa che abbiamo superato difficoltà e periodi di pace, siamo andati avanti e non ha senso andare a rivangare un terreno che ha dato i suoi frutti. Il passato va cercato solo se non stiamo bene con noi stessi, se per superare abbiamo nascosto la testa sotto la sabbia rinunciando. Solo allora continuerà a perseguitarci coi suoi dubbi e insicurezze.
La risposta del Dani, in quel contesto, è quella giusta, ma non è così scontata. 
Vi basta un'ora di relax e potrete scoprirlo anche voi. Vi invito a farlo , a dare una possibilità a questo romanzo, vi ripagherà dando tante possibilità a voi stessi.

Buona lettura, 
Tania C.

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