CASOLI
Il paese degli ''sgraffiti''
Oggi la Valigia si è trasformata in zaino ed ha deciso di fare una piccola gita fuoriporta
nella vicinissima Toscana.
Vista la giornata di sole e i venti gradi, stanca di stare in
casa con la gamba in scarico (reduce da due distorsioni nel giro di dieci
giorni), sono partita alla volta di Camaiore, per poi inerpicarmi, per circa 5 km, sulle
montagne che hanno vissuto gli orrori della resistenza versiliese, fino ad
arrivare a Casoli, a pochi km da Pietrasanta e vicinissimo a Sant'Anna di Stazzema.
Casoli, Il Paese dei Graffiti o ‘’sgraffiti’’, è un piccolo
gioiello abbarbicato alle pendici meridionali delle Apuane, poco distante dalle
splendide cascate di Candalla, immerso in una natura lussureggiante di lecci,
macchia mediterranea e lampi gialli di mimose rigogliosamente fiorite.
La coppia, innamoratasi del paesino e delle montagne, acquistò
un palazzo nel centro del borgo e vi si trasferì definitivamente dall’inizio
degli anni ’50, facendosi amare fin da subito dai paesani che familiarizzarono
chiamandoli con l’appellativo Saro e Graziella e la coppia.
Per ringraziarli dell’affetto
ricevuto decisero di donare alla piccola comunità una delle opere più preziose
che ancor oggi decora la graziosa piazzetta all'ingresso della parte alta del
borgo: bellissimi murales compiuti tramite l’antica arte dello sgraffito.
Vagamente ricorda un po’ come quando da bambini usavamo i
pastelli a cera per creare un disegno colorato che poi veniva coperto dal
pastello nero e quindi grattato via per scoprire il disegno sottostante.
Dal 2006 in onore alla coppia Murabito, la tradizione
sgraffitara viene rinnovata grazie alle opere dei migliori studenti dell’Istituto d’arte Stagio Stagi di
Pietrasanta, che ogni anno, usando questa tecnica e coordinati dal Direttore
Artistico Franco Pagliarulo, con il patrocinio del Comitato Paesano di Casoli, abbelliscono
le facciate e i muri del borgo.
Nel borgo fatato sono presenti più di cinquanta sgraffiti
che ritraggono personaggi e vicende della tradizione paesana, come le
portatrici di brocche, dipinte da Murabito su un muro all'entrata del paese.
Una simpatica colonia di gatti mi ha accompagnato lungo la via principale del borgo fino alla splendida Chiesa di San Rocco e risalente alla seconda metà dell'800, che purtroppo abbiamo trovato chiusa.
Una gita breve, ma ricca di emozioni, fattibile in poche ore per chi arriva da La Spezia o da Pisa e assolutamente non faticosa.
Ideale per chi volesse passare qualche ora immerso nel silenzio e nella pace delle Apuane, circondato da capolavori di artisti senza tempo.
Non mi resta che augurarvi buon viaggio e buona visione.
Tania C.
SGRAFFITI E SCORCI DI CASOLI
Foto personali
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