martedì 15 febbraio 2022

Recensione COPRIMI LE SPALLE di Gabriella Nobile - Ed. Chiarelettere -

 


COPRIMI LE SPALLE

Gabriella Nobile

Ed Chiarelettere

Formato Brossura

Collana Ri-creazione

Pag. 224

€ 16,00


CONOSCIAMO L'AUTRICE


Gabriella Nobile di giorno lavora come agente di fotografi e artisti, di sera si dedica all’associazione che lei stessa ha fondato, Mamme per la pelle. Da anni si occupa di problemi legati alle discriminazioni subite da giovani di origini diverse, cercando di opporsi ai pregiudizi che purtroppo sono diffusi a tutti i livelli sociali. Ha due figli neri adottati. È autrice del saggio I miei figli spiegati a un razzista (Feltrinelli 2020).


TRAMA

“Sei nera, si vede che non sei italiana.” Da quando il colore della pelle stabilisce la nazionalità di una persona? “Avete i documenti? Seguiteci in caserma.” Per quanto tempo ancora dei comuni cittadini appariranno sospetti perché di diversa etnia? In Italia il razzismo è bandito dalla Costituzione, eppure dilaga negli strali dei politici di destra, ogni tanto nell’agire delle forze dell’ordine e, in modo più grave, perché spesso inconsapevole, nella mentalità di tutti noi, quotidianamente bombardati da immagini e notizie che mettono in guardia dai migranti che ci invadono per delinquere e vivere sulle nostre spalle. L’odio nasce dal pregiudizio e dalla mancanza di ascolto. È al riparo dai condizionamenti che cresce l’empatia. Per questo solo le nuove generazioni potranno innescare un cambiamento.

Gabriella Nobile ci accompagna nelle vite dei ragazzi di origini diverse che vivono in Italia e in quelle dei loro coetanei bianchi che indossano la divisa. Storia dopo storia, attraverso le loro voci, ci addentriamo in vissuti avventurosi, talvolta tragici. In percorsi di scelta tortuosi o fortuiti. In trame di so­fferto riscatto ma anche di scanzonata adolescenza. Due entità che di solito non si rispettano e si temono finalmente si fermano ad ascoltarsi. Fuori dagli schemi, gli uni e gli altri scopriranno di parlare la stessa lingua, ma soprattutto di essere alla ricerca della stessa cosa: appartenere a una società più giusta.


IMPRESSIONI


Ho fortemente voluto questo libro per il quale devo ringraziare Tommaso e Alice di C.E. Chiarelettere che mi accontentano sempre.

La disamina della Nobile, accurata e scorrevole, riporta testimonianze molto forti, spesso scabrose, rilasciate dalle due facce di una stessa medaglia.

Per molti questa medaglia rappresenta il ''crimine'', sia materiale che morale,  mentre le due facce si identificano in ''Diversi e Forze dell'Ordine''.

I ''Diversi'' sono rappresentati da chi proviene da terre lontane, spesso considerati ''criminali'' o presunti tali solo perché stranieri e quindi sconosciuti, mentre le Forze dell'Ordine che cercano di contrastare il crimine, vengono raffigurate come i cattivi perché spesso, come riportano molti fatti di cronaca, abusano del loro potere.

I rappresentanti della giustizia, quelli che dovrebbero ''coprirci le spalle'' ma preferiscono accusare, solo perché è più facile lasciarsi dominare dai pregiudizi verso ciò che non si conosce invece di cercare  un dialogo chiarificatore.

Abbiamo superato il primo Ventennio del Duemila, ma la storia non ha insegnato molto e continua, passatemi il termine un po' forte, a perpetrarsi da che l'uomo è apparso sulla terra.

Nonostante l'evoluzione sociale e  leggi specifiche che  condannano il razzismo, ancora oggi si compiono discriminazioni xenofobe verso i più deboli o verso chi viene ancora considerato ''diverso'' per il colore della pelle o solo perché arriva da lontano.

<< Mia nonna diceva sempre: '' le colpe non stanno mai da una parte sola ma stanno sempre nel mezzo.'' >>

Fortunatamente le medaglie hanno anche un rovescio ed esistono ancora persone con una grande umanità, capaci di tendere una mano al prossimo, di andare oltre alla ''diversità'' dell'ignoto, di fare il loro lavoro con onestà e altruismo, capaci di ascoltare la disperazione altrui.

Gabriella Nobile sfata anche il falso mito che tutti gli extracomunitari che arrivano sulla nostra terra lo fanno solo per delinquere perché fuggono da realtà dove, non solo la delinquenza, è pagata con la vita. 

<< Dove andiamo? >>.

<< A fare in c@@o. Dovevamo tornare con uno spacciatore, non con la denuncia di una professoressa isterica. >>

Scava a fondo nella confessione di Luca, un giovane Carabiniere che crede fermamente nei valori che la sua divisa rappresenta e che cerca di vestire con dignità e coraggio. 

Non lo giudica, ma cerca di capire il perché  delle umiliazioni che lui, passivamente e i suoi colleghi e la comunità attivamente,  hanno riversato ingiustamente su un ragazzino africano che stava solo andando a scuola. 

Luca che avrebbe potuto intervenire in difesa di quel ragazzino ma non lo ha fatto solo perché gli era stato ordinato dall'alto di stare fermo e zitto.

A volte, pur rappresentando la giustizia si è impotenti, si hanno le mani legate e ogni gesto di umanità o di legalità viene visto come sfregio, come crimine dell'uno verso l'altro: chi ci dovrebbe difendere, coprire le spalle, diventa il nostro carnefice solo perché non è riuscito a capire chi siamo e cosa vogliamo.

Puntare il dito contro una '' divisa '' o contro '' il presunto colpevole '' è più facile che cercare di capire il motivo che ha spinto entrambi ad agire in un determinato modo. 

Così come è più facile dare per scontata la malafede di una persona sconosciuta ed extraeuropea che prova ad integrarsi senza  ricevere l'aiuto del quale abbisogna. 

Attraverso i racconti di Luca, Sail, Antonio che, nella sua Sicilia ha salvato tante vite lasciate a sé stesse, in balia delle onde, mettendo a rischio la propria, l'intento della Nobile è quello di dare voce a discriminati e discriminanti per far loro capire che, alla fine, entrambi desiderano la stessa cosa: un mondo più equo, dove regni l'uguaglianza per tutti.

E questo potrà avvenire solo facendo un passo indietro e imparando, guardandosi negli occhi, ad ascoltare la voce del cuore che parla la stessa lingua in tutto il mondo.

Proprio basato sull'ascolto, a novembre 2021 la Nobile ha dato il via ad un ''folle'' progetto pilota, proposto e subito  accettato dall'ex Magistrato Gherardo Colombo e che grazie all'aiuto del Ministero, dell'Oscad ( Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori ) e dei professori Cornelli e Ceretti, permetterà alle Forze dell'Ordine ed a molti ragazzi di diversa etnia, di trovare finalmente un punto d'incontro.

Guardandosi finalmente non  più di spalle ma negli occhi, senza gridare, ma fermandosi ad ascoltare chi si ha davanti.

Lo scopo del progetto è quello di informare i ragazzi su quante difficoltà incontrino ogni giorno le Forze di Pubblica Sicurezza  cercando di contrastare il mancato senso civico, la discriminazione e la delinquenza scoppiata in molte zone dove regna la violenza.

Le Forze dell'Ordine verranno invece informate su come si è evoluta etnicamente la popolazione italiana nell'ultimo decennio e, grazie alla segnalazione di Mamme per la pelle, saranno anche invitate a riflettere sui pregiudizi verso chi ha la pelle di diverso colore.

Se il progetto funzionerà e si riuscirà finalmente a stabilire un dialogo, si potrà adottare un protocollo condiviso nei corsi di formazione delle Forze dell'Ordine, nelle scuole superiori e nelle università, in modo che un domani ''coprimi le spalle'' assuma il suo vero significato: quello di proteggere.

Nonostante la lettura sia filata liscia e fluida, attraverso la coralità di molti ragazzi, ho trovato molte difficoltà a cercare di rimanere obiettiva nell'elaborare i vari racconti. Forse perché sono troppo coinvolta, o forse perché uno degli scopi dell'autrice è proprio quello di invitarci a riflettere, di indurci all'obiettività, di fermarci ad ascoltare col cuore le voci uguali e contrarie di chi racconta i fatti da prospettive differenti.

Non so se ci sono riuscita, ma quello che le storie raccontate mi hanno insegnato è che molto spesso io stessa non presto abbastanza attenzione all'ascolto, spendendo troppe parole, energie e sentimenti cercando di capire e farmi capire da chi sta parlando la mia stessa lingua senza riuscire a comprenderla. 

Sicuramente questa raccolta di testimonianze è un ottimo spunto dal quale partire per aprirci alla conoscenza, per andare oltre le nostre paure del ''diverso'' e poterci integrare al meglio nella vita quotidiana.

Un libro che consiglio soprattutto ai più giovani e a chi aspira ad indossare una divisa, in modo da capirne un po' di più ed essere degno e fiero di rappresentare un porto sicuro per chi ha bisogno e confida nella giustizia.

Buona lettura, 

Tania C.




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