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lunedì 18 febbraio 2019

Recensione di IL VIAGGIO DI TEO di Catherine Clément





IL VIAGGIO DI TEO

Catherine Clément
Ed. Longanesi del 1998 (1997 la prima edizione)
Pag. 612
Copertina rigida 
Lire 32.000 (all'epoca), oggi una copia del 1997 puo' arrivare ad Euro 42,00

Disponibile  in 


Ed. Tea
Pag. 626 formato brossura
Euro 8,50


CONOSCIAMO L'AUTRICE

foto dal web

Catherine Clément è nata in Francia nel 1939 da una famiglia da parte di madre ebrea, di provenienza russa, e padre cattolico . I genitori, il 29 Aprile  1944, sul convoglio nr.27, furono deportati nel campo di concentramento Camp Drancy ad Auschwitz, dove moriranno il maggio dello stesso anno. 
Un passato leggendario lo ebbe anche il suo bisnonno farmacista.
Dai ritrovamenti di alcune fotografie che ritraggono il bisononno  in posa nel retrobottega del negozio di Mata Hari, sembrerebbe venire in luce una relazione con la celebre spia.
Catherine Clemènt cresce allevata dai nonni, si laurea in lettere e filosofia, diventando romanziera e filosofa. Ha vissuto in numerosi paesi extra-europei, tra i quali l'India e l'Africa, in Senegal.
Al suo attivo ha numerosi saggi e trattati di psicanalisi e antropologia, più di venti romanzi, tra i quali il famoso La favorita dell'Harem, edito in Italia per ed. CED nel 1985 La luna e il leone edito in Italia nel 1993 e Il valzer incompiuto edito in Italia nel 1996, entrambi da Corbaccio. Nel 1997 Longanesi pubblica Il viaggio di Teo, confermando il favore del pubblico che gia la seguiva con le altre pubblicazioni.
Tornata in Francia, collabora con le maggiori riviste nazionali, tiene rubriche radio soap opera su France culture.
Le furono riconosciuti dei meriti:
Comandante della Legion d'Onore;
Gran Ufficiale dell'Ordine al merito nazionale


TRAMA 

<< Ho capito! Faremo il giro del mondo delle religioni! >>. Teo è un ragazzino di quattordici anni che soffre di una misteriosa "malattia" che difficilmente può essere curata con pastiglie o gocce, almeno così sostiene la stravagante zia Marthe. E proprio la zia propone al nipote un viaggio intorno al mondo, attraverso le religioni dei vari paesi che visiteranno, per guarirlo. 
Teo infatti, è malato soprattutto nell'animo. La sua sofferenza è nata dalla sua indomabile curiosità e voglia di conoscere e capire, dare una risposta a tutte quelle domande alle quali gli adulti "razionali" sembrano non porsi mai. 
I suoi interrogativi più ricorrenti sono : che cosa è la vita? Che cosa significa credere in qualcosa?  Quando si parla di << Dio >>, cosa si intende?
Teo, viaggiando di tappa in tappa, si porterà dietro questi interrogativi ed emergeranno davanti alla Grande Piramide, nelle catacombe romane, vicino al Muro del Pianto a Gerusalemme o tra i baobab senegalesi... Qualsiasi sia il luogo visitato, troverà sempre qualcuno disposto ad ascoltarlo e a spiegare il significato degli antichi culti, dei riti pubblici e privati o dei cerimoniali misteriosi ai quali Teo prende parte. Ogni persona incontrata arricchirà il ragazzo della propria visione del mondo, alla luce della fede. 
Solo allora Teo si renderà consapevole che, la vera salvezza, per se stesso e forse anche per il mondo, la si può trovare solamente nel ''soffio divino universale'', con quella forza , qualsiasi sia il suo nome, chiamata << Dio >>. 
Sarà quindi "il soffio divino percepito un po' ovunque" a dare a Teo una nuova forza che gli permetterà di affrontare un viaggio ancora più lungo e intenso: quello della vita.

IMPRESSIONI

Acquistai il Viaggio di Teo nel 1998, incuriosita dalla  delicata  sovracopertina azzurra che ritrae una nave e il Bosforo, ad Istanbul: uno dei luoghi che ho sempre sognato di visitare. Il sogno l'ho poi coronato anni fa, uscendone un po' delusa, ma questa è un'altra storia. 
La pubblicità, all'epoca, era fatta di poche righe scritte da qualche giornalista o autore, nulla di eclatante o invogliante, ma ad attirarmi ulteriormente furono le cartine geografiche, bozze delle tappe di Teo, ad inizio e fine del romanzo. Amando viaggiare, non potevo non leggero, anche se l'argomento trattato era molto forte. Non sapevo allora, e non so ancora adesso se definirmi atea, agnostica o solo in crisi di fede... ma sapevo che tra quelle pagine avrei trovato pure io le risposte ad alcune domande. 
Così dopo aver speso 32.000 delle care vecchie lire, tornai a casa col mio tomo, pronta ad imbarcarmi nelle avventure di Teo.

<<Dizionario dell'antico Egitto, Mitologia greca, Il libro tibetano dei morti... Che cosa sono questi orrori? Non è roba adatta alla tua età, Teo! Fino a che ora sei rimasto sveglio ieri sera?>> domandò, accigliata. <<Hmmm... non mi ricordo più>> bofonchiò Teo, ancora insonnolito. 
<<Leggi davvero troppo, la sera. Finirai per ammalarti, lo sai?>>
<<Ma no, è solo che ho un po' fame...>>

L'adolescente Teo sta affrontando una lotta con una misteriosa malattia. La zia Marthe è però convinta che la medicina convenzionale non sia ciò di cui ha bisogno il nipote. Il ragazzo stra attraversando una profonda crisi esistenziale e di fede, e nessuno sembra accorgersene o trovare una risposta alle mille domande sulla vita che il ragazzo ogni giorno si pone. Zia Marthe sa anche che per guarire, Teo, ha bisogno di conoscere, di sperimentare e viaggiare. Ha bisogno di trovare le risposte alle domande che lo attanagliano rapportandosi direttamente coi luoghi mistici e sacri della terra. Gli propone così un lungo viaggio, inconsueto, attraverso le capitali mondiali delle religioni.  

<<Zia Marte compilava liste interminabili, e fin qui niente di strano: sulle liste di alberghi, di amici, di treni, di aerei, di alberghi, di arei, di battelli e navi non c'era nulla da ridire>> Ma che dire della lista di cui parlava solo alle nipoti, eh? Non appena arrivava lui, Irène nascondeva i fogli e Attie arrossiva. Perchè tanti misteri? Teo tentò di far parlare Fatou. <<Ah, quello è un segreto, Teo. Ho giurato>> 
<<E' per la mia malattia? Sono medicine?>>
<<No davvero. E' molto più divertente>>

Si mettono così in viaggio. Ogni tappa presenta a Teo e al lettore un indizio da trovare e risolvere per scoprire quale sarà la prossima destinazione. Ed è così che inizia l'avventura della consapevolezza per ragazzo. 
Rimbalzando su vari mezzi, da una parte all'altra del mondo, Teo comincerà a trovare le risposte alle sue domande sino ad allora rimaste sospese nell'animo e il suo animo comincerà pian piano a guarire. In un percorso che si snoda tra Cristianesimo, Induismo, Buddhismo, Islamismo e Protestantesimo, la risposta a tutte le domande di Teo è solo una: la fede! Che sia Dio, Allah, Buddha o Sheeva, l'unica grande potenza capace di curare l'animo umano e muovere il mondo è il divino supremo. 

 <<E l'universo segue comunque il suo corso naturale, che vi sia chiaro o no. Quindi cercate di essere in pace con Dio, qualunque significato abbia per voi e quali che siano le vostre pene e le vostre e le vostre aspirazioni nella rumorosa confusione della vita. Restate in pace con la vostra anima. Nonostante gli affanni, le delusioni e i sogni ingranti, il mondo è pur sempre meraviglioso. Siate prudenti, ma cercate di essere felici.>>
(Autore ignoto, ritrovata in una vecchia Chiesa di Baltimora)

A fine lettura, 612 pagine scorrevoli, ricche di dialoghi e descrizioni, rimasi comunque con tanti perchè ancora irrisolti, ma con una conoscenza più ampia di quello che possiamo definire fede. Col tempo, per cercare di darmi delle risposte, ho cercato di ripercorrere le tappe sacre di Teo. Ci sono stati luoghi in cui ho percepito una forza e un amore immenso, come nella Moschea di Hassan II a Casablanca, dei luoghi che mi hanno lasciato un gran senso di oppressione e di ansia come la Moschea blu e Santa Sofia a Istanbul, luoghi dove ho sentito la pace e la serenità pervadermi l'anima , a Paleokastritsa in Grecia... Non ho ancora ritrovato la fede, ma sono certa che esista qualcosa che ci spinge ogni giorno a restare in piedi e andare avanti. 
Che sia Dio, Allah, Buddha, la Natura stessa o semplicemente l'Amore noi esistiamo e ci poniamo domande ...

Uhhh, difficile abbinare il romanzo ad una pietanza o forse no! Un pane caldo, dorato e fragrante che col suo profumo invoglia ad entrare in un forno per assaporarne un pezzetto ancora fumante... Il pane, alimento sacro alla base dell'alimentazione mondiale e delle religioni, come gesto d'amore e condivisione ...

Buona lettura Tania C.




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