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lunedì 4 febbraio 2019

Recensione di LE HO MAI PARLATO DEL VENTO DEL NORD di Daniel Galatteur - Febbraio, Love is in the air -




LE HO MAI PARLATO DEL VENTO DEL NORD

Daniel Galattauer
Edizioni Feltrinelli, pag. 192
Copertina flessibile
Euro 16,00
Ebook disponibile


CONOSCIAMO L’AUTORE




Daniel Galattauer nasce a Vienna nel 1960. Lavora come giornalista per 20 anni prima di dedicarsi a tempo pieno alla letteratura. Nel 2006 esce Le ho mai parlato del vento del nord, divenuto un bestseller in tutto il mondo. Il romanzo ha riscosso grande successo anche come audiolibro, scalando le classifiche internazionali e diventando anche un seguitissimo audiodramma. Il seguito, tanto atteso dai lettori, esce col titolo di La settima onda, ottenendo il consenso del pubblico. I suoi romanzi, pubblicati in Italia da Feltrinelli, sono tradotti in tutto il mondo in più di quaranta lingue. Per Feltrinelli pubblica In città zero gradi del 2011, Per sempre tuo del 2012, Un regalo che non ti aspetti del 2014.


TRAMA


<<Nella "vita reale", se vuoi riuscire, se vuoi resistere a lungo, devi sempre arrivare a un compromesso con la tua emotività.>>




Quali sono le conseguenze che una e-mail può provocare se spedita ad un indirizzo errato? Lo scopriranno presto Emmi Rother, briosa trentaquattrenne, moglie e madre irreprensibile dei due figli del marito, e Leo Leike, psicolinguista  conformista, con un ennesimo fallimento sentimentale alle spalle. 

Tra i due, dopo l’imbarazzo della prima mail inviata e ricevuta per errore, nasce una giocosa amicizia, complice l’ironia, destinata a sfociare in un sentimento più profondo che rischia di travolgere e sconvolgere le vite di entrambi.


<<Un giorno ci incroceremo in un caffè o in metropolitana. Cercheremo di non riconoscerci o di fingere di non vederci, ci gireremo svelti dall'altra parte. 
Saremo imbarazzati per ciò che è diventato il nostro "noi", per quello che ne è rimasto. Niente, due estranei uniti da un passato immaginario.>>


Seppur nell’era tecnologica di internet, questo romanzo epistolare, racconta la nascita di un legame intenso che diventa relazione in una coppia che coppia la è, ma solo virtualmente. Una relazione come questa potrà mai sopravvivere ad un incontro reale?

<<Emmi, mi scriva. Scrivere è come baciare, solo senza labbra>>


IMPRESSIONI

Benchè il romanzo sia uscito nel 2006, affronta un argomento attuale e delicato quale è l’amore ai tempi di internet. All’epoca, ancora non erano in uso comune i social, ma lo scambio di mail li sostituiva degnamente, con tutte le conseguenze che ne potevano derivare se si sbagliava l’indirizzo. La storia di Emmi e Leo nasce proprio dall’invio di una prima mail di Emmi a Leo, ignara di essere incappata in un errore. I primi tempi, non ricevendo risposta, la donna continua a scrivere a Leo, alzando un po’ i toni.
Il povero Leo si vede costretto a rispondere per mettere a conoscenza la donna che sta scrivendo ad un privato, non ad una casa editrice come credeva di fare. 
Con una mail di scuse da parte di Emmi, la quale asserisce di essersi ritrovata per caso l'indirizzo di Leo tra quello del suo pacchetto clienti, tutto sembra finire li. Nove mesi dopo invece, in occasione delle festività natalizie, la donna invia un’ulteriore mail di auguri a Leo.  
Dopo qualche scambio di auguri e ringraziamenti, Emmi torna alla carica, sbagliando di nuovo indirizzo (?), la mail finisce ancora una volta a Leo, il quale tra il divertito e l'incuriosito dalla sbadataggine di Emmi inizia ad intrattenere uno stretto giro di mail quotidiane con la donna. Le mail, all’inizio cortesi, ironiche e quasi distaccate, si fanno col passare del tempo, sempre più intense. 
Leo ed Emmi cominciano a rivelarsi, a descriversi e ad aprirsi l’uno all’altra pur rimanendo sui toni di un formale ‘’lei’’ quasi sino alla fine del romanzo. Ogni giorno che passa, davanti allo schermo del pc e ad un calice di vino, mail dopo mail , sentono il bisogno di conoscersi personalmente, per sincerare se quel sentimento che li lega sia vero o solo frutto dell’ignoto che si cela dietro ad una tastiera. 
Dopo vari tira e molla e la paura di perdere, faccia a faccia con la realtà, un qualcosa di bello ma comunque reale,  ci sarà un incontro. 
Non sarà però Emi a presentarsi, mescolando così le carte in tavola, portando in luce nuovi sentimenti e sensazioni nati dalla situazione venutasi a creare con lo scambio di persona. 
Nonostante il sentimento, le emozioni intense, continua ad aleggiare su di loro la paura di scoprire e dover ammettere che sia solo una bellissima illusione che per qualche tempo li ha fatti sognare ed evadere dalla quotidianità. 
Perché la realtà è quella quotidiana degli affetti famigliari e del lavoro, ed è giusto distruggerla per qualcosa che, seppur sentito e vissuto potrebbe essere solo un’illusione di un momento di evasione?

Mai come oggi questo romanzo è attuale, la paura dell’ignoto, di mettersi in gioco per poi restare delusi è molto ben descritta tra le righe delle mail di Emmi e Leo. 
Galatteur è stato un precursore dei tempi, facendo il ritratto di quello che è diventato, ad oggi, l’amore per i giovani internauti. 
Tutti innamorati dietro ad una tastiera. Tutti innamorati di un amore facile e senza troppo coinvolgimento, magari alla ricerca di un’emozione forte, nascosta dietro il beep lampeggiante del messaggio in attesa sul display dello smartphone, ma passato l’interesse per la novità, basta un click per mettere la parola fine senza rimorsi, rimpianti o coinvolgimento sconveniente. Tutti nascosti dietro alla paura del confronto, dell’approccio diretto con la persona che sta dietro allo schermo. Paura di essere feriti, di rimanere delusi dall’aspetto fisico che spesso non corrisponde all’idea che ci eravamo fatti della persona che avevamo conosciuto solo virtualmente.

<<Non si dovrebbe pensare di ‘’perdere’’ qualcosa. Se lo si pensa, lo si è perso già. Buonanotte, amore mio.>>

Ed eccoci alle conclusioni, con un po’ di amaro in bocca lasciatomi dalla lettura di un romanzo che avevo iniziato a leggere incuriosita proprio dal fatto che fosse ‘’epistolare’’. 

Nonostante il richiamo ‘’vintage’’ dello scambio di mail, reso meno romantico dall’assenza dell’attesa del postino e dal beep del segnale di messaggio ricevuto, sono arrivata a fatica all’ultima pagina, più che altro incuriosita dal finale degli eventi che hanno travolto  due persone che potrebbero tranquillamente essere due come quelle che possiamo incontrare al supermercato o in coda alle poste. 

Il romanzo, tra l’altro breve, è ben scritto, i dialoghi-mail pur essendo ironici e brillanti, non mi hanno catturato appieno, manca quel tocco di ''piccante'' in più che incolla alla lettura. L’amore vince anche questa volta, forse non nel ‘’e vissero felici e contenti’’ delle favole, o forse si …

Arrivata all'ultima pagina posso dire che ho comunque apprezzato l'originalità con la quale l'autore ha raccontato la storia di Leo ed Emi, anche senza una trama ben delineata, che avrebbe potuto essere un po' più accattivante.

Lascio decidere, comunque, a chi avrà voglia di leggere questo romanzo e di proseguire col seguito della storia. Io non l’ho fatto ancora, ma lo metto in scala, sotto ai millemila volumi stipati nelle mie librerie sparse per casa.

Abbinarlo ad una pietanza mi viene spontaneo: sushi, un piatto dal fascino esotico, quasi proibito, raffinato ed ironico nei suoi colori e aromi, ma solo per pochi veri estimatori.

Buona lettura Tania C.


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