L'ISOLA DI LARK
Julie Mahiew
Ed. Corbaccio
Anno Edizione 2020
In commercio dal 2 luglio 2020
Copertina flessibile
Rilegato
Pag. 360
Traduzione Rita Giaccari
€ 18,90
CONOSCIAMO L'AUTRICE
Julie Mahiew - foto da https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Ffilmfreeway.com%2FJulieMayhew&psig=AOvVaw2VrdGJad6GHOAhGIe1LL7Y&ust=1605522896746000&source=images&cd=vfe&ved=0CAMQjB1qFwoTCLi7nYKthO0CFQAAAAAdAAAAABAD
Inglese, con un passato da attrice, Julie Mahiew ha deciso di diventare sceneggiatrice radiofonica e dedicarsi alla scrittura.
Portano la sua firma diversi romanzi young adult e molte candidature alla BBC Audio Drama.
L'Isola di Lark edito da Corbaccio nel 2020, è il suo primo romanzo per adulti.
TRAMA
Lark è un isola britannica che per sette mesi l'anno è avvolta dalla nebbia, completamente isolata dal resto del mondo.
Buen retiro ideale per Viola e la madre, reduci da una disgrazia che ha profondamente segnato le loro vite.
Sull'isola approda anche un altro ''straniero'', l'insegnante Ben Hailey, personaggio carismatico la cui aspirazione è quella di lasciare il segno nell'unico di liceo Lark.
Sopraggiunto l'inverno, la presenta dei nuovi isolani comincia a diventare un peso per la comunità chiusa e unita.
I genitori cominciano a preoccuparsi per l'influenza che Hailey sembra esercitare sugli studenti e lo sono anche per Viola, da subito entrata nella cerchia delle ''ragazze più grandi'', causa del comportamento ribelle delle loro figlie.
Molto probabilmente le spinge ad incontri notturni per praticare strani riti poco affini con la profonda religiosità praticata sull'isola.
Ma quando un cadavere affiora sulle sacre pietre di Lark, luogo di ritrovo delle ragazze, la fede si tramuta in sospetto, superstizione e terrore.
Perché l'isola nasconde segreti oscuri ed è arrivato il momento di portarli alla luce.
Avvolgente e minaccioso, L'Isola di Lark è un romanzo che scandaglia le conseguenze del silenzio perpetrato ad ogni costo che ricadono sulle persone più indifese: le donne, soprattutto le più giovani.
IMPRESSIONI
L'Isola di Lark, che mi è stato gentilmente offerto da Valentina di Casa Editrice Corbaccio, segna l'inizio di una nuova collaborazione della quale sono onorata e per questo ringrazio infinitamente tutti per la possibilità concessami.
In questa bolla distopica nella quale siamo racchiusi, è una boccata di aria fresca ricevere una lettura che ci possa fare compagnia e tenere impegnati nelle lunghe giornata chiusi in casa. Noi blogger viviamo di libri, è il nostro pane quotidiano e siamo ben contenti di poterlo condividere con voi lettori raccontandovi le storie lette e le nostre emozioni.
Il romanzo è narrato a più voci, a partire dalle protagoniste femminili Viola e Leah e da un inquietante voce narrante che sembra custodire la chiave che fa girare gli ingranaggi della trama.
L'ambientazione della storia è quella odierna, dal retrogusto vintage e con un'impronta decisa che mi ha riportato allo stile ''Amish''. I luoghi descritti con cura dall'autrice si trovano nell'immaginaria e remota Isola britannica di Lark la quale, per sette mesi l'anno, rimane isolata dalla terraferma a causa della fitta nebbia che l'avvolge. L'isola è dura e selvaggia, chiusa in se stessa, con una soffocante cappa lugubre che si mescola alla nebbia, rendendola un luogo ostile per chiunque provenga da fuori. Raggiungerla non è facile, si può accedere solo via mare in primavera e in estate, quando la nebbia scompare e il mare sembra aver sotterrato l'ascia di guerra.
Gli abitanti sono uniti da una profonda fede, a cavallo tra il bigottismo e il fanatismo politico, senza possibilità di apertura e accoglienza verso ciò che discosta dal loro credo e che è ritenuto immorale o tecnologico.
Abitata prevalentemente da autoctoni, entrare a far parte della comunità isolana come residenti non è semplice: bisogna superare esami medici che attestino la buona salute fisica e in particolare quelli di integrità morale, volti ad appurare la reale e motivata volontà di diventare un isolano.
<< In ogni caso, una giovane è concepita di più come strega dopo i primi fallimenti della sua vita come donna. >>
È un'isola patriarcale, dove l'uomo comanda e la donna è sottomessa al suo volere che ne segnerà il destino.
La politica è conservatrice, la tecnologia è pressoché assente e non è vista di buon occhio, il costume sociale è rappresentato da un abbigliamento casto e anonimo, che non possa dar adito a voci e sbalzi ormonali che possano compromettere l'integrità della persona.
Punto di ritrovo e unico svago dell'isola sono un solo emporio/alimentari e un pub, precluso alle donne ma, una volta al mese possono accedere, come contentino.
Isolata dal resto del mondo non solo durante la nebbia, Lark lo è anche durante l'anno. Sull'isola non esistono cellulari, l'unico punto internet è pubblico e non sempre perfettamente funzionante e solo su prenotazione e benestare.
Sull'isola, dopo aver superato tutti gli esami imposti dalla società, approdano Viola e Deborah, la madre. La scelta di ritirarsi ad una vita semplice e isolata è arrivata dopo una terribile tragedia che le ha segnate nel profondo. Scegliere quell'isola così ostile e cupa è quello di cui hanno bisogno: alzare una barriera protettiva tra loro e il dolore che le aveva colpite. Un abbraccio in cui rifugiarsi per lasciare fuori la paura e per Deborah anche un buon aiuto per avere il controllo sulla ormai incontrollata libertà di Viola.
Al suo arrivo la giovane, abituata alla vita moderna e fin troppo libera, cerca di adattarsi facendo amicizia con un gruppo di ragazze conosciute come ''ragazze più grandi'' sulle quali, a detta della comunità, eserciterà un ascendente negativo portandole ad una ribellione mai vista prima del suo arrivo.
Viola è nata libera, e libera esplora l'isola coi suoi capelli rossi al vento, visti come presagio di sventura dalla comunità, e lo fa insieme alla sua cagnolina, fedele compagna di vita. Segue spontaneamente le nuove amiche che la inizieranno al paganesimo e a strani riti di stregoneria durante i loro incontri notturni alle ''Sister's Stones'', luogo esoterico, in cui troneggiano nove megaliti granitici, disposti in modo da formare il cerchio perfetto nella cui sacralità si concentrano tutte le energie spirituali e materiali.
<< Si è portato dietro solo uno zaino. Sta scappando da qualcosa. Tenete a mente le mie parole.>>
Sull'isola, insieme alle due donne, approda anche un terzo straniero, l'enigmatico professor Hailey, insegnante presso il liceo locale. L'uomo che si legherà subito all'altra insegnante del liceo Leah, seconda voce narrante della storia, sembra avere uno strano ascendente sugli studenti.
La cosa non piace ai genitori.
Hailey non la racconta giusta, il suo bagaglio troppo leggero lo dimostra, sta fuggendo, ma da cosa? O da chi?
Ad infittire il mistero nella lenta atmosfera da brivido dell'isola, si aggiunge il colpo di scena del ritrovamento di un cadavere sconosciuto, così come sconosciuti sono gli eventi che ne hanno causato la morte.
Tali rimarranno per buona parte della narrazione. L'autrice ha giocato scaltramente con flashback di luci ed ombre per intricare il mistero, sino a condurre il lettore a trovare la crepa che fa entrare luce a diradare lentamente la nebbia dei segreti che impregnano l'isola.
<< C'è del buono a Lark.. Tutto lo è. Basta che vi guardiate attorno e ve ne accorgerete con i vostri occhi. >>
Lo stile col quale la Mahiew ha plasmato L'isola di Lark è il punto di forza del romanzo, quello che crea il pathos necessario alla comprensione dei personaggi e dell'isola stessa. Uno stile lento, spesso snervante e opprimente che avvolge il lettore senza stancarlo, ma incuriosendolo sino alla fine, che poi è anche l'inizio della storia.
Insomma un labirinto di personaggi, emozioni e misteri che, superato lo scoglio delle prime pagine più impegnative, vi condurrà lentamente all'uscita appagati dalla soluzione dei misteri sibillini che l'isola ha celato, in bella mostra, durante la lettura.
Un'atmosfera sospesa tra ''I segreti di Twin Peaks (Chi ha ucciso Laura Palmer?)" e ''The Village'' che renderà la lettura suggestiva appagando anche l'occhio indagatore grazie anche all'accurata descrizione del paesaggio.
Prima di chiedere di poter recensire questo romanzo ne lessi la trama che catturò subito la mia attenzione, dopo la favolosa copertina raffigurante un faro marino, una delle mie passioni.
Lessi anche le opinioni e, con mio stupore molti le trovai poco favorevoli.
Siccome mi fido molto del mio sesto senso per le storie, decisi che lo avrei letto comunque, a discapito di lo trovava banale e noioso. Sarebbe stata una sfida personale.
Non mi ero sbagliata, il mio sesto senso, ancora una volta mi aveva fatto approdare ad una meta appagante dopo la salita. La conquista della vetta, dalla quale, superata la difficoltà della salita, si gusta lo splendido panorama che ci conduce ad una via tutta in discesa.
Certo, è un thriller che probabilmente non è per tutti, forse adatto a palati più fini, più esigenti, da gustare con lentezza, in una giornata grigia per calarsi meglio nell'atmosfera, con una buona tisana ad ad addolcire il sapore acre della nebbia di Lark, ma le emozioni che vi regalerà saranno intense e vive.
Il primo thriller per adulti della Mahiew, per me, vince e convince, prestandosi naturalmente alla sceneggiatura di una intrigante serie di tv o di un film che spero arrivi presto.
Una piccola chicca nascosta tra le pagine del romanzo è quella della suddivisione in parti intervallate da splendide illustrazioni dei tarocchi, a sottolineare la rotta esoterica che segue la narrazione.
Sperando di avervi incuriosito vi invito a sfidare voi stessi in questa intrigante avventura augurandovi una buona lettura e ricordandovi che potrete trovare il romanzo nei vari store anche in versione digitale.
Buona lettura,
Tania C.
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