SCUSATE LA POLVERE
cimiteri, sospiri e piccoli miracoli
Paolo Patui
Ed. Bottega Errante
Copertina flessibile
Prima edizione 2019
Formato tascabile
Collana Camera con vista
Pag. 175
€ 15
CONOSCIAMO L'AUTORE
Paolo Patui - foto dahttps://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fwww.sandanielemagazine.com%2Fen%2Fpaolo-patui-2%2F&psig=AOvVaw3idYXevuxnY5plqgIuy2uY&ust=1605348668456000&source=images&cd=vfe&ved=0CAMQjB1qFwoTCJjmofuj_-wCFQAAAAAdAAAAABAN
Paolo Patui è un insegnante in pensione. Dalle sue idee nasce la rassegna "Leggermente", da quindici anni tenuta a San Daniele del Friuli e rinomata a livello nazionale.
Insieme a Elio Bartolini ha composto Bigatis per il teatro e per Rai Tv regionale ha tradotto in friulano alcune puntate della Pimpa e Lupo Alberto.
Dopo aver plasmato la Maratona di New York al Friuli, ha abbandonato la corsa a piedi in favore della bicicletta, testimoniandolo anche sul suo Decalogo semiserio di un ciclista anomalo, edito da Ediciclo nel 2018.
Porta la sua firma Volevano essere i Tupamaros, edito nel 2005 da Kappa Vu, definito da Gianni Mura come << i cinque racconti di calcio che sarebbero piaciuti a Pasolini>>.
Nonostante si diletti a vagare per cimiteri perduti, scrive col sorriso per i suoi lettori e per sé.
TRAMA
Sotto la guida di un inverosimile custode, sfinito dall'amico runner che si allena lungo la perimetrale dei cimiteri, affascinato da una misteriosa studentessa dark gothic, un narratore spaventato da nuova vita a storie sepolte nei cimiteri che si ritrova a visitare. Lungo il suo peregrinare nei giardini del silenzio scoprirà necropoli insolite, si addentrerà nell'intimità nascosta del cimitero dei ''senza nome'', incastonato nella foresta berlinese.
Si trasferirà nel Fairview Cemetery dove sono sepolti le vittime del Titanic, attraverserà la desolazione del cimitero abbandonato di San Finocchi a Volterra, camposanto privato degli ospiti del manicomio.
Le sue escursioni lo vedono partire spesso dal cimitero di San Vito a Udine, dove fa interessanti scoperte su sconosciuti di riti di sepoltura orientali, come quello indonesiano che vede restituire le salme alla natura deponendole dentro alle cavità degli alberi.
Attraverso un viaggio all'apparenza lugubre e buio, si ritroverà nell'accogliente abbraccio fraterno e universale delle vite perdute, dei sorrisi dimenticati e delle speranze realizzate e polverizzate dal quel grande mistero che è l'esistenza.
IMPRESSIONI
"Per quanto tu ti prepari non è mai tutto a posto, alla perfezione. In ordine come avrebbe detto mio papà. Un po' di polvere la lasci sempre in un angolo della tua vita."
Poco tempo fa ho scoperto le pubblicazioni di Bottega Errante Editore e ne sono rimasta colpita.
Mi ha attirato subito la copertina di un romanzo, raffigurante un cancello simil gotico con due cipressi sotto una falce di luna immersa in un cielo blu, che quasi ricorda il cancelletto degli Addams.
Né lugubre né macabra ma affascinate e ipnotica su uno sfondo grigio polvere.
Anche il titolo è altrettanto curioso: Scusate la polvere cimiteri, sospiri e piccoli miracoli.
Ho letto la trama e subito decisi che quel libro dovevo assolutamente leggerlo e recensirlo.
Così grazie alla gentilezza di Alessandro ne ricevetti una bella copia cartacea. Trama singolare, copertina accattivante, formato maneggevole e un buon profumo di libri, cosa desiderare di più?
Il mio sesto senso anche questa volta ha fatto centro regalandomi nuove emozioni e nuove avventure.
Mi piacciono i cimiteri, sono pure iscritta ad un gruppo a tema su Facebook, trovo che abbiano un fascino magico.
<< A tutti capita prima o poi di correre verso un cimitero. >>
Come il protagonista del romanzo, quando mi trovo in un luogo nuovo sono spinta dalla curiosità di vedere il cimitero, ammirarne lo stile, gironzolare tra le tombe, cercare quelle più singolari o antiche e immaginare la storia dietro a volti sconosciuti e spesso sorridenti.
Certo io entro volutamente e soprattutto non per caso e in tenuta da runner inseguendo i miei compagni di corsa, ma alla fine il risultato della visita è il medesimo. Scoprire volti dimenticati dal tempo e rispolverare le loro storie, ridare vita a chi si è addormentato nel sonno del riposo eterno perché
<< La vita non muore mai. Viene affidata a chi resta. >>
Il nostro runner sta correndo lungo le mura di cinta del cimitero di Udine insieme ad un amico. Piove, è una giornata grigia, l'ideale per una bella corsa, anche per lui che non è abituato. Tenere il tempo dell'amico al momento sembra abbastanza facile, senza scatti veloci e andatura costante ma, ad un certo punto il compagno di corsa si infila dentro al cimitero scomparendo tra i vari settori e, per il povero runner improvvisato non resta che aggirarsi sconsolato tra i colombai e le tombe. Ogni tanto soffermandosi su una foto o un nome che attirava l'attenzione.
Durante il vagabondaggio tra le lapidi fa uno strano incontro: un uomo intabarrato sotto ad un cappello grondante e in un pastrano inzuppato. Il signore, alto e serio, sembrerebbe essere il custode del cimitero e della sapienza.
Dietro ogni foto che si soffermeranno a guardare c'è una storia di vita vissuta, spezzata troppo presto o mai venuta al mondo, finita tragicamente o spentasi in serenità e per ogni anima dietro quelle foto, il custode filosofo, sembra avere sempre a disposizione l'aforisma giusto. Che sia De André o Proust, dalle tasche del pastrano spuntava sempre il libro giusto al momento giusto per approfondire la storia di quelle anime e di quella del professore-runner. Passando di lapide in lapide l'insegnante friulano, runner per caso, scoprirà tombe di persone che hanno fatto parte del suo passato, ognuno con la propria storia da raccontare o da rispolverare attraverso una fotografia o un epitaffio sbiadito dall'usura del tempo.
Passare il suo tempo tra le tombe dei cimiteri diventerà per lui un'abitudine quasi quotidiana. E lo farà durante le gite scolastiche al Cimitero Monumentale di Torino, in mezzo al quale racconterà ai suoi studenti la storia del grande Torino finita in tragedia a Superga, la storia dei soldati deceduti durante la Prima Grande Guerra o quella di Isa Bluette la famosa e avvenente attrice teatrale scomparsa alla fine degli anni '30.
Giunto a Milano si addentrerà tra i lotti che sembrano giardini scultorei tale è le bellezza delle tombe monumentali, visitando quelle di grandi artisti che hanno fatto la storia dello spettacolo italiano da Wanda Osiris a Dario Fo, da Jannacci a Gaber e molti altri personaggi di spicco mescolati al riposo eterno di gente comune ma dal vissuto non meno intenso o drammatico.
Le gite scolastiche lo vedranno nel Cimitero Monumentale Ebreo di Praga, con le sue tombe stratificate e all'apparenza buttate li a caso, a dimora sotto l'ombra protettiva di ippocastani e platani. In quel luogo mistico e pieno di fascino gotico, intriso di dolore ma di una dolcezza tranquillizzante, il professore avrà modo di conoscere un'alunna molto particolare che ha catturato la sua attenzione.
La ragazzina dall'aria appariscente, nascosta dentro ai suoi vestiti punk, truccata come un'insegna al neon e i capelli altrettanto variopinti, nasconde la storia di una tragedia famigliare che l'ha colpita nel profondo: quella del padre morto suicida.
Proprio grazie (o a causa) a quella tragedia, la ragazza cominciò ad interessarsi ai cimiteri, curiosa di conoscere costumi e usanze funebri di tutto il mondo e, dell'archivio del suo sapere ne farà un interessante racconto al professore.
Il continuo viaggio necrologico lo porterà a Parigi nel famoso Cimitero di Père-Lachaise, un parco museale, meta del continuo pellegrinaggio di fans e curiosi, alla ricerca dell'ultima dimora di miti del rock, del calibro di Jim Morrison, della letteratura, per citarne uno tra tanti Molière e personaggi storici come gli amanti leggendari Abelardo ed Eloisa.
In Europa raggiungerà la Romania dove rimarrà rapito dal fascino di un piccolo cimitero caleidoscopio, un giardino pieno di colore e di positività.
<< Nei cimiteri non valgono le leggi dei vivi. Bello e giusto, ma non sempre vero. >>
A Berlino scoprirà anche il Cimitero dei Senza Nome, un'area di foresta dove vengono seppelliti tutte quelle persone che si sono suicidate in quella foresta. Il cimitero è conosciuto anche come Cimitero dei suicidi.
Il nostro runner si spingerà anche oltreoceano, visitando il Cimitero delle Stelle di Hollywood, quello sottomarino di Halifax, a Miami, dedicato alle vittime della tragedia del Titanic. In Africa scoprirà che i defunti verranno ricordati raffigurando il loro mestiere sulla lapide-scultura.
In oriente potrà rendersi conto di quanto l'uomo sia legato con la natura vedendo salme tumulate dentro agli alberi.
Ma saranno i cimiteri friulani e quello di Udine in particolare dove il professore passerà la maggior parte del suo tempo alla ricerca del significato della vita ripercorrendo una sorta di albero genealogico formato da amici, parenti e sconosciuti. Tutti con qualcosa da raccontargli.
<< Lasciamo tutti qualcosa. >>
Questo viaggio geo-cimiteriale (concedetemi il termine) attraverso le usanze funebri di tutto il mondo sarà, oltre che un arricchimento storico e sociale anche un viaggio introspettivo per imparare ad elaborare la morte per comprendere meglio la vita di ognuno di noi.
Mi è piaciuto questo romanzo così profondo e così dolcemente ironico.
L'autore ha toccato delicatamente le corde di un argomento che fa paura a tutti, cercando di esorcizzarlo con un linguaggio leggero e poetico, spingendoci a confrontarci con la nostra paura di ciò che non conosciamo e che abbiamo sempre associato alla negatività.
Come vi ho già raccontato i cimiteri mi sono sempre piaciuti, soprattutto quelli dei paesini, piccole bomboniere, incastonati tra boschi e vallate coperte di neve o quelli che si affacciano sul mare come a Madhia (Tunisia), con in mezzo un grosso faro marino ad illuminarlo e i panni del custode stesi ad asciugare al vento riparati dal candore delle mura imbiancate a calce della sua abitazione.
Leggendo ho avuto modo di rispolverare ricordi d'infanzia che mi vedevano bambina, a 4 anni, davanti alla lapide di un'anziana vecchina, classe 1878, perfetta sconosciuta ma con la faccia buona e gioiosa, a portarle e fiori e un saluto. La vecchina, che avevo nominato Claudia (non sapevo ancora leggere) c'è ancora. Si chiama Maria ed ha mantenuto il suo sorriso buono e accogliente, da nonnina delle fiabe, nonostante non abbia mai conosciuto la sua storia. Abbandonata a se stessa all'epoca, lo è ancora oggi e ogni volta che passo davanti a quella lapide un sorriso e un pensiero per lei non mancano mai .
Consiglio fortemente questo romanzo-saggio a chiunque voglia scoprire aneddoti particolari sui cimiteri del mondo, ma in particolar modo a chi ha bisogno di elaborare il concetto della morte e il significato di vita, ad di la del credo professato.
Lo stile scorrevole e il linguaggio semplice rendono il testo alla portata di ogni lettore, da quello più scettico e curioso a quello più esigente.
Le pagine scorrono in fretta, incuriosendo il lettore e stimolando alla ricerca di nuovi aneddoti e notizie sui luoghi citati. Per molti sarà come ripercorrere un viaggio già fatto e ricordarne i momenti più significativi, per altri sarà il paese delle meraviglie, una matrioska di persone, culture e storie che non avranno mai fine.
Sperando di avervi incuriositi vi invito a dare uno sguardo al sito di Bottega Errante, dove eventualmente potrete anche acquistare il libro. Lascio il link qui sotto:
https://www.bottegaerranteedizioni.it/?post_type=product&paged=2
Ringrazio ancora Bottega Errante per l'opportunità e vi auguro una buona lettura.
Tania C.
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